Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Gennaio 2024 Amministratori Inviato 4 Gennaio 2024 @Rufusen mai messo in dubbio che le teorie di Russo si basassero su solide argomentazioni scnetifiche corroborate da una verifica sul campo, ripeto però che a mio parere certe soluzioni estreme non siano perorribili per un appassionato che vuole ascoltare musica in casa mentre sono un eccellente spuntonper chei vuole anche approfondire e cercare strade non convenzionali. Purtroppo catatterialmente l'ing. Russo non era una persone facile, (un tratto comune a tanti progettisti hifi, bongiorno, curl, salto gli italiani e via discorrendo) la sua vis polemica trascendeva spesso e volienteri passando dalle argomentazioni sulle tesi ai giudizi aggressivined offensivi sulle persone, certe offese contro tutti e contro tutti da lui lanciati a piene mani su praticamente ul mondo intero non sononaccettabile neppure in un genio. Ed è un peccato, perchè alla fine mica tutti han voglia di essere presi a pesci in faccia per ridicole quesrioni di hifi, sarebbe stto interessante discutere con Moss i come passare da un apporccio estremo ad uno più "vivibile" riducendo al minimo la perdita di qualità.Lo dico e lo ripeto, se devo correre i 100 metri in un finale olimpica mi raso i capelli a zero, ma già se devo correre una maratona la riduzione di attrito dovuta alla capiglitura è irrilevante, Per quanto possa suonare bene, io un una stanza tutta rivestita di feltro non riuscirei a resisterci per più di un paio d'ore 2
Moderatori paolosances Inviato 4 Gennaio 2024 Moderatori Inviato 4 Gennaio 2024 2 ore fa, cactus_atomo ha scritto: un una stanza tutta rivestita di feltro non riuscirei a resisterci per più di un paio d'ore Come in una sport prototipi,improponibile nell'uso diffuso. Bisogna mediare tra la tecnologia e l'utilizzo fruibile in contesto home
Tronio Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 Il 3/1/2024 at 08:38, blucatenaria ha scritto: Cos'è? la supercazzola di capodanno? Innanzitutto complimenti per il lessico e per la raffinatissima cortesia: se non si comprende un testo non bisogna prendersela con la competenza di chi scrive, ma con le capacità di chi legge. Oppure, basta sforzarsi un pochino e andare indietro di qualche pagina: Per tornare all'argomento del thread, ovvero lo scomparso Russo, era un personaggio estremamente sgradevole, aggressivo e offensivo nei confronti di chiunque, anche (soprattutto?) chi non conosceva: non serve essere degli psicologi per comprendere come ciò denotasse una grande insicurezza (se hai stima di te stesso non hai bisogno di sminuire gli altri), ma anche con tutte le scusanti del caso non era un individuo con il quale fosse gradevole interagire (a meno di non essere dei masochisti). Nessuno tuttavia ne mette in dubbio le qualità di esploratore dell'acustica in tutte le sue declinazioni più estreme, ma come già sottolineato da altri questo aspetto non riveste alcuna importanza per un audiofilo il cui obiettivo sia, per definizione, ascoltare musica ad alta fedeltà nel proprio ambiente domestico: ciò è per definizione un'approssimazione colma di compromessi, e certe estremizzazioni inapplicabili in tale contesto possono al massimo suscitare qualche curiosità ma influiscono poco o nulla nell'ascolto in condizioni reali e quotidiane.
Vmorrison Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 Il 3/1/2024 at 10:33, leonida ha scritto: Un microfono somma tutti i suoni (rispetta la sovrapposizione degli effetti secondo somme variamente lineari) l’orecchio umano in concorso col cervello fa le differenze ed ognuno (soggettività) seleziona a modo suo i suoni da osservare e con essi compie giochetti che solo lui lo sa Questo passaggio è fondamentale, non solo per la soggettività. 1
Vmorrison Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 Non confondere le misure…sono quelle in ambiente che dicono parte della qualità……Ti faccio un esempio…se un progettista di DIFFUSORI nei suoi studi esperimenti misurazioni e progetto crea un diffusore con un rumore (tutti i tipi di distorsione lineare e non) in banda audio a -70 db, siamo perfettamente in argomento 3d, secondo te suoneranno come le tue CV? Poi non sono contro le misure…sono dieci anni che combattiamo..
Amemas Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 18 ore fa, Savgal ha scritto: Vi sarei grato se mi indicaste dove acquistare il materiale sintetico di cui sono fatte le membrane. Da Decathlon, fasce elastiche per pilates. Le ritagli in base alla superficie richiesta dalla molla👋
leonida Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 Prof. Fabio Ferrara (Dueeffe) 2009 Often her content is nature taking over what she calls "human constructs. What could be more satisfying than that, seeing nature recuperate from humans? --------------------------------------------------------------------------------- I Grandi Maestri dell'Esoterismo (rarissimi, invero, in mezzo ad un "mare" di ciarlatani...ed anche questo è un bene, perchè è richiesta la capacità di discernimento) di tutte le epoche hanno speso diverso tempo, cercando di far intendere ai più la "famosa frase": "osserva la Natura". L'osservazione della Natura avviene attraverso i sensi. L'uomo non ha a disposizione altri mezzi, per interagire, per indagare, per conoscere... Gli input sensoriali vengono poi elaborati dal cervello. Quindici o venti anni or sono (non saprei più indicare precisamente quanto tempo sia passato, chiaramente...), ricordo di aver intrapreso una discussione con uno di quegli amici "artisti" (di cui sopra parlavo). Succedeva spesso al "piccolo caffè" (e succede ancora), denominato il "caffè degli artisti" (e per questo magari "evitato" da una certa "cerchia", che preferisce gli altri bar, più "classici", più largi, magari anche molto più "chic" o "trendy"). Si parlava di colori. Ed io, fiero, sfoggiavo l'atteggiamento "tecnicista" (simile a quello che si osserva sovente nell'ambito hi-fi, ieri come oggi). "I colori non esistono", dicevo... Sono radiazioni elettromagnetiche. Lunghezza d'onda, frequenza... L'uomo le traduce e le vede come colori, ma è un artifizio, un inganno. La realtà, la fisica, dicono che sono radiazioni elettromagnetiche. Perfettamente misurabili. Non si discute. Il resto è falsità, inganno, suggestione, interpetazione... "Pipino dopo la valle" mi rispose: "non solo i colori esistono, ma possiamo anche miscelarli, per ottenere tonalità e sfumature praticamente infinite". A quel punto mi fu chiaro che non avesse capito. Parlavo di scienza, io...di fisica!!! E quello invece si raffigurava i suoi bei tubetti di colori, per dipingere. Era ovvio che avesse torto. Magari per ingoranza o per "deformazione professionale". Così oggi ragionano certi nostri scienziati dell'hi-fi. Con la stessa "certezza scientifica" che avevo io a venti anni. Fortunatamente c'è stata evoluzione, in me... Ripensandoci oggi, è chiaro che "Pipino dopo la valle" non avesse concezione di alcune "certezze" elementari della realtà fisica. Però... ...però questo non inficiava minimamente il fatto che avesse ragione. Cosciente o meno che fosse, di certi ragionamenti. L'unica realtà che l'uomo può conoscere è quella dovuta alle informazioni che arrivano dai sensi ed alla loro successiva elaborazione del cervello. La mera realtà fisica, fatta di frequenze dello spettro "visibile" o "invisibile", non è conosciuta (e non può esserlo) come tale. L'unica realtà "vera" (cioè conoscibile, "vivibile", creatrice di emozioni e di reazioni) è fatta di colori. Quando mio figlio mi porta un telecomando, perchè non funzionante, una delle prime cose che verifico è l'emissione da parte del led. Led infrarossi...non riusciamo a vederli. Ho la fotocamera digitale sempre a portata di mano. La accendo e...miracolo! Nel display LCD si vede il led, che si accende. La fotocamera è sensibile anche all'infrarosso. Si, ma..."che colore è" l'infrarosso? Il display lo mostra bianco. Perchè proprio bianco? Per la realtà fisica (quella che non conosciamo e non possiamo conoscere) quella radiazione non è così dissimile da quella della cosiddetta luce visibile. Per l'uomo, invece, c'è una differenza sostanziale. A parte questo, quale realtà andrà a tentare di rappresentare (a mo' di "icona", o fac-simile, o "quel che volete voi") quella fotocamera, dal momento che è sensibile anche ad una radiazione a noi "estranea" (almeno nella percezione visiva)? Ai tempi che furono, la tecnica fotografica in bianco e nero poteva vantare pellicole con diversa sensibilità cromatica. Ortocromatiche, pancromatiche... Forse che per alcune di esse si notava qualche "mancanza"? Qualcuna di esse è mai stata considerata meno "hi-fi"? Eppure ad una di quelle pellicole manca un bella porzione di spettro "fisico" delle frequenze... L'altra annovera ciò che non dovrebbe... "Risposta in frequenza"...stesso discorso che per i nostri "scienziati" (dal fare "ottocentesco"). Essi la "misurano" e la vogliono "completa" (rispetto a cosa? alla sensazione umana che gli strumenti di misura non conoscono?) e "lineare" (de che??). La vogliono "estesa". Ritenendola "condicio sine qua non" per un ascolto (termine con il quale si "confondono", rispetto alla riproduzione della musica ed alla sensazione) "realistico". Un po' come per la presunta dinamica, o la "pressione", realistica... Realistico... Per soddisfare una realtà fisica che non conosciamo? (Cosa ci importa degli aspetti estranei, perciò inutili?) Piuttosto che indagare le molteplici impicazioni dell'unica realtà conosciuta, che è quella sensoriale, emozionale ecc. ? La realtà che conosciamo è molto diversa da quella fisica... Bisogna studiare. Molto. Non lo fanno? Va bene! Mi rendo sempre più conto che esiste una sorta di profonda confusione, ad ogni minimo accenno a “certe” questioni. Quando si dice che certe misure non possono essere utili, data la presenza dell'uomo nel sistema, molti interpretano questa affermazione come se fosse un tentativo di "opporsi" alla tecnologia, alla scienza. Loro si ritengono "scienziati", difensori della tecnologia e del progresso ed "accusano" di anti-scientificità, di misticismo, di filosofia chi asserisce che certe misure siano inutili. In realtà il vero scienziato è quello che riesce a comprendere la Natura delle varie fenomenologie e farne la relativa analisi. Mi spiego: Molti sono abituati a vedere "calcoli" e "misure", per esempio nella progettazione e realizzazione di un palazzo, e quindi confondono quella specifica applicazione con altre. Sono portati a pensare che il "modus operandi" scientifico, specifico di quel settore (come di tanti altri) sia il metodo universale della scienza. Perchè, invece, non lo è? Abbiamo detto che la riproduzione musicale coinvolge la sensorialità umana. La musica è nata ed esiste in funzione dell'uomo. In una stanza dove è acceso un impianto stereo ed una lampada, ma non vi è presenza dell’uomo, non esistono nemmeno musica e colori. Giacchè questi termini, queste sensazioni, sono riferiti all’uomo, si creano all’interno dell’uomo, del suo cervello. Abbiamo anche detto che la realtà fisica (di cui si occupano le ben note leggi fisiche) non ci è nota, almeno "direttamente". L'uomo infatti conosce solamente la realtà, così come essa è presentata dai propri sensi e dalla relativa elaborazione mentale di quelle particolari informazioni (sensoriali). Lo studio della realtà fisica è stato effettuato, nei secoli, attraverso delle indagini spesso esterne all’uomo. Un microscopio come un oscilloscopio, per esempio, sono delle “protesi”. Esse permettono di studiare ciò che l’uomo non può conoscere per mezzo della propria sensorialità, ed ecco, per esempio, lo studio dei materiali (“vediamo” forse noi la percentuale di carbonio nell’acciaio attraverso gli occhi, o i polpastrelli o il naso?) e tutto il resto. Questo ci permette di conoscere e di agire nel mondo fisico e fin qui spero che siamo d’accordo. Per costruire una casa occorrono calcoli e misure ma uno degli scopi di quella struttura sarà quello di cercare di rimanere in piedi. E “cercherà” di farlo sia quando l’uomo è presente, sia quando non lo è. Diverso è il discorso dell’usar misure e calcoli quando lo scopo finale ritorna ad essere insito nell’uomo stesso. Che si tratti di gusto (cucina) di immagine o di musica (o quant’altro) poco importa, si torna in un contesto sensoriale, cioè nella realtà percepita ed interpretata dall’uomo che è diversa dalla realtà fisica. È perfettamente sensato studiare la realtà fisica dei suoni o della luce, per conoscerla. Così come è insensato ritenere che realtà fisica e realtà percepita coincidano. E ciò è invece quello che purtroppo ritengono i nostri scellerati tecnicisti (attenzione, non scienziati…tecnicisti). Se non sono capaci di fare questa elementare distinzione, cosa vogliamo pretendere?? Li vedi girare coi “fonometri”, li vedi pubblicare le curve. Ottimo esercizio, direi…esercizio che vale per quel è: un tentativo di illustrazione della realtà fisica che nulla però ha a che vedere con la realtà percepita. Quelle son frequenze, la realtà percepita è musica. Si dovrebbe convenire che per avere una qualche pretesa di occuparsi di riproduzione musicale, non si può prescindere dallo studio della sensorialità, della elaborazione del cervello, di come la musica si crea all’interno del sentimento umano ecc. ecc. Si continua invece a parlare di decibel, di frequenze, di realtà fisica, e si ha pure la pretesa (spesso espressa in modo arrogante) di essere dalla parte della scienza. Mai visto un pittore misurare la lunghezza d’onda dei suoi colori, prima di dipingere. Né i “falsari” o i semplici appassionati per “riprodurre” una qualsiasi opera. Provate a proporlo… Il blu rilassa, il rosso eccita, il verde è riposante... Dipingete di blu o di verde la camera da letto. Riusciamo a spiegarlo con le misure? Riteniamo forse che sia antiscientifico che i negozi siano pieni di lampade colorate, con tanto di istruzioni sui loro effetti? Si gira col fonometro, dicevo. Pur essendo coscienti che l’intensità percepita non ha correlazioni con il livello di pressione arbitrariamente misurato in un punto, in un dato momento, in un dato luogo. Riesce forse l’uomo a dire che “lì, in quel punto, ci sono 123db?” La mattina il suono di una sveglia può sembrare assordante. La sera un concerto può essere piacevole. La stessa musica è composta, è costruita per creare sensazioni di “forza” o di “sussurro”. Una melodia ascendente può apparire dinamicamente crescente. Eppure per il fonometro non lo è. Quando la scuola coreana insegna ai bambini piccoli l’arte musicale, ho notato che al pianoforte spesso viene indicato come “forte” un suono grave, e come “piano” un suono acuto. In effetti il pianoforte rende questa impressione, quando invece un violino rende l’effetto opposto (alcuni acuti vengono percepiti come “esuberanti”) così come un flauto. Tutte le misure, invero, avrebbero già grossi problemi a tentare di riprodurre il suono fisico (viste le variabili in gioco), e possono servire solamente a scopo di studio di quell’ambito. Nulla hanno a che vedere con la percezione e la musica. Mi meraviglio che questo semplice assunto scientifico, non venga compreso. Mi meraviglio ancor più che quasi nessuno si prenda la briga di studiare a fondo il mondo della percezione, cioè l’unico vero ambito che a noi interessa, per poi applicarne i principi. Le poche volte che se ne scrive, i "nostri prodi" piombano fieri nella discussione a cercare di minimizzare o ad ostentare conoscenze in merito, citando “questo” o quel “testo”… Cose note…scrivono. “Cocktail party”, “curve isofoniche”, Fourier e chi me ha più ne metta. Però poi dimostrano di non far tesoro nemmeno di quel poco che citano. Tornano infatti, lesti (e come se nulla fosse), a (s)ragionare coi decibel, con le “curve” e tutto il resto. Mai vista tanta ipocrisia…mascheramento, questo (s)conosciuto… Già questo basterebbe a comprendere la immensa differenza tra il suono fisico e la musica percepita, e l’inesistenza di relazioni precise tra queste due realtà. Il woooooofer da 48 pollici scende a 12HZ… Lo dicono le misure! E tutti i “danni” che fa?? C’è infine da sottolineare che cento anni di altoparlanti hanno assuefatto gran parte dell’umanità. Perché si sentono passare auto che vanno a "reazione" di woofer? È anche una questione culturale, ormai. Se la società ti offre questo modello, è chiaro che esso diventa la norma! Ci siamo abituati al suono dell’altoparlante. Ci siamo abituati ai bassi sullo stomaco, ai concerti di piazza a tutto volume… C’è chi esce dal cinema (visto che è stato nominato) con una soddisfazione immane. Riportando, ancora una volta, l’esempio del bicchiere che si rompe, mi chiedo: “ma fa davvero quel terremoto (nella realtà umana, l’unica conosciuta perchè l’unica percepita) un bicchiere che si rompe?” Eppure quasi a nessuno viene in mente questa semplice obiezione. Ormai sono diventate questioni “slegate”. Ecco spiegati certi impianti stereofonici, che piacciono a molti.Va bene anche questo, ma non mi si venga a dire che tutto questo “sistema” abbia qualcosa a che fare con la riproduzione della musica. Fabio Ferrara (Dueeffe) Pubblicato da Giuseppe Scardamaglia martedì, agosto 25, 2009 1
extermination Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 @leonida Grande Dueffe! Ricordo le diatribe con lui quando per un breve periodo scriveva su VHF. Tra le altre cose sosteneva a spada tratta che un altoparlante maggiore di 6 pollici era del tutto inadatto alla riproduzione musicale. 2
extermination Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 @ilmisuratore nelle discussioni c'eri anche tu
ilmisuratore Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 2 ore fa, Vmorrison ha scritto: se un progettista di DIFFUSORI nei suoi studi esperimenti misurazioni e progetto crea un diffusore con un rumore (tutti i tipi di distorsione lineare e non) in banda audio a -70 db, siamo perfettamente in argomento 3d, secondo te suoneranno come le tue CV? A che livello di SPL visto che la distorsione sale considerevolmente ? Adesso, extermination ha scritto: nelle discussioni c'eri anche tu Eccome
Rufusen Inviato 4 Gennaio 2024 Autore Inviato 4 Gennaio 2024 @paolosances Come dicevo, le implementazioni proposte da Moss richiedono tempo e spazio. Non sono gestibili da coloro i quali sono inclini ai compromessi. Se avete l'impianto nel soggiorno, le casse attaccate al muro, fra i diffusori il tavolino con le elettroniche e sopra di esso il televisore, beh allora mi dispiace, senza offesa per nessuno eh, ma allora potete tranquillamente ignorare tutto il tema. @cactus_atomo Anche io non ho apprezzato l'atteggiamento di Moss nei rapporti, ho ritenuto che la sua aggressività non potesse essere tollerata concedendogli l'alibi della genialità (cosa che alcuni hanno fatto, con una sottile vena masochistica oserei dire), e me ne sono allontanato anni fa, pur continuando a seguire il suo lavoro da lontano. La discussione sul come rendere le sue idee più "vivibili" sfociavano sempre nella metafora della formula 1 con la quale evidentemente "non ci vai a fare la spesa". Questo non toglie che alcuni accorgimenti come per esempio partire da una sospensione delle elettroniche, liberare lo spazio al centro dei diffusori mettendoci un elemento assorbente/difrattivo e magari ritagliarsi una paio di "mascherine" da applicare attorno ai centri di emissione con del velcro beh potrebbe già far sentire il profumo di quel sentiero a molti. Poi capisco che chi ha delle allergie o è particolarmente sensibile faccia fatica con i 4-5 quintali di feltro in ambiente previsti per un setup alla full Moss.
leonida Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 1 ora fa, extermination ha scritto: Tra le altre cose sosteneva a spada tratta che un altoparlante maggiore di 6 pollici era del tutto inadatto alla riproduzione musicale. Come Moss, infatti,, che in casa aveva, inutilizzate, una coppia di Electrovoice Patrician con woofer da 76 cm. Questione di priorità.
ilmisuratore Inviato 4 Gennaio 2024 Inviato 4 Gennaio 2024 Un 15 cm come midrange andrebbe bene Chissà quante alte fedeltà esistono, a modo proprio però
Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Gennaio 2024 Amministratori Inviato 4 Gennaio 2024 @Rufusen anche le auto di formula 1 devono scendere a compr9messi, le dotazioni di sicurezza gìhanni un costo ed un peso ma a nessun verrebbe in mente di eliminarle. stre ore in nastanza affogata nel feltro non è èpiacevole, anchre a chi non h allergie, (e se cistai a lungo rischi di fartele venire): Ma se il sistema funziona nulla vieta di partire d QEuera idea per cercare materiali differnti capaci di fornire risutati analoghi, In fondo oggi per attività spcialisriche si usano tessuto tecnici in uofogo di quelli tradizionali come lana lino e cotone io forsr ho un approccio tropporissato con l'hifi, pensache mia nipote all'età di 6-7 anni qiando veniva a casa ma poteva amsnettare con l'impianto(cosa che a casa sua le era severamente vietato). Le valvole su molle non mi danno tranqulità in fattodi sicurezza per esempio, insomma le problematiche sono tante e anrebbero affrontat senza polemiche, senza guerre personali senza insulti, nella consapevolezza che ognuno di noi ha un limite superiore (tenpo spazo soldi sbattimento ecc ecc) ed uno infrure per le proprie passioni. Non è un caso che si venfsno più auto del segmento a che suercar l'sigenza dell'utente p fare la spesa non correre in formula 1 (dove a me non darebbero neppur la patente) e'mun vero peccat che per meri problemicaratteriali le idee di Russo non siano state oggetto di approdondimento nell'ottica di arrivare a soluzioni più fruibile.
Questo è un messaggio popolare. leonida Inviato 4 Gennaio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Gennaio 2024 1 ora fa, extermination ha scritto: Tra le altre cose sosteneva a spada tratta che un altoparlante maggiore di 6 pollici era del tutto inadatto alla riproduzione musicale. It takes a big man to love a small speaker Ci vuole un grande uomo per amare un piccolo diffusore ___________________________________________________________ Bellezza del limite e qualità dell'illusione. La tecnica bonsai, nata in Cina e perfezionata in Giappone, è legata a quello che gli orientali chiamano seishi: l'arte di dare una forma, di coltivare, il praticare le tecniche più svariate sempre nel rispetto della pianta. I bonsai sono dunque natura viva, piccoli alberi che malgrado le dimensioni contenute esprimono tutta l'energia che è racchiusa in una pianta grande. Il Bonsai è un'opera d'arte mai finita: la pianta continua a crescere e modificarsi e bisogna quindi accudirla in continuazione. È importante che un bonsai evochi in chi lo guarda una sensazione di forza, maturità e, soprattutto, di profonda pace e serenità. Fermiamoci ora un attimo e chiediamoci: Il Bonsai è un'accurata riproduzione di un albero vero ? Certamente no, non ci sono insetti ne uccelli che si posano sui suoi rami, non è parte di un ecosistema, e, poiché lo si osserva dall'alto in basso, non riproduce la stessa prospettiva di un vero albero. Eppure il nostro Bonsai ci offre la possibilità di avere una particolare relazione con il vero albero che in piccolo rappresenta, e questa relazione, per essere mantenuta, ha bisogno di continue e particolari cure perché esso possa sempre continuare ad illuderci della sua esser, suo modo, vero. La creazione e la cura di un Bonsai è lo stesso tipo di processo del creare musica nelle nostre case. Miniaturizzare per espandere è questo il paradosso dell'arte: quando la musica viene miniaturizzata, e lo è sempre ed in ogni caso, essa può anche acquisire ed espandere intensità e pathos in modo indipendente dalla nuova dimensione acquisita. Dovremmo evolverci, dall' utopica aspirazione a ricreare l'evento reale in casa, alla raggiungibile realtà di un sublime Bonsai musicale. Mi ha sempre affascinato il ricreare, dal piccolo, la capacità evocativa del grande. Ho da sempre intuito, ad onta delle fisiche limitazioni, le dirompenti potenzialità del piccolo diffusore, dei piccoli altoparlanti, senza magari avere una razionale coscienza del perché di questa potenzialità che, stranamente allora, costantemente non smetteva mai di convincermi. Oggi il tutto mi appare più razionale: è la bellezza della limitazione. Senza limitazione non c'è arte, sono ben conosciute le limitazioni dei piccoli diffusori e ci si aspetta poco da loro, ma è forse questo che li rende magici, la loro capacità di ricreare attraverso una sublime riproduzione della gamma media, una magia musicale che spesso è sconosciuta a sistemi di grande dimensione ed estensione. Compito del progettista, ed in seguito dell'utilizzatore , il saper estrarre emozioni dall'apparente poco a disposizione: mai , in qualsiasi forma d'arte, il dover miniaturizzare ha rappresentato un limite nel tentativo di replicare l'essenza del reale, semmai è vero il il contrario. Da un'iniziale e semplicistica ricerca della fedeltà assoluta all'evento originale, oggi la scienza della riproduzione audio tende sempre più verso la ricreazione di un evento generatore di emozione e coinvolgimento, una forma d'arte che vede l'appassionato utilizzatore nella doppia veste di creatore e fruitore dell'opera. Il diffusore acustico acquisisce un ruolo fondamentale nel tentativo di tradurre un evento in un'emozione. E' inutile ribadire che ogni diffusore è un compromesso. Ho ascoltato ed utilizzato recentemente le Quad ESL 57 : come si fa a non ammettere che hanno delle limitazioni ? Eppure, ancora oggi è un riferimento assoluto per la naturalezza della gamma media ! Tutti le tipologie di diffusori sono un compromesso: Lo sono i grandi diffusori a tromba, seri compromessi…. ma fanno qualcosa che altri non possono fare ! Lo sono i monovia, seri compromessi…ma anch'essi fanno qualcosa che altri non possono fare! Se creiamo grandi diffusori dobbiamo aver a che fare con grandi mobili che assorbono energia e problematiche di coerenza per la molteplicità delle vie. Se cerchiamo alta efficienza, perdiamo profondità alle basse eci esponiamo a potenziali colorazioni. Sopratutto non dimentichiamo il problema principale, la relazione fra ambiente e diffusore, una croce per diffusori a gamma estesissima. Tutti i diffusori hanno una loro personalità che non è , però, separabile da quella delle apparecchiature complementari e dall'ambiente in cui si esprimono. Accordare il tutto è il vero problema , non la tecnologia di questo o quell'altro componente. L'accordo è il fondamento della musica, l'accordarura è il fondamento dello strumento musicale, l'accordatura è altrettanto il fondamento del riproduttore di musica che sia il singolo componente o l'intero sistema. Accordo del crossover, accordo degli altoparlanti, accordo del cabinet, accordo della qualità della componentistica, una riproduzione musicale che vuol coinvolgere l'ascoltatore non può prescindere dall'accordo della singola e della molteplicità delle parti. La finalità ? La qualità dell'illusione ! Paradossale che spesso la qualità dell'illusione venga compromessa proprio dal tentativo di avvicinarsi alla realtà, come il voler , ad esempio, convertire al colore un film o una foto in bianco e nero ! Un'immagine in bianco e nero può avere una sua forza evocativa che non dovrebbe poter avere per le sue ovvie limitazioni. Anche qui l'accordo è fondamentale: la sottile analisi e messa a punto delle gradazioni tonali, il controllo delle varie parti del fotogramma, la perfetta coesione dei grigi, è generata dall'ottimale accordatura di ogni elemento tecnico, ottiche, carta, sviluppo, stampa etc. Una variazione di un dettaglio e tutto deve essere rivisto! C'è interdipendenza fra il processo fotografico ed il procedimento di assemblaggio di un oggetto o un sistema audio. Tutto è finalizzato alla creazione di una metafora, non certo della realtà o del realismo. Ed è proprio la qualità della metafora che conta! La necessità di una limitazione affinché l'immaginazione possa emergere e dominare è proprietà fondamentale dell'essenza della metafora ! Franco Serblin p.s. Con Franco, da sempre, fin dalla fondazione della Sonus Faber nella prima metà degli anni 80, abbiamo condiviso alcuni basilari principi riguardo l'arte della riproduzione musicale. Questo articolo, da me elaborato e redatto insieme, rappresenta la summa del suo pensiero, ed era destinato ad essere pubblicato nella brochure dei diffusori Accordo, la sua ultima opera, attraverso la quale aveva deciso di ripercorrere la sua iniziale strada di semplicità e bellezza. Questo scritto, pur rappresentando perfettamente il suo pensiero e la filosofia che lo aveva da sempre ispirato, fu reputato da Franco, per la sua innata modestia ed umiltà, eccessivamente pretenzioso, e non volle quindi che fosse pubblicato. Giuseppe Scardamaglia Pubblicato da Giuseppe Scardamagliaalle martedì, aprile 09, 20133 2 5
paolippe Inviato 5 Gennaio 2024 Inviato 5 Gennaio 2024 Il 30/12/2023 at 12:02, scroodge ha scritto: Mia esperienza con questo uomo: Mai avuto a che fare con lui Mai parlato con lui Mai scritto o ricevuto scritti da lui Mai neanche conosciuto Non so neanche che faccia avesse. EPPURE Per il solo fatto che collaboravo con Marco Lincetto, scriveva offese pesantissime su di me, facendo copia incolla di miei interventi sul forum, riportandoli sul suo blog, e commentandoli con offese volgari, scurrili e francamente del tutto senza senso alcuno, tranne probabilmente, che per lui. Stessa esperienza. Ha pubblicato più volte addirittura delle foto di me con le mie figlie prese da FB affiancando alle foto scritte scurrili e offensive inguardabili. Per anni non ho potuto pubblicare le foto delle session di registrazione con Valfrè e Lincetto per colpa di questo squilibrato. Mai cagato neanche da lontano, fra l'altro. Poi incuriosito sono andato a cercare le sue "stimate" intuizioni. delle vere e proprie follie stravaganti, senza alcun contatto con la realtà. Non posso neanche scrivere che non mi mancherà perché non ho alcuna idea di chi sia (stato) Solo: R.I.P. Come ha scritto qualcun'altro, spero abbia trovato finalmente pace. Paolo 1
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