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Melius Club

Israele, 7 ottobre, cronaca di un attacco terroristico


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Inviato
7 minuti fa, wow ha scritto:

per appoggiare la colonizzazione dei fanatici fondamentalisti

solo per la precisione:

tra gli ultradestra che mirano ad appropriarsi delle terre dei palestinesi (primi elettori delle destre)  figurano moltissimi presunti ebrei non danarosi arrivati dalla Federazione Russia (oramai sono il 20% della popolazione) assolutamente indifferenti al fondamentalismo religioso, molto interessati a rimpinzarsi di territori e proprietà altrui

PS: da qualche anno nelle vacanze invernali incontro una marea di russi, non certo delle fasce popolari, che sono la personificazione della cafonaggine, della prepotenza, della supponenza, dell'ignoranza , , ,  come quelli incontrati al Marinskij di San Pietroburgo (il lago dei cigni) con le "consorti" tutte gioielli e tacchi alti e qualcuno di loro con pantaloni corti e infradito.

........ immaginate cosa possano essere i ladri di frigoriferi e di terre altrui

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Inviato
40 minuti fa, appecundria ha scritto:

Fosse anche il più bastardo e pulcioso dei cani,

Tra l'altro se prendi il più pacifico dei cani, lo chiudi in una gabbia per due anni a pane, acqua e bastonate, quando apri la gabbia, come minimo ti azzanna. 

Inviato
9 ore fa, Roberto M ha scritto:

Primo perché non vengono mandati in un altro paese, sempre li rimangono, secondo perché, soprattutto, e’ uno spostamento temporaneo.

Cioè, in una città grande un terzo di Roma con due milioni di best... pardon abitanti dentro, si dice a un milione di abitanti di andare a fare visita all'altro milione, oppure di stazionarie nella free zone, romanticamente sotto e stelle, in attesa che mamma Tsahal faccia le pulizie.

Oppure gli si dice di passare dal valico di Rafat.

Uno studente asino di un istituto per geometri riuscirebbe a calcolare quanto tempo ci vorrebbe per l'esodo (siamo in zona) di un milione o due milioni di persone con un minimo di bagaglio. Chi ha studiato al classico discetta della genialità di questa mossa e pensa che possano vivere di pane amore e fantasia. .. 

Inviato
5 ore fa, Roberto M ha scritto:

eliminati come topi

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  • Melius 1
  • Sad 1
Inviato

Intanto viene smentita la bugia del “convoglio di civili in fuga” bombardato da Israele.

E’ stata Hamas che non si e’ fatta scrupolo di ammazzare settanta palestinesi con un furgone carico di esplosivo, per impedire alla gente di mettersi in salvo.

 

L’IDF ha pubblicato il video e le prove.

Eccole qui:

 

https://x.com/israelwarroom/status/1713226700522217524?s=61

 

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Inviato

Cosa diceva un vecchio "comunista" di nome Giulio Andreotti sulla questione palestinese.

 

Andreotti: se fossi nato lì sarei un terrorista

 

di Jacopo Iacoboni

19 Luglio 2006

 

 

Eterno Andreotti. È sceso il silenzio, ieri, nell’aula di Palazzo Madama quando il senatore a vita è intervenuto nel dibattito sulla guerra in Libano. «Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista».

 

Non è una novità, naturalmente, e non è la prima volta che il divo Giulio espone limpido una posizione che ha ispirato quasi mezzo secolo di politica estera «realista» all’italiana. Eppure, i colleghi l’ascoltavano muti quasi come a una lezione di diplomazia democristiana. La linea italiana di politica estera, ha detto Andreotti, «prescinde dal carattere strutturale del governo, perché è nata nel ‘70 a Venezia, quando per la prima volta si parlò della necessità di dialogo tra israeliani e palestinesi». E pazienza se certe posizioni espressamente filoarabe non esistono più neanche nell’odierno centrosinistra (quello riformista, ovviamente), Andreotti ha ricordato che nel ‘48 l’Onu ha creato lo stato di Israele e lo stato palestinese, ma «lo stato di Israele esiste, lo stato arabo no». Chiosa finale, non lontanissima da certa odierna terminologia diplomatica ulivista: «Nel nostro vocabolario abbiamo la parola equidistanza ma non esiste la parola equivicinanza». Di qui l’auspicio a «riattivare, attraverso il nostro stimolo, un intervento dell’Unione europea perché questa è una situazione che moralmente dovrebbe impegnarci di più».

 

Non sono molte, oggi, le posizioni di leader politici sensibili alla causa palestinese, se non proprio filoarabi o apertamente critici nei confronti di Israele. Certo, ieri il vecchio Pino Rauti ripeteva al telefono che «ufficialmente una critica a Israele ormai è scomparsa anche dentro An, anche se ufficiosamente una vocazione anti-israeliana resiste alla base, o tra i giovani, anche quelli di Azione giovani»; e assicurava che lui resta «della stessa idea di trent’anni fa: finché Israele viola il diritto internazionale, non ci sarà mai pace duratura». Ovviamente la critica a Israele del padre della destra radicale italiana non ha nulla a che fare con le riflessioni in Senato di Andreotti. Ciononostante c’è chi se n’è indignato, come il senatore forzista Alfredo Biondi, «l’affermazione è stata molto grave, non era proprio in giornata». Eppure in quell’affermazione risuonava come un riverbero di antiche diplomazie, aperte o celate, con più di un episodio di «legami paralleli» con governi e organizzazioni politiche arabe, presentabili e no. Con il Libano, anche.

 

L’82 è un caso esemplare. È l’anno in cui l’Italia vince i mondiali spagnoli, Al Bano e Romina Power arrivano secondi a Sanremo con Felicità, l’esercito argentino occupa le Falklands. A giugno l’esercito israeliano invade il Libano meridionale, a settembre spalleggia le milizie maronite responsabili del massacro di Sabra e Chatila. L’Italia invia i bersaglieri - specialisti in peacekeeping - nella Beirut in fiamme, città nella totale instabilità, flagellata dalle autobombe Hezbollah che colpiscono indistintamente americani, inglesi, francesi. Gli italiani però no, sono tra i pochi a esser risparmiati: si seppe poi che molto era dovuto al lavorìo di un uomo dei servizi, il colonnello Giovannone. Proprio il divo Giulio, un giorno, lo presentò come «un pacioccone molto esperto e capace»; un uomo, affermò, in grado di tessere qualunque tela in quella Beirut. Magari, ma questo non lo disse, facendo qualche passetto oltre l’andreottiana «equivicinanza».

 

Oggi quella stagione non c’è più; nonostante l’equivicinanza abbia un che di ciclico, come le terribili guerre mediorientali.

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Inviato
33 minuti fa, Roberto M ha scritto:

L’IDF ha pubblicato il video e le prove.

di cosa? Hai almeno guardato il video? Non prova niente se non che è esploso un furgone…un missile anticarro aria-terra ha quell’effetto (penetra ed esplode dentro) e quei missili non li vedi certo con una ripresa da telefonino da quella distanza ….

Inviato

L'Unrwa ha dichiarato che, nonostante l'ordine di evacuare più di 1 milione di persone dalle zone settentrionali della Striscia di Gaza e da Gaza City verso Sud, molte persone - in particolare donne incinte, bambini, anziani e persone con disabilità - non saranno in grado di abbandonare l'area. "Non hanno scelta e devono essere protetti in ogni momento", ha dichiarato l'agenzia Onu.

Bbc: donne e bambini nel convoglio dei profughi in fuga colpito ieri da Israele 

Ministro israeliano Sa’ar: “A fine guerra la Striscia dovrà essere più piccola” ... tipo San Marino potrebbe essere??

Israele: "Con Hamas impossibile una risposta proporzionale" .... una diecina di atomiche andrebbero Bene?

Mi scuso con il Forum tutto ma non posso non postarlo: "fascisti del governo israeliano.... i forni crematori, sono pronti?

=== ma questo non è il vero DRAMMA del popolo palestinese, il vero dramma sta nelle manifestazioni svoltasi ora da quelle parti, un oceano di uomini e nemmeno una donna (moglie, figlia, vicina di casa, amica, amante, sconosciuta) , tutte a casa, ovviamente corcate ad abbundanziam (corcate non nel senso di coricate, ma nel senso di coricate di botte)

Inviato

“L’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, ha dichiarato che i “partiti orribili e razzisti” della coalizione di Netanyahu sono simili al famigerato Ku Klux Klan, il partito suprematista bianco americano.

A scriverne, su Haaretz, è Jonathan Shamir.

“L’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, ha dichiarato che i “partiti orribili e razzisti” della coalizione di Netanyahu sono simili al famigerato Ku Klux Klan, il partito suprematista bianco americano.
In una dura intervista rilasciata giovedì all’emittente pubblica Kan, Pardo ha accusato Netanyahu di aver “preso il Ku Klux Klan e di averlo messo al governo”.

Alla domanda se si riferisse ai ministri di estrema destra Itamar Ben-Gvir, Bezalel Smotrich e Yitzhak Wasserlauf, ha risposto: “Certo”.
“Peggio di così, non voglio fare esempi degli anni ’30”, ha detto, indicando i commenti di Smotrich secondo cui la città palestinese di Huwara dovrebbe essere “spazzata via”.La città settentrionale della Cisgiordania è stata oggetto di violenze da parte dei coloni per diversi anni, culminate in una rivolta dei coloni nel febbraio di quest’anno, che ha visto un palestinese ucciso, decine di feriti e danni diffusi alle proprietà.

Pardo ha poi affermato che molte delle leggi che il governo sta legiferando equivalgono a “leggi antisemite” e sarebbero etichettate come tali se fossero approvate in qualsiasi altro Paese.
Domani mattina non potranno entrare in un club, o in una località, o non potranno comprare una casa in una certa area, o avranno meno diritti: questo è antisemitismo in sé”, ha detto.
Martedì, la Knesset ha ampliato la cosiddetta legge sui comitati di ammissione, che consente alle piccole comunità di respingere i candidati che ritengono “inadatti”, ed è stata definita “razzista” dalla principale organizzazione per i diritti Adalah.
L’ex capo del Mossad ha dichiarato di ritenere Netanyahu responsabile della crisi in atto nel Paese e ha affermato che la sua visione del mondo su diverse questioni chiave “non è così lontana” da quella dei suoi partner di coalizione estremisti.


Pardo, che è stato a capo dei servizi segreti israeliani dal 2011 al 2016 mentre Netanyahu era in carica, ha citato la mancanza di visione del primo ministro quando si tratta della questione palestinese.
Quando Pardo ha messo Netanyahu di fronte al fatto che Israele “governa dal mare [Mediterraneo] al fiume [Giordano] e, in pratica, tiene Gaza come la più grande prigione a cielo aperto del mondo”, ha detto che non ha mai ricevuto alcuna risposta sostanziale. “La sua visione [su questo tema] è la visione di Smotrich”, ha accusato Pardo.


Pardo ha affermato che il rifiuto di massa dei riservisti dell’IDF non rappresenta una “minaccia esistenziale”, data la relativa forza di Israele nella regione. Tuttavia, ha avvertito che “se perdiamo l’hi-tech, i medici, il mondo accademico, non avremo più un Paese”, o almeno, ha poi chiarito, Israele diventerà un Paese del terzo mondo. Quando gli è stato chiesto fino a che punto dovrebbe spingersi la disobbedienza civile, Pardo ha detto che farà “tutto il possibile” per impedire che Israele diventi “come la Corea del Nord”. Ha concluso con una nota più ottimistica, affermando di ritenere che “più del 90% degli israeliani… vuole vivere in una democrazia” e che c’è una “massa critica di cittadini israeliani che non ci permetterà di raggiungere questo punto desolante”.
Questa è la denuncia, l’argomentato atto di accusa. Nessuno, dentro e fuori d’Israele, può accusare Pardo di essere un nemico d’Israele o di attentarne alla sicurezza. Non si diventa capo del Mossad vincendo alla ruota della fortuna. Pardo non è il solo con una storia così importante alle spalle, ad essersi apertamente schierato contro i “golpisti al governo”. Come lui l’hanno fatto altri ex massimi dirigenti dei servizi israeliani – il Mossad e lo Shin Bet – generali della riserva, ex ambasciatori, personalità di prestigio internazionale del mondo accademico, culturale, artistico d’Israele.

Bibistan dichiara guerra

Così Uri Misgav sul quotidiano progressista di Tel Aviv: “Da questa settimana è ufficiale. Bibistan e lo Stato di Giudea hanno dichiarato guerra al democratico Israele. Ora è il turno della fortezza. Tre anni fa il presidente della Corte Suprema Esther Hayut aveva affermato che non stava cadendo. Questo fu detto durante la discussione di petizioni che cercavano di impedire a una persona sotto accusa penale di dirigere un Paese che lo stava processando. Lasciamo che i giudici della Corte Suprema ci facciano l’onore di esaminare tra loro ciò che è avvenuto da allora e decidano da che parte stare di fronte alla distruzione.

L’ultima volta, Hayut ha fatto pressione per ottenere una decisione unanime, 11:0. Sorprendentemente, questo includeva anche il suo successore designato, Yitzhak Amit, il cui parere ha fornito una serie di buone ragioni per cui questa era una situazione palesemente irragionevole. L’Alta Corte di Giustizia ha ora l’opportunità di porre rimedio a questo disastro.

È un giorno buio nella storia di Israele e non vedo vie d’uscita”, afferma l’ex ambasciatore statunitense. Questa è l’ultima occasione. Non ce ne saranno altre. Il governo da incubo non si è lasciato impressionare da sei mesi di proteste civili di massa senza precedenti. Né dalle manifestazioni, né dal blocco delle autostrade, né dalla storica marcia verso Gerusalemme. Gli avvertimenti delle agenzie di rating e delle banche internazionali non hanno colpito il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e i suoi ministri. Né la cessazione del servizio volontario da parte dei riservisti delle Forze di Difesa Israeliane, né i danni indiscussi alla sicurezza di Israele, né la fuga dei cervelli e dei capitali, né le suppliche e i messaggi della Casa Bianca.

Questa settimana, 64 parlamentari hanno votato a favore dell’avvio della revisione giudiziaria e dell’inizio di una guerra civile. Come nella storia di Abramo, che fu sfidato da Dio a trovare un solo giusto a Sodoma e fallì, è diventato chiaro quanto valgano tutti quei “moderati” come Yoav Gallant, Arye Dery, Yuli Edelstein, Nir Barkat, Avi Dichter, Yoav Kish e David Bitan nel momento della verità.


Questa è anche una prova eccellente del fatto che Israele non ha più due rami politici separati (un ramo esecutivo e uno legislativo). Sotto la minaccia del terrore dei Sicari – gli zeloti ebrei ai tempi del Secondo Tempio – il governo e la Knesset sono un tutt’uno. Il tempo ci dirà se rimarrà almeno un terzo ramo.
Ci sono due questioni fondamentali che saranno discusse davanti ai gruppi allargati di giudici che saranno convocati dal presidente: Il primo è la revisione giudiziaria della legge sull’incapacità, alla luce della palese violazione dell’accordo sul conflitto di interessi (irrealistico fin dall’inizio) firmato con Netanyahu. Il secondo è l’assurdo emendamento alla Legge fondamentale sul sistema giudiziario, approvato dalla Knesset questa settimana, che elimina una parte sostanziale della capacità dell’Alta Corte di respingere decisioni e nomine irragionevoli.

Gli onorevoli giudici possono spaccare il capello in quattro quanto vogliono, mentre si addentrano nelle complessità del diritto costituzionale, della separazione dei poteri, dei controlli e degli equilibri. Alla fine, gli israeliani onesti e patriottici ripongono le loro speranze in loro. Se si tireranno indietro anche questa volta, la domanda sarà: Che senso ha lottare per una Corte Suprema incapace di proteggere la democrazia alla vigilia della sua distruzione?


I giudici vivono tra la loro gente e quindi non è superfluo ricordare che il governo dell’incubo non ha un mandato per distruggere il sistema di governo israeliano. Le fazioni della coalizione non si sono candidate in nome di questa agenda alle recenti elezioni, ad eccezione di alcuni accenni precursori di Bezalel Smotrich. La loro attuale maggioranza alla Knesset è il risultato della spaccatura tra Meretz e Labor e tra Balad e la Lista araba unita (il numero totale di voti tra i due blocchi è stato quasi identico).


In tutti i sondaggi dell’opinione pubblica dall’inizio della distruzione, c’è stata una chiara maggioranza contro la revisione giudiziaria, con la coalizione che ha ricevuto 52 o 53 seggi (e questo anche prima della rinnovata fusione di Labor e Balad nei partiti del blocco che superano la soglia elettorale!) Non c’è maggioranza per la revisione, non c’è maggioranza per il governo. Non si tratta nemmeno della tirannia della maggioranza, ma della tirannia della minoranza.


La decisione di mercoledì del giudice David Mintz (un conservatore, un colono) di non emettere un’ingiunzione provvisoria per congelare la revoca dello standard di ragionevolezza e di rinviare la discussione della petizione a settembre (!) è un segnale preoccupante. Hayut e i suoi colleghi devono rinsavire e decidere come la storia li ricorderà. Ci sono solo due opzioni: o dalla parte dei collaborazionisti e degli astanti, come il presidente Isaac Herzog, il presidente della federazione sindacale Histadrut Arnon Bar-David e la maggior parte dei dirigenti di grandi aziende, o nell’albo d’oro dei difensori e dei salvatori della democrazia israeliana in un momento in cui le forze delle tenebre sono sorte per annientarla”, conclude Misgav.

Così stanno le cose oggi nel Bibistan, governato dal Ku Klux Klan.

  • Melius 1
Inviato

@Berico

tutto bene? serve il 118?

.

ci sono tanti iscritti a Melius.Club in data marzo 2021 che (francamente) non riesco a capire

  • Haha 1
Inviato
11 minuti fa, artepaint ha scritto:

Bbc: donne e bambini nel convoglio dei profughi in fuga colpito ieri da Israele 

Falso, e’ stata un’autobomba palestinese.

11 minuti fa, artepaint ha scritto:

L'Unrwa ha dichiarato che, nonostante l'ordine di evacuare più di 1 milione di persone dalle zone settentrionali della Striscia di Gaza e da Gaza City verso Sud

Quasi un milione di persone ha lasciato la zona nord mettendosi in salvo, nonostante gli “appelli al martirio” di mezzo mondo e le violenze di Hamas per impedirlo.

Che  “donne incinta” e anziani non possano spostarsi e’ ridicolo, ci sono decine di video con le macchine nelle due strade “sicure”, salvi altri attentati di Hamas.

L’Unrwa e’ da sempre collusa con i tagliagole, basta vedere i video delle sue scuole, dove insegnano ai bambini ad essere terroristi.

Il vero scandalo sono i milioni di dollari che gli abbiamo dato.

 

 

  • Haha 1
Inviato

  @Roberto M

 

NON quotare me  ... please

prova a citofonare alla BBC, alla Unrwa e all'ONU

Inviato

A parlare di armi al fosforo è stato il Washington Post, saranno sicuramente pootinisti.

Oxfam, Guardian e BBC hanno riportato di un bombardamento su una colonna di profughi in fuga da Gaza avvenuto su una delle vie indicate come sicure. Nel bombardamento sono rimasti uccisi "collateralmente" donne e bambini. Avranno scelto la formula all inclusive dello "spostamento temporaneo".

Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

L’Unrwa e’ da sempre collusa con i tagliagole,

L'Unrwa sono le Nazioni Unite. Vuoi vedere che gli unici buoni siete tu e Salvini?

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Ospite
Questa discussione è chiusa.

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