Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 3 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2023 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: condannando genericamente la violenza e ribadendo la volontà delle Università di essere il luogo di discussione e confronto. è quello che dovrebbero fare le università ;) ma il comunicato va letto tutto, anche quello sui dettagli della libertà e i suoi limiti nel campus. ma la situazione è chiara, si vogliono considerare sostenitori di hamas tutti coloro che inorridiscono nel vedere il massacro attuale che israele sta compiendo in palestina. in realtà si tratta di sostenitori della minima umanità, non si può non essere inorriditi dal massacro attuale in palestina. e questo a prescindere da hamas che solo una ristrettissima e sparuta minoranza può avere in simpatia. ma si vuole togliere ongi ambito di discussione e dibattito... addirittura sostenendo licenziamenti e arresti per chi non è allineato, il fascismo viene fuori facilmente... 3
qzndq3 Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: No, per quello chiedo a te di interpellare Ho aspettato a rispondere perchè non conoscevo ancora la mia agenda della prossima settimana, avrò una call "informale" con le persone con le quali ho più confidenza mercoledì prossimo, non mi va di chiamare per fare domande dirette, preferisco prendere l'argomento un po' alla larga. Se mi raccontano qualcosa di interessante riporto qui. 2
qzndq3 Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 3 ore fa, Roberto M ha scritto: La cosa agghiacciante e’ che i sedicenti “antifascisti” stanno sdoganando il peggiore razzismo antisemita e la “caccia all’ebreo”. Io ho dichiarato più volte di essere antifascista. Ti sembra forse che io sia antisemita? Se vuoi parlare di razzismo leggiti prima la biografia di Menachem Begin, primo ministro israeliano dal '77 all'83, definito in una lettera aperta firmata da Hannah Arendt e Albert Einstein, terrorista, fascista e di propagandare idee di superiorità razziale. In un tuo post che non trovo più perchè probabilmente è stato cancellato, hai scritto che non esiste un popolo palestinese moderato, da dove arriva la tua convinzione? Simili generalizzazioni, abbi pazienza, ma sono dichiarazioni razziste. 2
pino Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 Ultimo aggiornamento Ansa delle ore 13:00. https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/11/03/ministero-sanita-di-hamas-bilancio-dei-morti-sale-a-9.227_7a8f2e2d-48bf-4fad-98f4-fa7e2643328d.html
pino Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 3826 bambini uccisi in pochi giorni e molti di più feriti gravemente. La unica loro colpa essere nati in Giordania. Come ho scritto più volte sono ateo,ma devo riconoscere che basterebbe ascoltare e mettere in pratica le parole di Papa Francesco.
analogico_09 Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 6 ore fa, qzndq3 ha scritto: ... è palese che si tratta di un sfogo personale, che sia un padre preoccupato non c'è dubbio ... il suo modo di comunicare pone seri dubbi ... oltretutto ... come leggo è israeliano, è altresì chiaro che la sua posizione è chiaramente non neutrale. Certi interventi, compresi quelli alla "lametta vendicativa" (farebbe impallidire la più delirante sceneggiatura di un film dell'orrore di quelli da "manicomio") sono propaganda da tanto al kilo che fa apparire come mezze figure chi invece occupando il forum trasformato in agenzia stampa militante fa marketting ideologico fazioso ed incessante. Per quanto riguarda il chiaramente, trovo che la non neutralità del professore ebreo del video indicato potrebbe essere estremamente probabile, quqsi certa, lasciando turravia un margine di dubbio poichè gran parte degli stessi ebrei, isreaeliani e non, siano contro Netanyahu, ciò che già rappresentava ancor prima di dare il via al genocidio del popolo palestinese come risposta al terrorismo non di meno abominevole di Hamas, dove a forza di fare “Occhio per occhio il mondo diventa cieco” secondo l'oramai virale motto - che non per questo perdere l'incontestabile fondamento di veridicità e di saggezza - del Mahatma Gandhi. 1
aldofranci Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 2 ore fa, artepaint ha scritto: dici che Nettanhiau e hamas hanno architettato le stragi di comune accordo? Io questo non lo so, per le ricostruzioni infallibili a colpi di linki e twittate te la devi vedere con maurodg ed altri esperti di quella caratura. . Quello di cui sono sicuro è che la parte militare di Hamas è sempre stata sorvegliata fino al bucio de cul dalle strutture di sicurezza israeliana e che qualche connivenza ad alto livello ci deve essere stata: quanto diffusa, in un caso così macroscopicamente sospetto, in una moderna democrazia dovrebbe cercare di scoprirlo una commisssione d'inchiesta fatta coi sacri crismi. . Sul cui prodest di tutta questa vicenda del 7 ottobre mi pare che si stiano avendo risposte che più sporche di sangue è impossibile immaginare. Aggiungiamo che Hamas negli ultimi vent'anni è non solo perfetto specchio del gruppo di potere israeliano ma di fatto politicamente favorito e persino finanziato in forme dirette o indirette. . Il quadro è quello di un gioco delle parti sull'orlo dell'abisso, se uno vuole vederlo. Sennò retorica, mistificazioni, propaganda razzista e bugie.
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 3 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2023 @Panurge Ha preso il Ku Klux Klan e lo ha messo al governo d’Israele. Una denuncia gravissima, un’j’accuse possente, tanto più che a farlo è un’autorità assoluta nel campo della sicurezza e della lotta al terrorismo, come può esserlo chi ha ricoperto l’incarico di capo del Mossad, il servizio segreto esterno dello Stato ebraico. A scriverne, su Haaretz, è Jonathan Shamir. “L’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, ha dichiarato che i “partiti orribili e razzisti” della coalizione di Netanyahu sono simili al famigerato Ku Klux Klan, il partito suprematista bianco americano. In una dura intervista rilasciata giovedì all’emittente pubblica Kan, Pardo ha accusato Netanyahu di aver “preso il Ku Klux Klan e di averlo messo al governo”. Alla domanda se si riferisse ai ministri di estrema destra Itamar Ben-Gvir, Bezalel Smotrich e Yitzhak Wasserlauf, ha risposto: “Certo”. “Peggio di così, non voglio fare esempi degli anni ’30”, ha detto, indicando i commenti di Smotrich secondo cui la città palestinese di Huwara dovrebbe essere “spazzata via”.La città settentrionale della Cisgiordania è stata oggetto di violenze da parte dei coloni per diversi anni, culminate in una rivolta dei coloni nel febbraio di quest’anno, che ha visto un palestinese ucciso, decine di feriti e danni diffusi alle proprietà. Pardo ha poi affermato che molte delle leggi che il governo sta legiferando equivalgono a “leggi antisemite” e sarebbero etichettate come tali se fossero approvate in qualsiasi altro Paese. Domani mattina non potranno entrare in un club, o in una località, o non potranno comprare una casa in una certa area, o avranno meno diritti: questo è antisemitismo in sé”, ha detto. Martedì, la Knesset ha ampliato la cosiddetta legge sui comitati di ammissione, che consente alle piccole comunità di respingere i candidati che ritengono “inadatti”, ed è stata definita “razzista” dalla principale organizzazione per i diritti Adalah. L’ex capo del Mossad ha dichiarato di ritenere Netanyahu responsabile della crisi in atto nel Paese e ha affermato che la sua visione del mondo su diverse questioni chiave “non è così lontana” da quella dei suoi partner di coalizione estremisti. Pardo, che è stato a capo dei servizi segreti israeliani dal 2011 al 2016 mentre Netanyahu era in carica, ha citato la mancanza di visione del primo ministro quando si tratta della questione palestinese. Quando Pardo ha messo Netanyahu di fronte al fatto che Israele “governa dal mare [Mediterraneo] al fiume [Giordano] e, in pratica, tiene Gaza come la più grande prigione a cielo aperto del mondo”, ha detto che non ha mai ricevuto alcuna risposta sostanziale. “La sua visione [su questo tema] è la visione di Smotrich”, ha accusato Pardo. Pardo ha affermato che il rifiuto di massa dei riservisti dell’IDF non rappresenta una “minaccia esistenziale”, data la relativa forza di Israele nella regione. Tuttavia, ha avvertito che “se perdiamo l’hi-tech, i medici, il mondo accademico, non avremo più un Paese”, o almeno, ha poi chiarito, Israele diventerà un Paese del terzo mondo. Quando gli è stato chiesto fino a che punto dovrebbe spingersi la disobbedienza civile, Pardo ha detto che farà “tutto il possibile” per impedire che Israele diventi “come la Corea del Nord”. Ha concluso con una nota più ottimistica, affermando di ritenere che “più del 90% degli israeliani… vuole vivere in una democrazia” e che c’è una “massa critica di cittadini israeliani che non ci permetterà di raggiungere questo punto desolante”. Questa è la denuncia, l’argomentato atto di accusa. Nessuno, dentro e fuori d’Israele, può accusare Pardo di essere un nemico d’Israele o di attentarne alla sicurezza. Non si diventa capo del Mossad vincendo alla ruota della fortuna. Pardo non è il solo con una storia così importante alle spalle, ad essersi apertamente schierato contro i “golpisti al governo”. Come lui l’hanno fatto altri ex massimi dirigenti dei servizi israeliani – il Mossad e lo Shin Bet – generali della riserva, ex ambasciatori, personalità di prestigio internazionale del mondo accademico, culturale, artistico d’Israele. 1 8
briandinazareth Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 @Savgal grazie. se si riuscirà a trovare la pace è solo perché in israele e in palestina ancora c'è chi non vuole la guerra. vediamo se riusciranno a dipingere pardo come antisemita e nazista...
maurodg65 Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: è quello che dovrebbero fare le università ;) Che è un passaggio che nessuno discute infatti. 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: ma il comunicato va letto tutto, anche quello sui dettagli della libertà e i suoi limiti nel campus. Ripeto ciò che ho già scritto, azioni violente richiedono condanne secche dirette e non un generico documento sul ruolo istituzionale delle università, nello specifico le azioni violente verificatesi avrebbero richiesto una netta condanna da parte dei diversi atenei come appunto veniva richiesto dal professore nel video.
Savgal Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 Mia opinione, in Israele vi è un conflitto politico in atto tra israeliani laici ed occidentali ed ebrei "ortodossi" (volutamente virgolettato). Mentre per i primi, come per gran parte degli occidentali, Dio è morto, i secondi sono ancora convinti di essere il popolo eletto, convinzione molto pericolosa.
Savgal Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 Il governo israeliano ha approvato nuovi privilegi per gli ebrei ultraortodossi Netanyahu sta accontentando i partiti più tradizionalisti e secondo i critici mettendo a rischio il futuro sociale ed economico del paese Mercoledì scorso la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato il bilancio nazionale per il periodo 2023-2024: il testo ha ricevuto 64 voti favorevoli da parte dell’intera coalizione che sostiene il governo di destra di Benjamin Netanyahu e 56 contrari, ed è stato criticato da economisti e partiti di opposizione. Le critiche hanno riguardato soprattutto i fondi di coalizione, uno stanziamento di 13,7 miliardi di shekel (3,4 miliardi di euro) destinato alle istituzioni ebraiche ultraortodosse. Le scuole che li riceveranno, le yeshivot, sono indipendenti dal ministero dell’Istruzione israeliano e molte non insegnano materie laiche, cioè tutte quelle materie che non riguardano l’apprendimento di testi e argomenti sacri, come matematica, scienze e inglese. Il bilancio, oltre ad aumentare i fondi per queste scuole, prevede un aumento di sussidi per i maschi ultraortodossi che studiano a tempo pieno nei seminari religiosi, non lavorano e sono esonerati dal servizio militare, che è invece previsto per la maggioranza dei cittadini israeliani. Gli ultraortodossi – chiamati haredim in ebraico – sono cittadini israeliani che aderiscono alle dottrine più conservatrici dell’ebraismo, seguendone le interpretazioni più rigide e letterali. La loro vita si svolge intorno alla comunità, alla preghiera e allo studio dei testi sacri: da bambini entrano in scuole religiose che anche da adulti continuano a frequentare. Non lavorando, sopravvivono per lo più grazie a donazioni o sussidi statali. Il particolare status privilegiato di cui godono risale alla fondazione dello stato di Israele: il governo di Ben Gurion (primo premier della storia del paese) riteneva che il loro contributo fosse fondamentale per la formazione di un’entità nazionale di carattere ebraico, e garantì loro una serie di concessioni che sono state mantenute ed estese negli anni. Secondo diversi economisti, ulteriori investimenti nell’istruzione religiosa da parte del governo rischiano di rallentare la crescita economica israeliana e di creare problemi nel breve e nel lungo periodo al paese. Il tipo di formazione infatti non prepara gli studenti a entrare nel mercato del lavoro e a contribuire all’economia israeliana. E se si considera la crescita che sta vivendo questa comunità, il rischio che pesino ancora di più sull’economia israeliana è alto. Secondo l’ufficio centrale israeliano di statistica, attualmente gli haredim rappresentano il 13% della popolazione (1,28 milioni di persone) e sono il gruppo che tra tutti sta crescendo di più: è previsto che raggiungano il 16% nel 2030. In una lettera indirizzata al governo e firmata da più di cento economisti e accademici – tra cui l’ex consigliere economico di Netanyahu, Eugene Kandel, e un gruppo di ex vice governatori della Banca di Israele – si legge: «Lo stanziamento di fondi di coalizione viene attualmente concesso per considerazioni politiche a breve termine, ma nel lungo periodo trasformeranno Israele da un paese avanzato e prospero a un paese arretrato in cui gran parte della popolazione non avrà le competenze di base per la vita nel Ventunesimo secolo». Il leader dell’opposizione centrista Yair Lapid ha definito questo bilancio come il più distruttivo nella storia di Israele, «una violazione del contratto con i cittadini israeliani, che tutti noi – e i nostri figli e figli dei figli – pagheremo ancora», secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters. Netanyahu ha invece affermato che l’aumento del budget a favore degli ebrei ultraortodossi servirà per compensare le condizioni dei bambini ultraortodossi, le cui scuole storicamente hanno sempre ricevuto meno finanziamenti da parte del governo rispetto a quelle che ammettono gli insegnamenti non religiosi. Ma il sostegno di Netanyahu alla misura riguarda anche la stabilità del suo governo. I partiti ultraortodossi infatti sono il secondo blocco più grande nella sua coalizione di maggioranza e nell’ultimo periodo i loro leader avevano minacciato di votare contro la proposta di bilancio se Netanyahu non avesse aumentato stipendi e finanziamenti alle loro scuole. Questa crisi rispecchia una condizione di tensione più profonda tra le componenti laica e religiosa presenti all’interno del paese, dovuta allo spostamento dello stato verso un maggior integralismo religioso negli ultimi anni. Le scelte adottate finora dal governo di Netanyahu vengono considerate da gran parte della popolazione una violazione del principio di uguaglianza perché sempre più religiose e autoritarie, come anche la recente proposta di riforma del sistema giudiziario. Presentata dal ministro della Giustizia Yariv Levin e sospesa a marzo in seguito alle numerose proteste, secondo i critici la revisione ridurrebbe i poteri della Corte suprema e del sistema giudiziario a favore del governo, mettendo a rischio la democrazia. I suoi sostenitori invece – i partiti della destra nazionalista laica, di estrema destra e quelli ultraortodossi – affermano che la riforma serva a bilanciare meglio i poteri dello stato, che negli ultimi decenni avrebbero favorito eccessivamente il potere giudiziario. Gli ultraortodossi ad esempio accusano la Corte suprema di limitare le loro libertà religiose e temono che si opponga ai progetti di espandere gli insediamenti dei cosiddetti coloni in Cisgiordania, territorio che per la comunità internazionale appartiene ai palestinesi (a oggi privati di un proprio stato autonomo) e che è parzialmente occupato da Israele dal 1967. 1
aldofranci Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 26 minuti fa, Savgal ha scritto: Ha preso il Ku Klux Klan e lo ha messo al governo d’Israele Esatto. Qualsiasi analista o figura di spicco della politica israeliana che interpelli e che non sia connivente o del tutto impazzita arriva alle stesse conclusioni. Sottolineando inoltre che è in atto un tentativo di colpo di stato.
maurodg65 Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 28 minuti fa, Savgal ha scritto: Ha preso il Ku Klux Klan e lo ha messo al governo d’Israele. Una denuncia gravissima, un’j’accuse possente, tanto più che a farlo è un’autorità assoluta nel campo della sicurezza e della lotta al terrorismo, come può esserlo chi ha ricoperto l’incarico di capo del Mossad, il servizio segreto esterno dello Stato ebraico. Ma questo in che modo spiegherebbe o giustificherebbe l’azione di Hamas che ha avuto una genesi di due anni circa?
giaga Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 5 ore fa, maurodg65 ha scritto: Hamas voleva una reazione militare di Israele ed ha fatto ciò che gli garantiva la reazione militare violenta, ha messo il Governo israeliano con le spalle al muro non lasciando ad esso alternative di sorta Solita visione a senso unico che non considera i precedenti, ribadisce ossessivamente sempre le stesse non verità e assolve l'estremista Netanyahu addossando sempre e aprioristicamente la colpa ad Hamas. Guarda cosa viene fuori usando il tuo "metodo" ma girando il lato della medaglia: Israele (meglio Netanyahu, coloni e soci) voleva distruggere Gaza ed aspettava solo un buon pretesto, quindi ha "disattivato il Mossad" ignorando appositamente i segnali dell'attacco del 07 ottobre (il Mossad probabilmente sa quante volte al giorno io e te e tutti usiamo il bagno, immaginati se non sapeva di una operazione di Hamas di tale portata) e quindi si è creato la giustificazione per distruggere la striscia e i suoi occupanti. Che la reazione di Israele sia sproporzionata e condotta con modalità e risultati aberranti è cosa che, finalmente, viene percepita come tale anche da una parte sempre più ampia della popolazione ebraica. 1
Savgal Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 Il ministro Valditara parteciperà alla manifestazione leghista del prossimo 4 novembre per la “difesa dei valori occidentali”: “È una manifestazione non contro qualcuno ma per qualcosa. Appunto per i nostri valori. Tra cui la tolleranza, che è un grande valore occidentale. Il che non significa non potersi difendere dagli intolleranti. Il pensiero liberale dice: nessuna tolleranza verso gli intolleranti. Proprio in questo momento io credo sia importante affermare i valori occidentali di libertà, stato di diritto, laicità delle istituzioni, e ribadire che l’antisemitismo non tornerà, che non tornerà la discriminazione nei confronti di qualsiasi religione. Lo Stato laico è la garanzia di una società libera e tollerante. Se diciamo che questi valori non li possiamo affermare, significa che ci siamo arresi, che abbiamo perso e che la nostra civiltà è già morta”. Le posizioni politiche assunte dal governo Netanyahu sono contro i valori dell'Occidente. 1
Savgal Inviato 3 Novembre 2023 Inviato 3 Novembre 2023 SEMITI: è un termine che si riferisce a tutti quei popoli che parlano, o hanno parlato, lingue del ceppo semitico, cioè gli Arabi, gli Ebrei, gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici
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