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Melius Club

Basta spendere soldi in cd e vinili, passate allo streaming


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14 ore fa, Jack ha scritto:

Ognuno faccia come vuole ma le ragioni che si adducono fanno sorridere.

Pensa che a me fanno sorridere le tue di ragioni. E' giusto così, il mondo è bello perché è vario, ed hai, in ogni caso tutta la mia comprensione.
 

 

E aggiungo, rispetto a quanto ho già detto in apertura: mai e poi mai, potrei pensare che se non c'è connessione, non ascolto musica, che già mi girano le balle quando ogni tanto (mai capito  xché) Roon non trova il NAS.

Sono l'unico (ma non mi sembra) a pensarla  così?

Pazienza, dormo bene uguale e ascolto musica, pure.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1

Un abbonamento costa come comprare un disco al mese,in 20 anni sono 240 dischi discografia meno che essenziale...

E’ una rivoluzione lo streaming

Comprare un disco è una cosa diversa...è quasi un gesto di affetto,gratitudine verso l’artista che to ha regalato qualcosa di bello,spesso rapresenta un tuo momento della vita...

Possono convivere bene insieme 

Superato un certo numero di dischi e’ impossibile gestirli,archiviarli

Un mio amico grande appassionato di musica ora non ricorda più nemmeno i dischi che ha,spesso compra cosa che gia possiede’😂

  • Melius 1
51 minuti fa, bambulotto ha scritto:

Anche se salta la corrente non ascolti musica......

Ciao, naturalmente mi aspettavo questa osservazione, ma la corrente a casa mia in un anno, per cause imputabili al gestore,  è saltata (forse) una volta, anzi potrei dire che non ricordo nemmeno l'ultima volta che è accaduto.

Con la connessione al web è diverso,  e mi è capitato più di qualche volta, di volere ascoltare musica in stream e non poter farlo, ma mi fermo qui, non voglio innescare polemiche...

Ciascuno di noi ha le proprie esigenze, convinzioni e "fisse", va ben così.. ✌️

Dal mio punto di vista i vantaggi dello streaming sono indiscutibili , mi permette conoscere interpreti e brani a me prima sconosciuti , e poter subito verificare se riproducibili con una qualità che soddisfi i miei canoni minimi , che mi permettano di apprezzare un brano . Se piace il genere questo è un esempio , uno dei tanti che non conoscevo . 

Screenshot_20210502-105743_Roon.jpg

Sono ormai tre o quattro anni che vado di streaming, prima Tidal, adesso Qobuz. Tutto funziona con Roon che gestisce anche le mie librerie liquide. 

Naturalmente non ho gettato via i mii CD e vinili, soprattutto questi ultimi ogni tanto li ascolto, così come, ogni tanto attivo uno dei miei sintonizzatori eascolto un po' di FM. 

Stavo però pensando di riporre tutti i CD, che adesso occupano un bel po' di spazio nella mia mansarda dedicata a studio e ascolti, magari in un ripostiglio dove restebbero comunque a portata di mano. 

Proprio l'altro giorno dicevo a mio figlio, anche lui appassionato di musica, che queste piattaforme di streaming sono state (imo) la cosa più bella accaduta nel mondo delle mie passioni negli ultimi anni. Non avete idea di quanto si siano allargati i miei orizzonti musicali (che già prima direi non erano ristrettissimi) grazie alla possibilità offerta anche da roon di creare collegamenti, correlazioni, di seguire un tuo percorso musicale. Proprio in questi giorni sto effettuando un ascolto ragionato della discografia di un jazzista di cui non avevo contezza della sua produzione. Utilissimo e divertente. 

Anche grazie allo streaming ho smesso di ascoltare l'impianto e ho iniziato ad ascoltare musica e la musica non è l'ennesimo cofanetto dei Pink Floyd, con tutto il rispetto per questo grande gruppo. 

Il segreto è essere un po' disciplinati. Innanzi tutto niente zapping. Se ascolto un nuovo lavoro, a meno che non abbia proprio toppato nella scelta, lo ascolto dall'inizio alla fine. Inoltre in certi periodi in cui non so esattamente cosa ascoltare, utilizzando la funzione apposita di roon, inizio a passare i dischi meno ascoltati della mia libreria, in questo modo evito gli ascolti unici di alcuni dischi.

Naturalmente non sono sempre in esplorazione, spesso torno sui miei passi e ascolto i miei personali "classici". 

La cosa ha anche dei risvolti "sociali" simpatici. Per esempio l'altra sera abbiamo spento la tele (e i suoi dibattiti sul covid) e abbiamo fatto una serata tematica new wave anni 80. Ognuno suggeriva l'ascolto di una canzone e così abbiamo trascorso un paio di orette in allegria. 

Però, per essere sinceri, a questo punto non saprei concepire la mia più grande passione senza lo streaming. 

  • Melius 2

@wow Disamina perfetta che condivido.

Qui la maggioranza degli appassionati viaggia dai 50 in su , quindi tutti hanno fatto la trafila radio, musicassette, vinile,CD,chi usa lo streaming ha sicuramente tutti i formati in casa, rifiutare lo streaming a priori mi sembra da talebani.

9 minuti fa, Gici HV ha scritto:

rifiutare lo streaming a priori mi sembra da talebani.

Ma certo, ne sono pienamente conscio, solo che, per quanto mi riguarda, non sarà mai la mia esclusiva fonte di "approvigionamento".. tutto qua.😊

  • Melius 1
giannifocus

(Ex) ragazzi 😄 riteniamoci fortunati perché siamo la generazione che ancora gli è dato adito di scegliere con quale formato ascoltare musica. 
I posteri discuteranno solo tra quale piattaforma servirsi 😂

Prima si parlava di film...ero un collezionista seriale di vhs, dvd, bd, hddvd, bd 4k...da blockbuster ero diventato quasi un socio e ora?...Netflix, Amazon Prime ecc. nel video lo scollinamento è stato più veloce e quando la nostra generazione non ci sarà più cosa credete accadrà in ambito Hifi?

2 ore fa, powerpeppe ha scritto:

Freddie Hubbard  e su Qobuz non esiste

verificato per scrupolo......credo di Hubbard non manchi niente (o molto poco), conviene fare la ricerca per ''rilevanza'' e non per ''data pubblicazione'' altrimenti escono miriadi di ''collezioni recenti''....qobuz sul jazz credo abbia più di tidal....da quel che ho visto ha qualcosa in meno su musica italiana e soul anni 60-70 ma la situazione è in divenire....ad esempio vedevo ieri sera diverse nuove edizioni di album di sam cooke a 192.....dovessi consigliare un amico oggi direi qobuz (al momento costa anche meno e il catalogo hires è veramente ampio e in continuo aumento) previa prova mensile per verificare che non ci siano particolari mancanze nelle aree musicali di suo interesse

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