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Povertà in Italia


Uncino

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Inviato
2 ore fa, mozarteum ha scritto:
4 ore fa, Revenant ha scritto:

Io so solo che quando sei povero vero ti adatti a qualunque lavoro.

La realtà ci dice che da noi non è così, quindi qualcosa non torna.

Trovo questa osservazione fondata.

Molto spesso i poveri non sono in condizioni di salute ottimali, o sono anziani, e poi teniamo conto del fenomeno del lavoro povero, dove anche lavorando come degli animali da soma si rimane sotto la soglia della povertà. 

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Un tempo era possibile vivere dignitosamente anche in povertà mia lieta, dall'avvento del craxismo della milano da bere ante(camera) del bersusconismo non fu più possibile... La povertà diventa infamia. I democristiani magnavano ma facevano anche magnare... In seguito accadde quel che accade ancora oggi a livelli ancora più bassi: se non hai non sei.

Festeggio questo momento di comunione di idee.

Concordo. In particolare sul “se non hai non sei”.

É sempre esistito con alterni successi nella storia.

Solo chi ha vissuto, per vari motivi, un po’ più vicino alla povertà, può capire quanta dignità può esserci, ed il fatto che non tutti sono baciati dalla sorte.

Tanti provano a sottrarsi in modo attivo al bisogno, e non sempre riescono.

Il manovale ed il bracciante a giornata esistono ancora ma, paradossalmente, il complesso di regole finisce per complicare.

I vari sistemi tentati di Voucher non hanno avuto successo.

Ho conosciuto persone per bene espulse dal mercato del lavoro provarne di ogni restando per anni senza occupazione.

Qualcuno resiste, poi riesce, altri cedono.

Poi abbiamo i professionisti del lamento, che si presenta però in tante forme e richieste di assistenza , che non va solo al “povero” ma anche ad un’economia inefficiente etc.

Il tema di uno Stato che fa bene in una società civile che premi l’onestà e aiuti nelle difficoltà resta per me centrale.

Inviato
54 minuti fa, extermination ha scritto:

Se poi fanno il 110 per aiutare anche i benestanti o se li buttano anziché "investire" in quantità adeguata e qualità dei servizi ai cittadini che non possono ricorrere al privato , checce potemo fa'?

 

 

Ci sono tante variabili, c'è chi dice che il 110% abbia creato lavoro, corcolazione di denari, ecc, a differenza di ciò che non si avrebbe con un ponte sullo stretto secondo gli osservatori che è diventato un obiettivo demagogico di Salvini, soldi che andrebbero più urgentemente e sensatamente spesi per la sanità.

E a proprosito di speculazioni.., ma ti pare che una spesa normale al supermercato di prodotti alimentari e non di prima necessità vada sempre più de facto aumentando, alla faccia dell'inflazione diminuita. I prezzi a umentano a profusione., per non parlare delle energie e altre utenze di prima, strettissima necessità in mano agli speculatori degli ultra-iper profitti dove la politica è impotente se non anche, più che altro... consensenziente.

Per no parlare delle nache.., e chi le tocca.., è per questo che parlavo di una minoranza che detiene la fetta della torta in modo sproporzionato rispetto alle maggioranze popolari che hanno meno in modo che possa esserci chi abbia di più. E, come già precisato nell'altro topic, non mi riferisco alle singole realtà familiari borghesi più o meno ricche..,bensì ai sistemi di potere enorme che pigliano tutto lasciando le briciole per chi fatica a vivere e che creano i bisogni fittizi per incrementare a dismousra i consumi dove la gente che poco guadagna abbocca tanto.

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Il problema e’ come declinare buoni principi umanistico/filosofici in prassi economica virtuosa.

Finche’ il primo mondo dettava legge in economia e nella produzione cio’ era anche abbastanza facile secondo lo schema socialdemocratico.

Ora che avanza il secondo mondo ipercompetitivo sulla produzione tradizionale e anche, sempre piu’,  in quella d’alta tecnologia, questa declinazione e’ diventata difficile e a rischio di innescare recessione (dovuta a fuga di capitali e imprese): dunque di estinguere per altra via il welfare

Quoto. Perché é il vero problema delle società occidentali.

Tuttavia richiederebbe unità e cooperazione da parte della politica e della società, purtroppo sempre più incline a dar voce alla pancia.

Inviato
14 minuti fa, 31canzoni ha scritto:

Molto spesso i poveri non sono in condizioni di salute ottimali, o sono anziani, e poi teniamo conto del fenomeno del lavoro povero, dove anche lavorando come degli animali da soma si rimane sotto la soglia della povertà.

Questa e’ una osservazione che condivido.

Le persone che hanno seri problemi di salute che impediscono qualsiasi attivita’ lavorativa sono tuttavia gia’ assistite. Per esse sarebbe anche auspicabile un incremento di assistenza. Ma sono relativamente poche.

Il lavoro povero non esiste se contrattualizzato. Ma questo e’ un altro discorso.

Inviato
6 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

bensì ai sistemi di potere enorme che pigliano tutto lasciando le briciole per chi fatica a vivere e che creano i bisogni fittizi per incrementare a dismousra i consumi dove la gente che poco guadagna abbocca tanto

Questo e’ un discorso politico e filosofico.

I sistemi di potere enormi (energia, finanza) non sono in Italia. Si parla di Italia o del mondo? 
I sistemi di potere poi sono generalmente public companies (almeno in occidente). I manager sono strapagati ma in rapporto a quanto accrescano  il valore di dette companies. Sulle public companies investono i fondi sovrani, le casse previdenziali e anche investitori medi e piccoli. 

Insomma io non riesco a vedere una schematica contrapposizione fra ricchi e poveri nell’economia moderna fortemente intrecciata.

Poi l’ultima parte del ragionamento e’ di natura psicologico/sociale.

Se uno guadagna poco ma tuttavia puo’ spendere per le frivolezze inculcate dalla societa’ dei consumi allora non e’ povero.

 

extermination
Inviato
10 minuti fa, mozarteum ha scritto:

lavoro povero non esiste se contrattualizzato. Ma questo e’ un altro discorso.

Insomma!! Quando si è parlato del salario minimo ne son venute fuori delle belle riguardo i salari di alcune categorie ( 700/800 euro netti mese per 35/40 ore settimanali)

Inviato
1 ora fa, cactus_atomo ha scritto:

a meno di non avere un regime assolutamente egalitario(una sorta di comunismoalla ennesima potenza) ci sarà sempre qualcun9 con un reddito sopra la media e qualcuno con un reddito sotto la media. 

 

 

Pazienza, il livellamento meccanico non sarebbe salutare, ma si dia pur nelle differenze la possibilità anche ai meno abbienti di poter vivere dignitosamente. Questo purtroppo non è più possibile, come dicevo sopra, la povertà non è condizione sociale dignitosa bensì una condanna a morte, morte morale se non anche biologica la quale non è vero che sarrivi per tutti uguale...

  • Melius 1
Inviato
7 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Questo e’ un discorso politico e filosofico.

I sistemi di potere enormi (energia, finanza) non sono in Italia. Si parla di Italia o del mondo? 
I sistemi di potere poi sono generalmente public companies (almeno in occidente). I manager sono strapagati ma in rapporto a quanto accrescano  il valore di dette companies. Sulle public companies investono i fondi sovrani, le casse previdenziali e anche investitori medi e piccoli. 

Insomma io non riesco a vedere una schematica contrapposizione fra ricchi e poveri nell’economia moderna fortemente intrecciata.

Poi l’ultima parte del ragionamento e’ di natura psicologico/sociale.

Se uno guadagna poco ma tuttavia puo’ spendere per le frivolezze inculcate dalla societa’ dei consumi allora non e’ povero.


In Italia tali sistemi tentacolari hanno le succursali...

 

Per quanto riguarda l'analisi tecnica delle dinamiche economico-finanziare, nulla da eccepire, però l'intreccio tra ricchi e poveri risulta essere spesso perverso.

Per quanto riguarda l'aspetto psicologico/sociale, giusta la definizione, mi riferivo a una povertà summa di frustrazione morale, psicologica e materiale.., perchè anche nella non povertà grave vi sono deelle limitazioni più o meno gravi che creano ed acuzzano le frustrazioni. Financo nelle povertà più misere, dove non si hanno i soldi neppure per compreare gli "autobiotici" per il figlioletto malato che vive in baracca con mamma e papà, pur di sentirsi vivi, di reagire alle privazioni, si riescono a trovare i soldi per provare quel momento di brivido dell'oddio me'pija lo sturbo!!!! ... :classic_biggrin:

 

 

 

Inviato
4 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Financo nelle povertà più misere, dove non si hanno i soldi neppure per compreare gli "autobiotici" per il figlioletto malato

E dai li passa il ssn. Non facciamo de amicis mo’:classic_biggrin:

quanto alla poverta’ morale esiste, pero’ nel mondo d’oggi la tecnologia da’ gratis cio’ che una volta si pagava profumatamente. Un esempio per tutti: la musica.

Se poi uno sente i rapper anziche’ la pastorale che possiamo fare? 
insomma io credo molto nella responsabilita’ individuale anche nelle condizioni disagiate

Inviato

Che molte persone siano in grande difficoltà economica nel nostro paese è un dato di fatto. Ma non dobbiamo dimenticare che il nostro è un paese di grande evasione fiscale. Ho la sensazione che i numeri relativi alla povertà assoluta non rispecchiano la realtà. Conosco tante persone che dichiarano pochissimo, nulla tenenti che vivono da re. Persone che hanno chiesto di essere esonerato da pagare la retta relativa alla mensa scolastica e guidano macchine di lusso. Persone che abitano nelle case popolari che vestono tutto firmato. l'Italia non è un paese come gli altri, qui tutto è l'incontrario di tutto. Ci sono purtroppo tanti poveri, non voglio negare, ma 1 su 10!!! Dai, guardiamoci intorno!!  E come diceva il Berlusca;" ma quale povertà, i ristoranti sono sempre stra pieni".

 

extermination
Inviato
1 minuto fa, fabbe ha scritto:

ristoranti sono sempre pieni".

Diciamo le trattorie và! Down grade dovuto all'inflazione 2022 e 2023:classic_biggrin: 

Inviato

Bisogna vedere come sono calcolati. Alla caritas gli evasori non ci vanno, ma credo anche io che il dato sia eccessivo se per poverta’ intendiamo quella assoluta. Fra l’altro credo sia concentrata ai margini delle grandi citta’

Inviato

qua tra povery ed evasione fiscale fareste deprimere pure rocco

Inviato

mancano ancora i 30 km in città, le mascherine poi cosa altro

non ricordo e siamo sul baratro del precipizio morale

 

Inviato

@mozarteum sono d'accordo con te, ma che rispecchia quasi il 10% della popolazione ho qualche dubbio 

Inviato
2 minuti fa, extermination ha scritto:

Diciamo le trattorie và!

E’ un momento di riposizionamento dei ristoranti medi.

Non ha molto senso spendere in due 130 euro per cose che puoi mangiare meglio a casa (salvo una location particolare) e non tutti gli chef hanno vocazione a una cucina d’autore che renda infungibile una esperienza. Io tendo ad andare sempre meno e soprattutto in campagna dove il rapporto spesa/godimento e’ corretto

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