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Melius Club

Dario Fabbri, l'occidente, e gli imperi


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Inviato
1 ora fa, Savgal ha scritto:

, Hobsbawm non lo considerano in questo forum.

Guarda, "il secolo breve" per me è stata una lettura fondamentale; "l'età degli imperi"

non l'ho letto e provvederò,

ma qui si parla degli imperi contemporanei

nel senso del sociosentimento del loro 'sentirsi' come tali:

Cina, Russia, Iran, Turchia, USA.

I quali secondo D. Fabbri non vivono di economia come noi, bensì di "gloria" o "potenza".

 

Inviato
15 minuti fa, dariob ha scritto:

quali secondo D. Fabbri non vivono di economia come noi, bensì di "gloria" o "potenza".

L'URRS è defunta di freddo?

Inviato
1 ora fa, vizegraf ha scritto:

@Jack

Scusa Paolo, ma tu parli spesso di economia, di borsa, di investimenti ecc., ma non ti ho mai sentito citare ad esempio Hobsbawm o kahneman o altri ed allora mi chiedo: ma che razza di esperto sei?

Guarda, te lo dico da amico, fai qualche ricerca e cita qualcuno, altrimenti non sei credibile.

P.s. Io non so chi siano i signori di cui sopra, ma quelli che li citano devono essere appartenenti all'Empireo della finanza.

Occhio quindi, adeguati.

son Finanzieri cosi Empirei che lavorano tutti sotto padrone 🤩

visto che la borsa da’ le stesse sensazioni/soddisfazioni della pheega potrei citare John Holmes o il grande Rocco… dici che van bene come guru o è esagerato? 😂

  • Haha 1
Inviato
1 ora fa, meliddo ha scritto:

L'URRS è defunta di freddo?

:classic_laugh:E' vero.

Ma appunto i russi ne attribuiscono la responsabilità a Gorbaciov, che ha gettato la spugna

di sua sponte nel confronto con l'occidente.

E per questo le attuali sanzioni gli fanno un baffo.

Quello che conta è il loro sentirsi grande potenza, nonostante gli attacchi economici ingiusti

dell'occidente.

 

Inviato

@dariob

 

Personalmente condivido l’interpretazione che i fattori economici siano determinanti nelle dinamiche dell’imperialismo.

Ve ne sono altre, che pur non negando il peso del fattore economico pongono l’attenzione su fattori originari, culturali e psicologici, dell’imperialismo, radicati nei valori e concezioni tradizionali e irrazionali, esemplare è il nazionalismo.  Joseph Schumpeter lo riconduce a gruppi e ceti anteriori al pieno sviluppo del capitalismo oppure a ceti che sarebbero poco rappresentati al suo interno. Questa chiave di lettura coglie bene le politiche imperialistiche dell’Italia di fine Ottocento e inizio Novecento e le mire imperiali del fascismo.  

Vi sono poi i teorici novecenteschi della ragion di stato i quali pongono l’accento sul ruolo decisivo della politica estera nella genesi della competizione imperialistica. Secondo tale lettura, poi ripresa tra gli altri da M. Weber e poi riformulata, in un quadro teorico federalista da altri autori (in Italia da L. Einaudi, A. Spinelli e M. Albertini) l’imperialismo sarebbe l’espressione dell’anarchia vigente nel sistema degli stati-potenza europei, ossia nelle relazioni internazionali fra stati dotati di sovranità assoluta. Un fenomeno che potrà esser realmente superato solo con l’attenuazione delle sovranità statali e con l’affermarsi, a vari livelli, di organismi federali sovranazionali. La tesi cui si ispira l’Unione Europea, complementare a costituire una fitta rete di relazioni economiche tra i diversi stati al punto da renderli interdipendenti e quindi non più in aperta competizione.

 

  • Melius 2
Inviato

@Savgal Invece una delle cose più interessanti di D. Fabbri IMHO è proprio il ridurre 

l'importanza dell'economia nei rapporti internazionali.

-

Dopo che, da sempre praticamente, noi siamo abituati a ridurre ai fattori economici le ragioni

degli eventi storici,

influenzati dalle teorie marxiste anche inconsciamente,

(anche chi, come me, è ferocemente critico, al limite dell'insulto, su Marx),

mi ha colpito il proporre in altro modo le dinamiche imperialiste.

 

 

 

briandinazareth
Inviato
15 ore fa, vizegraf ha scritto:

Io non so chi siano i signori di cui sopra

 

solo due dei più grandi pensatori del nostro tempo... kahneman ha scoperto sperimentalmente alcune cosucce... 

come tutte le cose reali del mondo, se le vediamo da vicino, sono fortemente controintuitive. però è più semplice e appagante rimanere a galleggiare sul già noto anche se falso. 

aggiungi alla lista aggiungi nassim nichlas taleb, lui si che è stato un grande investore, a livelli che i nostri neppure possono sognare. eppure anche lui è consapevole di quello che dicevamo prima. 

sempicemente perché è qualcosa che si può dimostrare facilmente con i numeri, ed è così che tanti importanti studiosi della materia (e investitori di rilievo) hanno mostrato come funziona realmente. 

leggi il cigno nero o lo spesso citato pensieri lenti e veloci, ad esempio, mi ringrazierai ;) 

Inviato

@briandinazareth

Qualche mese fa ho letto un libro che consiglio: "Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo" di Ian Stewart. Il 17° capitolo è dedicato alla eqauzione di Blck-Scholes, definita dall'autore "La formula di re Mida", che è stataa utilizzata per gli strumenti finanziari derivati. Per questa equazione Myron Scholes e Robert Merton, che operò un'analisi matematica del modello, vinsero nel 1997 il Nobel per l'economia (Fischer Black era morto al tempo). Stewart scrive che dai dati risulta che ogni anno perdono denaro tra il 75% e il 90% degli operatori finanziari che lavorano con i futures. Per l'autore vi è un errore di fondo nell'applicare la matematica classica all'economia, ossia informazione perfetta, perfeta razionalità, equilibrio nel mercato tra domanda ed offerta. presupposti privi di conferme empiriche.

 

 

@dariob

Quali opere di Marx hai letto?

  • Melius 1
Inviato
20 ore fa, Jack ha scritto:

Manco saper distinguere tra investimento e speculazione

😅 Ste definizioni, ste differenziazioni trovano imho il tempo che trovano.

DIciamo che speculare fa brutto, mentre investire é già molto piú 'social-friendly'.

Resta il punto che non generi nessun benessere alla società tramite il tuo operato. Questo imho hanno invece assolutamente in comune i due termini in questione. 

Non ti dò colpe neh. Perché vedo che sei sulla difensiva. giusto tu faccia i soldi, se é quello a cui aspiri 😉

  • Amministratori
Inviato

il punto è che pretendiamo di leggere il futuro guardando alpassato, ma purtrtoppo siamo troppo incanalati nel presente èper cogliere davvero le novotò. Un po come le profezie di nostradamus che riusciamo a decifrare solo a posteriori. Ma andiamo con ordine. L'individuo non è una invenzione occidentale, sicuramente questo concetto non esiste in cina, ma è ben radicato in india e nella cultura buddista. che la democrazia non sia un valore assoluto è probabile, ma resta il fatto che i governi dispotivi non li vuole alla finenessuno, cromwell ha mandato al patiolo lo sturart, imperatori cinesi sono stati travolti da rivolte èpoèpolari (uno si impiccò a pechino per non essere preso vivo, nerone è morto suicida, lo scià è caduto per ani dei preti, e via discorrendo). la gente normale vuole pace tranquillità sicurezza e per raggiungere questi obittvi (e qui sta l'incoerenza umana) è printa a fare la guerra a mettere a repentaglio sicurezza e tranqullità e persino il benessere materiale

L'europa ha rinunciato a farefuerre, affidando la sua difesa agli usa ,a non per questo ha rinnciato ai concetti di patria (in senso deteriore) di ernia (più che di popolo) basta vedere i mal di pancia sui migranti, la èpaura dell'imbastardimento della razza pura, il concetto di invasione associato alla immigrazione. cabiano solo le parole ele motivazioni con cui si giustificano i comportamenti.la stessa religione è spesso un collante etnico, i polacchi sono cattolici certo a dx hanno i russi ortofossi a sx i tedeschi luterani, anch nella ex uugoslavia funziona così cattolici ortodossi mussulmani

esiste poi l'abitudine di guardare gli altri con i nostri occhi. l'iran non sarà mail il paese guida dell'islam loro sono sciiti mentre la praticamente totaòlità dei missulmani fuori iran è sunnita, sarebbe come pensare che carlo, capo degli anglicani) possa diventare il leader religioso per  tutto il mondo cristiano

extermination
Inviato

 

 

 

""L'analisi fondamentale si basa sull'identificazione e la previsione di variabili economiche e finanziarie che influenzano l'andamento delle quotazioni delle azioni. In particolare, l'analisi fondamentale richiede l'analisi di due macro-aree di informazioni. La prima riguarda indicatori relativi al sistema economico nel suo complesso, il cui andamento influenza il prezzo dei valori mobiliari (ad esempio, il PIL e il tasso d'inflazione). La seconda, che si fonda su un approccio microeconomico, inerisce le informazioni relative alla solidità patrimoniale e alla redditività attesa delle società emittenti, in relazione al prezzo di mercato dei loro titoli all'interno delle prospettive di crescita del settore di appartenenza.
I passaggi logici attraverso i quali pervenire alla stima del valore intrinseco di un'azione sulla base dell'analisi fondamentale sono i seguenti:
1) Analisi strategica dell'impresa target (di cui si intende stimare il valore intrinseco), analisi economica generale e del settore di riferimento dell'impresa;
2) Analisi dei principali indicatori di Bilancio (ROE, ROI, ROA) della società target sulla base di una comparazione con i valori storici della società target e con i valori di imprese concorrenti operanti nel medesimo settore: di fatto si analizzano parametri gestionali e finanziari della società target al fine di identificare le determinanti della creazione di valore, da impiegare nella successiva fase di Forecasting;
3) Stima previsionale di tutte le voci di Conto Economico e Stato patrimoniale (nota come forecasting), al fine di pervenire al calcolo (e alla successiva attualizzazione sulla base di un appropriato costo del capitale) dei payoff da impiegare nei vari metodi di valutazione (per esempio: free cash flow, dividendi, risultato operativo anomalo);
4) Stima del valore intrinseco sulla base dei dati previsionali di cui al punto precedente impiegando i vari metodi di valutazione, ossia: Discounted Cash Flow method (DCF); Diviend Discount Method (DDM); Gordon Growth Model; Economic Value Added (EVA). DCF e EVA forniscono stime dell'Enterprise value, DDM e Gordon Growth Method del Value of Equity.
L'analisi fondamentale consente di selezionare le opportunità di investimento migliori rispetto ai prezzi di mercato identificando titoli sottovalutati o sopravalutati, mentre l'analisi tecnica consente di scegliere il miglior timing per l'investimento.

 

Inviato

@extermination poi qualcuno decide di far scoppiare qualche guerra da qualche parte e le analisi di cui sopra vanno direttamente nel cestino

extermination
Inviato
2 minuti fa, audio2 ha scritto:

poi qualcuno decide di far scoppiare qualche guerra da qualche parte e le analisi di cui sopra vanno

direttamente nel cestino

Rientra nella capacità o meno di agire "forward looking"

Inviato

Stiamo fuori dal tema del thread, sarebbe opportuno aprirne uno sulla prevedibilità degli eventi futuri.

Inviato
40 minuti fa, Savgal ha scritto:

Quali opere di Marx hai letto?

Nessuna per intero:classic_ohmy:.

Potrei dire che conosco quello che è di dominio comune, e 

- insultandolo volgarmente direi che sono delle immani cazzate,

- essendo più educato direi che va contronatura, come voler rendere  una tigre vegetariana,

 

- naturalmente lascio aperta l'altra ipotesi: io sono un ignorante che non ha capito

e lui è un grandissimo pensatore.

(della serie: la terza che hai detto:classic_biggrin:)

 

  • Melius 1
Inviato
44 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

di ernia (più che di popolo) basta vedere i mal di pancia

Beh, con un'ernia è facile avere il mal di pancia.

Inviato
11 minuti fa, dariob ha scritto:

io sono un ignorante che non ha capito

Non ti preoccupare che non sei il solo.

Inviato
19 ore fa, dariob ha scritto:

fondamentale; "l'età degli imperi"

non l'ho letto e provvederò,

ma qui si parla degli imperi contemporanei

nel senso del sociosentimento del loro 'sentirsi' come tali:

Cina, Russia, Iran, Turchia, USA.

I quali secondo D. Fabbri non vivono di economia come noi, bensì di "gloria" o "potenza".

Ci sono sociosentimenti che vanno oltre quelli che descrivi.

Esistono i c.d. capitalisti globalisti, che non sono legati da affinità di popolo, razza, religione o culturali. É un sociosentimento che nasce dai fini comuni di controllo sovranazione, con spinte psichiche globali appunto.

Vi sono vari sociosentimenti insomma (che sono di fatto concentrici - c'é chi sviluppa interesse, un sentimento inteso come dogmatico, spesso pericolosissimo- per il nucleo dal piú piccolo -una coppia, una famiglia, via via piú grande - per la comunità in cui si vive, per i soggetti che co dividono una religione ecc .. sino al 'nucleo' piú grande - il c.d. umanismo, un dogma per cui si ritiene doveroso e giusto controllare la vita altrui. E questo sentimento lega di fatto questo manipolo di persone. Per lo piú banchieri, controllori di multinazionali e nomi di spicco della finanza e del capitalismo.

Uno scalino piú sotto, il cerchio concentrico appena piú piccolo, vede gli imperialisti (alla Putin, alla Kissinger.. per intenderci), con un sentimento (pericolosissimo anche perché, se non bastasse, spesso si mischia ad un geosentimento) che ha la loro necessità di influenzare i popoli del Paese impero, dei Paesi satellite.. e possibilmente alla conquista di influenzare anche altre zone del mondo non sotto il loro controllo sociosentimentale/geosentimentale.

Attualmente stiamo assistendo imho allo scontro fra il sociosentimento dei globalisti, degli imperialisti, dei singoli deep State incentrati sul mantenimento del controllo del popolo dei singoli Paesi, a cui si aggiungono dogmi sententali inerenti al controllo vero e proprio di fette fisiche del Pianeta. Una situazione insomma in cui i folli hanno di fatto il mano tutte le leve del potere 'fisico'.

Sul fatto che gli imperi vivano di gloria e di potenza.. no.. sbaglia di grosso Fabbri.

Gli imperi vivono e prosperano per condizioni econimiche favorevoli, su questo fonda le basi e riesce a propagandare un importante sociosentimento imperialista (ajvoglia a pensar che senza intraprendere un certo percorso economico, la Cina sarebbe diventata il competitor su scala globale degli Usa).

Quando iniziano a pensar alla gloria e alla sola potenza, gli imperi, sono già in fase di declino.

E gli Usa han iniziato da decenni sto processo.

Lo so io e lo sa pure il finto-fesso di Fabbri

 


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