SimoTocca Inviato 9 Luglio 2023 Inviato 9 Luglio 2023 Sono abbonato alla rivista francese Diapason da diverso tempo… ma negli ultimi mesi ho notato un “taglio editoriale” diverso… non proprio di mio gradimento… Per dire, proprio ieri leggevo il penultimo numero della rivista e sono rimasto a bocca aperta nel leggere l’articolo dedicato alla quinta sinfonia di Mahler con l’indicazione per le registrazioni di riferimento.. L’articolo di Christian Merlin è anzi quasi tutto incentrato sul confronto fra le registrazioni disponibili…con una lunga disamina ad iniziare da quelle storiche… Ma come dicevo sono rimasto assolutamente perplesso per le conclusioni: delle quattro versioni di riferimento indicate… Che James Levine fosse un direttore di riferimento mahleriano lo apprendo con sorpresa in questo momento! Bravo direttore per carità… ma lontano anni luce dalla genialità e dall’eccellenza! La registrazione RCA del ‘77 peraltro è davvero bruttina e non contribuisce certamente a migliorare il mio giudizio.. Anche la registrazione DG, di poco precedente, con Karajan sul podio è tecnicamente modesta…. e anche l’interpretazione di Karajan..ecco, con tutto il rispetto per la ricerca del suono patinato… è un’interpretazione nata per essere “piaciona” ma non sembra che il compositore boemo sia davvero nelle corde di Karajan (che forse però non voleva “perdere” il treno della moda di eseguire Mahler introdotta dal suo nemico Bernstein..). Anche l’album di Simon Rattle a Berlino è un album che la critica internazionale ha ripetutamente “stroncato”, e anche in questo caso il suono, ripreso con un eccesso di “taglia-cuci-copia-incolla” da diverse serate dal vivo, non è proprio da riferimento audiofilo. Ma a parte la qualità audio, quello che manca nell’interpretazione di Rattle è “qualcosa di personale”: insomma un compitìno “bellino e precisino”, ma niente di più.. Per Chailly il discorso è un po’ diverso: prima di tutto perché la ripresa audio della Decca è, questa volta, eccellente. Ma poi, sopratutto, perché Chailly penetra davvero nello sparito mahleriano con una lettura personale… grazie alla scuola di Abbado. Ma..ecco.. con tutto il bene che voglio a Chailly..ecco.. questo non è l’esempio “dell’allievo che supera” il maestro… no no e poi no! Insomma … secondo me nessuna delle quattro è l’interpretazione di riferimento per la quinta di Mahler! Sinfonia tornata in “primo piano” grazie al film Tår, un film in cui la bravisssima Cate Blanchet ha studiato davvero direzione d’orchestra per interpretare la direttrice d’orchestra famosa a capo (nel film) dei Berliner e proprio alle prese con la Quinta di Mahler. Un film che poteva essere un capolavoro e che invece è un po’ un’occasione mancata..peccato… Ma proprio all’inzio del film si vede la Blanchet scalza che sceglie il suo vinile (nel film è così..) preferito… con il piede che indugia un po’ su Karajan ma poi..lo,scarta e sceglie Abbado! E secondo voi? Quale le vostre interpretazioni considerate fondamentali? Vediamo se i vostri pareri poi coincidono con il mio..
Max440 Inviato 9 Luglio 2023 Inviato 9 Luglio 2023 Per me, Inbal, Abbado e Bernstein restano per ora i miei riferimenti ... Se tu @SimoTocca ne hai altre da consigliarmi, sono tutt'orecchi
cele Inviato 9 Luglio 2023 Inviato 9 Luglio 2023 Non la trovo sulle piattaforme streaming, ho il CD, registrazione dal vivo del 1965 con un suono ancora buono ed ottima immagine stereofonica, interpretazione estrema nei tempi e nell'agogica, adagietto di tensione estrema (13 minuti!) eppure mai sfilacciato, interpretazione siderale per me. Interpretazione più tradizionale, non ha il furore e la follia di Scherchen, ma equilibrio e compostezza sublimi...sempre per me
SimoTocca Inviato 9 Luglio 2023 Autore Inviato 9 Luglio 2023 @cele Scherchen lo ritengo un grandissimo direttore… piace anche a me quella vecchia registrazione che..però, ascoltata su un buon impianto, mostra i suoi limiti tecnici. Quanto alla durata dell’Adagietto… beh, Bernstein quando lo suonó al funerale di JFK, lo fece durare anche di più di 13 minuti! Barbirolli invece… non mi “ha mai detto niente” in Mahler, fatta eccezione per la nona con i Berliner recentemente uscita in formato HiRes ottimamente rimasterizzato (anche la quita suona bene, nella nuova veste..)
SimoTocca Inviato 9 Luglio 2023 Autore Inviato 9 Luglio 2023 @maxnalesso Max, poi lo preciserò meglio in seguito… perché la cosa che “mi ha scandalizzato” e mi ha spinto ad aprire questo Thread, è stata proprio l’assenza di Abbado e di Bernstein fra gli album consigliati.. Ma di certo fra un po’ dirò le mie preferenze…
maverick Inviato 9 Luglio 2023 Inviato 9 Luglio 2023 6 ore fa, maxnalesso ha scritto: Per me, Inbal, Abbado e Bernstein restano per ora i miei riferimenti Condivido. E siccome per giocare a briscola bisogna essere in 4, ci aggiungo Boulez, anche per la bella registrazione DG.
SimoTocca Inviato 9 Luglio 2023 Autore Inviato 9 Luglio 2023 @maverick Direi che concordo perlomeno su tre nomi fatti… e non è poco…
SimoTocca Inviato 10 Luglio 2023 Autore Inviato 10 Luglio 2023 @giorgiocana82 Giorgio vedo che anche per te te due nomi, le iniziali sono le due prime lettere dell’alfabeto del resto, sono in primo piano… Abbado e Bernstein sono i due riferimenti che ricorrono sempre…ma che sono “misteriosamente? magicamente?) scomparsi dalla lista dei “quattro vincitori” di Diapason… tutto legittimo, per carità, si tratta pur sempre di gusti…
Aless Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 1 ora fa, giorgiocana82 ha scritto: Abbado, Bernstein, Solti 9 ore fa, maverick ha scritto: E siccome per giocare a briscola bisogna essere in 4, ci aggiungo Boulez, condivido e aggiungo Klaus Tennstedt, soprattutto nella registrazione live disponibile su EMI
SimoTocca Inviato 10 Luglio 2023 Autore Inviato 10 Luglio 2023 Vorrei tornare “un attimino” sulla quinta di Mahler diretta da Karajan. In una manciata di anni, dal 1972 al 1978, Karajan esegue (ed ovviamente incide, le due cose andavano di pari passo con il direttore austriaco) quattro sinfonie di Mahler, qualche lieder con orchestra e il Das Lied von der Erde (che in realtà, anche secondo me, è la vera ottava sinfonia…al posto della ottava “dei mille”… ma questo è argomento per un altro giorno..). Inizia dalla quarta sinfonia (l’unica sinfonia in genere eseguita, insieme alla prima, dai direttori “poco mahleriani”, come Muti o come Reiner..), prosegue con la quinta, poi registra la sesta e infine la nona, tutte registrazioni in studio in analogico. Il Canto della terra lo registra casualmente (?) con gli stessi cantanti, la Ludwig e Kollo, che usa Bernstein con la Israel Philharmonic, in data quasi contemporanea… Quando Karajan viene indicato come il “miglior direttore della nona sinfonia, però, attenzione! non ci si riferisce a “questo” Karajan, ma alla registrazione dal vivo, live, del 1982, in formato digitale DDD. Fra la nona registrata in studio negli anni ‘70 e questa registrata dal vivo in digitale all’inizio degli anni ‘80, passa poco tempo, è vero, ma per Karajan è come fosse passato un secolo! Perché? Perché fra le due registrazioni succede la famosa rottura con i Berliner, con litigio furibondo ed “autoesilio” per diversi anni, nel dorato mondo dei Wiener. È in questo breve interregno che i Berliner invitano, “per dispetto” a dirigerli l’acerrimo nemico Leonard Bernstein, che ovviamente sceglie Mahler, e dirige la nona sinfonia. Di quel concerto live la DG ha pubblicato un bellissimo album, rimasterizzato anche a 24/192, con il suono ripreso live che è di qualità audio non eccelsa, ma certamente assai godibile. E Bernstein in quella esecuzione live della nona sembra voler accentuare di parecchio la sua lettura di Mahler come lettura estremamente soggettiva e personale. Fatto sta, però, che questa registrazione di Bernstein dal vivo con i Berliner viene “rinfacciata” a Karajan come assai migliore della sua registrazione in studio quasi contemporanea. Ma sopratutto, infine, in quegli anni, a Karajan venne diagnosticata la malattia che poi lo avrebbe portato a morte otto anni dopo… diagnosi fatta in occasione, peraltro, dell’intervento neurochirurgico delicatissimo alla colonna vertebrale del maestro austriaco… Insomma, tutte queste vicende messe insieme hanno profondamente mutato l’approccio di Karajan a Mahler, e in particolare alla nona sinfonia…e ne risulta quindi una lettura davvero molto bella. Poi, ad onor del vero, nella nona io continuo a preferire e non di poco Abbado, Bernstein e Giulini.. ma questa nona digitale live di Karajan è comunque molto bella. Ed è molto diversa dalla nona in studio registrata poco prima: proprio dal confronto delle due registrazioni si può capire, a mio avviso, le qualità che Karajan non aveva con Mahler fino al 1982, quello che manca insomma, sia nella nona che nella quinta, sesta e quarta sinfonia registrate in quegli anni con i Berliner.
SimoTocca Inviato 10 Luglio 2023 Autore Inviato 10 Luglio 2023 Se è vero che non “importa” eseguire e/o registrare l’integrale sinfonica mahleriana per essere “direttori mahleriani”, diventa complicato capire davvero Mahler e la sua musica senza percorrere la sua evoluzione, musicale e spirituale, che va dalla prima sinfonia, una specie di poema sinfonico di geniale gioventù, passando però dalla crisi “nera” della seconda, la Resurrezione, dove orchestra, coro e soliste sono impegnati in una specie di celebrazione/superamento della morte (o solo del lutto?). Per approdare poi alla visione “pancosmica”, della natura universale … quasi un Deus sive Natura di bruniana memoria (memoria pagata con il rogo a Campo dei Fiori nel 1600 tondo tondo..), visione cosmica dicevo della terza sinfonia, dell’appello all’uomo (O Mensch..), e alla gioiosa spensieratezza infantile del coro di voci bianche che acconpagna il penultimo movimento (e della serenità dell’ultimo movimento, che pure lento sembra essere un sorriso ottimistico al futuro..) Insomma.. difficile capire Mahler se non si è passati (in sala da concerto o di registrazione) dalla prima, seconda e terza sinfonia…
Max440 Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 Comunque, a prescindere, darei più credito a Inbal, e non solo per la quinta ...
Max440 Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 https://www.prestomusic.com/classical/products/8630644--mahler-symphony-no-5
SimoTocca Inviato 10 Luglio 2023 Autore Inviato 10 Luglio 2023 Fra i direttori che sento più vicini alla mia “idea” della musica di Mahler ci sono i due amici-allievi preferiti di Mahler medesimo: Bruno Walter e Otto Klemperer. Le loro registrazioni (recentemente “rimesse” a nuovo e con un suono decisamente fra l’ottimo e lo straordinario…) sono sempre state “un faro” per navigare in modo sicuro nel “mare musicale” di Mahler. Purtroppo proprio la quinta sinfonia manca all’appello… Klemperer non la registrò … Walter sì, ma nel 1947… quindi in mono e con un’audio davvero modesto…
SimoTocca Inviato 10 Luglio 2023 Autore Inviato 10 Luglio 2023 Il mio quartetto ideale, per la Quinta sinfonia è: - Leonard Bernstein con i Wiener Philharmoniker, una registrazione DG del 1987 - Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker, una registrazione DG del 1992 - Giuseppe Sinopoli con la Philharmonia, una registrazione DG - Pierre Boulez con i Wiener Philharmoniker, una registrazione DG 1
adolfo1947 Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 @SimoTocca Da frequentatore di lungo corso dei nostri cugini d'oltralpe, qual sei, dovresti sapere che uno dei loro piaceri è sempre stato "épater le bourgeois". Leggo anch'io Diapason da tanti anni e trovo le loro recensioni-proposte spesso originali e alternative rispetto a quelle delle nostre riviste del settore. Comunque tra i preferiti confermo Abbado e Bernstein, quest'ultimo però nella vecchia e per lui giovanile interpretazione con la NYP, a mio parere con meno pathos ma più fresca e radiosa rispetto alla successiva con i Wiener. Poi metto Kubelik, che non mi delude mai.
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