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Addio a Lorenzo Russo - Moss


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@paolosances sicuramente, però noi popolo di audiofili mi sembra siamo inclini alle visioni, agli innamoramenti irrazionali, abbiamo bisogno del guru che ci rassicuri e al contempo ci faccia sentire parte di una élite, superiori agli altri.

 

Questo non mi piace, non tanto del guru di turno, ma di chi gli va dietro 

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2 ore fa, maxxx ha scritto:

Questo non mi piace, non tanto del guru di turno, ma di chi gli va dietro 

 

purtroppo ci sono influencers in ogni settore audio compreso, sarebbe sufficiente avere la testa sulla spalle non sotto il braccio.

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Spero che qualcuno si prenda finalmente la briga di cancellare quelle pagine e la sua memoria dalla rete indelebilmente, in modo da poter chiudere questo capitolo con un sorriso benevolo.

Magari assieme a quello di quell’altro urlatore, purtroppo che io sappia ancora attivo.

Chi offende gratuitamente non deve trovare spazio in un consesso di civile discussione.

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@alexis

sono d'accordo, in linea di massima.

Lo conobbi molto anni fa quando cercava di promuovere i suoi prodotti e, per un certo periodo, abbiamo collaborato insieme.

Sempre stimolante.

Poi virò in un atteggiamento incomprensibile; quante volte a discutere brutalmente su quelll'atteggiamento inutile, offensivo, irritante e, sopratutto, maleducato a prescindere.

Un muro di gomma!!!!!!1

Però gli volevo bene.

Tutto qui!

 

 

Walter

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Non c'è bisogno di specializzarsi per capire che Moss avesse una diagnosi di personalità, ma nessuno era obbligato a stare ad ascoltare o leggere quello che scriveva. In questo caso credo che una nota di compassione avrebbe aiutato, soprattutto ora. Altra cosa è parlare criticando chi non può più rispondere, questo sì che è da miserabili.

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1 ora fa, Rufusen ha scritto:

Non c'è bisogno di specializzarsi per capire che Moss avesse una diagnosi di personalità, ma nessuno era obbligato a stare ad ascoltare o leggere quelle che scriveva. In questo caso credo che una nota di compassione aiuterebbe aiutato, soprattutto ora. Altra cosa è parlare criticando chi non può più rispondere, questo sì che è da miserabili.

 

Le mie convinzioni in materia audio divergevano e divergono del tutto da quelle di Loren<o Russo/Moss, ma nonostante ciò, condividevo e condivido tutt'ora una lunga serie di sue osservazioni dalle quali, leggendo ed ignorando ogni aspetto che non riguardasse strettamente ciò che mi interessava, ho tratto sicuramente beneficio.

Facevo parte, come tant altri, del gruppo dei reietti, sono stato insultato, forse anche di più di altri, in un determinato periodo, in seguito però, una maggiore comprensione tramite lettura da parte sua dei miei scritti, è sfociata in un breve periodo di scambio di messaggi.

Un mese fa, a fine novembre, una mia visita a Latina giusto per conoscerci.

Sembrava stesse benissimo, è venuto a prendermi alla stazione e portato a casa sua, dove aveva preparato due poltrone contrapposte per una conversazione durata circa quattro ore.

Ho trovato una persona apparentemente del tutto normale, affabile, solo con una tendenza alquanto assolutistica nel difendere e ribadire le sue convinzioni ed a non prendere molto in considerazione altre modalità di procedimento.

Via via  le sue posizioni si sono leggermente ammorbidite, e ci siamo riservati,in un futuro a breve,  di verificare sul campo, proprio attraverso il suo sistema che non risiede in casa sua,  una serie di aspetti che gli apparivano teoricamente oltre ogni possibilità di comprensione ma che gli interessavano particolarmente proprio per la naturale curiosità riguardo tutto ciò che potesse costituire un avanzamento qualitativo della produzione e della riproduzione dei suoni, al fine del raggiungimento della massima espressione del suono musicale.

 

________________________________________________________________________________

 

 

Quanto ad altri aspeti riguardanti la sua particolare personalità:

 

 

 Mariano Luigi Patrizi, medico (Recanati 1866, Bologna 1935), successore di Cesare Lombroso nella cattedra a Torino, famoso anche per gli studi sul binomio genio-follia.

Michelangelo Carrisi detto Caravaggio (1571-1610) fu per Patrizi “genio di razza e criminale di carriera, recidivo e non correggibile… fuggiasco pel delitto e senza tregue nel sollecitare la remissione papale, da tutt’altro seguitato che dal rimorso e dal pentimento…”. L’artista “maledetto” infatti trascorse tutta la sua esistenza nel tentativo di trovare in sè un equilibrio, mai raggiunto, tra creatività, genialità, bravura artistica e l’abitudine alla frequentazione di infime osteri, prostitute, amanti occasionali di ambo i sessi, tra la forzata permanenza nelle prigioni di varie città e l’ospitalità e la protezione offerte a lui da nobili e ricchi committenti. Accusato di alcuni delitti per futili motivi, fu spesso salvato da pene più dure dai provvidenziali interventi di persone conosciute in ambienti alti. Risse e veri e propri duelli con armi da taglio continuarono a punteggiare la sua vita, tanto da arrivare ad essere sfigurato in un’aggressione a Napoli, città in cui si sparse la voce infondata della sua morte a seguito delle ferite. In realtà morì a Porto San Ercole sul promontorio dell’Argentario in circostanze poco chiare. 

In sintesi – afferma Patrizi nella sua analisi- “la tenebra delle opere caravaggesche scaturisce dall’intimo sentimento del suo ideatore… infatti le leggi dell’influsso d’una personale costituzione psichica sul prodotto estetico restano le medesime, così nei minimi strati della criminalità, come sulle irte cime del genio delinquente”, inoltre quadri squisiti di Caravaggio oltre a testimoniare la sua passione musicale, confermano la decisa inclinazione per lo scherzo, la satira, lo sguaiato riso, tendenza ovvia nei deficienti affettivi e nei criminali… ogni suo scatto di gaiezza è una smorfia canzonatrice contro qualcuno, un insulto vendicativo o magari un semplice dispetto…è la reazione cinica di un irrequieto, che sente le vicende a sé avverse e a sé avverso il mondo…”. 

Luigi Patrizi

 

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