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Melius Club

L'ambiente conta meno dell'impianto


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Inviato
10 ore fa, 51111 ha scritto:

Quando ascoltavo in un ambiente normale mi sembrava di sentire bene, non sapevo quante informazioni perdevo.

c'è differenza con questa affermazione?  "... ma pensa di sentire bene".

Inviato
9 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Professionista con le misurazioni, che tanto pane sotto i denti mi hanno dato

Se proprio fosse, dovresti manifestarti come industry, come da regolamento.
Deciditi.. o di qua o di là..

O cerchi di trovare adepti alla setta dei misurini, o semplicemente (ignari) clienti.

🤓

 

 

ilmisuratore
Inviato
1 minuto fa, alexis ha scritto:

O cerchi di trovare clientela

Lascio interpretare ed eventualmente poter prendere provvedimenti alla moderazione

Illazioni del genere non sono molto gradite 

Ovviamente se commetto infrazioni o scrivo delle grosse inesattezze prendete provvedimenti a cominciare dal sottoscritto 

Inviato
34 minuti fa, Oscar56 ha scritto:

ma pensa di sentire bene".

Il problema è proprio questo. Ognuno di noi pensiamo di ascoltare bene se non conosciamo il reale "ascoltare bene".

Quindi ci affidiamo alle misure perché è quello che abbiamo di concreto e verificabile da tutti.

C'è da dire anche che "ascoltare bene" si deve protrarre nel tempo,  non solo all'inizio dell'audizione.

Inviato
32 minuti fa, 51111 ha scritto:

Quindi ci affidiamo alle misure perché è quello che abbiamo di concreto e verificabile da tutti.

Ma le misure saranno differenti a seconda di chi le produce, interpreta e mette a corredo di chi poi interviene nella correzione acustica.

credimi o hai dei veri professionisti, e non presunti hobbisti,

o rischi di trovarti con pezze peggiori del buco.

Ci sono in Italia forse una cinquina di ingegneri acustici capaci di intervenire ad alto livello, ma neppure loro, con il corollario di misure completissime, hanno poi prodotto risultati sempre univocamente ineccepibili…

(vi è per esempio una sala privata in alta Italia completamente progettata e realizzata da una delle grandi firme di elettroacustica, nonché cattedratico con tutti i crismi, sala di grandi dimensioni, senza alcun risparmio di mezzi ma con risultati a mio avviso, ben lontani dall’eccellenza)

perché l’acustica ambientale è una bruttissima bestia da domare per tutti,  e mediamente, quelle trattate, anche da notissime ditte che producono e forniscono materiali acustici, sono generalmente afone, letteralmente prive di vita e nitore.
Però hanno misure bellissime.. 😅

  • Melius 1
Inviato
Il 3/6/2023 at 13:30, Dufay ha scritto:

Se tu non vedi le misure cambiare ma senti la differenza credi sia generata dal tuo cervello?

Assolutamente si, o nel migliore dei casi la misura non corretta o ancora non adatta a rivelare la differenza.

  • Thanks 1
ascoltoebasta
Inviato
8 ore fa, grisulea ha scritto:

Nessuno preferisce un ambiente peggiore. Nessuno. Di questo si parla.

Un ambiente non perfetto in molti lo preferiscono,son gusti,se non si comprende e accetta questo,si rimarrà inchiodati alle proprie convinzioni.

Inviato
1 ora fa, 51111 ha scritto:

In riproduzione il suono corretto è quello che si avvicina il più possibile al software di turno.

Come si ottiene?

Se fosse vero l'assunto, e se esistesse un metodo per una presunta maggiore aderenza al presunto contenuto del software, godremmo, e da tempo, di presunti sistemi "corretti" che ad un'ascolto anche estremamente attento, risulterebbero qualitativamente e quantitativamente  assimilabili se non addirittura  indistinguibili nei casi migliori.

Allo stato attuale vige e vegeta invece,  indisturbato, i il caos acustico, rappresentato da migliaia di versioni estratte da migliaia di sistemi, e questo nonostante si tratti dells traduzione  di uno stesso, unico segnale.

Detto caos rappresenta incredjbilmente una regola condivisa, e ritenuto  condizione necessaria per una serie di assunzioni del tipo il

mio suono, il tuo suono,  il mio ambiente, il tuo ambiente, le mie apparecchiature, le tue apparecchiature,  le mie orecchie, le tue orecchie,  presuntecause ritenute come fondamentali impedimenti all'acquisizione di un risultato omogeneo e di altissima aderenza alla potenziale qualità del  segnale da tradurre

Infinito, di fatto,   il numero di teorie,  assunti, tesi, ipotesi etc.., volte a spiegare il perché a tutt'ora, dopo cento anni di tentativi,  non esistano due sistemi che producano la stessa sensazione all'ascolto.

Poiché l'aderenza al contenuto fisico del software risuta ancora, allo stato attuale la  condizione fondamentale per poter ipotizzare una presunta riproduzione 'corretta", se ne deduce che qualsiasi sistema  di riproduzione sia sostanzialmente afflitto da una fondamentale distorsione di notevolissima entità,  abitualmente inquadrata attraverso l'assunto dell'esistenza di "variabili impossibili da controllare", tale quindi da poter impedire ogni forma di prevedibilità del risultato, e da resistere,  nonostante l'estrema conoscenza in materia acustica ed elettroacustica,  ad ogni tentativo di inquadramento e razionalizzazione.

 

 

  • Thanks 1
Inviato
18 minuti fa, alexis ha scritto:

mediamente, quelle trattate, anche da notissime ditte che producono e forniscono materiali acustici, sono generalmente afone, letteralmente prive di vita e nitore.

Queste più che ascoltare musica sono progettate per l'isolamento acustico che è altra cosa. Una stanza per la musica deve avere i pannelli che assorbono ma anche quelli che diffondono. Non credo che i professionisti questo non lo sanno. Ottime misure in ogni caso aiutano a sentire meglio. Poi bisogna sempre capire, per l'individuo, cosa vuol dire "meglio"?

  • Melius 1
ilmisuratore
Inviato
28 minuti fa, alexis ha scritto:

o hai dei veri professionisti,

Quelli che quando effettuano misurazioni risultano essere ripetibili e attendibili

Quando le misurazioni non danno queste certezze, o sono fatte male, o sono state effettuate con strumenti inadeguati

Un termometro funzionante misura la stessa temperatura in qualsiasi parte del mondo, ci può essere un piccolo scarto, dichiarato nelle specifiche dello strumento 

ilmisuratore
Inviato
8 minuti fa, leonida ha scritto:

mio suono, il tuo suono,  il mio ambiente, il tuo ambiente, le mie apparecchiature, le tue apparecchiature,  le mie orecchie, le tue orecchie,  presuntecause ritenute come fondamentali impedimenti all'acquisizione di un risultato omogeneo e di altissima aderenza alla potenziale qualità del  segnale da tradurre

Questo è vero, anche se esistesse la perfezione ci sarà un lato soggettivo a personal interpretazione

Diciamo che la buona acustica e le buone misure avvicinano le parti 

  • Melius 1
Inviato
11 minuti fa, leonida ha scritto:

vero l'assunto, e se esistesse un metodo per una presunta maggiore aderenza al presunto contenuto del software, godremmo, e da tempo, di presunti sistemi "corretti" che ad un'ascolto anche estremamente attento, risulterebbero qualitativamente e quantitativamente  assimilabili se non addirittura  indistinguibili nei casi migliori.

Allo stato attuale vige e vegeta invece,  indisturbato, i il caos acustico, rappresentato da migliaia di versioni estratte da migliaia di sistemi, e questo nonostante si tratti

Prima parte vera seconda parte falsa.

Non c'è nessun caos acustico ci sono in effetti regole e misure e quante altre cose per stabilire una minima qualità se non ci sono queste la qualità non può esserci neanche se uno se la immagina..

 

Inviato
1 ora fa, leonida ha scritto:

Tu quindi credi di ascoltare suoni corretti?

Probabilmente si, ma in relazione al tuo concetto di correttezza, legato come più volte hai manifestato, incluso quest'ultimo post, ad aspetti quantitativi, quanta estensione, quanta pressione, quanta distorsione, etc..

Chi si rivede. Carissimo io credo solo una cosa, credo di ascoltare suoni che mi piacciono. Ma è possibile parlare di suoni corretti o sicuramente più corretti in relazione all'ambiente. Sono aspetti quantitativi ovviamente ma non quelli da te indicati che sono relativi al sistema che riproduce, qua si parla di altro. La differenza c'è ed è netta.

Per il discorso sugli oggetti vale la relazione. Se un sistema è esteso, può suonare forte, non ha distorsione, ha una rif corretta secondo il comune senso del sentire, ampiamente dimostrato in fisica, ha una dispersione corretta in particolare agli incroci, mantiene la risposta corretta nel tempo almeno da 300 hz in su fino allo spegnersi dell'impulso, non producce melma sui bassi ed ha un decadimento di almeno 10/15 db nei primi 100 ms (non presenta cioè muggiti e tanto meno bichi nella risposta sui bassi), ha una risposta all'impulso corretta, è allineato per il punto di ascolto su tutta la gamma media entro pochi cm, è inserito in un ambiente con 30 db di rumore di fondo o magari minore, ambiente che presenta t60 da 150 hz in attorno  a 0,3/0,4 secondi dove anche sia possibile disporre i diffusori in modo consono, si quello è un suono corretto. Il suono è fatto da quantità non da altro. Le quantità corrette fanno la qualità. Unico problema, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il fare. Quanti sistemi ci sono così? Quanti li hanno ascoltati? E allora tutti ad inventarsi la teoria dell'orecchiuto. I suoni riprodotti correttamente sono valutabili il problema non è valutarli ma riuscire ad ottenerli. Per sapere se lo sono servono misure che per te attengono le quantità per me invece sono qualitative. Tu pensi alla estensione sui bassi come quantità, io penso alla estensione sui bassi verificando che siano perfettamente riprodotti. (ho scritto penso, non io faccio, anche per me c'è di mezzo il fare). Comunque si, tutto sommato credo di ascoltare suoni corretti, mai mi verrebbe in mente di usare le orecchie per sistemare l'impianto se non dopo aver raggiunto quel minimo di correttezza. Fatto quello succede che non ti frega più nulla di correggere ad orecchio. Correggere cosa? Qualcosa che nemmeno nei sogni speravi di ottenere. Io di sale trattate totalmente ne ho sentita una, impossibile dimenticarsela, poi due parzialmente ma pesantemente. Hanno caratteristiche non replicabili da ambienti normali, non c'è nulla da fare. La differenza è come sentire in bagno o nel salotto di casa.

Inviato
2 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Questo è vero, anche se esistesse la perfezione ci sarà un lato soggettivo a personal interpretazione

Diciamo che la buona acustica e le buone misure avvicinano le parti

Il misuratore come al solito scappa di lato la perfezione esiste ma non è capita la gggente non capisce

Inviato
7 minuti fa, leonida ha scritto:

se ne deduce che qualsiasi sistema  di riproduzione sia sostanzialmente afflitto da una fondamentale distorsione di notevolissima entità,  abitualmente inquadrata attraverso l'assunto dell'esistenza di "variabili impossibili da controllare"

Esatto, le misure fanno parte delle variabili che posso controllare agendo con le conoscenze della fisica e matematica. Tralasciare anche questo non è saggio.

In definitiva se non posso ottenere il massimo cerco di limitare i danni con quel che si conosce.

Inviato
42 minuti fa, alexis ha scritto:

Però hanno misure bellissime.

Evidentemente no.

33 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

Un ambiente non perfetto in molti lo preferiscono

Balle.

Inviato
8 minuti fa, 51111 ha scritto:

 Una stanza per la musica deve avere i pannelli che assorbono ma anche quelli che diffondono.  Ottime misure in ogni caso aiutano a sentire maglio

Come qualunque teoria o affermazione che riguardi , da qualsiasi fonte provenga,  il come dover procedere per il raggiungimento di un risultato di alto livello qualitativo, trattasi di condizione al massimo necessaria  ma, allo stato attuale, assolutamente non sufficiente.

Condizione altrettanto necessaria infatti, è  rappresentata dalla neutralizzazione di ogni forma di variabile volta a modificare in modo imprevedibile il risultato al quale si aspiri.

La somma di tali variabili, risulta. allo stato attuale, infinita, da cui infinita la distorsione di quanto dovrebbe teoricamente risultare e che per fortuna nessuno conosce.

Inviato
17 minuti fa, Dufay ha scritto:

Prima parte vera seconda parte falsa.

Non c'è nessun caos acustico ci sono in effetti regole e misure e quante altre cose per stabilire una minima qualità se non ci sono queste la qualità non può esserci neanche se uno se la immagina..

Non ho capito cosa ritieni falso

Spero non l'esistenza di infinite variabili che evito di citarti perché le conosci benissimo, e che cerchi di spiegarti ma che non puoi in alcun modo controllare.

Tu stesso sai benissimo che se sottovaluti o  non controlli o non ottimizzi l'immsurabile, non vai da nessuna parte.

 

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