tigre Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 1 minuto fa, pino ha scritto: Vedo un popolo che ne vessa e opprime un altro da circa 75 anni. Vedi male. Le guerre sono combattute fra tante persone che non si conoscono, per garantire gli interessi di pochissime persone che si conosco benissimo ma che non vogliono giocarsi la pellaccia. I popoli, entrambi, sono vessati. Chi piú, chi meno.. 1
pino Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 @tigre L'esercito Israeliano è mantenuto anche da donazioni di soggetti che vivono all'estero. Lanciano la pietra e nascondono la mano.
tigre Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 28 minuti fa, pino ha scritto: @tigre L'esercito Israeliano è mantenuto anche da donazioni di soggetti che vivono all'estero. Lanciano la pietra e nascondono la mano. É no scontro di potere fra oriente ed occidente. I soldi non mancano né da un lato né dall'altro. Sino ad ora a dettar legge sono stati i filo-sionisti (appoggiati da Usa e dai suoi satelliti) per motivi squisitamente riconducibili alle condizioni al contorno. Ma le condizioni stan rapidamente cambiando.. e la Cina, tramite l'Iran, sta aprendo na breccia sul fronte occidentale. Il false flag del 7 ottobre ha avuto imho lo scopo di buttarla in guerra (mondiale?) prima che il logoramente vedesse il passaggio di potere a oriente (che sarebbe stato inevitabile, visto il boccheggiare dell'impero Usa). 1
pino Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/11/14/portavoce-guterres-critiche-israele-seguiamo-carta-onu_bd18b7fb-9e37-4e01-8c15-cb91e165c994.html 10 milioni di persone economicamente potenti,tanto da condizionare la vita di qualche miliardo di persone Guterres è il rappresentante di 193 stati ma ad Israele non sta bene,faran pressione tramite gli USA per farlo dimettere,e ci riusciranno,qualcuno la chiama a torto democrazia,ma considerando i contorni è più simile ad una oligarchia.
briandinazareth Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 Gli USA stanno abbandonando la prudenza di fronte al massacro in corso a Gaza, ormai a tutti i livelli: "Non sosteniamo attacchi agli ospedali", "gli ospedali e pazienti devono essere protetti", "le azioni di Hamas non diminuiscono la responsabilità di Israele nella protezione dei civili": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby in un briefing a bordo dell'Air Force One che sta portando Joe Biden a San Francisco per il vertice con il presidente cinese.
pino Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 @briandinazareth A parole,ma intanto gli forniscono armamenti ed esplosivi. Negli USA ad ogni massacro interno,vengono demonizzate le armi,ma è al momento consentita a chiunque la libertà di acquistare un fucile d'assalto. Andranno avanti con questo modus operandi fino a che Israele non avrà occupato stabilmente la striscia di Gaza. Quel che gli USA temono,è un altro 11 Settembre,non tanto per i morti,ma per una questione di immagine,per questo ufficialmente a parole si discostano dalle politiche militari di Israele.
Plot Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 mi trovo interamente a quotare il pensiero di@pino
briandinazareth Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 28 minuti fa, pino ha scritto: A parole,ma intanto gli forniscono armamenti ed esplosivi. Israele è carico di esplosivi... Gli USA rimangono alleati di ferro di Israele, ma non era praticamente mai successo che ci fossero così tante prese di posizione critiche ai più altri vertici
sirjoe61 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 5 ore fa, maurodg65 ha scritto: Quanto sta accadendo oggi ha una data di inizio preciso che è il 07 ottobre, ...falso!...inizia circa 70 anni fa...ma tu fai finta che non sia così... 1
extermination Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 In non ho fiducia sull'azione diplomatica; voi, di chi -che cosa avete fiducia?!
sirjoe61 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 3 ore fa, criMan ha scritto: Del fatto che secondo alcuni forumer sono ostaggi "tutti" (non solo i Palestinesi quindi) delle persone che stanno al potere sia di Israele che hamas dall'altra parte. Questo filone di discussione si e' perso nel nulla cosmico. ...solo perchè questo discorso metterebbe una pietra tombale al thread se tutti lo ritenessero veritiero...molto meglio azzuffarsi... 1 1
sirjoe61 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 11 minuti fa, extermination ha scritto: voi, di chi -che cosa avete fiducia?! ...in nessuno...
Max440 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 3 ore fa, pino ha scritto: A parole,ma intanto gli forniscono armamenti ed esplosivi. E chi fornisce i missili ad hamas? Li fanno in cantina con mezzi di fortuna? Ha ragione @tigre , fatevene una ragione
Max440 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 2 ore fa, briandinazareth ha scritto: Israele è carico di esplosivi... hamas invece usa i petardi avanzati a capodanno ...
Max440 Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 2 ore fa, sirjoe61 ha scritto: ...falso!...inizia circa 70 anni fa...ma tu fai finta che non sia così... Acqua... iniziato assai prima ... Fatevi solo una domanda, semplice semplice: chi sono stati i perseguitati dal nazismo e dal comunismo nel secolo scorso? Io mi ricordo di aver studiato che si trattava di ebrei, zingari, preti cristiani, dissidenti politici ... Altro che la classica balla che tutto è iniziato con la fondazione dello stato di Israele, solita panzana che fa comodo per chi deve supportare una determinata ideologia "sinistrorsa", ma niente a che vedere con I FATTI reali della storia.
tigre Inviato 14 Novembre 2023 Inviato 14 Novembre 2023 Dalla Treccani Dizionario di Storia (2011) sionismo Movimento politico che, come si legge nella sua carta costitutiva, redatta a Basilea il 29 agosto 1897, «ha per scopo di creare in Palestina una sede nazionale per il popolo ebraico garantita dal diritto pubblico». Anche se il termine fu usato per la prima volta nel 1890 dallo scrittore N. Birnbaum, i prodromi del movimento si fanno risalire al decennio precedente, quando studenti ebrei delle università russe, polacche e romene fondarono le prime colonie ebraiche in Palestina. Nella religione ebraica il ritorno a Sion e alla terra d’Israele delle comunità disperse nella diaspora rappresenta un’aspirazione centrale, ribadita nelle preghiere quotidiane. Nel corso dei secoli quest’aspirazione non aveva mai assunto un concreto significato politico, ma la situazione cominciò a mutare negli ultimi decenni dell’Ottocento, anche in seguito all’inasprirsi delle violenze antisemite in Russia e in Polonia e alla rimessa in discussione delle prospettive di emancipazione e assimilazione degli ebrei nella stessa Europa occidentale dopo l’esplosione dell’affare Dreyfus (➔ Dreyfus, Alfred). Fu il giornalista Theodor Herzl a formulare i presupposti teorici e politici del movimento. Partendo dall’assunto che l’antisemitismo da un lato e l’incapacità di assimilarsi dall’altro fossero due irriducibili atteggiamenti con radici troppo profonde nelle vicende dei rapporti fra gli ebrei e gli altri popoli, e che quello ebraico fosse un problema alla cui soluzione non erano interessati solo gli ebrei ma tutti i popoli civili, nel suo libro Der Judenstaat (1896) egli prospettò come sola possibile alternativa «la creazione di una patria sicura per coloro che non possono e non vogliono assimilarsi». Nel 1897 si tenne a Basilea il primo congresso sionistico, nel quale i delegati delle comunità ebraiche diedero vita alle strutture dell’organizzazione sionista e tracciarono le linee del suo futuro programma d’azione. Questo rispecchiava l’avvenuta fusione di tre tendenze: una pratica, che vedeva nella colonizzazione agricola della Palestina il mezzo per restituire agli ebrei la loro dignità e per far valere in futuro effettivi diritti sul territorio; una etico-religiosa, che si batteva per un ritorno alla tradizione e la rinascita di uno spirito nazionale e dei valori culturali e religiosi dell’ebraismo; e infine la tendenza politica, che mirava a ottenere, mediante un’azione diplomatica presso le grandi potenze, la concessione di una «carta» internazionale che autorizzasse e tutelasse l’immigrazione ebraica in Palestina. Allo scoppio della Prima guerra mondiale i risultati ottenuti, soprattutto in campo internazionale, erano ancora molto modesti. Un decisivo passo in avanti fu compiuto con la Dichiarazione Balfour (nov. 1917) e la sua successiva incorporazione nello statuto del mandato sulla Palestina affidato alla Gran Bretagna dalla Società delle nazioni, ma determinante, quale organo di coordinamento delle varie iniziative aventi scopi sionistici, fu l’Agenzia ebraica. Sotto la spinta sionista, la nuova società che si andava costituendo in Palestina assunse progressivamente la fisionomia di un’entità statale in formazione: un’assemblea elettiva e un esecutivo dirigevano la politica dello , la comunità ebraica della Palestina; a tutela del lavoro ebraico era sorta un’organizzazione sindacale, la Histadrut; i problemi della difesa delle comunità erano stati affidati alla Haganah, corpo di pionieri-soldati trasformatosi poi nell’esercito d’Israele. A tale evoluzione si accompagnò un progressivo inasprimento dei contrasti fra gli immigrati ebrei e la popolazione arabo-palestinese. Negli anni successivi Londra cercò di limitare l’immigrazione ebraica nel territorio del mandato, ma la situazione creata dallo sterminio di milioni di ebrei in Europa durante la Seconda guerra mondiale rese sempre più forte la spinta verso la costituzione di uno Stato ebraico in Palestina, mentre il movimento sionista otteneva un crescente sostegno internazionale. Dopo la decisione britannica (febbr. 1947) di deferire il problema palestinese alle Nazioni unite e l’insuccesso della soluzione prospettata da queste ultime nel nov. 1947, la vittoria delle forze sioniste nel conflitto militare con quelle arabe portò infine alla costituzione dello Stato d’Israele (proclamato nel maggio 1948) in un’area pari a oltre i tre quarti del territorio del mandato. A mezzo secolo dal Congresso di Basilea, l’obiettivo fondamentale allora delineato per il movimento sionista era stato così raggiunto; nei decenni successivi l’attività di quest’ultimo sarebbe proseguita soprattutto come supporto politico e finanziario allo Stato d’Israele e incoraggiamento all’emigrazione ebraica nel Paese. 1
maurodg65 Inviato 15 Novembre 2023 Inviato 15 Novembre 2023 5 ore fa, sirjoe61 ha scritto: ...falso!...inizia circa 70 anni fa...ma tu fai finta che non sia così... Senza il massacro di Hamas il 07 ottobre oggi staremmo ancora discutendo della guerra in Ucraina e/o di altre amenità, quando Hamas ha colpito stava cadendo il Governo Netanyahu e stava per essere estromessa dal Governo l’estrema destra israeliana, avevano assistito a manifestazioni di protesta contro il governo e mai come in quel preciso momento in Israele c’era un’apertura politica e sociale nei confronti della questione palestinese, quel massacro ha riportato indietro il tempo e costretto Israele ad intervenire a Gaza per eliminare Hamas, era l’obiettivo del gruppo terroristico islamico ma tant’è, oggi senza il 07 ottobre racconteremmo una storia diversa, indipendente dal pregresso che in quel preciso momento storico contava poco. Ovviamente l’obiettivo di Hamas era ed è quello di distruggere Israele e cancellarlo dalle cartine geografiche ed alimentare la Jihad nel mondo e su quest’ultimo punto direi che ci è riuscita perfettamente a leggere le notizie delle manifestazioni nel mondo ma anche a leggervi su queste pagine. 1
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