pierfra Inviato 27 Aprile 2021 Inviato 27 Aprile 2021 salve, ho l'esecuzione di Gabriel Garrido Ensemble Elyma.... altre esecuzioni consigliate? grazie
analogico_09 Inviato 27 Aprile 2021 Inviato 27 Aprile 2021 Sottomilm segno delle raffinate trasparenze. Rinaldo Alessandrini Concerto Italiano Dixit Dominus (sex vocibus et sex instrumentis) in pari reali cantus Anna Simboli / sextus Roberta Invernizzi / altus Gianluca Ferrarini / tenor Luca Dordolo / quintus Vincenzo di Donato / bassus I Antonio Abete
analogico_09 Inviato 27 Aprile 2021 Inviato 27 Aprile 2021 Delizioso. "monastico"... un coro di angeli... e il grande Nigel Rogers... Chiaoscuro Ensemble · Sonatori de la Gioiosa Marca · Theatrum Intrumentorum · Nigel Rogers · Claudio Monteverdi · Nigel Rogers
analogico_09 Inviato 27 Aprile 2021 Inviato 27 Aprile 2021 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Chiaoscuro Ensemble · Sonatori de la Gioiosa Marca · Theatrum Intrumentorum · Nigel Rogers tenore Diregione Diego Fasolis https://www.discogs.com/it/Claudio-Monteverdi-Coro-Della-Radio-Televisione-Della-Svizzera-Italiana-Diego-Fasolis-Ensemble-Chiar/release/8605440
Gabrilupo Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 Alle versioni già citate dal buon Peppe (bellissimo, una vita fa, un recital di Nigel Rogers non più giovincello ma con una voce.....) aggiungo quella storica, almeno per il luogo dove è stata registrata, di Gardiner. Del direttore inglese, con i suoi storici ensemble, ho avuto il piacere di ascoltare un concerto nel meraviglioso duomo di Monreale, gratuito. Insieme ad un grande Monteverdi ho potuto ascoltare la Salve Regina di Cavalli (che possiedo in un suo vecchio disco Erato); il Monteverdi Choir si è esaltato fino a portarci quasi alle lacrime agli occhi.....
Membro_0013 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @pierfra tu possiedi una delle edizioni più belle in assoluto, che si porta dietro l'atmosfera particolare del tempo e del luogo in cui è stata registrata: fu realizzata in una chiesa del meraviglioso borgo (il più bello della Sicilia) di Erice... e il caso volle che qualcuno di coloro che parteciparono come artisti a queste registrazioni monteverdiane ormai storiche, mi divenne amico: un controtenore argentino che condivise, con la sua personalità prorompente e la sua allegria, il clima di anarchia tutta sudamericana che magicamente sfociò in un esito artistico altissimo, e una allor giovanissima violinista francese di lingua tedesca che mi raccontò della sua difficoltà (da ordinata e disciplinata "teutonica") ad adeguarsi al clima particolare dell'Ensemble Elyma. Da ricordare che "Elyma" è il nome di una sorta di flauto dell'antica Grecia, ma è anche un nome che richiama gli Elimi, popolazione italica che abitò nella Sicilia Occidentale nei secoli in cui il resto dell'isola era colonia greca, e di cui Erice era la capitale. Quando chiesi al mio amico controtenore se vi fosse un qualche collegamento tra il nome dell'Ensemble ed il nome del popolo Elimo, egli mi rispose che la scelta del nome non era casuale, dato che l'"Ensemble Elyma" era di stanza fra Palermo (dove realizzò memorabili concerti nella chiesa incompiuta dello Spasimo) ed Erice, dove si registrava respirando l'aria frizzante e la nebbia perpetua del magico borgo. Per tutti questi motivi, oltre che per i valori musicali eccelsi, che sempre hanno contraddistinto le registrazioni di Garrido & C., questa registrazione mi è molto cara, e ti consiglio di non privartene. Se poi parliamo di edizione di riferimento, quella forse più bella in assoluto - e che non è stata ancora citata - è quella storica di Jordi Savall, di cui sotto ho inserito l'immagine della copertina originale del 1988, ma che è stata riedita dalla casa discografica dello stesso Savall. E' un'interpretazione che, allo splendore strumentale e vocale, aggiunge il tono tutto "umano" di una particolare "empatia" interpretativa, che si traduce in un rigore che, seppure assoluto, è sempre mitigato da una costante ricerca della cantabilità e dell'espressione. Ricordo che negli anni successivi ebbi l'onore di assistere al Vespro della Beata Vergine diretto da Jordi Savall (in maniera assolutamente aderente alla visione della registrazione del 1988) in occasione dell'inaugurazione di un vecchio Settembre Musica, quando era ancora un festival tutto torinese ed ospitava nomi ben più altisonanti di adesso.
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 Non conosco Garrido, l'ho ascoltato da un video youtube di un concerto del Vespro fatto in Francia del 2000 molto interessante, c'è phatos, trasporto, musicalità, entusiamo, ma trovo un po' troppo nutrita la compagine corale e orchestrale, per quest'opera, per questo genere di musica "mistica", d'insensa, assorta preghiera; preferisco le sonorità più "minime", discrete, monastiche, "gregoriane", meno "teatrali". Ragione per la quale neppure con Gardiner, la versione live di San Marco, rieco a risolvermi con un giudizio posititvo senza quel poco o tanto di incertezza. Molto meglio Garrido in ogni caso, fatti salve ovvciamente le "maestranze" tutte, corali, orchestrali, vocali dalle rinomata "fabbrica" gardineriana. Mi piace molto Savall citato da @Don Giuseppe , conservo un prezioso ricordo dei tempi del gemellaggio del "nostro" coro da camera del Centro di Musica Antica di Roma con quello del Centro di Musica Antica di Padova, "raccordati" da Sergio Siminovich; bei ricordi di LIvio Picotti di Daniele Carnovich, un basso profondo che chiamavamo affettuosamente "subwoofer", di Gian Paolo Fagotto (tenore di voce fine, memorabile "Evangesista" nel concerto de' La Passione secondo Giovanni di Heinrich Schutz, con Furio Zanasi, e coro da camera del C.I.M.A.), Va da se che un'opera dell'anima qual è il Vespro di Monteverdi, l'opera sacra più stupefacente dell'intera storia della musica "occidentale" (che riassume in se' i caratteri dell'"oriente", medio e più estremo: mantra, raga, sufi, zen.., i luoghi del mondo, geografici e spirituali, anche senza internet era all'epoca in stretto contatto tra di loro... ) non avrebbe potuto non richiamare i migliori interpreti presenti sulla scena, viventi e non. C'è una diffusa qualità interpretativa media di altissimo livello, difficile stabilire quale sia la migliore.., personalmente non rieco a inquadarne una di riferimento univoca, sicura, da isola deserta, ad ogni ascolto mi dico: questa è la migliore.., per poi ricredermi al successivo ascolto di un'altra interpretazioine, e così all'infinito, senza soluzione di continuità. Di un interprete purtroppo scomparso nel 2018, vorrei segnalare la versione del 1975 : Hanns-Martin Schneidt con Regensburger Domspatze, un cast di cantanti delizioso, che seguita ad esercitare su di me un fascino speciale, fors'anche perchè fu il mio primo amore discografico dell'opera con il quale andai in estasi. Paul Esswood, Kevin Smith 1
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 E senza dimenticare una delle edizioni filologiche "pionieristiche" - Harnoncourt, la versione del 1967
Gabrilupo Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @Don Giuseppe Beh, se si nominano Erice e Palermo......presente! Quelli da te ricordati sono stati anni magnifici per la musica cosiddetta "antica " in Sicilia, c'era la Settimana di studio e di concerti a lei dedicata che si svolgeva ad Erice, nacque l'associazione Antonio il Verso, che rese possibile il lavoro di Garrido e dei suoi complessi a Palermo e, nel giro di circa vent'anni portò nella mia città il meglio che il genere esprimeva all'epoca in memorabili concerti (gremitissimi di pubblico, un anno sfidammo un freddissimo gennaio per ascoltare, in una piccola chiesa barocca, Il Giardino Armonico). Garrido realizzò a Palermo, oltre al Vespro monteverdiano, la trilogia operistica, a partire dal mirabile Orfeo (ad Erice si effettuavano le registrazioni), più varie opere "minori" (leggasi sconosciute o quasi) come Il Vespro per lo Stellario della Beata Vergine Maria di Bonaventura Rubino, La Colomba ferita di Francesco Provenzale (dedicata alla patrona della città S. Rosalia) e la Dafne di Marco da Gagliano, tutti lavori in costume, alcuni con intermezzi danzati e scenografie realizzate con squisita sinergia con la locale Accademia delle Belle Arti. Tempi che furono.....
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 2 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Tempi che furono..... E già.., anche qui nella "capitale" si stava meglio prima con la muaica antica, signora mia.., fuor di ironia... 😉
Membro_0013 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @Gabrilupo per inciso io, pur abitando nella zona di Torino, sono originario di Trapani, per cui conosco benissimo quelle vicende e quei luoghi, dove spero di tornare se i nostri governanti mi concederanno di andare in pensione prima di essere preda della demenza senile. Ma va detto che gli anni '90 furono straordinari in tutta Italia, per quanto riguarda la rinascita della musica antica e barocca. Qui in Piemonte avevamo (lo dico al passato anche se esiste ancora, ma in formato "ridotto") un piccolo festival che si svolgeva in agosto in un luogo magico, una chiesetta romanica sperduta fra prati e boschi in quel di Magnano, in provincia di Biella. Si suonava a lume di candela e si entrava praticamente gratis, dato che si pagava un'offerta libera. Nel corso di quel festival si svolgevano masterclass tenute nientemeno che da Christopher Hogwood, ed avemmo il piacere di assistere a concerti del Giardino Armonico e di Montserrat Figueras, ad esempio... il tutto in un paesino di 400 abitanti. Adesso siamo ancora vittime dell'ondata ideologica che ha diffuso la vulgata secondo cui "la cultura non si mangia", e quelle piccole realtà - se le si vuole cercare - esistono ancora nella vicina Francia, vera a propria nuova patria della renaissance barocca.
Gabrilupo Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @Don Giuseppe Ah, io lavoro a Trapani da ventisette anni....
garmax1 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 3 ore fa, analogico_09 ha scritto: preferisco le sonorità più "minime", discrete, monastiche Questa versione potrebbe piacerti, la conosci? La prima versione che comprai fu quella di Gardiner, dopo aver ascoltato quella di Alessandrini rimasi colpito positivamente dalla trasparenza delle voci, forse resa possibile dal numero inferiore di cantanti
Gabrilupo Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @garmax1 Sicuramente, però considera anche il fatto che in quella di Gardiner influisce l'acustica della Basilica di San Marco.
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 1 ora fa, garmax1 ha scritto: Questa versione potrebbe piacerti, la conosci? NO, questo non la conosco, ci butterò un orecchio... 😉
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 1 ora fa, Don Giuseppe ha scritto: Ma va detto che gli anni '90 furono straordinari in tutta Italia, per quanto riguarda la rinascita della musica antica e barocca.... .... "la cultura non si mangia" .... Il "rinascimento" della musica antica e barocca in Italia iniziò dalla metà dei '70.., negli '80 ci fu l'esplosione in crescendo.., Savall, Montserrà Figueras, Renè Jacobs, Leohnardt, The Hilliard End semble, ecc, ecc, eranon di casa a Roma, poi il direttore iniziò a dar segni di diminuendo.., forse perchè, visto che con la "la cultura non si mangia", c'era tutto un rumoreggiar di pance del pubblico e degli orchestrali che facevano da contrappunto alle musiche eseguite... 😄
analogico_09 Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @garmax1 @Gabrilupo Gardiner e Alessandrini sono su poli interpretativi distinti, cmq non disdegno l'edizione veneziana di Gardiner.., una compagnine orchestrale e corale straordinaria, anche i solisti, a parte bun tenore che enfatizza troppo non ricordo il nome; il Monteverdi Choir non si batte(va)... oggi non saprei ma resta in ogni modo un grande coro.
Gabrilupo Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 @analogico_09 Fra i solisti c'erano due italiani: Marinella Pennicchi e Sandro Naglia (non credo fosse lui "l'enfatizzante😁", piuttosto uno fra Mark Tucker e Nigel Robson).
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