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Melius Club

AI ed estinzione del genere umano


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briandinazareth
Inviato
2 ore fa, Savgal ha scritto:

Poiché l'intenzionalità è uno degli elementi cardine della comprensione e della produzione di enunciati, non si può dire che la macchina comprende le storie

 

questo è già superato dalla non intenzionalità umana anche in presenza di intelligenza (un'infinità di casi sono disponibili)

 

searle, con dei concetti un po' antichi e la sua stanza cinese, cerca di salvare un'idea un po' romantica dell'intelligenza, con la comprensione di qualcosa quasi in ambito metafisico.

 

le neuroscienze dimostrano che la stanza cinese è esattamente quello che accade nel nostro cervello.

 

Inviato

Kissinger ha 100 anni. 

Non so se mi spiego 

Mighty Quinn
Inviato

L'AI ci salverà prendendo il nostro posto 

 

Inviato

Auspico un'evoluzione umana, rispetto a quella dei nostri simulacr/fantoccii di silicio

Ma come già detto, per tutti gli interessi in gioco, non mi fa essere granché ottimista

Mighty Quinn
Inviato

Di sicuro l'AI è il nuovo giocattolo sparagazzate della "stampa" clicchettara e incompetente:

"L'antibiotico contro il superbatterio scoperto (in due ore) dall'intelligenza artificiale"

Proprio trattano la gente come un popolo di neurodebilitati

Un po'come fa, con un certo successo, la favella audiofila 

Inviato

@briandinazareth

Continuo a nutrire dei dubbi sulla possibilità che un computer, per quanto evoluto, possa "conoscere".

Soprattutto in ambito anglosassone persiste una concezione "realistica" della conoscenza, per cui la rappresentazione che abbiamo delle cose corrisponda alle cose stesse, per cui se non conosciamo tutto è in ragione di un'intelligenza non sufficientemente grande. Ne consegue che un computer, avendo capacità di calcolo di gran lunga maggiori di quelle degli uomini, possa invece giungere a questa conoscenza del tutto. La conoscenza procede per modelli, con cui semplifichiamo le cose, la conoscenza è una forma di violenza sulle cose. Per fare un esempio banale, definiamo come alberi una quantità enorme di oggetti che se ci attenessimo solo a come appaiono alla vista, dovremmo dire che sono del tutto diversi, come lo è un ulivo rispetto ad una sequoia.

Vi è poi la questione di come "vediamo" le cose, ingenuamente siamo convinti che così queste siano, nonostante la nostra vista abbia molti limiti. Non siamo molto diversi dalla rana di cui parla Piattelli Palmarini, che è in grado di vedere solo gli oggetti in movimento, ma non percepisce quelli fermi, per cui potrebbe morire di fame sebbene sia circondata da insetti morti.

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, Savgal ha scritto:

La conoscenza procede per modelli, con cui semplifichiamo le cose, la conoscenza è una forma di violenza sulle cose. Per fare un esempio banale, definiamo come alberi una quantità enorme di oggetti che se ci attenessimo solo a come appaiono alla vista, dovremmo dire che sono del tutto diversi, come lo è un ulivo rispetto ad una sequoia.

 

questa è la grande novità dell'intelligenza artificiale, è capace di "capire" il concetto di albero e di riconoscerlo, adesso anche meglio degli uomini

un esempio fra i tanti:
sui test su immagini stilizzate e rese sempre più irriconoscibili la ia è da poco più abile di qualunque uomo. 

 

poi usiamo le parole capire e conoscere sempre riferite all'esperienza umana, e c'è un problema nominale. 

come quando diciamo che un uomo e una macchina "corrono". 



 

Inviato
40 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

questa è la grande novità dell'intelligenza artificiale, è capace di "capire" il concetto di albero e di riconoscerlo, adesso anche meglio degli uomini

un esempio fra i tanti:

Infatti la AI è molto capace a riconoscere oggetti e questa, a quanto so, è una delle cose più semplici da farle fare…dal punto di vista “visivo” già da tempo i computer riconoscono immagini e sono in grado di catalogarle

Inviato
4 ore fa, lufranz ha scritto:

elogio della mosca"

- Ciao AI, sono lufranz.

- (ah questo è quello che devo far sentire superiore). Ciao lufranz, non mi chiedere cose troppo difficili.

😀

Inviato

Sbaglierò, ma ho come la percezione che la quantità, in questo caso, sacrifichi la qualità....

Poi dipende molto da come consideriamo l'essere umano

Se lo vediamo soprattutto come una macchina più o meno evoluta, allora la AI potrebbe essere per qualcuno, il prototipo del nuovo uomo perfetto (sob)

Inviato
14 ore fa, Velvet ha scritto:

Sam Altman, Ceo di OpenAI

Si è dimesso dal suo ruolo? No. Quindi direi ipocrita.

Un po' come se il CEO di Smith and Wesson dicesse che le armi sono un problema perché ammazzano le persone e poi continuasse tranquillamente a vendere armi.

Se ritieni il tuo lavoro un problema per l'umanità e lo esterni così pubblicamente, la prima cosa da fare sarebbe dimettersi e cambiare lavoro. 

Inviato

Per semplificare a livello tera tera la questione irrisolta del rapporto uomo/intelligenza artificiale consiglierei una (ri)visione di Blade Runner. 

Oltre che ancora magnifico visivamente (tutto analogico, mica bambocciate CGI), appare fin troppo profetico anche dopo molti decenni. 

 

Inviato
12 ore fa, FabioSabbatini ha scritto:

La parte più divertente sarà la polizia preditiva. 

Cioè verrete arrestati prima di commettere reato.

In quanto AI capirà, dai vostri comportamenti, che state per commetterlo 

È uno dei filoni più sfiziosi 

… tema del film di fantascienza del 2002 : Minority Report … avete mai fatto caso che tutto ciò che in un certo momento è stato fantascienza prima o poi diventa realtà?

Inviato

Si in genere si tratta di racconti distopici che vanno sempre a finire malissimo 

Inviato

Forse più che alla fantascienza dei film, il mondo di domani somiglierà di più a quello magistralmente narrato da Huxley in Brave New World (se le cose andranno male)

  • Melius 1
Inviato

Fino ad ora questa AI (direi cosiddetta) è solo un potente motore di ricerca con una interfaccia “colloquiale” quindi più semplice da utilizzare, fortunatamente non è ancora “generativa”.

Il rischio più grande per ora è che possa dare risposte molto “pilotabili” da chi la alimenta (perché questa AI viene alimentata, non è ancora capace di trovare le risposte autonomamente).

Altro rischio notevole è che la grande massa di creduloni e ignoranti (gli stessi che “vivono” di e sui social) ne farà la fonte della “verità”  … siamo a livello del successo delle fake news … la massa purtroppo manca di senso critico.

Peggio andrà quando questa AI diventerà “generativa” poiché tutto sarà “governato” da algoritmi … scritti da umani dei quali poco si saprà riguardo a etica e deontologia … allora inizieranno i guai davvero seri.

  • Melius 1
Inviato

a noi ci salverà la nostra p.a. che non farà funzionare niente mandando tutto ammerd


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