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Ma alla fine, Beatrice Venezi ...


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analogico_09
Inviato
3 ore fa, UpTo11 ha scritto:
7 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Saper accordare bene il "violino" con la "viola" serve a qualcosa, e come... 

Ancora meglio con la viola da gamba.

 

 

Anche, purchè il violino sia rigorosamente barocco e non un Guarnieri , Stradivari  od Amati "abarthizzati"... :classic_wink:

Inviato
33 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Anche, purchè il violino sia rigorosamente barocco e non un Guarnieri , Stradivari  od Amati "abarthizzati"... :classic_wink:

Il violino ba-Rocco :classic_biggrin:

  • Haha 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Verissimo che l’amore per la musica i classici della letteratura, possono migliorare molto la qualita’ della vita futura dei giovani, non so se sia adatta la Venezi pero’ serve comunicare che la grande musica non e’ cosa da vecchi superati e babbioni ma e’ cosa viva

 

Ma per i giovani di belle, presenti e future speranze ci vogliono interpretazioni musicali vive, di qualsiasi genere musicale, non da superati tradizionalisti vegliardi o mezzetàisti.
Stessa cosa vale per la varietà dei repertori, non è che in Italia si schiodi più di tanto dai repertori consueti e fermi in cartellone da più di un secolo con alcuni aggiornamenti più per la "bandiera" che per vocazione nel considerare paritariamente il grandissimo patrimonio ultrasecolare occidentale che va dal gregoriano fino agli ultimi "serialisti" und avanguardisti, rivoluzionari ... ho finito le definizioni, dei nostri giorni.

Altrimenti  i giovani ascoltatori e musicisti finiscono per seguire le orme dei padri aggiornate più nella forma che nella sostanza innovativa. 

Per quanto, come ho spesso sostenuto, il miglior modo in assoluto di portare alla musica i giovani potenzialmente interessati alla musica, o che già manifestino per essa passione, disposizione, curiosità (il talento porterà alla musica i talentuosi attraverso altre strade) è l'esperienza amatoriale: fare musica a qualsiasi livello, magari con la prospettiva e la giusta ambizione di crescere nella comprensione dell'arte dei suoni, all'interno degli stessi non da ascoltatori passivi. 

Ma è un'educazione, un grande investimento, più delle noiose lezioni di musica nelle svogliatissime scuole di svogliati scolari, che in Italia non si ebbe a fare, non si fa, mai non si farà.
Nelle musiche popolari, "leggere", nel rock e sue declinazioni, c'è molto più amatorialismo, si potrà obiettare che siano musiche più facili della classica, ed in parte potrebbe essere vero, ma non in assoluto, anzi.., ma ci sarebbe da fare un discorso specifico più approfondito. 

 

analogico_09
Inviato
1 minuto fa, UpTo11 ha scritto:

Il violino ba-Rocco :classic_biggrin:

 

Pure, purchè non sia ta-rocco... :classic_laugh:

  • Haha 1
Inviato
2 ore fa, mozarteum ha scritto:

Bisogna creare nuovo pubblico.

Forse sbaglio, ma dubito il tiktokaro col cappuccio della felpa sugli occhi che oggi ascolta Olly dal cellulare, domani si faccia rimorchiare dalla Venezi ad ascoltare Verdi alla Fenice coi biglietti a 200 euro a botta.

Inviato

Anche a me pare cosa improbabile, nonostante il costo dei biglietti sia ormai simile.

Ferruccio1967
Inviato

Minetti, Carfagna, Gelmini,Venezi...

 

Inviato
11 minuti fa, Ferruccio1967 ha scritto:

Minetti, Carfagna, Gelmini,Venezi...

Roccella... :classic_laugh:

mozarteum
Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Nelle musiche popolari, "leggere", nel rock e sue declinazioni, c'è molto più amatorialismo,

Puo’ darsi, ma dovremmo riempire le sale di classica di questo si parla. Questo amatorialismo nel pop e nel rock (il complesso fra amici, la serata al locale ecc) non si converte nella passione per la classica. Questo e’ il tema.

Poi Beppe guarda che in Italia si fa tantissimo barocco in tanti festival e programmi e ci sono complessi e solisti di assoluto valore che si esibiscono.

Bisogna solo informarsi.

Tanto per dire a Siena questa estate e ieri a Firenze due lavori di Scarlatti, ieri il Ciro mai eseguito in Italia dopo la prima. E il Monteverdi Festival,  e Trame sonore, e il festival Barocco, a Roma il Gonfalone, l’accademia filarmonica.

 

Ovviamente le istituzioni accademiche come Santa Cecilia dove ci sono coro e orchestra di tipo sinfonico sono dedite al repertorio appunto sinfonico. Ma questo avviene a Berlino a Vienna a Londra a Parigi, nelle stagioni delle grandi orchestre e’ normalissimo. E li’ non si trova un becco d’un biglietto ed e’ pieno di giovani. Quindi non e’ questione di repertorio “accademico”.

Quest’ anno peraltro avremo la Passione secondo Matteo anche a Santa Cecilia nonche’ a dicembre mi pare il Monteverdi Choir.

C’e’ tutto, l’offerta musicale romana poi in particolare quest’anno e’ di livello assoluto fra Santa cecilia sinfonico e da camera, IUC, Opera, accademia filarmonica, teatro palladio.

Poi non so francamente ( non lo so veramente) se a un giovane possa interessare piu’ musica del 600 o 700 o un Mahler che ti schianta di suono dal vivo facendo impallidire ogni riferimento audiofilo e rockofilo quanto a potenza, forza sonora ecc.

forse e’ quello che vorresti ascoltare tu piu’ spesso.:classic_biggrin: ma i giovani chissa’

analogico_09
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Poi Beppe guarda che in Italia si fa tantissimo barocco in tanti festival e programmi e ci sono complessi e solisti di assoluto valore che si esibiscono.

Bisogna solo informarsi.

 

Credo di essere informato, Roberto, ci sono stato dentro per lunghi anni come corista dilettante in realtà musicali misto professionali ed amatoriali, come tutti i cori non a "stipendio" generalmente sono. Seguito a restare in contatto ed informato, mi rivorrebbero nel coro (per addolcire un po' di più la sezione dei bassi, sostiene il direttore artistico) per la Passione Giovanni di Bach che si terrà in Aprile, che eseguimmo gia in sei memorabili concerti nel 1983 tra Abruzzo e Lazio, se forse andrò, dipende da alcuni fattori. So come stiano anche ora le cose ora. Ne abbiamo parlato altre volte, non che si stia a zero, ma le offerte di musica barocca, antica, in Italia, sono episodiche e spaerpagliate, non già organiche per lo stivale, non tutti possono permettersi di correre di qua e di là per una questione di tempo e di costi. Le istituzioni concertistiche, teatri d'opera stabili che operano nelle città più grandi programmano essenzialmente musica "classica", romantica e post romantica nei vari generi garantiscono invece la possibilità di scelta più ampia con continuità, cose che con la musica antica ce la sogniamo. Sia in termini di quantità che scelte reportoriali dove alla fine ripropongono più o meno sempre lo stesso "messia" di Handel, pèer dire.., mentre delle musiche dell'anima manco se ne parla in via confessionale. 

Ci sono dei concerti estivi nelle location attrattive, chiese e altre sale di palazzi nobiliari, ma anche lì passato quel breve periodo che si risolve anche in scomode ammucchiate dentro le quali fatichi a fruire bene la musica, .si ritorna in quaresima... Negli altri paesi d'europa simili ai nostri è tutt'altra musica. Anche e livello di riscoperta, di trascrizione, concertazione, concertistica e registrazione,  ogni tanto scappa fuori qualche geniale autore italiano rigorosamente sconosciouto in patria ricoperto e "rivenduto" dai Fancesi. Ne abbiamom parlato varie volte in altre discussioni. Non voglio dare la colpa a nessuno di questo, se ne potrebbero approfondire semmai le cause, ma fatto sta che l'educazione musicale italiana è scarsa e limitata in confronto alla vastità della storia della musica, allo sforzo promoziopnale ed educazionale degli altri paesi.

Come se in letteratura si promuovessero prevalentemente i veristi, ad esempio, ed in pittura, idem, i crepuscolari. Il nuovo programma santataceciliano, lo avao spulciato, magari se ne riparla senza andare troppo in OT, vabbè.., il Monteverdi Choir .., la Passione Matteo immensa ma... si vive quasi solo di questo? Poi vedrò chi siano gli interpreti della Passione, quale repertorio eseguirà il Monteverdi Choir che ho sempre considerato in tempi abbastanza lontani,  il miglior coro del mondo nel suo genere, ma oggi... ancora tale magari ma lo abbiamo sentito e risentito... largo ai giovani.., Gardiner è famoso, si potrà mai campare di rendita ancora con lui quando il mondo pullala  di straordinarie,  nuove realtà interpretative? 

Significativo il fatto che il topic che ho aperto stamattina su un compositore capitale che sta all'origine del melodramma, del genere operistico, Emilio de' Cavalieri.., non solo lui, senza i quali niente Pergolesi, Rossini, Mozart, Handel, Verdi Puccini, etc etc.., quindi una faccenda storica e musicologica molto importante, se ne sta sta ancora lì solo solo soletto senza alcun sospetto come il numero 1...
:classic_rolleyes: :classic_smile:
 

1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Poi non so francamente ( non lo so veramente) se a un giovane possa interessare piu’ musica del 600 o 700 o un Mahler che ti schianta di suono dal vivo facendo impallidire ogni riferimento audiofilo e rockofilo quanto a potenza, forza sonora ecc

  Per me è una questione di educazione, causa ed effetto della conoscenza: se ti educo il popolo a battente con Verdì non si potrà pretendere che possa conoscere ed amare Handel nello stesso modo, o quasi... In ogni caso se il "suono" di Mahler schianta l'ascoltatore perchè sia più potente sonoramente ed emotivamente,  il coro finale di una delle due Passioni di Bach a scelta l'ascoltatore lo spiritualizza, lo ascetizza, lo rende simile alla materia di cui è fatto l'infinito spazio profondo proiettandolo in una dimensione della musicalità ben più elevata di quella pur altissima mahleriana (che certe volte a lungo andare sin allarga un poco troppo...) e di questo l'autore boemo ne fosse suppongo ben consapevole. Insomma non c'è un meglio o un peggio, chi schianta di più chi meno, bensì la diversità, il concetto che ognuno di noi ha dello "schianto" musicale a seconda delle diverse aspettative e prospettive. 

Dimenticavo, non sonlo i concerti ma anche l'insegnamento musicale, nello specifico delle prassi interpretative d'epoca; i migliori ex allievi ora affermati interpreti, strumentisti, direttori, cantanti ect, in larga misura sono scappati e/o lavorano molto ma molto di più all'estero dove .trovano adeguato riconoscimento e promozione della loro arte.   

 

Fabio Cottatellucci
Inviato
14 ore fa, mozarteum ha scritto:

insomma far capire ai giovani che e’ veramente cheap certa musica, non si cucca, non si progredisce, si resta nel suburbio della cultura e questo porta male pure col modello Unico quando sara’.


Ti vedo pervaso dallo spirito di Jan Jacques Rousseau, che ti instilla un'innata fiducia nelle inclinazioni naturali dell'essere umano :classic_smile:

I giovani in grado di capire la differenza fra musica da mangiare e musica da ascoltare l'hanno capita da un pezzo o la capiscono da sé, e con quella musica si cucca dieci volte di più che con la classica.

Nel suburbio della cultura ci stanno benissimo, quando il loro atteggiamento non è addirittura "non volio andare ankio a un univerzita pagata dalla golmann sacs".

Quanto al modello Unico, sono convinti che la società sia ingiusta perché dovrebbe permettere libero accesso ai casting di Amici e de Il Grande Fratello, unico vero ascensore sociale da loro riconosciuto.

L'unica cosa che può avvicinare alla classica è un'innata spinta verso la cultura, che peraltro si trova indipendentemente dalla classe sociale (ricordo un tassista che mi accompagnò a Fiumicino, che era un grande appassionato del barocco e un amico "ricco", con fabbrichètta di famiglia e villone ai castelli, il quale, già adulto e sistemato, ha frequentato la facoltà di Filosofia, laureandosi molto bene). 

analogico_09
Inviato

Per avviare i giovani alla musica, insieme ad altri fattori di natura individuale, privata, familiare, ambientale attraverso i quali veine trasmesso al pargolo l'amore musicale, non c'è metodo migliore dell'insegnamento scolastico, ad iniziare dalla materna, attraverso metodologie didattiche che nei paesi anglo-sassoni, franco-fiamminghi, vikingi e austro non più ungarico, etc, sono in uso ultrasecolare. Ad esempio, il più celebre, il metodo Orff, di quel Carl Orff autore dei celebri Carmina BuRini...
Metotologie esattamente opposte alle nostre didattiche dove l'ora di musica è quasi mediamente una "ricreazione", una  buona occasione per adottare un libro di testo magari... "firmato"... 

Inutile girarci intorno. Con questo, come una rete da pesca, si potranno acchiappare numerosi pesci, quelli che non riescono proprio ad accomodarsi, pazienza, evidentemente la musica classica (o jazz, perfino rock, etc) non sarà per loro, varrà pure la pena di accettare che vi sia anche un quid di selezione naturale. Oppure, costroro troveranno una loro strada diversa ed ugualmente premiante. E' E si potrebbe tornare anche al fattore al talento naturale di cui si è parlato sopra. 

Non finisce qui, l'insegnamento scolastico stimolante -integrando magari con conoscenze di cultura artistica generale, abituando il giovane a fare collegamenti tra i vari linguaggi dell'arte sviluppando scosì delle capacità critiche - porterà, o dovrebbe, potrebbe portare il giovane interessato a fare musica per proprio conto, molto meglio se facendo musica insieme oltre che in solitaria. Oh.., so bene che per come stamo messi in Italia nelle stanze di comando dei fatti culturali.., sarà più facile incontrare un pesce che abbia voce che ... Ci siamo capiti. 

Queste "norme" che ho cercato di intavolare non rappresentano ovviamente uno schema fisso od univoco,  ci sono altri fattori che concorrono alla formazione musicale della popolazione: i concerti, ad esempio, le programmazioni concertistiche istituzionali aperte all'"abbonato" come pure al grande pubblico, ai giovani che ... una volta c'era l'Agiumus...

Inoltre benissimo tre repliche della Valchiria wagneriana in tre serate, circa 5 ore a concerto, stupendo, meraviglioso, ma mi piacerebbe anche vedere, fosse solo per errore, un concerto di "romantica" in meno per dare spazio chessò.., a una sola delle Cantate di Giovanni Sebastiano Bach.., che da noi  sono più rare della parola nei pesci.   

analogico_09
Inviato

Penso che si potrebbe creare nuovo pubblico non solo tra i giovani anche da noi, proponendo molta più musica antica e barocca, fino al classicismo, nelle varie forme che che trovano non poche assonanze sul piano dell'improvvisazione, della scrittura partituriale più libera e "democratica" meno "autoritaria" della romantica, con la musica pop, con la colta "contemporanea del '900" fino ai nostri giorni. 

Ma si tratterebbe di farle conoscere di più queste musiche, mentre  l'establishment accademico di vecchio stampo, che si aggiorna più nella forma, nel marketing, nutre qualche timore di perdere la sua maggiore ascendenza, il suo maggior controllo sui fatti musicali nazionali, forse nutrendo qualche gelosia... 

Inviato

Vedo già frotte di brufolosi accorrere per ascoltare in teatro Gasparini, Charpentier e Scarlatti. :classic_laugh:

 

Semmai, senza scomodare il barocco che credo interessi davvero a pochi,  in Italia c'è scarsissima attenzione per la musica del secondo novecento, compresi i serialisti che avendo il "grip" di alcune celebri colonne sonore cinematografiche hanno un pubblico potenziale più ampio. Per non parlare dell'elettronica "colta" che meriterebbe ben altra attenzione.  Così come lo avrebbero le esecuzioni in teatro (che all'estero già si fanno) di alcuni concept-album pop.

Credo che i ganci per il rinnovamento del pubblico sarebbero numerosi. Ad esempio l'unica volta in cui ho assistito recentemente in Italia ad un'opera di Glass c'era il pienone di giovani. 

Ma fin che saranno i vecchi a pensare e programmare stagioni e selezionare la musica capirai...

  • Melius 1
jakob1965
Inviato
16 ore fa, Velvet ha scritto:

Forse sbaglio, ma dubito il tiktokaro col cappuccio della felpa sugli occhi che oggi ascolta Olly dal cellulare, domani si faccia rimorchiare dalla Venezi ad ascoltare Verdi alla Fenice coi biglietti a 200 euro a botta.

 

La musica non viene più insegnata o al limite divulgata nelle scuole - vi sono poi molte improbabili scuole e scuolette private - per me questo può essere il motivo:  ma chi ha eliminato o ridotto la musica dai programmi scolastici ? Boh non mi ricordo - chiedo a chatGPT

 

Quando era piccola mia figlia alle elementari vi era l'insegnante di musica - mi ricordo il saggio:  > 100 bambini che soffiavano nei flauti dolci quasi a caso  - sono dovuto scappare via  - una lancia nel cervello - una cosa inaudita ....  vabbuò l'insegnante assomigliava a Prodi (sul serio) - questo non mi ha aiutato  :classic_biggrin:  

  • Haha 1
Inviato

quella della formazione scolastica è una questione radicale e importantissima, ovviamente, che richiede decenni per un cambio di mentalità.

Che sarebbe doveroso, intendiamoci, ..altro che doveroso.

Ma penso sia molto difficile inserirlo nella questione Venezi, e mettere come parametro della scelta della stessa a direttore di uno dei più famosi teatri d'Europa la potenziale sua "attrattività per i giovani", mi sembra davvero arrampicarsi sugli specchi.

Il direttore di un grande teatro, o di una grande orchestra ( ma anche di una media, non necessariamente i Berliner o i Wiener) deve fungere da traino e da guida dell'istituzione, per il proprio personale prestigio, per  la qualità tecnica e manageriale ad alto livello ( guardate cosa ha fatto Pappano a Santa Cecilia in quindici anni, @mozarteum   potrebbe esserne testimone più di chiunque altro) ; girano milioni di euro e un prestigio che non puoi svilire con considerazioni che non siano solo ed esclusivamente musicali

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