Questo è un messaggio popolare. Memé Inviato 25 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Novembre 2023 Cari tutti del forum, sono qui a raccontarvi il concerto del 22 novembre scorso, Sala Santa Cecilia, giorno di Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica di Roma. Nel giro di pochi mesi, da maggio a novembre, ho avuto modo di attraversare un ampio spettro di sensazioni viscerali da Blomstedt ai Berliner Philharmoniker passando per i Wiener in trasferta salisburghese e, tutto sommato, mi ero convinta di aver toccato già così il picco di un massiccio emotivo di notevole imponenza. Se c'è una cosa che però sto imparando, quasi ogni giorno, quella cosa è che la vita è sempre pronta a smentire ogni convinzione alla quale per fame di certezze tendiamo ad attaccarci. Andare ad ascoltare Currentzis era l'esito scontato di un interesse e di una curiosità suscitati dall'averlo sentito parlare nel documentario Netflix su Beethoven, colpita dalla sua notevole intelligenza e da un "non so che", un'aura di eccezionalità, come ormai raramente mi accade di incontrare nelle persone. Non avrei mai immaginato di uscire da quella sala mesi dopo completamente rovesciata su ogni mia posizione fino ad allora sostenuta. Ho titubato molto nello scrivere questo post, perché è certamente innegabile che l'entusiasmo "pivellino" che mostro per ogni esperienza musicale che sto facendo in questi fortunati anni della mia vita rischia di banalizzare ogni mio resoconto edulcorandolo fino a renderlo stucchevole; ma dal momento che ritengo questo ascolto un punto di svolta, un giro di boa, per tutti gli altri che farò di qui in avanti, eccomi qui a riportarvi le mie umili osservazioni. A partire dal programma in repertorio, Brahms e il concerto in re maggiore per violino e orchestra e Tchaikovskij con la sua sinfonia n.5 in mi minore, c'erano tutti i presupposti per essere contenti a prescindere da come sarebbe andata. Tutto sul palco era una perfetta incognita per me: dal solista Kelemen, all'Utópia Orchestra, al misterioso Currentzis. Ma fin dall'ingresso dei musicisti in sala era chiaro che fossimo davanti qualcosa di insolito. Entrati in ordine sparso e scomposto, ognuno col suo abito licenziosamente più o meno eccentrico, ognuno col suo cipiglio, piano piano ha preso piede quella che poi avremmo definito come una orchestra di solisti, dal primo all'ultimo, un mostro mitologico di 100 spalle. E quando poi è entrato Currentzis tutto è diventato ancora più surreale: un gigante dinoccolato, venuto da un altro pianeta, un essere umano non umano, alieno, curioso, unico nella sua essenza. L'ho osservato dimenarsi come Quasimodo sulla torre, sinuoso e al contempo goffo e impacciato per una sorta di inafferrabile sproporzione tra il suo corpo e le sue movenze. Più volte ho avuto l'impressione che mi guardasse negli occhi, ritrovandolo in ogni dove, diretto alla sua orchestra, diretto al pubblico, calamitando completamente la sua atmosfera attorno ad uno spettacolo polarizzante che non ho percepito come artefatto, costruito o voluto: egli semplicemente è se stesso e se stesso implica una generosa dose di eccezionale unicità. Non avevo mai assistito ad un concerto di quella portata e durata (oltre un'ora e mezza) con l'orchestra in piedi nell'eseguire il compositore russo, non avevo mai assistito ad un atto creativo estemporaneo con l'impressione che il suono fosse argilla e Currentzis scultore leggendario. Un carisma trascinante anticonvenzionale, dark e impenetrabile, curioso, misterioso, teso alla ricerca di un suono perfetto e a tratti impossibile. Niente di simile avevo mai testimoniato ed ero rassegnata al fatto che aver ascoltato i Berliner implicasse aver ascoltato tutto. Anche i Berliner sono impalliditi dinanzi una tale sinergia tra visione, suono, potenza, perfezione, bellezza, eccentricità, paranormalità, come quella realizzatasi a Roma mercoledì scorso. Sono ancora shockata. Le lacrime mi hanno trovata più volte. Potrei raccontarvi di ogni passaggio musicale ma poco avrebbe senso, perché non si può raccontare l'evidente intenzione di ricercare un suono e un approccio sinfonico al di fuori di ogni standardizzazione istituzionale, classica o meno classica ma in ogni caso educata e composta. Lo slancio, la passione, il trasporto che dal primo all'ultimo musicista della fila scorrevano su quel palco, plasmati dalla malia ipnotica delle dita e degli sguardi di un uomo quasi avatariano, non si possono descrivere. Il senso di intimità che ho provato, la sensazione di aver aperto lo scrigno segreto dei meandri più reconditi di Brahms e Tchaikovsky mi ha quasi imbarazzata, come se mi fossi trovata a spiare due amanti perduti nell'estasi delle loro emozioni. Il bis è stata una pagina dallo Schiaccianoci, presentata come una sorta di testamento prima del suicidio e scelta per dimostrare lo strazio struggente del sentimento preparatorio ad un tale atto: la ricerca ossessiva dell'esaltazione del fraseggio, del particolare, ha portato ad un ovazione finale abbandonatasi all'evidenza di un talento inconcepibile. Io sono senza parole. Rinnego ogni amore, ogni infatuazione, ogni simpatia prima di Currentzis. Divento la traditrice più spietata e cinica, mi dedico umilmente al servizio di una realtà musicale che tra suono e narrazione, tra musica e teatro, sconvolge e stravolge. A febbraio una dura prova da superare con il mio concerto per violino in assoluto preferito, quello di Sibelius, e il solista attualmente da me più amato, Hadelich. Chissà se il 2024 vorrà regalarmi altre consapevolezze, altri sbalordimenti. Di sicuro io non avevo ancora mai sentito fare musica come il greco e la sua Utopia Orchestra hanno fatto. buonanotte a tutti voi Memé 10 3
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 Leggerti, @Memé è un autentico piacere, e, fuor di battura, a scanso di insulse ironie, un "tormento" e un'"estasi". Hai la rara capacita di "raccontare" e condividere le tue emozionalità, le tue impressioni, le tue osservazioni in un modo che non permette a chi ti segue di leggere e basta, di condividere o meno, così, superficialmente, come nelle quattro chiacchiere da forum o da salotto, ma richiede al lettore un coinvolgimento sentimentale e prelogico, oltre che intellettuale, che potrebbe apparire troppo "scoperto", quasi come una "ferita" aperta, quindi leggermente "doloroso" tali e tanti sono gli stimoli e le suggestioni che riesci a scuotere - per quanto mi riguarda - nella psiche e nell'immaginario poetico dell'interlocutore. Ti ho letta velocemente.., ma già "abbrustolivo" dentro alle prime righe.., mi riservo non appena mi sarò "calmato" di fare una lettura in stato di maggior controllo emotivo. Ma quello che è il seme del tuo messaggio è già dentro di me. Non parlerò di come abbia seguito il concerto nello specifico critico direttoriale, esecutivo, interpretativo.., ci sarebbero valanghe di cose da dire stimolato anche dalla tue acute osservazione, sulle quali mi sento in sintonia e su cui vorrei dire qualche altra cosa sui musicisti che suonano in piedi, come nel "settecento"... ); mi limiterò a fare un po' di gossip e a dare qualche indizio su come l'evento abbia potuto colpire la mia immaginazione, aldilà di ogni considerazione critica. Diciamo - la prima cosa che mi è venuta in mente durante e dopo il concerto - che stavo (forse) iniziando a "fare pace" con Teodor Currentzis il quale molto magnanimamente mi offriva la possibilità di capire appieno qualcosa del suo mondo interpretativo che mi era sfuggito attraverso i soli ascolti discografici. Ero lì, @Memé , seduto poco più sopra di te, nella piccionaia estrema, tra "les enfants du paradis". La sala strapiena, non restava neppure una poltrona di platea nella quale infilarsi "portoghesamente" avendo in mano un biglietto proletario (non mi era mai successo prima, da che frequento i concerti ceciliani dalla fine dei '60 neppure con gli eventi più agognati). Ma, al costo di un biglietto da "due soldi", a dispetto della distanza meramente planimetrica ho ricevuto in cambio una meraviglia musicale che, dici bene, non ha eguali. O quasi... Avrei voluto aprire la discussione sul concerto diretto da un "Peter Pan" con braccia volanti al posto delle ali e mani "segnaletiche" che, staccandosi dai polsi, sembravano voler fisicamente raggiungere, "toccare", ogni singolo elemento della compagine orchestrale. Volto senza tempo. Su quelle gambe anch'esse smisurate e un poco storitgnaccole, con eleganza a tratti "esibita", non di meno innocentemente "sgraziata", Teodor danzava con l'orchestra come in una sorta di ancestrale rito boschivo avvolto da dense ombre mitologiche e improvvisi squarci di luce. Un fauno, un "diavoletto", una creatura misteriosa, dalla mie parti paesane direbbero: un "fraticello"... in quella "saga" pagana... Nel riprende l'auto dopo il concerto (ero da solo), provando il bisogno quasi impellente di "sfogare", comunicare la mia eccitazione, l'emozionale di pancia e di mente; sono stato sul punto di aprire di getto un thread nel nostro forum, lì, nel parcheggio notturno ancora animato dagli gruppetti del pubblico che si apprestava a lasciare il luogo. Ma poi ho rinunciato - ero atteso in casa - e, forse non ci crederai, anche in seguito, ho preferito attendere che fossi tu ad aprire le danze. Immaginavo fossi stata presente, mi pare manifestasti in altro topic il tuo grande interesse per l'imminente concerto romano di Teodor Currentzis. Molto suggestiva la tua inquadratura della Sala Santa Cecilia; si era in tanti a fare foto e riprese con telefonino, in quell'atmosfera quasi da evento "pop", con il pubblico in visibilio che licenziava le solite formali ritualità di fine concerto e si lasciava andare all'ovazione per la "star" della serata. Ho scattato anch'io un'immagine simile, normale possa succedere, inquadrando entrambi da uno stesso punto di vista, o quasi. Avrei voluto intitolare il topic, suggestionato da tale immagine, rappresentazione di una realtà realmente vissuta, in prima persona insieme a tanti altri ascoltatori in preda agli entusiasmi: "Tremila cuori e una capanna" (forse un po' banale, troppo sentimentale.., ma tant'è) Complimenti vivissimi per il tuo intervento! 2
Gabrilupo Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 @Memé @analogico_09 Che ve ne parso di Kelemen? Ho in disco il suo Bartok con Kocsis, mi piace. 1
Max440 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 3 ore fa, Memé ha scritto: Dio mio, cosa non è quel brano di Tchaikovsky ! Qui nella trascrizione di Pletnev eseguita da lui quando era ventenne ... .-.-.-.-. 1
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 27 minuti fa, Gabrilupo ha scritto: Che ve ne parso di Kelemen? Ho in disco il suo Bartok con Kocsis, mi piace. Per me è stato fantastico, virtuoso e dotato di grande musicalità, perfetta l'intesa con l'"implacabile" direttore e con l'orchestra in un concerto, quello di Brahms, molto impegnativo, un po' enigmatico non particolarmente lineare, all'apparenza, non di immediata facilità di ascolto, con la sua impostazione più sinfonica quasi che concertistica. Inarrivabile nei momenti di violino solo di rara, metafisica rarefazione musicale. Confesso che non conoscevo questo concerto in re maggiore di cui ascoltato fuggevolmente da disco mi era rimasto poco o niente... Ragazzi, i dischi, va bene.., ma l'ascolto dei suoni d'arte dal vivo è l'unica, autentica e totalizzante completa, irrinunciabile esperienza musicale, come un'amplesso naturale rispetto a una scappatella con la bambola gonfiabile... 1 1
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 7 minuti fa, Max440 ha scritto: Dio mio, cosa non è quel brano di Tchaikovsky ! Ne ho ricevuto il colpo di grazia... sono uscito dalla sala in preda a una sorta di dolorosa esaltazione sentimentale. Grazie a chi ha registrato e condiviso Inizia con arpeggii di... arpa, una semplice, schietta melodia di una canzonetta dei nostri giorni..., e poi siamo già in volo verso le liriche distese della grande madre Russia, verso i luogi senza confini dell'oriente.., nelle ripetizioni mantriche, e poi Strawinsky, Don Cherry, Coltrane.., e il mondo immenso che si fa piccolo "paese" senza limiti immaginifici... E' il "Pas de Deux", dalla suite dello Schiaccianoci di Tchai, il genio puro ed assoluto della "melodia"; nei suoi temi c'è tutta la gamma dei sentimenti umani. Anche nella 5 sinfonia diretta da Currentsiz sono presenti momenti di straziante "nostalgia"... ma se ne riparlerà. 1
Max440 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 1 minuto fa, analogico_09 ha scritto: Anche nella 5 sinfonia Cosa non deve essere stato ascoltare dal vivo questo capolavoro assoluto della poetica musicale di tutti i tempi !!! Non vedo l'ora di ascoltare la registrazione di Currentzis, anche se dal vivo so che è tutt'altra storia ...... 1
Gabrilupo Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 @analogico_09 Grazie Peppe! Serate di grandissima musica in questi ultimi giorni! Ieri sera, qui a Palermo, Pletnev nel Rach 2, purtroppo non ho potuto assistervi ma diverse persone che conosco sono tornate dal concerto estasiate. La caratterizzazione più sinfonica che concertistica dei lavori brahmsiani per strumento solista ed orchestra sembra essere una costante del grande amburghese (mi pare si dica lo stesso delle due splendide composizioni col pianoforte). Memé, capisco che Currentzis possa averti artisticamente stregata ma mi dici anche qualcosa su Kelemen? 1
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 3 ore fa, Max440 ha scritto: Cosa non deve essere stato ascoltare dal vivo questo capolavoro assoluto della poetica musicale di tutti i tempi !!! Una sinfonia celebre, che conosco a memoria, ascoltata altre volte dal vivo, ma non posso che concordare con Memè, l'altra sera mi è sembrato di ascoltare l'inaudito. Un perfezione di forma, di "segno", di "gesto", di musicalità che rasentava l'"ultraumano"... E come lei, suppongo potrei aver provato analoghe emozioni fin troppo "cogenti", quasi "impudiche" come non mai prima con altre interpretazione della stessa opera, delle stesse "melodie" capaci di aprire le porte del meraviglioso ignorate dentro di noi, di far risalire dal nostro animo sensazioni "miste", tristi e gioiose, di gioiose tristrezze e di tristi gioiosità... Scosse dalla musica, dal profondo di quache remostissima regione dell'inconscio, ho sentito risalire sensazioni e stupori, una sorta di "gioia" provati come cosa naturale, "normale", nei lontani anni dell'infanzia e altri momenti dei ricordi più lieti e drammatici della vita così pieni tuttavia di speranza. Current, che non nasce dal nulla, l'arte riproporre sempre se stessa per rinnovarsi, rende ancora più meravigliose le magnifiche strade musicali costruite da altri grandi interpreti, con la sua capacità di assorbire tutto e di restituire la sua personalissima, irresistibile sintesi. Questo è il suo segreto, non già, penso io, la capacità di rendere le cose musicali più natuali, bensì nel saper interpretare e dirigire come se il brano centomila volte suonato prendesse forma per la prima volta lasciando nell'ascoltatore l'impressione di trovarsi di fronte al mistero e alla meraviglia delle cose appena create. Prerogativa di molti grandi interprrti, ma le sfumature che fanno le differenze sono tante quanti siano gli interpreti. Una considerazione che potrebbe aprire la porte a cento discorsi: quella intrapresa da Curret è davvero la strada "coraggiosa" e in qualche modo "rischiosa" del non ritorno, e questo va a suo grande merito. Il rischio potrebbe essere quello che si possa giungera a una "formula" che "currentsizzasse" troppo la grande vocazione, ovvero che la libertà e la naturalezza interpretativa rapportata al modello "unico" (pensiamo ad esempio a quello karavajano) non frustino libertà e naturalezza compositiva delle opere, degli autori. Forse siamo di fronte ad un eccesso di perfezione? Questa è la parte più "critica" e "prudente" di me che mi suggerirsce certi pesieri fugaci. Sono considerazioni sparse, un po' per volta.., in forma dialogica meglio questo, credo, che fare monolitiche "recensioni" che diventino reCInzioni... 1
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 Un peniero a parte per lo struggente, patetico e nobile "andante cantabile con alcuna licenza" del secondo movimento sinfonico. Un vero e proprio concentrato di potenti motivi emozionali.., puro "terrorismo" emotivo-musicale in grado di far sciogliere in lacrime interne, lacrime dello spirito, non già dei sensi, l'asoltarore che cum-patisce le lacrime dell'autore. Tale movimento sereno, luminoso, patetico e sontuoso, ricco di contrasti e costruzioni sonore ha un suo finale un pò all'insegna del timore e del "fato": i tromboni "incupiscono" l'atmosfera... Questa dualità beethoveniana, berloziana, molto "romantica", l'esplosione di gioia e la disperazione sono ricorrenti in Tchaikowsky,. Dalla più piena bellezza, come dalla gioiosità musicale più pura e consolatrice del grande compositore russo, finisce sempre per riemergere il profondo disagio a causa della disperata condizione sociale e morale che i "diversi" in fatto di sessualità, quelli dell'"Altra faccia dell'amore", erano costretti a vivere nelle società ipocrite, fondamentaliste e moraliste. Sempre, "squarciando" i momenti della più alta e sublime invenzione musicale (la speranza), ecco di nuovo riaffacciarsi il disperato "verme della sofferenza" lorchiano... Il grande creatoredi poesia musicale russo e il grande creatore di poesia in forma letteraria spagnolo, sembrano accomunati da uno stesso destino di grandezza, di amore, di umanità, di enorme vitalità, di "duende", infine di morte prematura in tragiche circostanze. Sarà stata un mia impressione, non mi è sembrato che nella sua straordinaria interpretazione così piena di pathos, Currentsiz abbia posto in rilievo in maniea più evidente anche tale ripugnante "allegoria" della disperazione., forse più interessato ad una chiave di lettura meno tragica dell'opera. Ma, ripeto, sono impressioni personali vissute durante il concerto che non si riperà mai più più nello stesso modo. Mi piacerebbe conosceere altri pareri al riguardo. Non credo che @mozarteum abbia marinato il concerto... 1
analogico_09 Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 2 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Serate di grandissima musica in questi ultimi giorni! Ieri sera, qui a Palermo, Pletnev nel Rach 2, purtroppo non ho potuto assistervi ma diverse persone che conosco sono tornate dal concerto estasiate. Peccato, ma le occasioni ghiotte son mica poche, non possiamo acchiapparle tutte. Ti rifarai ;) 2 ore fa, Gabrilupo ha scritto: La caratterizzazione più sinfonica che concertistica dei lavori brahmsiani per strumento solista ed orchestra sembra essere una costante del grande amburghese (mi pare si dica lo stesso delle due splendide composizioni col pianoforte). Verissimo Gabri, ho sempre provato questa sensazione, non che lo strumento solista non faccia grandi cose, non abbia un suo grande ruolo, ma ciò che alla fine sembra condurre maggiormente il gioco è l'impianto sinfonico orchestrale, dell'insieme. Senza generalizzare, ovviamente. Prendiamo il pianoconcerto nr. 1 in re minore sempre di Brahms, il piano entra "mezz'ora" dopo l'inizio, quando oramai l'ascoltatore è convinto di aver letto male il programma e di ascoltare una sinfonia... In seguito succedono cose straordinarie, va da se ;)
Gabrilupo Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 @analogico_09 Mi hai letto nel pensiero, è proprio al primo concerto che pensavo! Concordo su tutto. L'attacco "eroico" del primo tempo e la sommessa, ma bellissima, entrata del pianoforte, quasi uno "scusate, posso?". 1
giorgiovinyl Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 7 ore fa, Gabrilupo ha scritto: eri sera, qui a Palermo, Pletnev nel Rach 2, purtroppo non ho potuto assistervi ma diverse persone che conosco sono tornate dal concerto estasiate. Io ero una di queste, concerto bellissimo, mi ha fatto gustare il secondo di Rachmaninoff come non mai... Invidia per @Memé @analogico_09 che hanno visto Currentzis 1
mozarteum Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 Trascrivo alcune impressioni comunicate in privato a meme. “Resta pero’ la mia impressione che ebbi anche con l’integrale di Beethoven a Slz (ho sentito sei sinfonie su nove). E cioe’ di una grande capacita’ di trascinamento qui ed ora che pero’ a ben vedere va a volte a detrimento del respiro autentico della musica, che lui un po’ costringe in scelte di dinamica e tempo platealmente contrastate e in un fraseggio costantemente sovraeccitato. Insomma c’e’ il sospetto di un certo effettismo anche se nessuna nota con Currentzis suona inerte. E’ chiaro che dal vivo li’ per li’ e’ sempre entusiasmante. Mi e’ quasi piaciuto piu’ il bis di Cia del finale dello Schiaccianoci, mentre nella quinta si e’ persa un po’ la galanteria anche un po’ ironica (profondamente russa) del terzo movimento e il quarto sembrava una corsa olimpionica che ha annullato la morsa finale diminuendone la drammaticita’. Il movimento piu’ bello e’ stato senza dubbio il primo e anche il secondo, anche se la giusta osservazione di un mio amico di Treviso che ha visto a Brescia questo concerto e’ che la preponderanza degli archi ha reso meno evidente il dialogo dei legni, meraviglioso in questa sinfonia. Stiamo comunque parlando di un concerto ragguardevole sia chiaro. Currentzis e’ sul podio dei primi 3/5. kelemen bravissimo ha poi suonato come primo violino. Una mecenate che non capisce un c. ha detto entusiasta: sembrava rock! Pero’ dicendo sta cavolata ha un po’ colto nel segno: Currentzis attrae un pubblico anche diverso da quello classico proprio per questa energia speciale che conferisce alla musica e che appaga gli affetti da “piedinite”. Chiamo cosi’ quelli per i quali se non batti il piede non e’musica” 2
Aless Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 18 minuti fa, mozarteum ha scritto: Currentzis attrae un pubblico anche diverso da quello classico proprio per questa energia speciale che conferisce alla musica e che appaga gli affetti da “piedinite” E finalmente! Questa è la strada per avvicinare il grande pubblico alla grande musica e contemporaneamente scardinare i modelli novecenteschi dell’interpretazione (che non sono la verità assoluta). Grazie Currentzis! 1
mozarteum Inviato 25 Novembre 2023 Inviato 25 Novembre 2023 Mah. Una quinta di Cia diretta da Temirkanov o Sokhiev per tacere di Gergiev (e parlo di ascolto dal vivo lasciando perdere i vari Mravinsky, Rodzocoso, Sanderling in disco), non ha proprio nulla che deve essere scardinato 1
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora