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L’ecoansia


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2 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Cercare di dire "sono gli altri" inoltre non cambia di una virgola quello che sta accadendo.

Ma infatti sia chi sia non cambia nulla su ciò che sta accadendo, ma indipendentemente dalle responsabilità o tutti si va una direzione o di certo diventa inutile, soprattutto se a farlo sono i paesi grandi emettitori di CO2 e questo è un fatto, affrontare in solitudine ed in avanscoperta questa questione non serve a nulla se non a castrarsi nell’immediato in cambio dello stesso disastro “promesso” dagli scienziati, in sostanza o il mondo intero lavora di squadra o è una battaglia persa in partenza.

Che gli ambientalisti si concentrino e concentrino i loro sforzi contro il nostro paese e contro la UE rappresenta una perdita di tempo, come lo sono le corse in avanti per accelerare le dismissioni dei combustibili fossili ad esempio, che vanno sostituiti con i tempi necessari a mettere in campo le fonti di energia alternative che non sono le sole rinnovabili altrimenti resteremo al “buio” certamente.

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1 ora fa, appecundria ha scritto:

uno intimamente convinto che si sta andando a tutta velocità contro un muro, non si pone il problema che se frena si consumano le pasticche.

Secondo te dalle conclusioni del paper pubblicato si evince che stiamo andando ad alta velocità contro un muro? 

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briandinazareth
10 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Secondo te dalle conclusioni del paper pubblicato si evince che stiamo andando ad alta velocità contro un muro? 

 

Non sei negazionista però cerchi di fare cherry picking estremo, senza neppure capire quello che pubblichi, per dire che in fondo non siamo andando contro un muro... 

 

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briandinazareth

@Paolo 62

 

Direi però che, sempre se crediamo alle ricerche dei climatologi, anziché preoccuparci sempre degli altri, dovremmo cominciare a prendere noi delle misure, anche perché essendo tra i maggiori produttori procapite abbiamo ampio margine di manovra.

 

Serve anche a farci seguire dagli altri, avendo la forza, ad esempio, di condizionare le importazioni all'impronta di CO2.

 

Cosa impossibile da proporre con la nostra CO2 pro-capite

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cactus_atomo

Non sono un esperto, ma i dati lasciano pochi dubbi sul fattomche se le attività umane non siano la sola causa dei cambiamenti cliematici ne siano però senza ombra di dubbio una componete importante. ora sapere di chi sia la colpa conta poco, se c'è una alluvione riccorrente, costruiamo gli argini  non ci chiediamo se l'alluviane sia colpi el fato della natura o di xìcaio e sempronio. qui è lo stessoi cambiamenti climatici da qualunque cusa innescti stanno endendo il pianeta invivibile. se possimom fare ialcosa facciamola, se la riduzione di determinate attività antropiche riuscisse a inertire o mitigare una tendenza anche se qusta non fosse causata da noi, noi determinati provvedimenti dovremmo prenderli.

mq non c'è niiente da fare, la logica dello sviluppo a tutti i costi, sempre crescente, non può che portare al collasso

nche un terremoto è un fenomeno naturale ma si cerca di costruire in mofo da mitigane le cnsevuenze, nessuno dice costruite a pene di segugio tanto un teremoto non dipende a noi

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43 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Non sei negazionista però cerchi di fare cherry picking estremo, senza neppure capire quello che pubblichi, per dire che in fondo non siamo andando contro un muro... 

perché Cherry Picking? È il primo che ho trovato da fonte attendibile, non lo è? L’ho postato dopo averlo letto velocemente e neanche tutto. Cosa c’è che non andrebbe? 
P.S. Credo fosse il terzo della schermata e l’unico aperto per la fonte autorevole.

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7 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

Non sono un esperto, ma i dati lasciano pochi dubbi sul fattomche se le attività umane non siano la sola causa dei cambiamenti cliematici ne siano però senza ombra di dubbio una componete importante.

Questo non è in discussione, siamo oltre, gli scienziati dicono che stiamo andando ad alta velocità contro un muro? Questo ora è il topic.

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mariovalvola
36 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Direi però che, sempre se crediamo alle ricerche dei climatologi, anziché preoccuparci sempre degli altri, dovremmo cominciare a prendere noi delle misure, anche perché essendo tra i maggiori produttori procapite abbiamo ampio margine di manovra.

Però il clima non lo cambi se la Cina per venderci i prodotti necessari alla nostra transizione green aumenta le emissioni. Il clima non lo cambi se si usano centrali a carbone ( anche se ti rifai una verginità con il mercato della compensazione della CO2 ), il clima non lo cambi se il terzo mondo aumenterà le emissioni di gas serra, il clima non cambierà se gli USA non si danno anche loro una regolata. E' fanciullesco pensare che sia giusto iniziare comunque. Se devo spendere/investire (dipende dai punti di vista ) vorrei alcune certezze. Una nazione come l'Italia, del suo povera di risorse economiche, deve decidere dove canalizzarle; è meglio investire per il contenimento degli effetti del cambiamento climatico oppure, illudendosi che gli altri, incantati dal nostro esempio virtuoso, ci seguano a ruota, cerchiamo di fare la nostra parte nel contenimento dei gas serra senza sapere ex ante gli effetti complessivi del nostro agire ( dipende sempre da cosa faranno gli altri stati che emettono la stragrande maggioranza di gas serra). Non comprendo perché questa banalità non passi. 

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mariovalvola

@melos62 Giustissimo. Io, non sono negazionista ma non comprendo la continua mancanza dell'elemento principale: un vero, serio, reale piano comune globale. Senza, l'affastellarsi di progetti locali, incrementerà le spese senza migliorare le emissioni globali.

Masochismo puro.

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briandinazareth

Alla fine la soluzione proposta e non fare nulla, tanto c'è la Cina e tanto, anche se non lo si ammette, chissenefrega di quelli che hanno 20 anni o meno oggi... 

 

Perché alla fine mi sembra la ricerca spasmodica di scuse per non cambiare proprio nulla.

  • Melius 2
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mariovalvola

@briandinazareth sempre questo approccio sbagliato. Le case si costruiscono dalle fondamenta e non è disfattista e menefreghista chi dice che non si devono iniziarle dai comignoli.

Agire da soli non porta a nessun miglioramento delle emissioni globali. Se non lo comprendi, è inutile mettere sempre in mezzo la scienza

Incollo ancora il link

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/05/crisi-climatica-in-corso-ma-le-emissioni-aumentano-i-governi-devono-imporre-una-pianificazione-seria-alle-imprese-non-bastano-le-carote-ora-servono-i-bastoni/7232564/

 

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Prima viva la globalizzazione (dove si gioca al ribasso degli standard laburistici e ambientali).

Ora contrordine: si faccia sentire l’Europa boicottando le economie inquinanti (e’ l’unico modo per rendere utile ed efficace l’azione europea a livello planetario).

se non fosse che cio’ che serve a inquinare meno lo produce chi inquina di piu’

  • Melius 2
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cactus_atomo

@mariovalvola è un gatto che si morde la coda. la produzione principale di beni nel mondo non è certo quella della transizione ecologica. c'è un mare di beni ridondanti e tutto sommato inutili che compriamo dalla cina e dall'india perchè produrli li costa meno. cominciamo a produrre quello che ci serve cn le nostre regole e smettiamo di rincorrere il prezzo più basso, che poi quello che risparmiamo da un parte lo paghiamo da un'altra senza accorgercene. 

abbiamo un mondo che consuma troppo e che ogni volta che i cnumi si fermano grida alla crisi economica ed al medioevo prossimo venturo. questa storia del pericolo cinese mi oae una coperta per nascondere e rinviar di affrontare i problemi. se il clima distrugge il pianeta ci rimettiamo tutti, belli e brutti, ricchi e poveri, bianchi, neri e gialli. proviamo  fare la nostra parte, per esempio riducendo i consumi eccessivi e quelli non essenziali, per esempio producendo meno rifiuti, per esempio cominciando a produrre oggetti che possono essere riparati e non buttati per alimentare un ciclo di consumismo senza senso. se il mercato cambio e smette di chiedere roba a basso costo cambierà di converso anche il mododi produrre della cina. se la cina deve adeguarsi alla logica di mondo convenienza (la nostra forza è il prezzo) ovviamente seguirà il modello attuale che poi è il modello occidentale in salsa cinese

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