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Percezione ed invarianza


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Inviato

@ilmisuratore

devo dire che spesso per questi test si trova una certa resistenza da parte delle persone.

Anche se poi le spese per cavi costosi si fanno senza troppi patemi

Si era pensato in redazione di fare un qualcosa di simile da offrire ai lettori  ma rimase come idea.

 

La faccenda dei test per la sezione "invariante" (diciamo cosi) serve come riferimento per la successiva sezione "non invariante" che convolge, purtroppo, il microfono.

Il purtroppo è quasi d'obbligo perchè è forse l'anello debole della catena dato che essendo un trasduttore di pressione e non avendo la capacità di discriminare, qualunque cosa gli arriva come "movimento" di aria, diretta o indiretta, lui la converte in segnale elettrico.

A questo punto entro in un argomento di cui non sono molto preparato ma dico la mia. Poi vediamo come la pensate

Per le frequenze medio-alte il problema delle riflessioni è meno importante rispetto alle basse.

La direttività di fatto aiuta il microfono anche se poi qualche riflesso, di basso livello, verrà catturato.

Per le frequenze basse la questione si complica non poco anche perchè, oltre alla omnidirezionalità, l'ambiente  entra in gioco pesantemente e  le riflessioni vagano qua e là e sono catturate dal microfono in tempi differenti anche con ampiezze non certo basse.

In questo caso il test del tempo di decadimento T è evidentemente importante.

 

Mi fermo qui.

 

Poi a seguire vorrei parlare della multi amplificazione.

 

 

Walter

Inviato
1 ora fa, walge ha scritto:

Il purtroppo è quasi d'obbligo perchè è forse l'anello debole della catena dato che essendo un trasduttore di pressione e non avendo la capacità di discriminare, qualunque cosa gli arriva come "movimento" di aria, diretta o indiretta, lui la converte in segnale elettrico.

Il purtroppo ci sta ma da un punto di vista delle rilevazioni va presa in considerazione la elevattissima variazione della rif fino a quasi una ottava sopra la frequenza si schroeder. Quindi pur facendo misure "non assolute" è possibile notare tali e tanti difetti che rendono poco preoccupante il fatto che si sia messo di mezzo un microfono. Questo a semplice livello di rif, se poi si va a vedere come evolve la rif. al progredire del tempo e come decade il segnale viene un accidente. Il mic è l'ultimo dei problemi.

ilmisuratore
Inviato
2 ore fa, Vmorrison ha scritto:

Questa è la rf di un diffusore attivo da 80k multi amplificato con dspIMG_5240.thumb.jpeg.a665d803039feea629387dd6aa27af3c.jpeg

Questo è la rf di un diffusore passivo da 24k IMG_5245.thumb.jpeg.4b9bbcb7f913f56910541e2fbe18d4bb.jpeg

Vmorrison, sono cose scontate

Se si utilizza un DSP mixed phase sulla risposta in asse, è chiaro che fuori asse vi saranno delle depressioni

Se tra 300 hertz e 500 hertz la depressione è massima, dipende intrinsecamente dal diffusore e da dove è stato ubicato, nonchè dalla finestratura applicata

Se per ipotesi il diffusore del primo caso lo inserissi da un altra parte, si rimescolerebbero le cose in modo macroscopico

ilmisuratore
Inviato
1 ora fa, walge ha scritto:

La faccenda dei test per la sezione "invariante" (diciamo cosi) serve come riferimento per la successiva sezione "non invariante" che convolge, purtroppo, il microfono.

Il purtroppo è quasi d'obbligo perchè è forse l'anello debole della catena dato che essendo un trasduttore di pressione e non avendo la capacità di discriminare, qualunque cosa gli arriva come "movimento" di aria, diretta o indiretta, lui la converte in segnale elettrico.

L'anello debole non è tanto il microfono, [inteso come rilevazione e trasformazione acustica/elettrica] ma la posizione esatta di rilevamento dello stesso

Gli sweep logaritmici abbastanza lunghi migliorano considerevolmente il rapporto SNR perfino di microfoni economici

Si può raggiungere facilmente un SNR da 100/105 dB, che vuol dire essere al pari dello stesso output dell'amplificazione, di contro sul posizionamento si possono commettere errori in quanto le frequenze con lunghezza d'onda corta richiedono maggiore precisione nel puntamento

Va a finire che una rilevazione scorretta [che falsifica la risposta reale alle alte frequenze] porta il sistema a compensare un problema apparente ma non reale, qui sorgerebbero dei problemi all'ascolto abbastanza grossolani

ilmisuratore
Inviato

Il mio parere personale, aldilà delle tecniche d'impiego, è che per qualcosa di veramente ottimo si dovrebbe finestrare il DSP in modo da correggere i difetti soltanto entro la zona di Schroeder, con interventi ad eccesso di fase, e lasciare la parte di spettro eccedente con interventi a fase minima

Questo significa che un intervento passivo è necessario, e che aiuterà non solo a migliorare l'insieme, ma a diminuire gli artefatti che possono scaturire da interventi massicci ad eccesso di fase sul campo diffuso

E li che il microfono cozzerebbe con le finestrature molto strette, non si potrebbe ottenere la dovuta precisione, e anche se per ipotesi si ottenesse, il punto di ascolto si ridurrebbe ad una manciata di centimetri

 

  • Melius 2
Inviato

@ilmisuratore

non ho difficoltà ad essere d'accordo con te. Ripeto che più di tanto non vado come conoscenze .

 

Per il microfono personalmente penso che lui sia il problema principale insieme al posizionamento; forse dovevo esprimermi meglio

 

Walter

Inviato

@ilmisuratore no…quella è una misura del costruttore…niente ubicazioni ma solo “problema” del diffusore….

Inviato

Per quanto riguarda la multiamplificazione interessante è l'apporto del sistema di rilevamento tramite microfono sopratutto se si vuole amplificare un diffusore che abbia al suo interno il crossover.

Normalmente si adottano due finali stereo uguali affinchè le sensibilità siano le medesime; magari con un regolatore di livello all'ingresso.

Il gioco è fatto ed il tutto funziona bene.

Però si può azzardare una soluzione più sfiziosa ( a mio parere) che abbia di mezzo un crossover elettronico con il quale si può distribuire il segnale anche a finali con potenze e sensibilità diverse.

Però l'ostacolo è il taglio tra la parte bassa e la medio alta che il crossover del diffusore ha.

Si rischia di sovrapporre due azioni che possono essere deleterie per il risultato finale.

Con la rilevazione ambientale si misura prima la risposta del sistema intero poi solo la parte bassa e si legge la curva di risposta con l'andamento del taglio; si passa poi alla sola parte superiore.

Così si ha una visione chiara di come il diffusore si comporta.

Se si ha un crossover elettronico con le frequenze variabili ci si deve porre, per il taglio basso, ad una frequenza superiore identificata con il diffusore  e per il taglio alto ad una frequenza inferiore.

E poi si misura facendo in modo che la curva nuova ottenuta sia copia di quella  misurata in precedenza.

Il metodo funziona molto bene.

Ricordo che la maggior parte di energia presente in un messaggio musicale si pone verso le basse frequenze quindi gli ampli possono essere anche piuttosto diversi come watt disponibili.

 

Ora non vorrei sembrare palloso ma sul nr. 408 di AR fu presentato il setting di un impianto piuttosto importante del mio amico ( purtroppo scomparso) Antonio dove fu presentato il progetto del crossover a valvole concepito per quel setup ma di facile adattamento come tagli.

Il buon Andrea Allegri si occupò delle misure con microfono e REW e ne scaturì un suono molto bello ( detto da altri) con rilevazioni strumentali direi ottime, le risposte del prima e del dopo erano perfettamente sovrapponibili.

La stanza era leggermente trattata acusticamente a dire il vero.

Un altro esperimento fu con una replica ALTEC VOT con altoparlanti originali, stesso crossover attivo con un pp di 300B (20w) per il woofer e un s.e. di 2A3 (scarsi 3 watt)  per la tromba; qui senza crossover interno, di fatto un po più semplice.

Anche in querto caso, con 107 dB, di efficenza le sonorità ( jazz in particolare) erano ottime.

In questi casi l'insieme della parte invariante ottimizzata e la percezione funzionano egregiamente

 

Walter

 

 

 

 

Inviato

@Dufay nel senso che riempi la stanza di basse frequenze perchè a te piace così il software chiama la polizia e contestualmente mette in vendita su cubito.it tutto quello che non serve al tuo impianto, sub compresi, a prezzi di saldo,  oppure regolarizza la risposta in frequenza dei diffusori rispetto l'ambiente equalizzando l'amplificatore., quasi mai è l'amplificatore sbagliato sono sempre i diffusori che si interfacciano male con l'ambiente. 

Inviato
17 ore fa, Lucasan ha scritto:

, ritieni questa cosa è va a bene ,

 e della tua scarsa proprietà della lingua italiana .

 

Ehm...

Inviato
1 ora fa, ilmisuratore ha scritto:

Il mio parere personale, aldilà delle tecniche d'impiego, è che per qualcosa di veramente ottimo si dovrebbe finestrare il DSP in modo da correggere i difetti soltanto entro la zona di Schroeder,

D'accordissimo. 

Inviato
14 ore fa, Lucasan ha scritto:

Di fatto la domanda è : tu ritieni , che sia del tutto indifferente all’ascolto in gamma media un intervento in gamma bassa ? Anche solo come filtro subsonico ?


Riposto la domanda  mi piacerebbe avere qualche riscontro oggettivo , se l’avete 

Inviato

Si fanno chiacchiere su chiacchiere e poi nessuno che abbia il coraggio di dire SI o NO e di motivarlo . 

Inviato

@Lucasan Per me no, non è affatto indifferente. La percezione della gamma bassa non è slegata da quella della gamma media, soprattutto se parliamo di un due vie. Effetti di mascheramento e distorsione di intermodulazione possono cambiare molto significativamente. Con un tre vie vale di meno, ma vale comunque.

P.S.: Sai che forse un po' devo darti ragione sulle intenzioni non esclusivamente divulgative con cui è stato aperto l'argomento?

Inviato

È ovvio che non sia indifferente il suono è uno e non è possibile ragionare a ottave…bisognerà volta per volta constatare se la cura non sia peggio del problema…peggio ancora pensare che la multiamplificazione con il dsp sia il top per l’alta fedeltà. Facilmente dimostrato con i 2 grafici postati sopra. 

Inviato

@Vmorrison

non dico che sia il top ma è una strada interessante da esplorare.

Per come la vedo io

 

Inviato

@dec

guarda che il post di apertura riguarda un articolo di grande importanza, almeno per come la vedo io.

E forse è entrato nel dimenticatoio essendo la prima versione del 1981 quando molti dei lettori di questo forum (bontà loro) era giovincelli

Poi rivisto nel 2011 ed è tutt'ora attuale.

Tutto qua.

 

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