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Melius Club

A volte... il "potere" di un buon impianto.


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Inviato
4 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

Va bene anche questa interpretazione, perfettamente 

E’ l’unica che ritengo per me valida, e il mio criterio e’ la verosimiglianza.

In condizioni controllate a casa di un amico milanese ingegnere informatico e quindi col pallino di queste cose abbiamo confrontato vari dischi che conosciamo entrambi bene sia con correzione che nature (la sala e’ felice acusticamente). Sempre

meglio il nature, anche se talvolta si perdeva qualcosa (ad esempio la ipernitidezza’ deli chichirichi di cecilia bartoli) se ne guadagnavano altre come un miglior senso di assieme con note piu’ concertanti (minimi mascheramenti virtuosi?)e alla fine di verosimiglianza

Inviato
1 minuto fa, Gici HV ha scritto:

Ovvio, abbiamo gusti diversi, ed è per quello che in fiera i pareri sullo stesso impianto sono agli antipodi, ma chi ha ragione?

La risposta è "semplice":

1) Risposta umana = tutti abbiamo ragione, perché tutti ascoltiamo e percepiamo in modo diverso.

2) Risposta deterministica = tutti abbiamo torto, perché ascoltando un brano attraverso un impianto (dalla sorgente/supporto alle casse), ne stiamo ascoltando una approssimazione più o meno fedele , ma pur sempre rappresentazione di ciò che è stato.

 

Inviato
6 minuti fa, mozarteum ha scritto:

abbiamo confrontato vari dischi che conosciamo entrambi bene sia con correzione che nature (la sala e’ felice acusticamente). Sempre

meglio il nature, anche se talvolta si perdeva qualcosa

Ci credo, perché il piacere di ascolto era meglio appagato.

  • Melius 1
Inviato
31 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

Ed ha funzionato? :classic_biggrin:

Buonsenso ci vuole ....

Assolutamente, nella misura in cui, togliendo e vendendo i cavi di gioielleria e sostituendoli con roba pro, non ho avvertito nessuna differenza. Parlo di cavi di alimentazione e digitali, su quelli di potenza, discorso diverso.

  • Haha 1
Inviato
7 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Si dimentica spesso che questa e’ una disciplina sensoriale, come l’assaggiar vini o odorare profumi o osservare colori.

Si puo’ oggettivare il fenomeno scientificamente, ma alla fine deve quadrare ai nostri sensi il tutto. E cosa fa quadrare?

L’esperienza del suono vero.

Sorrido un po’ quando si giudicano registrazioni di un pezzo che non si conosce (magari non si e’neanche appassionati o abituati al genere) e che non si e’ mai sentito “risuonare” (non suonare semplicemente) dal vero (una sinfonia un quartetto, persino una voce estesa sul pentagramma non certo una che sta al centro di esso, giacche’ dal vivo non esistono proprio voci “magiche” in senso audiofilo).

Per me appassionato di classica l’hifi resta un fatto culturale - di mezzo rispetto al fine che e’ la Musica non una teorica riproduzione fedele d’un supporto- almeno cosi’ lo vivo io

D'accordo sul 99% tranne che sul discorso che "non esistono voci magiche dal vivo"

Inviato

Voci magiche non amplificate non esistono.

esistono voci estese, di timbro bello o meno bello, che “passano” dal palcoscenico alla platea, che non passano e restano li’.

Ma l’esperimento e’ facilissimo. Fate cantare qualcuno vicino a voi che abbia una bella voce e vedete che c’e’ di magico: niente.

la magia e’ data da effetti speciali comuni nelle registrazioni di voci che nei concerti veri partono gia’ amplificate (jazz, pop, rock).

 

Inviato
39 minuti fa, Gici HV ha scritto:

l'obiettivo non cambia

Riprodurre in maniera il più realistica possibile la musica.

Essere Fedeli all'incisione non ha alcun senso.

Non vuol dire assolutamente nulla

Inviato
10 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Voci magiche non amplificate non esistono.

esistono voci estese, di timbro bello o meno bello, che “passano” dal palcoscenico alla platea, che non passano e restano li’.

Ma l’esperimento e’ facilissimo. Fate cantare qualcuno vicino a voi che abbia una bella voce e vedete che c’e’ di magico: niente.

la magia e’ data da effetti speciali comuni nelle registrazioni di voci che nei concerti veri partono gia’ amplificate (jazz, pop, rock).

Non sono d'accordo

Prova questo cd

 

https://www.discogs.com/it/release/6074066-Chris-Anderson-5-Sabina-Sciubba-You-Dont-Know-What-Love-Is

 

Per scelta tecnico/artistica, nessun effetto su voce.

 

E comunque nella musica classica e lirica non si aggiungono praticamente mai effetti, si cerca di preservare il suono naturale della sala da concerto (col suo naturale riverbero), vedi ad esempio il famoso "decca tree mic technique" con soli tre microfoni. Ovviamente in tempi più recenti ci sono registrazioni multitraccia anche nella classica (che a me non piacciono quasi mai), con tantissimi microfoni, e lì la tentazione di usare effetti può prendere il sopravvento.

Inviato
5 minuti fa, Dufay ha scritto:

Riprodurre in maniera il più realistica possibile la musica.

Essere Fedeli all'incisione non ha alcun senso.

Non vuol dire assolutamente nulla

@Dufay non ascoltare musica registrata e risolvi il problema alla radice, questo vuol dire qualcosa?:classic_biggrin::classic_laugh:

Inviato
13 minuti fa, Dufay ha scritto:

Essere Fedeli all'incisione non ha alcun senso.

Non vuol dire assolutamente nulla

Eppure quando un impianto è molto fedele alla registrazione, con la registrazione buona, sembra esserci molta coerenza 

Dipende poi da quanto ci si allontana dalla registrazione, se ci si allontana troppo si sentirà piuttosto maluccio

Inviato
25 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

non ascoltare musica registrata e risolvi il problema alla radice, questo vuol dire

Penso che l'idea è proprio quella non avere l'impressione che sia registrata.

Strano eh?

Inviato
16 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

se ci si allontana troppo si sentirà piuttosto maluccio

Qui non c’e’ dubbio.

ma il dubbio c’e’ nel caso opposto in cui gli strumenti dicono che il suono e’ fedele all’impulso discografico ma quello che esce dalle casse e’ un suono stitico o innaturale (accade anche questo). Eh ma e’ fedele alla registrazione!

Inviato
54 minuti fa, mozarteum ha scritto:

 

Si dimentica spesso che questa e’ una disciplina sensoriale, come l’assaggiar vini o odorare profumi o osservare colori.

Si puo’ oggettivare il fenomeno scientificamente, ma alla fine deve quadrare ai nostri sensi il tutto. E cosa fa quadrare?

L’esperienza del suono vero.

Sorrido un po’ quando si giudicano registrazioni di un pezzo che non si conosce (magari non si e’neanche appassionati o abituati al genere) e che non si e’ mai sentito “risuonare” (non suonare semplicemente) dal vero (una sinfonia un quartetto, persino una voce estesa sul pentagramma non certo una che sta al centro di esso, giacche’ dal vivo non esistono proprio voci “magiche” in senso audiofilo).

Per me appassionato di classica l’hifi resta un fatto culturale - di mezzo rispetto al fine che e’ la Musica non una teorica riproduzione fedele d’un supporto- almeno cosi’ la vivo io.

E questo fatto nasce dai microfoni e dall’ingegnere del suono e finisce alle

orecchie. Nella

diversa concezione di hifi i terminali sono piu’ ristretti e vanno dalla registrazione compiuta  al suono misurato in ambiente.

a me questa concezione non convince e non e’ la mia. 
E’ evidente che cio’ non significa non aver cura del posizionamento, delle riflessioni ecc. ma sempre controllando l’ esito di verosimiglianza finale

 

Mi trovi perfettamente allineato sul tuo approccio. L’hifi, ha un fine e questo fine è trovare il maggior piacere nel riprodurre musica, pur sapendo che questa è e sarà, una verosimiglianza più o meno fedele dell’evento musicale originario.
Per me, è un approccio culturale e umanistico, prima ancora che tecnico e scientifico. L’ hifi è il mezzo, ma il fine è per me, solo il piacere, dell’ascolto attraverso lo strumento che più mi soddisfa. 
L’aspetto delle misure, che pure hanno la loro importanza nel gioco, è comunque sempre secondario, al piacere. Insomma, cosa me ne faccio di un hifi misurativamente perfetto se non mi da piacere? 

Inviato
6 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Qui non c’e’ dubbio.

ma il dubbio c’e’ nel caso opposto in cui gli strumenti dicono che il suono e’ fedele all’impulso discografico ma quello che esce dalle casse e’ un suono stitico o innaturale (accade anche questo). Eh ma e’ fedele alla registrazione!

Quando accade questo vuol dire che c'è un erroraccio di base con le misurazioni

Innanzitutto è un impresa molto ardua replicare esattamente l'inviluppo in forma dentro un locale domestico trattato alla carlona, anzi direi impossibile

Si va a sentimento, a culus, e tra tanti erroracci c'è quello con un culus piu grosso che gli si avvicina meglio

Diversamente si dovrebbero adottare delle misurazioni abbastanza rognose, però fidati, se queste hanno una determinata corrispondenza l'impianto suonerà in modo eccezionale

Inviato
31 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Si va a sentimento, a culus, e tra tanti erroracci c'è quello con un culus piu grosso che gli si avvicina meglio

Ma in questo aspetto molto scientifico c'è una tabella di riferimento?

È misurabile?

È ripetibile?

Forza @ilmisuratore vogliamo i grafici!

😂🤣🤣🤣🤣

ascoltoebasta
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Si puo’ oggettivare il fenomeno scientificamente, ma alla fine deve quadrare ai nostri sensi il tutto. E cosa fa quadrare?

L’esperienza del suono vero.

Verissimo ma limitatamente alla musica non amplificata,poichè c'è una vasta platea di fruitori di musica amplificata,io tra questi,la soggettività e il gusto personale hanno ruolo preminente,a me personalmente poco interessa di ascoltare fedelmente quello che il tecnico del suono in fase di registrazione voleva trasmettere,anche perchè non posso saperlo,e poi potrebbe essere distante da ciò che mi da piacere all'ascolto,quindi io tendo  a comporre l'impianto in modo che riproduca il suono che preferisco. A rimarcare quanto siano importanti e legittime le percezioni di ognuno di noi,io a differenza di @gianventu che ha tratto le sue rispettabilissime conclusioni,ringrazierò sempre non un venditore ma un amico che mi diede 3 cavi d'alimentazione lasciandomeli senza impegno,e capii come a parità d'impianto avrei potuto ascoltare meglio,per me,due opinioni opposte ed ognuna non meno o più valida dell'altra.

Inviato
41 minuti fa, iBan69 ha scritto:

L’aspetto delle misure, che pure hanno la loro importanza nel gioco, è comunque sempre secondario, al piacere. Insomma, cosa me ne faccio di un hifi misurativamente perfetto se non mi da piacere? 

Anche per me è così, se proprio devo scegliere tra due apparecchi dove il primo è "tecnicamente" ineccepibile, ma non mi coinvolge, ed il secondo è "solo" nella media, ma mi "acchiappa", sicuramente scelgo il secondo, e alle ortiche le misure :classic_biggrin:

  • Melius 1

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