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La colpa collettiva


Roberto M

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Inviato

Ma quante elezioni ha vinto Putin o il suo partito? Io non seguo così tanto. Ricordo anni fa una discussione con una ex cognata russa,  feci una battuta tipo se era sparito qualche giornalista anche nella sua città minore non ricordo il nome...non l'avessi mai fatto. "Se è morto qualche giornalista avrà fatto qualcosa di sbagliato..."

Inviato
2 ore fa, Martin ha scritto:

Semplicemente, di mentalità slava non capiamo un c.zzo. 

Esatto, i serbi al tempo della dissoluzione della ex Jugoslavia non erano vessati da Milosevic ed a distanza di decenni l’odio per i kossovari resiste e non è affatto scemato, non bastasse questo per anni ci è stato ripetuto che dovessimo fare i conti con la nostra storia e assumerci pienamente la responsabilità del fascismo e delle sue conseguenze, ma oggi che si paventa la possibilità che lo stesso debba fare il popolo russo si sprecano i se ed i ma, eppure è risaputo che la maggioranza dei russi condivida la visione della nomenclatura politica e militare sugli ucraini esattamente come avalla e condivida la volontà di riportare la Russia alla sua grandezza di impero.

Nessun dittatore può soggiogare un paese, soprattutto uno grande come la Russia, senza un diffuso consenso popolare.

 

  • Melius 1
Inviato
11 ore fa, senek65 ha scritto:

La colpa dei popoli è una stupidata, non foss'altro che un popolo è fatto da milioni di persone che, ovviamente,  è impensabile la pensino tutti allo stesso modo


Ok, abbiamo buttato nel cesso Karl Jaspers, Primo Levi e Hannah Arendt (che avrebbero scritto stupidaggini, secondo te e chi ha apprezzato questo tuo commento) e tonnellate di pagine sulla colpa collettiva dei popoli contro i crimini contro l’umanità.

Inviato
7 ore fa, lampo65 ha scritto:

Ma quante elezioni ha vinto Putin o il suo partito?

Tutte, le ha vinte tutte.

 

I sondaggi dicono che e’ popolare e che la guerra contro l’ucraina e’ voluta dalla maggioranza della popolazione, chi protesta e’ una sparuta minoranza e le motivazioni sono principalmente perché non vuole mandare i propri figli a combattere.


Pero’ no, non si può parlare di colpa collettiva e si devono leggere commenti disgustosi che, ancora oggi, dopo Bucha e Mariupol, se la prendono con gli USA che sarebbero responsabili dell’invasione Ucraina.

Del resto da noi ci sono stati numerosi intellettuali e politici di sinistra che hanno perfino negato le stragi di Bucha e Mariupol, così come i neonazisti negano la shoa.

Purtroppo la colpa collettiva non c’è l’hanno solo i russi.

Inviato
5 ore fa, Martin ha scritto:

Che pootin goda di un vastissimo consenso da parte  della popolazione è un dato di fatto.  Purtroppo  noi euroccidentali  vediamo la realtà con gli occhialetti rosa e ci piace immaginare un terribile dittatore che tiene sotto il tallone un intero paese tutto fatto di democratici idealisti, perché nella nostra visione presepial-sociopolitica i popoli sono naturalmente buoni democratici e pluralisti se non soggiogati dal "cattivo" di turno.

Esattamente.

 

Inviato
20 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Una follia per generare ancora più odio e razzismo sempre nuovi. 

 

Mi chiedo sempre cosa debba albergare nella mente delle persone che hanno questo profondo odio quotidiano da buttare sempre contro qualcuno e ci scrivono pure articoli


Questa perla mi era sfuggita.

 

Ok, secondo te Primo Levi, Karl Jaspers e Hannah Arendt erano fomentatori di odio razzisti.

Non si capisce se e’ una profonda ignoranza oppure una ideologia malata a far uscire queste sparate, a gettare nel cesso il concetto di colpa collettiva di fronte ai crimini contro l’umanità, e con questa incontinenza espressiva.

E’ veramente imbarazzante leggere questi commenti.

briandinazareth
Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

Ok, secondo te Primo Levi, Karl Jaspers e Hannah Arendt erano fomentatori di odio razzisti.

 

È inutile sparare minchiate sperando nell'ignoranza altrui mentre palesi solo di non aver letto o capito quello che citi ;) 

briandinazareth
Inviato

La cosa interessante di tutti gli ex Putiniani di ferro che adesso addirittura diventano fanatici anti-russi è che non dicono una parola sull'ideologia che ci sta dietro, che non è cambiata.

 

La stessa di Orban e della meloni (per sue ripetute dichiarazioni) e dell'amore di Salvini.

 

Si concentrano solo sulla guerra come se fosse un accidente e non fosse la conseguenza del nazionalismo e del sovranismo.

 

È un interessante buco logico che racconta bene la pochezza di pensiero delle nuove destre. 

 

È identico per il generale vannacci.

 

 

  • Melius 1
Inviato
15 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Si concentrano solo sulla guerra come se fosse un accidente e non fosse la conseguenza del nazionalismo e del sovranismo.

Guarda che e’ l’esatto contrario, e qui stai cadendo (al solito) in insanabile contraddizione.

 

Chi parla di “colpa collettiva” (che tu frettolosamente liquidi come un pericoloso razzista fomentatore di odio, per mero pregiudizio ideologico) sostiene esattamente quello che stai scrivendo tu ora, ovverosia che la responsabilità della guerra non è solo in capo a Putin come se fosse un dittatore pazzo, ma e’ “collettiva” della Russia e dei Russi proprio perché “figlia” (tu scrivi “conseguenza”) di un nazionalismo e di un “sovranismo” malato, che oggi (indubbiamente) e’ saldamente maggioritario in Russia.

 

Quindi ci sono tre alternative:

1) Non hai letto proprio l’articolo che ti e’ saltata la vena quando hai letto “porro” ed hai commentato ad minchiam;

2) Lo hai letto ma non sei riuscito a comprenderlo per problemi cognitivi (cd. analfabetismo funzionale);

3) dalla sezione della Garbatella e’ arrivato il “contrordine compagni”, dopo Letta atlantista e’ arrivata la Schlein alleata con Conte e “pacifista” e, conseguentemente, ti adegui;

 

 

 

  • Haha 1
Inviato

@Roberto M caro Robertino, io scrivo quello che penso. Se non ti va bene me ne dispiaccio: poco, poco, sia chiaro. 

Inviato
3 minuti fa, senek65 ha scritto:

caro Robertino, io scrivo quello che penso. Se non ti va bene me ne dispiaccio: poco, poco, sia chiaro

Ma figurati, si discute pacatamente.

Ps: Hai letto l’articolo o ti sei fermato a “Nicola Porro” ?

Prova a leggerlo senza pregiudizi ideologici e vedrai che in larga parte anche non puoi che condividere quello che ha scritto.

Perche’ e’ coerente con quanto hai scritto anche tu in passato su questo tema, e non c’è traccia, nell’articolo, di “odio antirusso” ne’ tantomeno di “razzismo”.

Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

da noi ci sono stati numerosi intellettuali e politici di sinistra

Basta un rigo soltanto per far saltare tutto il ragionamento.

Inviato
18 minuti fa, Roberto M ha scritto:

ti sei fermato a “Nicola Porro” ?

Io, da quando lui ha spiegato il sistema immunitario a Burioni, mi fermo a Nicol. Non completo nemmeno il nome.

  • Melius 1
  • Haha 1
Inviato

L'articolo e pieno di razzismo e odio anti-russo. Ridicolo.

 

briandinazareth
Inviato

l'ingoranza produce mostri, senza sapere le cose è molto facile che poi si arrivi a simpatizzare per il peggio.

“Non esiste nulla di simile a una colpa o innocenza collettiva: si può parlare solo di colpa e innocenza di singoli individui.” (H. Arendt, La responsabilità personale sotto la dittatura, 1964)
 

@Roberto M studia ogni tanto che i ricordi del liceo sono troppo lontani e ti confondi.

Inviato
22 ore fa, 31canzoni ha scritto:

L'ultima volta che si è colpevolizzato un popolo nazione l'hanno fatto i tedeschi ed è finita con la Shoah. 

In realtà quste persone sono pagate per scrivere una minchiata alla settimana e capirai che non sempre le minchiate possono essere coordinate e continuative. 

Oggi è così, ieri era colpa di quelli, per dirla con il generale coso, che "praticano la religione ebraica". Colpevoli in quanto popolo di deicidio per aver ucciso Gesù.

Mentre invece per i crimini di guerra, gli italiani non sono colpevoli e possono avere la seconda carica dello Stato che si proclama erede del Duce. Insomma, dai, qui si mettono porro e Primo Levi nello stesso post, roba da far scattare l'allarme antincendio del datacenter.

  • Haha 1
Inviato

Ho letto l'articolo del giornale di Porro (che me tocca fa').

Potrei essere d'accordo su alcune cose, non condivido i concetti di colpa, di collettività e di colpa di una collettività che ne traspaiono. 

L'uomo è quello che mangia, vive, legge, vede, ascolta, studia, discute, lavora, il suo livello di benessere o di malessere, la sua libertà.

Tutto ciò si chiama cultura.

L'uomo è la cultura che respira oppure è la cultura che gli viene fatta respirare.

Io non credo al concetto di collettività o di popolo come espressione monoliticamente genetica, non so cosa sia la colpa di una collettività. 

In una parola non penso di essere razzista

Buona parte di noi italiani ed europei ha respirato ed ha potuto coltivare filosofia, arte, illuminismo, le teorie sociali dei grandi pensatori, i Rousseau, i Voltaire e ci aggiungo anche i valori positivi del cattolicesimo, ha potuto riflettere su certe derive intraprese.

Una popolazione che (in buona parte) è stata storicamente tenuta sotto lo stivale, prima zarista (mi tengo sulle cose recenti) poi dei regimi sedicenti comunisti, affamata, imbevuta di nazionalismo, di antioccidentalismo, di revanchismo e di nostalgia per chissà quale età dell'oro, educata e illusa di sentirsi parte di una grande collettività, resa apatica e acritica, a conservare lo status quo, quale colpa può avere?

Cosa diversa ( e qui rispondo alle obiezioni su italiani, tedeschi, fascismo e nazismo) è per quelle popolazioni che la libertà e in un certo senso la democrazia l'hanno conosciuta o la conoscono e si sono fatte irretire o si fanno irretire dalle sirene dei nazionalismi, degli autoritarismi, delle vannacciate, dalle cazzate dell'uomo forte al potere e, più o meno consapevolmente e volontariamente, imboccano certe derive.

Mi ripeto spesso che la libertà e la democrazia non è uno stato al quale i consessi umani tendono naturalmente, così come un pendolo tende a fermarsi.

La democrazia, quando ce l'hai, si difende, anche con i denti e combattendo.

Ogni giorno.

E per inciso è quello che fa il popolo (o buona parte del popolo) ucraino.      

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