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Melius Club

Bastano pochi quattrini per un dac completamente trasparente, dice la scienza audio


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extermination
Inviato
5 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

La partita si gioca proprio sul metodo 

Ecco appunto! Di conseguenza  non trovando applicazione nella "quotidianità audiofila"  quelle robe lì rimangono solo chiacchiere e distintivo (giacché il Metodo rimane sulla carta)

  • Melius 1
Inviato
7 minuti fa, Dufay ha scritto:

Dovresti prendere esempio.

Non prendo esempio, condivido le cose giuste, ci vuole semplicemente onestà intellettuale 

Sicuramente te non potresti contribuire 

Inviato

Secondo me, per fare un discorso generale, per quanto riguarda un qualsiasi apparecchio (in questo caso dac) si dovrebbe fare una prova del genere:

camera anecoica 6x4;

ampli integrato valido;

diffusori acustici validi;

cablaggi validi;

(Per validi intendo ritenuti buoni all'ascolto dalla stragrande maggioranza di coloro che li hanno provati.)

Collegare di volta in volta un dac diverso, riproducendo sempre gli stessi brani, allo stesso volume dell'ampli, e sentire se si percepisce differenza, non più influenzata dall'ambiente (stessa camera anecoica) e/o dall' impianto (sempre tutto uguale tranne dac da "verificare").

In questo tipo di prova ripresa anche con microfono (piazzato ad hoc e sempre fisso) se ne scoprirebbero parecchie cose "strane" mai prese in considerazione e si potrebbe anche capire come altre, che davamo provenienti dal dac per esempio, in realtà erano causate dall'ambiente della nostra casa.

 

Inviato

Ricapitolando: le misure del digitale NON affermano che tutti gli apparecchi suonano uguali, NON chiariscono neppure le differenze esistenti tra apparecchi.

Quindi: a cosa sono utili??

 

  • Haha 2
Inviato
13 ore fa, ilmisuratore ha scritto:
13 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Perdona la domanda, solo per capire perché non mi ci raccapezzo più: quando dici che questi dac ti sono piaciuti, ti riferisci alle misure o all’ascolto? Se vale il secondo criterio, il confronto tra dac l’hai fatto ascoltando cosa? In quale catena? In quale contesto ambientale? Quale aspetto dei brani scelti hai usato come parametro di confronto? Come hai graduato tali aspetti per formulare giudizi comparativi, fosse solo per dire che i dac suonano uguali?

Grazie in anticipo per la risposta

All'ascolto, nella mia catena, e con i brani che conosco molto bene e spaziando tra diversi generi musicali

Ho applicato il *riconoscimento a memoria del brano* 

Sfumaturine piccole, ma bel suono

Soltanto un DAC, che non ho nominato, ma dal costo ben superiore, ha suonato veramente come una fotocopia rispetto al mio, che ho pagato 700€ circa 10 anni fa

Non avendo effettuato misurazioni, o meglio li ho ascoltati prima di un eventuale misurazione, il livello di uscita l'ho regolato ad orecchio a seconda del tipo di brano musicale

A sensazione mi son piaciuti, e non si discostavano in modo significativo rispetto il suono che avevo in memoria, tranne ripeto quel DAC e tutto l'armamentario che per collegarlo abbiamo impiegato 1 ora [questo è quello che nel mio setup ha prodotto un suono fotocopia]

Si trattava del DAC Omega

Grazie, ora capisco meglio.

Questo scrivi sarebbe ancor più utile e informativo se fosse più specifico: come è fatta la catena che usi per testare (all'ascolto) i DAC? Quali sono le caratteristiche dell'ambiente di ascolto? Quali brani più precisamente ascolti? E all'interno di ciascun brano, quali aspetti consideri e in quale momento dello svolgimento del brano?

Credo che se fossimo più precisi nell'indicare come e cosa ascoltiamo, e sulla base di quali criteri affermiamo che due macchine suonano allo stesso modo o in modo diverso, questo sarebbe di grande utilità per numerose ragioni che sono facilmente intuibili.

Così come si è precisi ed esigenti nelle misure, lo si dovrebbe essere altrettanto nella descrizione, valutazione e comunicazione delle esperienze di ascolto. Scopriremmo, forse, che queste esperienze sono meno idiosincratiche di quanto spesso si suppone.

  • Melius 1
Inviato
6 minuti fa, Jarvis ha scritto:

Ricapitolando: le misure del digitale NON affermano che tutti gli apparecchi suonano uguali, NON chiariscono neppure le differenze esistenti tra apparecchi.

Quindi: a cosa sono utili??

Ma come?

Non lo hai capito?

Queste discussioni sono atte a stabilire chi sbiella prima! 😉

Cioè servono a scoprire gli arcani insondabili dell' universo e del pensiero.

In sintesi servono a molto , ma in realtà non servono a niente!

È chiaro ora :classic_biggrin:?

  • Haha 2
Inviato
10 minuti fa, extermination ha scritto:

Ecco appunto! Di conseguenza  non trovando applicazione nella "quotidianità audiofila"  quelle robe lì rimangono solo chiacchiere e distintivo (giacché il Metodo rimane sulla carta)

Esatto 

Inviato
6 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Grazie, ora capisco meglio.

Questo scrivi sarebbe ancor più utile e informativo se fosse più specifico: come è fatta la catena che usi per testare (all'ascolto) i DAC? Quali sono le caratteristiche dell'ambiente di ascolto? Quali brani più precisamente ascolti? E all'interno di ciascun brano, quali aspetti consideri e in quale momento dello svolgimento del brano?

Credo che se fossimo più precisi nell'indicare come e cosa ascoltiamo, e sulla base di quali criteri affermiamo che due macchine suonano allo stesso modo o in modo diverso, questo sarebbe di grande utilità per numerose ragioni che sono facilmente intuibili.

Così come si è precisi ed esigenti nelle misure, lo si dovrebbe essere altrettanto nella descrizione, valutazione e comunicazione delle esperienze di ascolto. Scopriremmo, forse, che queste esperienze sono meno idiosincratiche di quanto spesso si suppone.

Concordo 

Inviato
13 ore fa, granosalis ha scritto:

Il problema e' che i misuroni dovrebbero smettere di nascondersi dietro la parola "scienza",  dovrebbero accettare che le misure non sono tutto e che potenzialmente esistono prodotti di cui appassionarsi fuori dai canoni a loro tanto cari e rassicuranti. D'altro canto, l'ascoltone dovrebbe ammettere di aver preso anche qualche bella cantonata, che magari acquistando un RME si sarebbero risparmiati, insieme a tanti bei soldini, ottenendo comunque un risultato piu' che dignitoso. 

E' forse questa una visione conciliante? 

Concordo. La chiusura del cerchio sarebbe anche che il misurone non dovrebbe perculare l'"appassionato", ma anche l'"appassionato" dovrebbe smetterla di propinare assolute ed "improbabili" "cadute di mascella" (o cambiamenti "giorno/notte" solo sulla base delle "orecchie da appassionato") e perculare a sua volta chi ha speso meno in un DAC "da poco" hahahaha. La visione, così, sarebbe più conciliante, ma alla fine di cosa si parlerebbe?!? :classic_biggrin:

  • Haha 1
extermination
Inviato
24 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

sentire se si percepisce differenza, non più influenzata dall'ambiente (stessa camera anecoica) 

 

Al di là del modello, più o meno discutibile in funzione del componente da testare ( verificata anche la risposta uditiva di chi testa) in camera anecoica, vale a dire in presenza di un livello di rumore di fondo a - 5/-9 dB,  ti va in loop il cervello altro che ascolto in zona confort.

Inviato
20 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

Secondo me, per fare un discorso generale, per quanto riguarda un qualsiasi apparecchio (in questo caso dac) si dovrebbe fare una prova del genere:

camera anecoica 6x4;

ampli integrato valido;

diffusori acustici validi;

Salvo, queste forze in campo servono per poter confrontare un intero impianto, in particolar modo un diffusore

Per quanto concerne il DAC [parte elettrica] basta prendere le misure con l'apparecchio collegato al preamplificatore o amplificatore integrato 

Inviato
7 minuti fa, extermination ha scritto:

Al di là del modello, più o meno discutibile in funzione del componente da testare, in camera anecoica, vale a dire in presenza di un livello di rumore di fondo a - 5/-9 dB,  ti va in loop il cervello altro che ascolto in zona confort.

Perché mi va in loop il cervello?

Non ho mica detto che si deve ascoltare a 120 db, bastano ed avanzano 65/70 db in quel contesto (anecoica) in tutto comfort, provare per credere.

Ps: semmai il rumore di fondo sarebbe probabilmente sotto i -60db.

Inviato
4 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

queste forze in campo servono per poter confrontare un intero impianto, in particolar modo un diffusore

Per quanto concerne il DAC [parte elettrica] basta prendere le misure con l'apparecchio collegato al preamplificatore o amplificatore integrato 

Certo, ma l'utilizzo costante di un solo impianto ed un solo ambiente controllato, garantirebbe risultati molto più attendibili e ripetibili 

extermination
Inviato
3 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

Perché mi va in loop il cervello?

Prooooooova! 

Inviato
44 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Grazie, ora capisco meglio.

Questo scrivi sarebbe ancor più utile e informativo se fosse più specifico: come è fatta la catena che usi per testare (all'ascolto) i DAC? Quali sono le caratteristiche dell'ambiente di ascolto? Quali brani più precisamente ascolti? E all'interno di ciascun brano, quali aspetti consideri e in quale momento dello svolgimento del brano?

Credo che se fossimo più precisi nell'indicare come e cosa ascoltiamo, e sulla base di quali criteri affermiamo che due macchine suonano allo stesso modo o in modo diverso, questo sarebbe di grande utilità per numerose ragioni che sono facilmente intuibili.

Così come si è precisi ed esigenti nelle misure, lo si dovrebbe essere altrettanto nella descrizione, valutazione e comunicazione delle esperienze di ascolto. Scopriremmo, forse, che queste esperienze sono meno idiosincratiche di quanto spesso si suppone.

Il mio giudizio conterebbe MOLTO relativamente, come il mio impianto, l'ambiente e la musica ascoltata

E' una situazione del tutto contestuale e soggettiva

Molto piu indicative e oggettive le misure

Ai pareri personali dò un valore riduttivo, compreso il mio

Inviato
9 minuti fa, SalvoJazz ha scritto:

Certo, ma l'utilizzo costante di un solo impianto ed un solo ambiente controllato, garantirebbe risultati molto più attendibili e ripetibili 

Tra vari ambienti ed elettroniche ad essi collegati [i DAC] possono incontrare situazioni costruttive e situazioni distruttive, ovvero: difetti eliminati per autocompensazione e difetti accentuati per somma di alterazioni

Inviato
4 ore fa, fabbe ha scritto:

Abbiamo capito che con qualche spiccio nel digitale si può acquistare un oggetto completamente trasparente giusto?

Giusto. Bravissimo l' opener 

 

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