analogico_09 Inviato 26 Ottobre 2023 Inviato 26 Ottobre 2023 4 minuti fa, garmax1 ha scritto: Il tuo parere qua l'hai già dato in modo abbastanza netto Parere dato come specificato sull'ascolto discografico; mi piacerebbe sentire il parere che se ne potrebbe ricavare dall'ascolto dal vivo quello in cui "si parrà la nobilitate” senza "schermi" dell'inter'prete.
Questo è un messaggio popolare. Memé Inviato 26 Ottobre 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 26 Ottobre 2023 @analogico_09 Abbiamo preso i biglietti per Olafsson perchè a suo tempo ci colpì moltissimo, quando sostituì all'ultimo una malata Argerich a Roma. I pianissimi che ci aveva regalato con Ravel ci avevano fatto sobbalzare il cuore. A Berlino con le Goldberg non mi ha deluso. Premetto che il mio parere potrebbe discostare da quello di un profondo conoscitore di Bach (perchè già ho ascoltato rimostranze dai miei amici musicisti barocchisti) e limitarsi alla percezione sensibile di una semplice ma devota appassionata di musica. Ciò premesso debbo raccontare di suono e silenzio. Perfino il malessere di uno spettatore è passato quasi inosservato, come se in quel tempio il sacerdote Olafsson fosse prioritario anche alla morte. Suonare tutte e 30 le variazioni comprensive di ritornelli richiede una concentrazione assoluta sia all'esecutore che allo spettatore, uno sforzo mentale e uditivo che io in tanti ascolti fatti in solitaria ho sperimentato...ma non a Berlino. Ero stupita e delusa che fosse già finito. Quando Einstein parlava della relatività...del tempo... Questo pianista ha qualità notevoli e in questo è comune a molti astri musicali, sicchè il suo valore aggiunto è quella personalità delicata, timida, sensibile, riservata e meticolosa che si riflette totalmente nella sua musica. E' dotato di una grazia e leggiadria incredibili per l'uomo che è, una poesia nei gesti e nell'espressione, sia di se stesso che delle sue mani. Qualcuno potrebbe contestarmi che Bach non sia questo, non sia quello che Olafsson è; risponderei che il suo punto di vista, la sua prospettiva, comunicano un Bach raffinato che a me non è dispiaciuto. Ho già raccontato dei "difetti" di esecuzione se parliamo dell'aver tradito la diteggiatura originale. A qualcuno ha dato fastidio, anche molto. Io avevo gli occhi chiusi, buona parte del tempo, cercavo astrazione ed emozione in quell'acustica perfetta che è la Philharmonie, sicchè nefandezze visive non le ho potute sempre cogliere (e da inesperta quale sono non le avrei nemmeno capite, solo chi le ha suonate le Goldberg lo avrà notato). In ogni caso il livello del suono del gesto e del tocco era altissimo. Ci sono stati momenti in cui le dita scivolavano sui tasti senza nemmeno sfiorarli eppure ricamando nell'aria note bellissime in una rapida scioglievolezza quasi disumana. Olafsson ha avuto un tempo di esecuzione di ogni variazione strettamente personale, tutto suo, un rallentare e un accelerare abritrari nelle frasi musicali che immagino fossero la diretta espressione del suo sentire. Il frammentato Gould ha lasciato il posto ad un fluido Olafsson senza farmelo rimpiangere (ma nemmeno rinnegare). Io l'ho trovato magico ma sono sicuramente stata deviata dal fatto che fosse il mio primo ascolto in assoluto in quella sala, precedente a Mahler. Mi sarebbero piaciuti anche Tom e Jerry al pianoforte. Curioso l'episodio di assenza di Bis: seppure richiesto a gran voce, con scroscianti e infiniti applausi, Vikingur si è giustificato dicendo che dopo una tale bellezza e un tale sforzo, nessun altro brano avrebbe potuto essere suonato. Era stremato e provato, ma credo soddisfatto. Una esecuzione perfetta, forse solo qualche minima sbavatura semi impercettibile per un umano calo di tensione e concentrazione, verso la fine. Ma signori miei, tutto a memoria, ripetizioni comprese...Anche un prezzo doppio del biglietto sarebbe valso la pena. E' sempre bello, incantevole e affascinante quando un grande musicista di talento è anche un nobile essere umano. Se potete, sentitelo a Roma il 13/11. Memé 6
analogico_09 Inviato 26 Ottobre 2023 Inviato 26 Ottobre 2023 @Memé Caspita Memè, sei come un torrente in piena, un flusso di emozioni inarrestabili e travolgenti.., di una "sincerità" disarmante, e chi ci pensa ad arginarti, me ne guardo bene. Primo perchè ogni cosa illuminata va rispettata, ha quel tratto di "sacralità" che non si "discute" così... in un ordinario confronto critico "speculativo". Secondo perchè ero interessato ad un tuo parere musicale sull'interpretazione bachiana di Olafsson, trovando tuttavia piacevole e interessante anche il "contorno" che ha la sua grande importanza e che di nuovo condividi con quella sensibilità e quel grado di coinvolgimento emotivo , sentimentale e intellettuale squisitamente al femminile (spero di non aver scritto una scontata banalità). Proverò a porre l'attenzione solo su due o tre questioni che hanno maggiormente attratto la mia attenziome, è troppo tardi per tentare un approfondimento. Anch'io in modo un po' "ruscellare" (Bach uguale ruscello.., apperò.., giuro che non era preparata...) un po' di pancia e un po' di testa. Vorrei dire che non si tratta di essere "barocchisti" per poter esprimere un giudizio estetico sulla musica, su qualsiasi genere musicale. Su quasiasi forma/approccio interpretativo. Amare la musica significa essere in una barocchistri, mediovalisti, classicisti, romanticisti, dodecafonisti, serialialisti ed altri isti che mi sarò perso per strada. Fermo restando che il mio giudizio su Olafsson scaturisce da ascolti discografici, ci tengo a sottolineralo, la mia decisa contrarietà per come il pianista interpreta ed esegue tecnicamente ed espressivamente Bach, ogni opera di bach affrontata, non è solo per le diteggiature "sbagliate" o scorrette , "traditrici" di quelle "originali" (le quali essendo clavicembalistiche non vengono tradite, bensì direttamente escluse, negate e sostituite a priori (arbitrarietà queste, non attribuibili soltanto ad Olafsson, che "sovvertono" l'autentico spirito musicale originario); non è solo per un fatto di stile musicale improprio - di per se meraviglioso, incantevole perchi lo senta tale - ed io rispetto il sentimento e l'emozione sincera che l'ascoltatore prova pur senza curarsi del fatto che in quella musica vi sia Olafsson e non già di Bach - ma è la "frase" musicale "precipiatata", sempre uguale a se stessa, pur nelle varianti ritmiche, sia essa un "largo" o un "allegro", priva di respiri e di rubati e "sospensioni" metafisiche che non siano "meccaniche", prevedibili, che non tradiscano alla radice l'autentico e indiscutibile progetto bachiano il quale richiede una grande, obbligata attitudine/capacità di improvvisazione, la quale non corrisponde alla licenziosità del suonare, bensì ad una libertà formale ed espressiva "legata" a certe regole anche quando l'apporto dell'esecutore sia portato verso i più stremi limiti. Sarà magari per taluni anche un bene - non per quanto mi riguarda - che l'immensa opera di Bach così fortemente, inconvertibilmente caratterizzata, diventi un esercizio interpretativo ad uso dell'interprete che intenda costruire un piedistallo per se stesso con buona pace del Kantor e dei suoi eredi che non reclamano i diritti d'autore... Chi non avrà mai ascoltato Bach, le Goldberg suonate e interpretate al clavicembalo, strumento d'elezione bachiano, da grandi interpreti dell'autentica musicalità che è di ogni tempo e d'ogni luogo, non già da "settarici" barocchisti di convenzionale scia filologica, da musicisti argonauti del calibro di Scott Ross o di Gustav Leohnardt, per fare due soli esempi, i quali ceselleano ogni nota, ogni "segno", ogni singola frase e singolo passaggio tematico-accordale come se dovessero scolpirlo il suono scalpellando via da esso quanto vi sia di inutile, di troppo, di arbitrario rispetto al progetto originario, alla sua essenza poetica, estetica, psucologica, culturale, musicale. Il 26/10/2023 at 23:15, Memé ha scritto: per un umano calo di tensione e concentrazione, verso la fine. Ma signori miei, tutto a memoria, ripetizioni comprese... Per fare l'impresa con opere così complesse e impegnative nessun interprete che si rispetti potrà giungere al fine senza fatica e sudori al massimo della profonda tensione musicale e spesso senza mostrare neppure il più piccolo cedimento formale od emotivo. 1
jakob1965 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 Il 23/10/2023 at 16:59, Memé ha scritto: Cosi come lo è stato Vikingur Olafsson, in un ascolto di qualche giorno precedente, che ha accarezzato lo Steinway regalandoci delle variazioni Eccole qui: CD bellissimo - fra gli ascolti più intensi a casa in questi giorni 1
jakob1965 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 Il 26/10/2023 at 12:09, Idefix ha scritto: Visitai Berlino quando ancora c'era il Muro. Scintillante e occidentale l'ovest, cupa e angosciante l'est. "Attraversare il Muro", terrificante. HO anche io il medesimo ricordo quando ci andai da bambino - impressionante ai tempi Alexander Platz
jakob1965 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 @analogico_09 che cosa avesse in testa Bach quando componeva credo non lo sappia nessuno. Magari nella sua genialità e didattica facevo il tutto molto spiccio e semplice senza minimamente intuire le future discussioni per me contorsionistiche Risuggerisco l'ascolto del CD di Olaffson.. molto bello e incisione spettacolare come suono. Non so spiegarlo ma crea un suono fascinoso al pianoforte e il sapore scolastico sparisce e si intravedono universi 1
analogico_09 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 4 ore fa, jakob1965 ha scritto: che cosa avesse in testa Bach quando componeva credo non lo sappia nessuno. Come ben sai - eri spesso presente anche tu - su queste questioni divisive ci siamo confrontati e civilmente scontrati ennemila volte nel corso dei "secoli" spesso senza arrivare - vivaddio! - a conclusioni univoche e condivise da tutti - a morte il pensiero unico! -, altre voltre finendo invece per trovare dei punti di condivisione attraverso i quali, aldilà dei "torti" o delle "ragioni", nell'accordo o nel disaccordo, siamo riusciti a supeare largamente (perlomeno) i paludamenti concettuali fondamentalistici immotivati buttati lì a caso a mo' di slogan così come mi pare capire sia (anc)ora la tua battuta sopra quotata. Pensavo che oramai sulle basilari, sulle più elementari e immancabili "4 cose" che chi si confessi appassionato ascoltatore di musica avrebbe l'"obbligo" di conoscere, non vi sarebbe stato più motivo di tornarci su. Se ora ci ri-fai, caro jakob, chiamando direttamente e polemicamente in causa il sottoscritto, volendo chiaramente dissentire legittimamente dalle mie quattro idee ma cavandotela con uno "spot", con le "tifoserie" - mi permetto di definire tali poichè le presenti come battute immotivate - come dovrei intenderla la cosa, come una "provocazione" formalmente legittima ma a mio avviso priva di efficacia e di utilità ai fini di una discussione che non la si vorrebbe condurre a suon di battute? Non saprei, dimmi tu, dovrei forse riandare al veccho detto del non c'è peggio sordo di chi non vuol sentire? Ne abbiamo così tanto parlato, come dicevo sopra, di queste cose che non ho interesse alcuno a ripere quanto già sostenuto argomentando; alla tua battuta preferisco quindi rispondere con una battuata un po' allargata. . Quello che aveva in mente Bach mentre componeva resta custodito all'interno della sua musica: attraverso la conoscenza della stessa affidata alla "scrittura" musicale "canovaccio" diventa possibile anche la comprensione del "segno" e del "suono" che fanno la musicilità bachiana. Una volta superate queste piccole incombenze il resto viene da se... Ovviamente nessuno ha la folle pretesa di conoscere l'esatto pensiero di Bach (chi pensa che vi sia chi possa assurdamente credere in ciò è in malafede), ma c'è la possibilità musicologico-storica, filologica, scientifica, letteraria, matematica, ecc, financo empirica, istintuale, "preveggente" o lingimirante, esperenziale, di apprendere, attraverso una grande quantità di trattatistica e manualistica d'epoca specifica per argomenti, dalle stesse indicazioni dei compositori lasciate nelle loro partiture o in altri "quaderni", perfino dai quadri pittorici d'epoca è possibile scorgere dei preziosi sulle prassi musicali vigenti ai tempi di Bach. Molte altre informazioni, libri, scrittre si hanno sulle estetiche e sugli strumenti del tempo, sui modi di improvvisare, abbellire, ornare, ecc, su come "suonare" la frase, sulle dinamiche musicali, sugli stili.., su questo e su quell'altro ancora... Una tale quantità di informazioni fondamentali che ci portano naturalmente ad avvicinarci, se non in maniera esattamente speculare, obiettivo impossibile del tutto inutile che nessuno cerca di raggiungere, al mondo musicale di Bach, a ciò che Bach aveva in testa - ma anche ciò che NON aveva in testa... - mentre componeva. L'esattezza la lasciamo al gatto.., all'appassionato di musica interessa altro... Sicuramente Bach mentre componesva non aveva in mente il pianoforte, lo steinway, non aveva in mente di comporre/interpretare come si faceva nel rinascimento e come di sarebbe fatto in seguito nel romanticismo, ecc.. era uomo antico e ddel futuro ma anche del suo tempo... molto probabilmente manco gli sarebbe venuto in testa che nel secolo nostro la sua musica composta nel 700 sarebbe stata interpretata alla post-romantica o in qualche altro stile del tutto alieno e incompatibile con il progetto musicale che Bach aveva in testa mentre componeva... ai tempi! Vabbè.., la battuta veloce è divenato un battutone.., meglio abbondare che deficitare...
analogico_09 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 3 ore fa, jakob1965 ha scritto: Magari nella sua genialità e didattica facevo il tutto molto spiccio e semplice senza minimamente intuire le future discussioni per me contorsionistiche Ah.., dimenticavo, né credo che Bach si sarebbe preoccupato di pensare mentre componeva a quello che avrebbero potuto pensare di lui gli utenti @jakob1965 @analogico_09 a 400 anni dalla sua morte...
jakob1965 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 @analogico_09 si mi ricordo che ne parlammo tanto Apprezzo molto il termine " conclusioni non univoche " Non voglio fare spot contro nessuno, volevo solo rafforzare l'impressione positiva di @Memé espressa nel suo racconto: anche perché ho acquistato quelle Goldberg veramente per caso tanto che volevo aprire un thread. Ma poi appunto sono stato anticipato alla grande e la cosa mi fa grande piacere. Chi ha voglia le ascolti: il pianista ti.prende per mano e ti porta nei suoi sogni Pura meraviglia 2
Max440 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 @analogico_09 @jakob1965 @Memé Scusate, ma da buon organista non posso resistere alla tentazione ... Secondo la mia personale esperienza (ed opinione) "musicale", Johann Sebastian Bach aveva in mente anche questo quando componeva.... buon ascolto! (ps: il pezzo originale l'ho suonato al diploma e diverse volte su organi di varie epoche ... )
analogico_09 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 9 minuti fa, jakob1965 ha scritto: volevo solo rafforzare l'impressione positiva di @Memé espressa nel suo racconto: .... ti prende per mano e ti porta nei suoi sogni Pura meraviglia Bensissimo, non si discute l'emozione genuina che si vuole manifestare, condividere, cosa preziosa, invidiabile, ma si può vivere la meraviglia di ciò che piace a noi anche senza sostenere che chi non viva analoga meraviglia abbia in mente idee balzane su Bach e che le sue argomentazioni siano "contorzionistiche"... Conosc(ev)o il disco che citi e pur trovando insopportabile quel modo di suonare e di interpretare Bach seguito a rispettare e a comprendere il sentimento di meraviglia che invece infonde in te. Parlo del tuo sentimento, preciso, non quello del pianista che a mio modesto avviso ne ha ancora da fare di strada che porti verso la musicalità.
analogico_09 Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 3 minuti fa, Max440 ha scritto: Secondo la mia personale esperienza (ed opinione) "musicale", Johann Sebastian Bach aveva in mente anche questo quando componeva.... buon ascolto! Va be'.., tui sei in conflitto di interessi con l'organo, ma hai pienamente ragione. Spesso organo e cembalo sono intercambiabili, però per le Goldberg il riferimento tastieristico esclusivo del Kantor non poteva che essere il cembalo... la vedo dura suonarle con l'organo...
maverick Inviato 28 Ottobre 2023 Inviato 28 Ottobre 2023 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Spesso organo e cembalo sono intercambiabili, però per le Goldberg il riferimento tastieristico esclusivo del Kantor non poteva che essere il cembalo... la vedo dura suonarle con l'organo... beh .. non è dura, è possibilissimo, tanto che tantissimi organisti l'hanno fatto, e lo fanno. E Jean Guillou ci ha fatto forse la sua trascrizione più riuscita, che molti suoi allievi, e non, suonano. E ne ha fatto anche un disco, Dorian, meraviglioso, al piccolo organo Kleuker dell'alpe d'Huez (quello a forma di mano); se non l'avete procuratevelo perchè merita. Il capolavoro di Bach regge questo e altro.
mozarteum Inviato 29 Ottobre 2023 Inviato 29 Ottobre 2023 Ho sentito l’arietta, mi sembra che sciopenizzi Bach pero’, che non e’ compositore da centrotavola coi fiori.
Questo è un messaggio popolare. giorgiovinyl Inviato 29 Ottobre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Ottobre 2023 A me Vikingur Olafsson è sempre piaciuto, sim dai suoi esordi alla DG, il suo disco con brani di Glass fu uno degli ultimi cd che ho comprato, assolutamente strepitoso il successivo album dedicato a Bach. Mi ricordo che aprii un thread. Anche queste sue variazioni Goldberg, che sto ascoltando, mi piacciono, pur piacendomi di più eseguite al clavicembalo (Gould a parte). Pur propendendo istintivamente per il Bach eseguito su strumenti originali le interpretazioni del grande Johann Sebastian al pianoforte mi sembrano affermare una volta di più la grandezza, universalità e duttilità della sua musica. 3
analogico_09 Inviato 29 Ottobre 2023 Inviato 29 Ottobre 2023 11 ore fa, maverick ha scritto: beh .. non è dura, è possibilissimo, tanto che tantissimi organisti l'hanno fatto, e lo fanno. E Jean Guillou ci ha fatto forse la sua trascrizione più riuscita, che molti suoi allievi, e non, suonano. E ne ha fatto anche un disco, Dorian, meraviglioso, al piccolo organo Kleuker dell'alpe d'Huez (quello a forma di mano); se non l'avete procuratevelo perchè merita. Il capolavoro di Bach regge questo e altro. Non intendevo evidentemente dire che (mi scuso di non aver fatto il disegnino ultraesplicativo) ciò che potrà apparire di "dura" realizzazione sia anche di "impossibile" realizzazione. Con l'organo poi si può suonare tutto e di più: come più volte sostenuto di comune accordo Bach, e non solo Bach, pensava in forma "sincretica" all'organo e al cembalo, strumenti coevi e "sodali", intercambiabili (cosa che non si potrà tuttavia dire del cembalo e dello Steinway). Ma non sempre, non mi pare valga indistintamente per ogni composizione, che il passaggio all'organo di un brano scritto espressamente per cembalo possa funzionare a meraviglia anche con lo strumento a "mantice" il cui suono viene prodotto attraverso un procedimento fisico diverso da quello del cembalo a corde pizzicate. Ritengo che le caratteristiche compositive proprie di detta opera "da camera" "intimistica", "esistenziale", contraddistinta da ineffabile "terrena", patetica poesia, musica "notturna", scritta su "commissione" per intrattenere nelle ore d'insonnia un facoltoso committente, un po' visionaria, un po' "innervosita", cangevole, ora "dolente" o più rilassata, non siano adatte all'organo, che tende a "legare" il suono a non dare più giusta forma ed espressione alla maggiore agilità e varietà di frase, di cangevolezze ritmiche "interne", di agogica in senso lato, propria delle 32 Variazioni di J.S.Bach. Le quali, insieme ai legato, richiedono un fraseggio più "saltellante" e "staccato", sonorità più "cristalline" e meno "chiesastiche" dove organo, che "sacerdotizza" sia la frase, sia la massa sonora, non potrà restituire. Poi, si potrà certamente suonare con questo e con quello... ma tra questo e quest'altro mi pare che le differenze siano rimarchevoli. [Non la mia tazza di te preferita.., ma per non appaire "settarico", nel tentativo di dimostrre che quanto da me sopra ipotizzato possa valere anche con l'interpretazione non cembalistica delle Goldberg, scelgo un'interpretazione al piano non filologica - tra l'altro di per se' pregevole e di "esperienza", di "ricerca", rispetto a tante altre esecuzioni pianistiche "impreparate" affrontate come se si trattasse di interpretare una musica romantica... (un abisso, mi sembra, con il giovane Olafsson il quale non dubito che con l'esperienza un giorno possa raggiunge, dimenticando lo "stile" e lo "spettacolo, il "marketing", altri canti di "sirene", una musicalità più "rotonda" e matura, se non anche più "saggia" e "ricercata".)]
analogico_09 Inviato 29 Ottobre 2023 Inviato 29 Ottobre 2023 D'altra parte.., quanto ipotizzato sopra ritengo valga anche per parte delle composizioni eminentemente organistiche del Kantor più "chiesastiche" le quali, suonate al cembalo, pur conservando la loro bellezza, perdono quel "quid" di spirituale grandiosità profumanta d'incenso, di cera di candele, di legnio sacrestierale, o del confessionale.., di sudori generazionali di cui sono intrise anche le panche della chiesa occupate dagli umili fedeli nel corso degli anni se non anche dei secoli... Tempus Fugit Molto bravo l'interprete al cembalo a me sconosciuto. Inoltre è pur vero che la musica non la fa (solo) lo strumento... Mentre questa esecuzione per cembalo.., ci ripenso.., sia credo all'altezza di quella organistica. Soprattutto nelle frasi finali dei rapidissimi grumi di note "precipitate" pare sentire il finale "Presto" della Sonata nr 2 di Chopin... qualcosa dei pianisti jazz... Il grande musicista polacco che traeva linfa ispirativa da Bach e da Mozart, dal barocco e dal classicismo, evidentemente ispirava aa sua volta "Lenny Tristano"?
analogico_09 Inviato 29 Ottobre 2023 Inviato 29 Ottobre 2023 3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Pur propendendo istintivamente per il Bach eseguito su strumenti originali le interpretazioni del grande Johann Sebastian al pianoforte mi sembrano affermare una volta di più la grandezza, universalità e duttilità della sua musica. Infatti.., anche il pianoforte se ne potrà avvantaggiare di questa grandezza compositiva ma a mio modesto avviso molto spesso (le immancabili eccezioni sono di prammatica...) a favore di se stesso nell'indorare la sua "egoistica!" pillola ai danni di cotanta grandezza che riesce a sfidare e a resistere dopo secoli ai cedimenti del tempo, talmente grande da uscire inoltre indenne nella sua autentica, forte e invincibile "verità"*** estetica, poetica, formale, spirituale, ecc, ad ogni tentativo interpretativo arbitrario, spesso onanistico se non anche misero ed oltraggioso. ***
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