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Set Parafeed, questo sconosciuto: ne vogliamo parlare?


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Alto_sparlante
Inviato

 

...vabbè, ci provo.


Dunque, partiamo da un bell' ampli a valvole single ended tipo standard: avete presente il famigerato trasformatore d'uscita? Ecco, nel suo primario scorre la corrente anodica della valvola finale perché costui si trova direttamente in serie all'anodo di tale valvola.

Mentre, dicesi parafeed, quell' amplificatore il cui trasformatore di uscita non è attraversato dalla corrente anodica della valvola finale, poiché è collegato ad essa tramite un condensatore quindi,  Il trasformatore adesso si ritrova ad essere collegato in parallelo alla valvola finale: gli inglesi dicono parallel feed e quelli più smart parafeed.

Principale differenza con il più noto SE standard è che il trasformatore, non essendo attraversato dalla corrente anodica, non necessita più del traferro con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di dimensioni, progettazione e costi (...e prestazioni???).
Oltre a ciò però, vi è poi la necessità di una induttanza (e che induttanza!) per caricare l’anodo della valvola finale e per finire un bel condensatore di blocco o di accoppiamento, che dir si voglia.
Insomma, di primo acchito ce ne sarebbe abbastanza per chiuderla qui già prima di cominciare se non che… in rete qualcuno ne decanta i vantaggi anche in termini “sonici”, soprattutto lato basse frequenze, tallone d'Achille del fratello più nobile.
Quindi, al di là delle peripezie tecniche, chi vuole si senta libero di affinare approfondire tale aspetto, io volevo sapere se c’è qualcuno tra voi ha avuto modo di ascoltare ampli di siffatta specie (ancora meglio se ha potuto fare comparazioni tra SE parafeed con SE tradizionali) ed ha voglia elencarne le caratteristiche e le impressioni d'ascolto.

 

Inviato

@Rimini

usato poco e male   :classic_smile:

Solo in stadi di segnale e ritengo sia una decente soluzione se ben verificata.

Se vi vuole adottare una induttanza di carico anodico + cap + trafo  il problema raddoppia, evidentemente.

A prescindere dal fatto che nel trafo di uscita non circola nel primario.

Ma circola nell'induttanza con i possibili problemi di induttanza a bassa frequenza.

E le componenti parassite ci sono in entrambe i ferri.

 

 

Walter

 

Inviato

Il beltaine, impiega un trasfo di uscita senza traferro senza essere un parallel feed.

Se l'induttore spaventa, e ci sono molti motivi, si potrebbe impiegare un super CCS. questo fungerebbe molto bene in questo caso. Il CCS lo si potrebbe fare a tubi o a mosfet.

Il comportamento alle frequenza più basse, deve essere scolpito stando attenti che la capacità non abbia un valore errato tanto da portare in risonanza il circuito. Il mio vecchio ampli per cuffie tutto DHT, in uscita, impiegava un'induttore multipresa di LaFevre (Magnequest) TL404 e un CCS al posto dell'induttore anodico. Suonava divinamente.

Inviato

La cosa interessante, è la possibilità di utilizzare leghe incredibili nel trasfo senza traferro. Il grande LaFevre (rip), vendeva oggetti stupendi per preamplificatori e finali. Ormai, sono quasi introvabili.

In realtà, io non sono così scaldato per questi giochetti. Probabilmente, funzionerebbe molto meglio un push-pull di DHT con trasformatore di uscita con alto tenore di Ni.

 

Inviato
18 ore fa, Alto_sparlante ha scritto:

avete presente il famigerato trasformatore d'uscita? Ecco, nel suo primario scorre la corrente anodica della valvola finale perché costui si trova direttamente in serie all'anodo di tale valvola.

Non demonizziamo questi poveri trasformatori con il circuito magnetico aperto. Sono semplicemente più complessi ma il problema è risolvibile mantenendo un'ottima linearità in alto e in basso. Oltretutto il nucleo sempre magnetizzato ha i suoi vantaggi

A prescindere dal traferro, esistono trasformatori audio che fungono al limite come fermaporta, trasformatori sufficienti ( spesso quelli commerciali ) e trasformatori stellari.

Tra questi ultimi, ovviamente, esistono prodotti estremi difficili da comprendere. Molti altri, sono semplicemente perfetti.

 

Alto_sparlante
Inviato

No, no... nessuna demonizzazione... ho cercato di dare un tono leggermente ironico per rendere la spiegazione un po' più easy e, se possibile, alla portata di una platea più vasta.

Tutto quanto detto da te e Walge è condivisibile, compreso il CCS.

Anche lui, che pur sulla carta rasenta la perfezione, ha i suoi lati negativi, intanto non tutti i valvolaristi accettano silicio(*) nei loro beneamati ampli termoionici; inoltre il CCS, rispetto all'induttanza fa lievitare a quasi il doppio la tensione di alimentazione che già di per se proprio bassa non è.... insomma fatto il buco c'è da trovare la ciambella.

...e comunque, c'è chi si è cimentato anche in quest'ambito con un signor progetto:

http://www.diegobarone.it/storico/doc/The_Voice_2.pdf

 

Non è che mi aspettassi la ressa, ma vedo che latitano le persone che hanno avuto esperienze d'ascolto con questi amplificatori... peccato, era la cosa che mi interessava di più.

 

(*) come tu hai accennato il CCS può essere fatto anche a tubi ma, soprattutto per quanto riguarda la stadio finale, il CCS a stato solido lo vedo più idoneo ed efficace.

Inviato

@Alto_sparlante Chapeau.

Non è piaggeria.

Hai colto al volo i limiti dei CCS.

In questi lidi è raro. Di solito ci si confronta per pregiudizi opposti.:classic_biggrin:

Ormai, qui, imperano i tutori dell'ortodossia misurabile. Il SET, anche solo per questo, è il male assoluto che si usa solo perché:

-rimbambimento senile

-sordità

-si è stati raggirati e/o abbagliati da leggende metropolitane e/o da qualche guru che ti ha sodomizzato arrivando sino alle coclee.

-per motivi affettivi/estetici.

Il SET in parafeed, è ancora più di nicchia.

 

Leggendo l'articolo interessante, vorrei evidenziare che i trasformatori di alimentazione toroidali, non sono in Ni.

 

 

 

 

Inviato

Ora  che uno voglia sperimentare ci sta, ma nel vedere il circuito del link alcune pruderie mi sono venute.

Ora il CCS a stato solido implementato in un circuito a tubi lo considero un non sense dato che finisce il concetto di "circuito a valvole"

E' un mio parere.

Vedere poi quello del link mi chiedo il senso; la tensione la devo portare a 950 Vdc!!!
Con tutti i problemi legati condensatori di livellamento, per esempio ( tanto per citare un aspetto).

Oltre che di sicurezza!!!!!!!!

Per ottenere 21 watt da un parallelo di 300 B

Quando si otterrebbe la stessa potenza alimentandole a meno della metà come voltaggio e con il bias fisso usando ( e lì casca l'asino) un ottimo trafo.

E risparmio.

Andate a vedere il Kit Three di AN, ottima soluzione e ottimo suono.

Di fatto con 950 Vdc allora uso una 845 ed ottengo quasi la stessa potenza senza il pippone dello stato solido di mezzo.

E forse risparmio uguale.

Detto ciò riporto una frase:

""""Il grosso vantaggio di questa circuitazione (conosciuta anche
come para-feed) è che il TU non è elettricamente in serie alle valvole, bensì in parallelo: quindi
non è attraversato dalla corrente continua anodica, ma solo dal segnale"""""
 

Ora qui si può discutere ma ogni trasformatore di uscita è in parallelo alle valvole, in AC; la descrizione è incorretta perchè in DC non interessa capire il funzionamento del circuito se non solo per il punto di lavoro deciso.

Ed in DC il trafo NON è collegato, nel parafeed!!!!!!

Il circuito di potenza non lo vede!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ( in assenza di segnale) E non c'è corrente continua che scorre.

E non perchè è in parallelo o serie o altro, ma perchè c'è il condensatore!!!!!!!!

 

 

Detto questo, ci fosse mai in accompagnamento una sequenza di rilevazioni al banco che sia seria.

Non per altro, per capire quanto il circuito sia performante in termini di risposta in frequenza, THD, FFT

Per la miseria, una sorta di "certificazione " che consenta a chi volesse costruire quel progetto di avere la certezza del risultato finale almeno in termini elettrici!!!!

 

Per ora , saluti! Altro ci sarebbe da dire.

 

 

 

Walter

 

 

Inviato

@mariovalvola

tubecad è un simpatico sito dove le varianti  più strane dei circuiti standard vengono presentate il che può essere anche uno spunto per sperimentare.

 

Walter

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