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Melius Club

L'ascensore sociale di Estiquaatsi


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Inviato

@Guru

Mi hai anticipato. Molti sono fermi agli anni Ottanta del secolo scorso. Una falegnaeria oggi richiede investimenti iniziali cospicui per i macchinari, una macchina a controllo numerico è quasi d'obbligo e non sono oggetti che si acquistano per poche migliaia di euro, e se non possiedi macchinari adeguati non puoi stare sul mercato. Nella mia scuola ho un indirizzo di legno e arredamento e qualcosa sul settore la conosco di prima mano.

Altro discorso sono i lavori di nicchia ad altissima manualità, quale può essere un liutaio o chi è in grado di restaurare un mobile d'epoca. Ma lavori simili richiedono anni ed anni di apprendistato e duro lavoro.

Qualcuno lo dica a Briatore.

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Antoniotrevi
Inviato

@Savgal ecco perche l’apprendistato è una categoria da incentivare 

Inviato

Per ora i paesi che ci surclassano per livello di istruzione ci surclassano pure in tutti gli altri parametri, magari poi cambia e li sdereniamo a colpi di parrucchiere ma per ora ...

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Antoniotrevi
Inviato

@Panurge bah . una istituzione come il liceo classico di Gentile , c’è solo in Italia 

Inviato
4 ore fa, Antoniotrevi ha scritto:

😁 i muratori sono poveri ?

Scusa, tu mi hai risposto che il denaro non fa la felicità. 

Antoniotrevi
Inviato

@appecundria  i muratori son classe media . Non sono poveri da 800 euro al mese . 

Inviato
25 minuti fa, Savgal ha scritto:

una macchina a controllo numerico è quasi d'obbligo

Una macchina a controllo numerico serve per fare lo stesso pezzo in quantità elevata nel minor tempo possibile.

Non credo che possa servire ad un falegname a meno che non sia fornitore di una più grande industria produttrice di mobili.

Inviato

a 800 al mese sei meno che povero, nel senso che una vita tua non la puoi avere.

3 persone con meno di 1500 mensili sono considerate in povertà assoluta.

Inviato
29 minuti fa, Savgal ha scritto:

Qualcuno lo dica a Briatore

E gli dica anche di lasciare perdere le pizze che non è arte sua

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Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

quindi gli lascerà qualcosa come 60 milioni

Purtroppo pochi hanno capito il topic. Così il concetto di ascensore sociale, che ha fatto grande l'America, si è trasformato in chi becca 100 euro a nero in più. A ulteriore conferma che gli italiani non sanno proprio cos'è l'ascensore sociale.

Tu che invece sei un alfiere del capitalismo statunitense mi capirai: una società dove il figlio deve fare il mestiere del padre, come nel 1923, è destinata al declino. Sarai senz'altro d'accordo. 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

Mille volte meglio da piastrellista.

Non hai stress ne responsabilità, hai gli orari che vuoi, non ti devi consumare le cellule celebrali

Per fare 300k da piastrellista devi avere lo stress, le responsabilità e i grattacapi di cinque avvocati, ma di quelli buoni.

Inviato

Provo a interpretare il pensiero del Briatore in modo privo di acredine preconcetta. Potrebbe voler dire che il figlio di un falegname ben avviato, potendo imparare un mestiere ricercato e subentrare agevolmente nella conduzione dell'azienda di famiglia farebbe una stupidaggine a non vagliare prioritariamente questa possibilità, scartandola per intraprendere uno studio universitario solo perché nominalmente più prestigioso dal punto di vista sociale. Se fosse così,  ha ragione.  Non tutti i laureati meritano o riescono a far carriera oppure sono fatti per una professione.  Non è solo questione di reddito...

  • Melius 2
Inviato
6 minuti fa, appecundria ha scritto:

Per fare 300k da piastrellista

È un mestiere molto faticoso e usurante, la posizione inginocchiata dopo i 40 anni diventa problematica,  sono come i calciatori di serie A, guadagnano bene solo fino ad una certa età.

Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

se uno si toglie la fascia rossa dal braccio e capisca qual’è il messaggio

Lui ha detto: i figli dei falegnami devono fare i falegnami. Non i giovani, non i disoccupati, non i pincopallini. I figli dei falegnami.

Che è il contrario del sogno americano. Forse gli americani sono comunisti e non lo sanno, tutto può essere. 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sogno_americano

Inviato

I soggetti dotati di una certa adattabilità in ambienti particolari possono intraprendere l'attività di taxisti acquei a Venezia. Un 600K di investimento iniziale tra barca e licenza, e poi un 150K netti all'anno, ivi compresi 45gg di vacanze (e non del tipo Sharm-el-Sheik tuttocompreso con ryanair, sia chiaro) sono raggiungibili senza difficolltà.  Una volta ottenuta l'idoneità tecnica regionale (cioè l'abilitazione grazie alla quale i comuni non possono rifiutare il passaggio della licenza) le banche mutuano volentieri, a riprova della redditività dell'impresa. L'esame pratico di abilitazione andate a farlo a Sirmione o a Como perché a Venezia se non siete manovratori tipo Amm. Straulino, vi silurano senza pietà alcuna. 

 

extermination
Inviato
2 minuti fa, appecundria ha scritto:

figli dei falegnami devono fare i falegnami.

Ha anche aggiunto che non devono andare all'università. Evidentemente vede incompatibilità ( tra studio e lavoro manuale) mentre io non ne vedo affatto; a maggior ragione in tutti i casi in cui  dovesse starci  dietro un'attività di famiglia ben avviata, circostanza in cui un titolo di studio non può che contribuire ad uno sviluppo dell'attività e ad una maggiore prosperità.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Questo e’ poco ma sicuro.

Moz, questo è poco ma falso. Qualsiasi lavoro manuale viene regolarmente soppiantato dell'innovazione tecnologica e finisce in una nicchia d'elite: riparatori di elettronica, carburatoristi, carrozzieri, parchettisti, sarti, calzolai e sì... pure falegnami. Certo, se prima a Napoli c'erano diecimila sarti e oggi ce ne sono dieci, quei dieci se la passeranno bene. Ma gli altri 9990 sono a spasso.

Inviato
1 ora fa, Savgal ha scritto:

Una falegnaeria oggi richiede investimenti iniziali cospicui per i macchinari

Briatore & Friends pensano a mastro Geppetto che gli va a fare il lavoro per dieci euro e un bicchiere di vino. 

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