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Addio a Lorenzo Russo - Moss


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Inviato

In sintesi, domando a chi ha ascoltato da lui, in cosa si differenziava il suono Moss da quello di un impianto ben settato in ambiente alla maniera tradizionale?

 

Inviato

Molto semplice Mozarteum, prendo una "sua definizione" in prestito ...
Gli strumenti che suonano nell'ambiente dove è stato ripreso l'evento ...
e non gli strumenti che suonano, quelli li possiamo ascoltare anche da una radiolina!

 

Inviato
6 minuti fa, mozarteum ha scritto:

in cosa si differenziava il suono Moss

La differenza non si può esprimere a parole...è un'esperienza che va vissuta...

Inviato
24 minuti fa, mozarteum ha scritto:

In sintesi, domando a chi ha ascoltato da lui, in cosa si differenziava il suono Moss da quello di un impianto ben settato in ambiente alla maniera tradizionale?

La differenza piu' tangibile è che non c'è la solita "scena stereofonica" ma una sorta di "ologramma sonoro" creato dai diffusori (i Capi Indiani, come scherzosamente venivano definiti) attorno al quale puoi letteralmente girare, osservandolo da diverse angolazioni, mentre lui resta li' fermo. Impressionante.

Ma non è l'unica.

Visto che sei a Roma, se non sbaglio, potresti fare un salto in zona Monte Mario per ascoltarlo.

Dopo venti anni non saprei piu' come rintracciare il gentile proprietario del full-Moss che ascoltai ma magari qualcuno si.

Sconsigliato ai soggetti fortemente allergici vista la presenza di quantità industriali di feltro.

  • Melius 2
extermination
Inviato
29 minuti fa, genesis ha scritto:

strumenti che suonano nell'ambiente dove è stato ripreso l'evento

Ambiente indubbiamente noto e dubbiamente ripreso.

  • Moderatori
Inviato
23 minuti fa, dec ha scritto:

Sconsigliato ai soggetti fortemente allergici vista la presenza di quantità industriali di feltro.

 

Più che altro asmatici.

Inviato

Scusate, premetto la mia ignoranza, ma le sue idee, ricerche e progetti dove si trovano oltre ai ricordi di chi l’ha conosciuto?

Ci sono: scritti ufficiali, progetti, apparecchiature elettroniche, impianti che provano ed evidenziano i ricordi di chi ha riportato i vari aneddoti che spaziano tra il genio assoluto e lo sciamano?

Inviato
57 minuti fa, dec ha scritto:

La differenza piu' tangibile è che non c'è la solita "scena stereofonica" ma una sorta di "ologramma sonoro" creato dai diffusori (i Capi Indiani, come scherzosamente venivano definiti) attorno al quale puoi letteralmente girare, osservandolo da diverse angolazioni, mentre lui resta li' fermo. Impressionante.

 

Incredibile... non lo sapevo, lo scopro solo ora ...

Vabbè, meglio tardi che mai: chissà se un giorno riuscirò anch'io ad ascoltare questi sistemi, prima di raggiungere il compianto Ing. :classic_wink:

Inviato
1 ora fa, dec ha scritto:

La differenza piu' tangibile è che non c'è la solita "scena stereofonica" ma una sorta di "ologramma sonoro" creato dai diffusori (i Capi Indiani, come scherzosamente venivano definiti) attorno al quale puoi letteralmente girare, osservandolo da diverse angolazioni, mentre lui resta li' fermo. Impressionante.

 

Alla fiera di Rimini (Sintonie) era esattamente questo l'effetto ottenuto dalla saletta Mad For Music, con diffusori Wilson Benesch. 
 

 

151s.jpg

Inviato
1 ora fa, genesis ha scritto:

Gli strumenti che suonano nell'ambiente dove è stato ripreso l'evento ...

Questa illusione per il vero ce l’ho anche io con gli omnidirezionali, dove il suono e’ sempre “in sala”.

Che poi l’ambienza sia conforme veramente a quella del luogo dove il suono e’ stato registrato, questa e’ un’altra cosa e dipende da come la registrazione stessa e’ stata processata.

manopolando a dovere si puo’ fare Musikverein ovunque o viceversa.

Al solito ognuno si affeziona alla propria idea di hifi. L’importante e’ non essere insicuri e non cercare il consenso vidimante di altri

Condivido peraltro l’idea che l’hifi termini nel cervello e non nell’ambiente

captainsensible
Inviato

Penso che l'idea fosse quella di eliminare il contributo dell'ambiente di ascolto.

Perché normalmente si ascoltano i contributi dell'ambiente ove viene fatta la ripresa o una sua ipotesi costruita in fase di ripresa e quello della sala ove si ascolta.

Condoglianze alla famiglia.

CS

  • Melius 1
Inviato
18 minuti fa, Max440 ha scritto:

La differenza piu' tangibile è che non c'è la solita "scena stereofonica" ma una sorta di "ologramma sonoro" creato dai diffusori (i Capi Indiani, come scherzosamente venivano definiti) attorno al quale puoi letteralmente girare, osservandolo da diverse angolazioni, mentre lui resta li' fermo. Impressionante.

.e questo nonostante le sostanziali variaionii che un eventuale microfono avrebbe sicuramente rivelato.indicando la necessità di differenti correzioni per ciascuna posizione

Inviato
2 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Al solito ognuno si affeziona alla propria idea di hifi. L’importante e’ non essere insicuri e non cercare il consenso di altri.

Bravo.

Ne sono usciti già due di impianti dall'effetto olografico(?), il tuo e quello del post precedente (vedrai quanti altri ne verranno fuori). Entrambi ottenuti con tecniche/apparecchiature antitetiche  a quelle dell'Ing.

In fondo...tutte le strade portano a Roma :classic_smile:

Inviato

@Hironobu

Sinceramente, la mia domanda era generale, non volevo mettermi a studiare spaginate web di scritti, e volevo chiedere se le teorie sono concentrate in alcuni scritti o libri per i posteri e se c’è qualcuno che le prosegue nella ricerca e anche nelle realizzazioni.

Da come ne parlate sembra che ormai sia nei ricordi del passato, al limite della leggenda di chi a suo tempo a partecipato a questi eventi sonori.

C’è qualcuno del forum che ha una di queste realizzazioni miracolose a casa propria?

 

In sintesi la tua risposta è opposta alla mia richiesta, mi hai girato 5 pag sbiadite di 40 anni fa, cos’è un incipit iniziatico, della serie inizia così e poi forse in anni e anni vedrai la luce.

La risposta attesa era: le sue teorie sono riportate in nnn scritti, i suoi progetti sono udibili a …. , n ricercatori o appassionati continuano le sue ricerche …

 

Inviato

A me tutto cio’ -tesi e controtesi - pare veramente sovrabbondante per un ascolto appagante e consapevole della Musica.

Insomma alla fine per me quello che conta e’ un risultato di verosimiglianza anche se non vi sia “purezza”, fra l’altro come vedete concetto controvertibile

  • Melius 2
Inviato

@Gall Beh, la sua teoria mette in pratica le 5 pagine sbiadite di 40 anni fa che ti ho postato. Già questo ti dovrebbe far capire, quanto meno, che la ricerca è stata lunga. 

Dove sono udibili le sue realizzazioni e dove sono gli appassionati che continuano le sue ricerche, non sta a me dirlo. Se qualcuno si vorrà palesare lo farà di sua libera e spontanea volontà.

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