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L'ambiente conta meno dell'impianto


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Inviato

Ma per esempio se uno copre tutte e 4 le pareti della stanza ideale 3 5 8 con pareti non parallele con mobili scaffali in legno con dentro libri e vinili più tappeto alto per terra divano adatto ad ascolto, secondo me si ha già un bell'ambiente per ascoltare già al 80%

Inviato
2 ore fa, one4seven ha scritto:

progetto professionale "no compromise" non viene realizzato per poi fare la girandola dei componenti.

È per definizione un progetto "definitivo

Insomma se suona male te lo tieni così.

Interessante

Inviato
18 minuti fa, Dufay ha scritto:
3 ore fa, Paperinik2021 ha scritto:

Lui ha i parenti pianisti, quindi ne sa a pacchi

Cuggini soprattutto 

Questi sono i dischi di mio cugino, se sei dalle parti della Lombardia gli posso dire se viene a casa tua per valutare il basso del tuo impianto.😁

IMG_20230627_125507.jpg

Inviato
3 ore fa, Dufay ha scritto:

Eccome infatti il mid volt della casa di naim ha una bobina da 75 mm.

:classic_biggrin: uno dei quali mi hai ''schiacciato'' a mo di clacson 5 secondi dopo aver varcato la soglia della stanza... 

Me lo ricordo ancora. :classic_cool:

Inviato
5 minuti fa, Dufay ha scritto:

Insomma se suona male te lo tieni così.

Interessante

Chi l'ha detto? Chi l'ha scritto? Chi mai l'ha anche solo pensato? Si fa un progetto, si mette in opera, si testa, si misura, si ascolta, si raffina. Se il progetto è stato fatto da chi conosce il suo mestiere le cose andranno già bene e si dovrà procedere a "raffinare" (nei limiti del possibile). Come per tutto. Se tu costruisci una cassa, fai un progetto, inserisci i dati in un sistema di simulazione, ne valuti i pro e i contro, la costruisci. Se puoi suona male ti tieni quella cassa? No. Se sei un incompetente o hai tentato vie "di ricerca estrema" può essere che suonerà molto male, si, ma se sapevi cosa stavi facendo tirerai fuori un diffusore con un senso che poi andrà sicuramente raffinato per step successivi. Con le stanze vale la medesima procedura. Si chiama metodo scientifico.

  • Melius 1
Inviato

@Dufay Se suona male, probabilmente non è stato fatto bene. 

Però si fa fatica a discutere con chi non ha contezza della differenza tra un approccio professionale ed uno amatoriale alle cose...

  • Melius 1
Inviato
5 minuti fa, naim ha scritto:

dei quali mi hai ''schiacciato'' a mo di clacson 5 secondi dopo aver varcato la soglia della stanza... 

Me lo ricordo ancora

Il tocco magico ...

 

  • Haha 1
Inviato
6 minuti fa, one4seven ha scritto:

Se suona male, probabilmente non è stato fatto bene. 

Però si fa fatica a discutere con chi non ha contezza della differenza tra un approccio professionale ed uno amatoriale alle cose..

Quindi se suona bene andrà bene per quasi tutte le casse.

Si era capito che ambiente e casse andassero insieme indissolubilmente 

 

Inviato
2 minuti fa, Dufay ha scritto:

Insomma se suona male te lo tieni così.

Interessante

È quello che normalmente  succede quando l'analisi dell problematiche ambientali prescinde dall'analisi del contenuto da riprodurre nonché dalle variabili della  modalità di elaborazione del soggetto fruitore dell'opera.

Ciò  nonostante gli esperti di acustica o di elettroacustica o di entrambe le materie pretendono di essere considerati esperti di suono, vivo o riprodotto, quando in realtà la loro indagine si ferma,di fatto ,  all'analisi più o meno accurata  della perturbazione dell'aria emessa dallo strumento musicale o dal trasduttore acustico.

Di quello che succede dopo, ossia della traduzione dello stimolo in suono, non sono interessati per definizione,  e non potrebbe essere diversamente in quanto il campo di indagine dall'elettroacustica trova oggettivamente il suo limite nella valutazione più o meno accurata di quanto possa determinare variazioni oggettive dello stimolo acustico.

 

Inviato
20 minuti fa, Dufay ha scritto:

Si era capito che ambiente e casse andassero insieme indissolubilmente 

Oggettivamente i diffusori acustici sono elementi  presenti nell'ambiente d'ascolto.

Chi ha mai analizzato la loro potenziale interferenza, come elementi passivi,  sulla modalità d'ascolto?

extermination
Inviato
17 minuti fa, leonida ha scritto:

all'analisi più o meno accurata  della perturbazione dell'aria

L'analisi acustica riguarda in special modo i meccanismi legati alla propagazione del suono in ambienti chiusi e non in campo libero vale a dire assorbimento del suono, diffusione del suono, riflessione, diffrazione, controllo del rumore interferente e tutto ciò che ne consegue ( risonanze modali e interferenze costruttive e distruttive in primis)

Sempre in estrema sintesi.

Inviato
15 minuti fa, extermination ha scritto:

primis)

Sempre in estrema sintesi

Cosa che ti contraddistingue 

Inviato
2 minuti fa, Dufay ha scritto:

Cosa che ti contraddistingue 

 

extermination
Inviato

@Paperinik2021 se ti fa piacere saperlo, quando mi iscrissi su ex videohifi, correva l'anno 2007 e per i primi anni e per diversi anni a seguire scrissi fiumi di parole sull'acustica. Poi, per tutta una serie di ragioni, mi è passata la voglia; per diversi anni non ho più scritto sulla sezione riproduzione audio e successivamente ( quando fu aperta) sulla  sezione acustica ( e nessuno ne avrà sentito la mancanza). Da qualche mese faccio capolino su questa sezione di tanto in tanto con l'uso dell'estrema sintesi nelle piccole pause di lavoro che nulla ha a che vedere con l'acustica.

 

Inviato
35 minuti fa, extermination ha scritto:

sulla  sezione acustica ( e nessuno ne avrà sentito la mancanza)

E sbagli…

  • Melius 2
Inviato

Sono stato stamattina ad ascoltare un DAC dal mio amico Alex...

Abbiamo ascoltato un po' e ancora una volta chi dice che i dac sono tutti uguali dice una immane fesseria...

Ma non è questo il punto  

Gli ambienti mio e suo sono completamente diversi gli impianti pure sono accomunati solo dalla concezione dei sub e dalla presenza del medesimo processore che li fa funzionare .

Il resto tutto diverso: trombe per lui  Rd per me, pre a valvole per me, senza pre lui, ampli classe AB sui sub per me, classe d per lui. Stato solido per lui ibrido valvole transistor per me (entrambi a bassa controreazione ).

Il suono dovrebbe essere diversissimo e invece no.

O meglio è diverso certamente ma si sente che l'impianto è stato composto da due persone con idee sul suono non troppo diverse.

Il fondo è simile insomma..

Tutto sto pippone per dire che conta più l'impianto che l'ambiente 

Inviato
19 ore fa, Paperinik2021 ha scritto:

Questa cosa è interessante e ho voluto fare una prova. Ingigantimento non direi, il suono resta fermo tra i diffusori a tutti i livelli di volume. Il bilanciamento tonale, ovviamente cambia. Alzando il volume esce meglio il basso ma i tasti in gamma media e alta diventano sempre più fastidiosi con l'aumentare della pressione. Peraltro, anche un pianoforte vero nella stanza, senza sordina, spesso disturba. 

Se ascolti attentamente  in un ambiente silenzioso, partendo da un livello estremamente basso e poi ripetendo l'ascolto della stessa porzione di brano a livelli via via più  elevati potresti  notare  come il miglior equilibrio  inteso come migliore integrazione della gamma media e conseguentemente migliore articolazione e differenziazione, si ottenga al volume più basso.

Potrai notare come il processo di schiarimento e conseguente appiattimento, determinato dalla proiezione del registro medio acuto, vada progressivamente intensificandosi all'incrementare del livello d'ascolto.

Questo in totale contrasto con le curve isofoniche che prevedono, all'intensificarsi della percezione delle basse a livelli sonori più elevati,  una progressiva riduzione della sovraesposizione della gamma media e medio acuta.

Potresti tra l'altro notare come al contrario di quanto ci si possa aspettare,  , la migliore integrazione con le basse avvenga paradossalmente al più  basso livello d'ascolto, quando cioè la sensibilità  alle basse sarebbe scientificamente ridotta all'assoluto minimo.

E' quindi l'eccesso progressivo del registro medio ed alto a determinare  il fenomeno percepito come distorsione , tant'è che nella normalità,  milioni se non miliardi di persone istintivamente riducono il volume d'ascolto per renderlo più confortevole.

Nessun parametro acustico può  essere responsabile, non può cioè essere incolpato il clipping dell'ampli sia perché il fenomeno inizia a frazioni di un watt, sia perché  lo stesso succederà con ampli estremamente potenti. 

Non può  essere incolpato il diffusore per le stesse motivazioni dell' ampli

Non può essere attribuito alla curva misurata del punto d'ascolto perche in quanto unica, non spiegherebbe le variazioni progressive che diventano enormi al progredire del livello sonoro.

Questa alterazione/distorsione progressiva, percepita da chiunque in qualsiasi contesto, non uso il condizionale  non è  infattiné ne misurabile né minimamente quantificabile attraverso qualsiasi misurazione.

Chiunque tentasse di fornire spiegazioni, lo farà esclusivamente sulla base di ipotesi, estrarre dal catalogo delle sue esperienze/ conoscenze quella che gli sembrerà la spiegazione  più probabile e giurerà, in buona o cattiva fede, di aver fornito la spiegazione è la relativa banalizzazione dell'osservazione .

Un classico.

---- 

Esistono attinenze con il fastidio prodotto da un presunto eccesso di volume sonoro di un  pianoforte. 

Se il piano fosse presente nella stessa stanza dove è  installato il sistema , con ogni probabilità il suo suono verrà percepito con le stesse caratterizzazioni che affliggono il sistema  di riproduzione

 

 

Se ne possiedi uno, prova ad ascoltare in scala progressiva il suono degli ultimi 10 tasti del registro basso, e valuta se avrai o no la sensazione di una limitatissima differenziazione  e di una mancata sensazione di un progressivo peso e di una progressiva profondità , quello che ci si aspetterebbe in relazione all'oggettiva profondità  delle basse  via via più profonde che lo strumento stia progressivamente emettendo.

 

Da notare al contrario, l'eccesso di presenza e volume percepito alle medie ed alte frequenze nonché la secchezza del registro acuto.

Anche in questo caso qualsiasi tentativi di spiegazione su basi convenzionali, lascerà il tempo che trova, in quanto queste, chiamiamole particolarità,  non sono attribuibili intrinsecamente allo strumento in quanto tarato accuratamente in base ad una pressione sonora costante di tutti i registri.

Pertanto, l'unica responsabilità sarebbe da attribuire alla curva percettiva dell'ascoltatore,  che nel caso di uno strumento  musicale non è  incorreggibile con una equalizzazione ad hoc.

 

Ci si dovrebbe chiedere a questo punto il perché,  nella costruzione di qualsiasi strumento musicale, ad orecchio nella quasi totalità,  non siano stati effettuati accorgimenti per rendere maggiormente lineare e quindi più gradevole all'ascoltatore il suono dello strumento. 

 

 

 

 

 

Inviato
17 minuti fa, Dufay ha scritto:

Tutto sto pippone per dire che conta più l'impianto che l'ambiente 

Eh bhe certo. In pratica:

 

"ambienti completamente diversi" (dove sono le prove? Dove sono le misure degli ambienti?)

+

"impianti completamente diversi"

=

"risultato simile"

=> Conta di più l'impianto!

.

Non fa una piega! Tutto assolutamente corretto, preciso, inattaccabile, dimostrazione ineccepibile!

Non c'è un punto fermo a comune, né alcuna misurazione ambientale, mi sembra assolutamente lecito dichiarare che conta di più l'impianto. E aggiungo: ammettendo anche fosse veramente così (riportando i dati e le prove giuste), avresti dimostrato che lo è IN QUEL CASO, non di certo universalmente. W il metodo scientifico!

Post Scriptum: sul discorso dei dac diversi aspettiamo @FabioSabbatini :D

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