Questo è un messaggio popolare. wiking Inviato 6 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Giugno 2023 Ai tempi, su VHF, scrivevo tanto di McIntosh, e molto meno di Accuphase, eppure avevo già un piccolo A-30, che adoperavo in una piccola camera da letto, su una coppia di Tannoy GRF Memory, a rotazione con valvolari McIntosh Mc-30 e Shindo Pavillon Rouge. Diversi anni dopo, memore delle buone prestazioni dell’A-30 acquistai in tempi successivi un Accuphase A-20 ed un A-20V, e mi divertii ad interfacciarli in un ambiente assai più vasto, su due esigenti monitor Tannoy System 215 DMT-II, sui quali erano all’epoca stabili quattro Manley Snapper. (Foto di circa 10 anni fa, il pre era un Sony TA-E1 che sugli Accuphase preferivo al Nordlys, lo vedete sopra un finale Accuphase P-7000 spento): La sigla, in qs stirpe nata negli anni '90, indica il funzionamento in classe A (lettera A, appunto), seguita dalla potenza espressa in Watt per canale. A-20, A-20V ed A-30, da me a lungo amati ed adoperati sempre su sistemi “grandi” sono creature che si esprimono sempre con colori decisamente caldi ed ambrati, in tutte le circostanze di accoppiamento. All’epoca acquistai l'A-30 per la pura curiosità di inserirlo sulle vie medio-alte di un sistema custom multiamplificato. La possibilità di variare il guadagno in ingresso era per me un plus utilissimo, dato che il crossover elettronico (Bryston 10B pro) che utilizzavo all’epoca in quel set-up non permetteva una variazione dei livelli delle due vie maggiore di 5 dB. Era un periodo in cui, piuttosto esasperato dalla rumorosità dei miei Shindo Pavillon Rouge, cercavo alternative altrettanto musicali (e che te ne fai della musicalità quando ascolti soffi e rumori vari amplificati dai circa 110dB/W/m delle JBL Le275/2397 che facevano pianta stabile nella mia sala?) ma più silenziose, e per questa ragione iniziò il mio gioco con piccoli finali a stato solido in classe A. (Nella foto qui sotto l'A-20 a sx e l'A-20V a dx): Diciamo che l'Accuphase A-30 non riuscì in pieno nell'arduo compito, risultando complessivamente inferiore ai push-pull valvolari finora utilizzati in quel preciso compito. Tuttavia lavorava assai meglio, specie a basso volume, lapalissiano, rispetto ad altri piccoli finali a stato solido in classe AB via via provati e subito ritirati (sottolineo: in quello specifico impiego). Meglio andava, l'A-30, sui monitor piccoli passivi Tannoy, tipo i System 800 da 92 dB/W/m circa (meno bene sui DC in polipropilene di maggior diametro tipo quelli delle 1200), usati come satelliti (quindi sgravando in ogni caso l'A-30 dal compito di amplificare le primissime ottave). In una camera da letto assai piccola, su una coppia di Tannoy GRF, a gamma intera, dove già i semplici musicalissimi vecchi Quad II (bei giocattoli d’epoca, ne ho 4, ed ogni tanto li collego) o i già nominati Shindo P.R., andavano alla grande (complice l'ambiente minuscolo e la facilità delle GRF), l'A-30 andò quasi altrettanto bene. Attenzione: l’A-30, nei miei ricordi (sono passati 15 anni), esprimeva un suono gradevole e suadente, ma a tratti poco luminoso e poco trasparente. Un po' velato, un po' scuro, ideale per ascolti di sottofondo, per sistemi molto efficienti, in piccoli ambienti. Un suono mai ruvido, un po' ruffiano. In quanto al…fiato dinamico: confermo che i pur pochi watt ci sono tutti e sempre disponibili, raddoppiando al dimezzarsi dell'impedenza, come confermato dalla CCL quasi verticale (vedi prova su AR). In effetti l'Accuphase A-30, pur non raggiungendo imho le vette dell'altrettanto ambrato e suadente Pass Aleph 30, appare più stabile e correntoso di questo. Pass Aleph che pur amo, tanto da averne ricomprato uno nel 2021, dopo aver sbadatamente venduto un primo esemplare. Dopo l’A-30, ahimè perito in un incendio nel 2009, ecco qualche anno dopo l’arrivo dei due A-20, usati a lungo, in diversi sistemi, tanto da conoscerli…davvero molto bene, in molteplici situazioni. Uno dei due, a dire i vero, è un A-20V, nato un lustro dopo (1995 il 20, 2000 il 20V). Differenze tra i due? (Ecco nella foto qui sotto il capostipite A-20, del 1995): L’A-20V ha la medesima circuitazione dell’A-20, ma presenta estetica aggiornata e possibilità di variarne il gain in misura più continua; peraltro il 20V perde, rispetto al 20, la possibilità di inserire direttamente le banane nei giganteschi morsetti posteriori. Come suono, i due si equivalgono, e non potrebbe essere altrimenti. Come dicevo, conosco assai bene il suono dei due piccoli gioiellini, avendolo paragonato negli anni a tutte le amplificazioni entrate in casa, e ne ho parlato più in alto: il suono dell’A-30 sopra descritto è filologicamente (mi si passi il termine) conseguente a quello dei suoi due predecessori. Girava la nomea, su qualche forum estero, che il suono dell’A-20 fosse superiore a quello dell’A-20V, ed a sua volta a quello dell’A-30. Io, che li ebbi tutti e tre, dissento: l’impronta è la medesima. Tutti e tre hanno CCL verticali, ma tutti e tre entrano ugualmente in affanno ad alto volume, pagando pegno principalmente in gamma bassa, ed indurendosi in gamma media, perdendo lucidità. Non va dimenticato come gli A-20 nacquero in prima battuta per pilotare le vie “alte” negli impianti multiampificati, al posto dei piccoli valvolari. Diversi set-up di facoltosi giapponesi in rete lo confermano. Il mio primo A-30 venne usato in multi-amp attiva proprio sulle trombe JBL che all’epoca avevo per la sezione medio-alti, al posto degli Shindo Pavillon Rouge. E utilizzandoli in qs modo anche gli A-20 sono imbattibili, forse di più del medesimo A-30 (sempre per il discorso del “first watt”), per quanto non si sottovaluti l’esigenza dinamica delle stesse trombe: gli A-20 hanno la stessa classe di Quad II e Shindo (beh…quasi!), ma una silenziosità elettronica (niente soffi) che li rende ideali proprio sui sistemi iperefficienti (> 105/dB/m). (qui sotto, l'A-20V del 2000) Insomma, il terreno ideale degli A-20 è l’ascolto a volume medio-basso, quando usati in monoamplificazione su sistemi tradizionali. In qs configurazione, cmq non certo ideale per loro, appena sentite il basso sbrodolare, e la voce indurirsi, sapete di aver raggiunto il limite dinamico. Certo, con un paio di Klipschorn o di La Scala il livello SPL raggiungibile risulterà più elevato rispetto a quello raggiungibile dalle mie pur efficienti Tannoy System 215 DMT-II, con cui misi gli A-20 alla sbarra. Ma lì restiamo. Più in generale gli A-20 non andrebbero usati come amplificazione “unica” (mono-amp) per sistemi al di sotto dei 95dB/W/m. A meno che li ascoltiate a distanze davvero ravvicinate, ed a volumi urbani. Quindi il primo limite degli A-20, forse l’unico limite vero, è quello dinamico, fermo restando che sono dei 20W/8 Ohm che hanno una curva di carico limite verticale ed arrivano ad erogarne 80 su 2 Ohm. Tuttavia, tirate il collo agli A-20, e come tutte le amplificazioni piccole, vi snatureranno il suono. Al di sotto di questa soglia, variabile da ambiente ad ambiente e da diffusore a diffusore, e restando in ambito di monoamplificazione (in sistemi multiamplificati, con gli A-20 settati esclusivamente sulle vie medio-alte, il limite è spostato molto più in alto, ca va sans dire), la riproduzione offerta dagli A-20 è autentica magia. Innanzitutto la loro ricostruzione scenica risulta sempre ampia e credibile. La voce, contrariamente a certe amplificazioni valvolari (vedi i miei amatissimi Quad II), non ingigantisce mai, non “sborda” mai, ma ben si staglia sullo sfondo della sala e degli altri strumenti. E la ricostruzione olografica della sala con i due A20 era davvero ampia, con una tridimensionalità appena inferiore rispetto a quella offerta all’epoca dal mio riferimento, ovvero i 4 Manley Snapper (ora sono 2 Snapper + 2 Pass Aleph 0) A basso volume, rispetto ai generosi Manley, il basso è più pronto ed immediato, e lo smorzamento superiore. La voce è bellissima e non soffre certo di complessi di inferiorità rispetto a quella, altrettanto naturale, che esce amate EL-34 dei miei Snapper. Peraltro, come ho scritto sopra, usavo l’A-30 al posto degli Shindo Pavillon Rouge. E questo pregio di ineccepibile veridicità timbrica vale per tutti gli strumenti tradizionalmente difficili, come, p.e., il pianoforte. (nella foto qui sotto, l'A-20V, che è un A-20 rivisto nelle funzioni, nell'estetica e e nei connettori, ma non nella sostanza): Come per tutti i veri classe A, il tallone di Achille del 95% delle amplificazioni a stato solido in classe AB viene by-passato dagli A-20, ovvero viene abbattuta la difficoltà di ben lavorare entro il “primo watt”, concetto tanto caro ad un cultore e geniale progettista della classe A a stato solido, Nelson Pass: l’ascolto a basso e bassissimo volume con gli A-20, che sono perfettamente a loro agio nel “first watt”, è gratificante, come soltanto coi migliori tube amps avviene (ma qs sono solid state!), e questo grazie all’abbattimento della distorsione di incrocio, tipica del funzionamento in classe A. Gli Accuphase A-20/A20V sono sempre gradevolissimi e coinvolgenti, forse un po’ meno ruffiani di quel gioiello che ho ricomprato un paio di anni fa, il piccolo Pass Aleph 30 in classe A, certamente meno trasparenti dei Pass Aleph 0, anch’essi gioielli di Nelson Pass, in classe A pura, ma più potenti (la dote migliore degli Aleph 0 è la trasparenza assoluta, un giorno ne parlerò nella sezione vintage). Rispetto ad un altro mio riferimento a stato solido in classe A, i piccoli meravigliosi Marantz MA-24 in classe A (medesima potenza), che ruoto, gli Accuphase A-20 hanno un filo di minor trasparenza (in qs senso anche l’Aleph 30 era inferiore, ma parliamo di nuances), ma posseggono una spinta maggiore. I monofonici Marantz MA-24, così rinomati e ricercati, sono una via di mezzo tra gli Accuphase A-20 (più caldi e ruffiani, ma mai come gli Aleph 30 e 5) e gli Aleph 0, più trasparenti e rigorosi. Concludendo, i pur vecchi A-20/A20V restano ancor oggi macchine di rara qualità timbrica, nonchè di sublime musicalità, a dispetto dell'anagrafe, ma -come per tutti i classe A di piccola potenza- vanno rigorosamente interfacciati (a valle) per poterne godere appieno le grandi qualità, e non restarne delusi. 8
Sonicrage Inviato 6 Giugno 2023 Inviato 6 Giugno 2023 37 minuti fa, wiking ha scritto: pur vecchi A-20/A20V restano ancor oggi macchine di rara qualità timbrica, Come potrei non essere d'accordo con te😉! Saluti. Pietro 1
codex Inviato 6 Giugno 2023 Inviato 6 Giugno 2023 Ma guarda chi si rilegge... Grazie per il contributo "storico", che aiuta a far comprendere meglio l'utilizzo dei finali in classe A di Accuphase, soprattutto in tema di abbinamento con i diffusori. Purtroppo molti costruttori di trappole per watt da 85, 86 dB non si rendono conto che i loro prodotti non saranno mai in grado di ricreare la magia del primo watt, rendendo quindi la vita difficile ad amplificazioni di qualità come quelle che ci hai diffusamente descritto. Bentornato! 2
wiking Inviato 6 Giugno 2023 Autore Inviato 6 Giugno 2023 @codex grazie, codex! A breve tornerò su qs sezione parlando del P-350, fascinoso in un modo tutto suo, e del P-7000, finali che hanno percorso con me parte degli anni 2010>2020 (ora non ho più Accuphase, ma li ho amati a lungo). 1
codex Inviato 6 Giugno 2023 Inviato 6 Giugno 2023 @wiking Quando vorrai, sarai il benvenuto. Magari tenteremo insieme di capire come mai da noi hanno avuto tanta fortuna i finali in classe A, rispetto a quelli in classe AB, soprattutto quelli stereo a partire dall' A-50 in poi. 1
wiking Inviato 6 Giugno 2023 Autore Inviato 6 Giugno 2023 @codex Sicuramente i moderni (post anno 2000) Accuphase in classe AB suonano talmente bene da non far rimpiangere eccessivamente i loro corrispettivi in classe A (penso al mio ex P-7000, che era la versione in classe AB dell'ottimo A-60, se non ricordo male). Tra i pochi finali a stato solido (oltre ai Pass Aleph) che sui miei sistemi "grandi" non hanno fatto rimpiangere i valvolari. Poi, per me, se stato solido deve essere, che almeno sia "ad alta polarizzazione".... ;-), con quel pizzico di eufonicità e di magia che la classe A regala quasi sempre.
Armando Sanna Inviato 7 Giugno 2023 Inviato 7 Giugno 2023 17 ore fa, wiking ha scritto: classe AB suonano talmente bene da non far rimpiangere eccessivamente i loro corrispettivi in classe A (penso al mio ex P-7000, che era la versione in classe AB dell'ottimo A-60, se non ricordo male). Sono d’accordo, al tempo confrontai il finale A 30 con il P 3000 che con quest’ultimo condivideva lo stesso telaio e frontale , preferii il classe AB. Mi piacerebbe leggere il tutto parere a riguardo se hai fatto un confronto tra il P 7000 VS A 60 … un cordiale saluto
wiking Inviato 7 Giugno 2023 Autore Inviato 7 Giugno 2023 @Armando Sanna ho avuto occasione di ascoltare in più riprese sia l'A-60 che l'A-65, sublimi, e con tanta corrente. Viceversa il P-7000 mi ha allietato per dieci anni esatti, quasi un record per me, usandolo sui due woofer da 15" (per ogni cassa) delle mie Tannoy System 215, ma anche a gamma intera sia su Magneplanar che su mini diffusori critici, e ho sempre ottenuto il massimo con ogni diffusore, in termini sia di corrente che di musicalità. Un ampli predicibile da ogni punto di vista, che ho venduto solo e soltanto perchè troppo neutro e perfetto per i miei gusti. Assolutamente consigliabile, lui come i modelli successivi P-7x00 1
Moderatori Mister66 Inviato 8 Giugno 2023 Moderatori Inviato 8 Giugno 2023 @wiking benvenuto in sezione😉 1
wiking Inviato 8 Giugno 2023 Autore Inviato 8 Giugno 2023 @Mister66 Grazie. Sono un tuo ex-"collega" di Moderazione: oltre 10 anni su VHF moderavo un paio di sezioni, quella McIntosh attualmente gestita da Vignotra, e quella dedicata ai "grandi sistemi" (JBL, Tannoy, Altec), entrambe le creammo Bebo ed io. Restando in tema Accuphase, un giorno scriverò su altri " Accu" da me avuti. E, me ne sono ricordato ora, ho in giro ancora un paio di F-5, mi divertivo a farmi arrivare schede introvabili (gli F-5, ma se non erro anche gli F-15, andavano a schede fisse") dal Giappone. Schede introvabili quanto costose... :-D Quanto agli A-20, li avevo nel cuore, e non potevo non dirvi la mia: grazie per avermi letto :-) 1
maxxx Inviato 8 Giugno 2023 Inviato 8 Giugno 2023 @wiking grazie a te per aver condiviso le tue esperienze! Bellissimi racconti 1
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