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Il Requiem mozartiano di Currentzis


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Inviato

Molti dovrebbero informarsi sullo "Stylus Phantasticus" ed ascoltare alcuni pregevolissimi organisti (io ne conosco un paio veramente bravi e tutt'altro che autoreferenziali) che interpretano Bach così come probabilmente lui stesso eseguiva le sue composizioni: il metronomo (p.e.) spesso è (per fortuna) un lontano ricordo ... :classic_love:

Lo studio della Musica del 500/600/700 (e potremmo tranquillamente arrivare fino a Mozart) non può prescindere da una conoscenza storica approfondita di quello che era il "mondo che non c'è più", che noi spesso riteniamo ingessato e che invece era assai più "libero e libertino" rispetto ai rigidi schemi che oggi molti vorrebbero imporre.

La Musica, in estrema sintesi,  ha priorità sulla partitura, che spesso non è altro che un canovaccio...

Da Beethoven in poi, ovviamente, è tutt'altra storia ...

Bye,

Max

analogico_09
Inviato
4 ore fa, Max440 ha scritto:

La Musica, in estrema sintesi,  ha priorità sulla partitura, che spesso non è altro che un canovaccio...

 

 

Si.., e la musica da dove la si caccia fuori, se non dalla partitura dalla ricevuta della trattoria?

 

Le partiture nel periodo "classico" non erano più "canovacciose", non confondiamo con le partiture "antiche" (medioevo, rinascimento) che già nel barocco, a parte la scrittura del basso continuo o cifrato che lasciava ampi margini di improvvisazione, erano compiute. Le partiture autografe delle opere handeliane, ad esempio, o delle passioni di Bach, o d'altra musica strumentale, a livello di note sono perfettamente compiute, non è possibile togliere o aggiungere nulla, non vi sono le indicazioni dinamiche ma quella è un'altra storia. Le dinamiche restano "discrezionali" anche con le partuture "beethoveniane", con quelle certosinamente notate.

Inviato
10 ore fa, Grancolauro ha scritto:

La stranezza dei campanacci e del frammento aggiunto genera poi un gioco metatestuale, una specie di ipertesto che porta in scena le diverse stratificazioni dell'opera. Ma su questo ci vorrebbe un filologo come @Lolparpit per avere un'opinione competente...

Troppa fiducia, forse mal riposta...la filologia di cui mi occupo riguarda testi letterari. Credo che i principi cardine siano gli stessi della filologia per testi musicali, ma l'obiettivo di un musicista, che si fa carico dell'interpretazione del testo che presenta al pubbico, ha obiettivi diversi rispetto a un filologo che deve restituire il testo critico su carta (o in edizioni digitali, da qualche anno). Principio condiviso è guardare alla volontà dell'autore, e possibilmente all'ultima volontà dell'autore, ma queste difficilmente è determinabile, e talvolta è bene non rispettarla: Virgilio non voleva fosse pubblicata l'Eneide, ma fortunatamente non fu esaudito nel suo desiderio, e così leggiamo il più bel poema epico della letteratura latina classica. C'è per chi fa filologia dei testi letterari il filone dell'ecdotica dell'opera incompiuta: come si restituisce il testo di un'opera non arrivata a compimento? In questo caso determinare la volontà dell'autore è ancora più arduo, e diventa quasi una chimera. Tra le cose da valutare è il livello di incompiutezza: è un'opera in cui è mancata la revisione finale? Più che 'non finito' è un caso di 'non rifinito'? E' invece un opera largamente incompiuta? E' un'opera rimasta allo stadio di abbozzo? E' completata per alcune parti, e per altre ci sono abbozzi disorganici (l'Incompiuta di Schubert, credo...)? Come c'è giunta materialmente: ci sono autografi? Abbiamo materiale sotto il controllo dell'autore? C'è materiale spurio? 

Del Requiem di Mozart ho informazioni molto molto superficiali: mi sembra rientri nel caso di un'opera largamente incompiuta, e completata da altri. Credo, ma non sono sicuro, siano rimasti autografi di Mozart, o perlomeno è noto che alcune parti le abbia completate, mentre il resto è stato elaborato da Sussmayr sulla base di materiale mozartiano. La tradizione delle esecuzioni affianca materiale genuino a materiale spurio, sebbene probabilmente derivato da partiture autentiche. Non so se sto dicendo correttamente...

Concludendo: secondo me la configurazione del Requiem di opera largamente incompiuta, con brani autentici finiti, parti allo stadio di abbozzo, e materiale elaborato da altri, lascia più margine di manovra al musicista/interprete. Mi sembra che Currentzis abbia recuperato materiale fugato mozartiano...a me non sembra una cosa illegittima, sebbene esca da una tradizione consolidata. Naturalmente va valutata la coerenza stilistica, l'ammissibilità della scrittura con quella di Mozart o del suo tempo (noi lo chiamiamo l'usus scribendi...). Insomma: la penso più o meno come Grancolauro. Le mie perplessità sulla sua interpretazione (del greco) derivano dal fatto che al mio orecchio certe soluzioni, dinamica, contrasti, suonano eccentriche rispetto a quanto sono abituato. 

Anch'io sono ammiratore del Requiem di Bernstein, che mi tocca profondissimamente: certo che però sembra un'opera di 70 anni dopo...ma quando ascolto preferisco avere un approccio più spontaneo, di pelle, poco intellettuale. 

  • Melius 1
  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
10 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Rispetto anch'io il tuo punto di vista, Peppe, figuriamoci.

Tuttavia, a mio modo di vedere, Currentsiz non commette alcun abuso. Introduce certo elementi che nella partitura non ci sono, cosa per altro legittima e per certi versi inevitabile, considerando la natura di questo spartito. Ma non fa nulla che la partitura esplicitamenta escluda. La sua è un'interpretazione che sta sul limite, che porta al limite (la partitura, la qualità del suono, le capacità tecniche degli esecutori, l'attenzione degli ascoltatori). In questo è sicuramente provocatoria. Ma non per ciò stesso autoreferenziale. Tutt'altro, direi: pretende di rompere i riferimenti tradizionali per suggerirne di nuovi, sebbene in questo sia probabilmente destinata al fallimento. Non autoreferenziale, dunque, ma velleitaria probabilmente sì.

La stranezza dei campanacci e del frammento aggiunto genera poi un gioco metatestuale, una specie di ipertesto che porta in scena le diverse stratificazioni dell'opera. Ma su questo ci vorrebbe un filologo come @Lolparpit per avere un'opinione competente...


Sull'"abuso" abbiamo opinioni diverse, Daniele, io ho detto la mia argomentata sulla musica, sulla testualità, ho cercato di evidenziare, citando alcuni specifici espisodi musicali, gli aspetti interpretativi che trovo sopra le righe, arbitrari e inutilmente provocatori con i quali il direttore cerca di costruire un podio per se stesso piuttosto che cercare una libertà interpretativa, come fan tutti, senza alterare quanto in partitura sia esattamente scritto. Potremmo anche chiamarla "velleitaria" l'operazione, come dici tu, e non sarebbe un termine più indulgente.

 

La natura di questo sparito non è così "peripatetica" come la si vorrebbe intendere, la quale come più volte sostenuto è
 

23 ore fa, analogico_09 ha scritto:

partitura "ufficiale" e secolarmente, storicamente e musicologicamente condivisa.

 

dove Mozart affida, dettandola, al suo allievo (o più allievi) il completamento della sua opera parzialmente incompiuta, o per meglio dire non scritta di proprio pugno (per quanto riguarda la prima parte - la seconda è altra cosa, altro mondo nonostante vi siano riprese tematiche della prima) e non già per divinazione a Currentizis oppure a Solti, Harnoncourt, ecc.

Mi scuserai ma sulle "stranezze" dei campanacci e d'altro tipo non credo sia possibile innescare il gioco della metatestualità che potrebbe diventare mera speculazione intellettuale allo stato delle cose, in assenza di elementi probatori storici, musicologici, partituriali o di altre fonti testimoniali d'epoca. Se questa faccenda venisse chiarita non avrei difficoltà a rivedere quanto mi è dato capire ora attraverso gli elementi che abbiamo anzi non abbiamo in mano, da appassionato di musica interessato alla filologia ambito interpretativo del quale avrò scarsa competenza ma che ho avuto modo di frequentare da modesto facitore di musica per diletto seguendo il "metodo" filologico. 

 

Credo che le distinte posizioni siano state chiarite.., si tratterebbe solo di attendere che giunga infine la "rivalazione" sulgli elementi partituriali "alieni" che mai fino ad oggi si erano visti né sentiti in nessuna esecuzione del Requiem di Mozart.

 

In genere le rivoluzioni costano fatica, sangue e dolore.., non la riconosceremo in chi non abbia ancora completato e quindi suoperato le "Tre" fatidiche, "Magiche" prove dell'iniziazione...

 

analogico_09
Inviato
1 ora fa, Lolparpit ha scritto:

Concludendo: secondo me la configurazione del Requiem di opera largamente incompiuta, con brani autentici finiti, parti allo stadio di abbozzo, e materiale elaborato da altri, lascia più margine di manovra al musicista/interprete. Mi sembra che Currentzis abbia recuperato materiale fugato mozartiano...a me non sembra una cosa illegittima, sebbene esca da una tradizione consolidata. Naturalmente va valutata la coerenza stilistica, l'ammissibilità della scrittura con quella di Mozart o del suo tempo (noi lo chiamiamo l'usus scribendi...). Insomma: la penso più o meno come Grancolauro. Le mie perplessità sulla sua interpretazione (del greco) derivano dal fatto che al mio orecchio certe soluzioni, dinamica, contrasti, suonano eccentriche rispetto a quanto sono abituato. 

 

Quindi , in stato di incertezza, si resta sul piano delle ipotesi non già dei fatti.

Di fronte ad una partitura "soggetto debole" (una doppia partitura, nella dicotomia...) il cui originale non porta l'esclusivo e incontrovertibile sugello autoriale, le soluzioni potrebbero essere due.

Si segue come da sempre accade la partitura "convenzionale" la quale nonostante i dissidi, ombre e luci, pur nel compromesso e insieme nelle richerche musicologiche e storiche che sia stato possibile realizzare, ha trovato fino ad oggi universale condivisione. Opzione questa che non impedisce in alcun modo l'approccio interpretativo libero, originale,  creativo financo audace, innovatico pur restando nel solco della "convenzione".

Oppure, data una partitura convenzionale figlia di una camerata di autori, che non abbia punti di riferimenti genitoriali univoci, l'interprete potrà sentirsi libero di "manovrarla" a piacimento.

A parte il fatto che la prima parte del Requiem E' mozartiana nello spritito e nelle forma, dove sia stato accertato, salvo smentite autorevoli, che ciò che Mozart non potè vergare di suo pugno sulla partitura lo trasmise/dettò al suo allievo (oppure a più allievi) sul letto di morte, fino al Lacrimosa (la seconda parte non è Mozart: a dispetto delle ricorsività della prima parte è li per riempire, altrimenti il concerto sarebbe venuto troppo breve e il pubblico pagante si sarebbe incacchiato.., gli odierni discografici avrebbero dovuto tiermpire con altro il vinie....  :classic_rolleyes:), ciò comporta che ogni interprete fa del Requiem di Mozart una propria creatura, "vestendola" in mille modi differenti sulla falsariga scaduta della partitura attualmente in "servizio" effettivo e permanente che non ha certo imbalsamato o depresso la forma e lo spirito musicale di Mozart in oltre due secoli di interpretazioni.
Inoltre andrebbe ricordato che nella musica classica si fa libera interpretazione delle opere, sia essa filologica, quindi più "arretrata" proprio per farsi più "avanzata", sempre reatando nel seminato, non già "arrangiamento" come in altri generi musicali non "colti".

 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

a livello di note sono perfettamente compiute, non è possibile togliere o aggiungere nulla, non vi sono le indicazioni dinamiche ma quella è un'altra storia

 - primo: chi ha parlato di note?

 - secondo: la dinamica è parte fondamentale dell'interpretazione, quanto lo sono le note, ergo ...

 - terzo: e tutta la questione del ritmo e dei tempi?

 

In sintesi: la partitura è un canovaccio almeno fino alla fine del 1700/inizi 1800: questa è Storia della Musica, tutto qui ...

analogico_09
Inviato

@Max440

 

46 minuti fa, Max440 ha scritto:

- primo: chi ha parlato di note?


Hai parlato di musica ed io ho risposto sulla musica...

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:
7 ore fa, Max440 ha scritto:

La Musica, in estrema sintesi,  ha priorità sulla partitura, che spesso non è altro che un canovaccio...

 

 

Si.., e la musica da dove la si caccia fuori, se non dalla partitura dalla ricevuta della trattoria?

 

Ho forse detto che dinamica, ritmo, tempo non facciano parte della paritura cosa di cui l'interprete non debba tenere conto? Intendevo dire che

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Le dinamiche restano "discrezionali" anche con le partuture "beethoveniane", con quelle certosinamente notate.

 

e anche la "perceazione", le "misure" del tempo sono variabili.., ogni interpreta ha un suo polso ritmico e un proprio senso del tempo. Le note invece no. Il si naturale e è si naturale e basta.
 

46 minuti fa, Max440 ha scritto:

In sintesi: la partitura è un canovaccio almeno fino alla fine del 1700/inizi 1800: questa è Storia della Musica, tutto qui ...



Ciò che scrivi a mio avviso non è una sintesi bensì una generalizzazione. La musica pre-beethoveniana non sarà notata ai livelli dei più certosini dettagli , "autoriteri" che si avranno in seguito, ma non era affatto "canovaccio" seconto l'accezione figurata del termine in ambito artistico (abbozzo, bozza, schema, sommario, traccia) che riguarda invece la musica antica e parte della barocca.

Lo dice la storia e la partitura stessa.


Ti sembra che questa partitura autografa del '700, Dies Irae del Requiem di Mozart, sia un abbozzo?

 

1280px-K626_Requiem_Dies_Irae.jpg


Paragoniamola con la partitura originale di Monteverdi, del Vespro, 1610. Non sono segnate neppure le battute... 🤷‍♂️



Monteverdi_Marienvesper_Altus.jpg

Grancolauro
Inviato
Il 29/2/2024 at 10:47, prometheus ha scritto:

mi sembra che il clima espressivo sia molto diverso rispetto al disco, forse la registrazione molto spinta contribuisce a raffreddare il messaggio musicale?

Ho ascoltato un po’ la versione che hai postato e in effetti mi sembra meno “estrema” rispetto a quella su CD. Non so se sia solo una questione di registrazione, probabilmente c’è dell’altro. Il clima è più dolente, le voci più espressive, gli accenti meno marcati. 

analogico_09
Inviato
Il 2/3/2024 at 06:04, Max440 ha scritto:

Lo studio della Musica del 500/600/700 (e potremmo tranquillamente arrivare fino a Mozart) non può prescindere da una conoscenza storica approfondita di quello che era il "mondo che non c'è più", che noi spesso riteniamo ingessato e che invece era assai più "libero e libertino" rispetto ai rigidi schemi che oggi molti vorrebbero imporre.

 

Dimenticavo... Si da' il caso che in quelle epoche, come già detto prima, era prassi vigente, comune, normale, concepire la musica in maniera più libera fin dalla scrittura, ed inoltre nelle esecuzioni  più sganciate dalla scrittura, dove, a fronte di partiture stringatissime, "canovaccio", lineee musicai essenziali senza nessuna indicazione di tempo di battute, perfino di strumenti a volte nelle musiche del più remoto medioevo, fondate sull'improvvisazione e su una importante discrezionalità. La quale non era licenziosità, l'ammucciata o l'anarchia, perchè quello che non veniva scritto, le varie prassi esecutive, tecniche, stili e linguaggi veniva condiviso e tramandato oralmente, oltre al fatto che esistessero eccellenti e numerosi trattati ai quali tutti si riferivano per ritrovarsi concordi sul modo di comporre ed eseguire nei modi più liberi ed insieme "disciplinati", cosa che faceva risparmiare carta e inchiostro ai compositori, non c'erano le fotocopie, dove agli esecutori bastava la notazione essenziale in quanto capaci di  leggere anche le note e i "segni" invisibili che avevano memorizzato, tutto quanto messo a fritto grazie all'esperienza.

Musicisti capaci di leggere un basso continuo o cifrato risparmiando la fatica al compositore o copista di scrivere tutte le note della linea stessa bensì solo le fondamentali da sviluppare secondo le relazioni numeriche che potevano variare da caso a caso.

Poi.., iniziando più "gradualmente" dalla fine del "classicismo" anticipatorte del romanticismo, in poi, per tutto il periodo romantico e post-romantico, fatta eccezione per talune "scuole" musicale più azanzate, in funzione dei cambiamenti verificatesi per via naturale, cambiate anche le concezioni, le istanzae , le estetiche musicali insieme a quelle sociali, culturali, esistenziali, politiche, in una parola: storiche, la partitura diventava sempre più "autoritaria", adattandosi ai nuovi tempi estetici,; la notazione globale più dettagliata, meticolasa, stringente. Ed io trovo naturale che ciò sia accaduto, anzi, quanta musica meravigliosa sia stata scritta con queste partiture "ragioneristiche" tutti lo sappiamo.  Ciò nonotante, pur con tutto questo zelante perfezionismo "notarile", hai voglia quante cose, ad libitum, l'interprete ha metterci ancora del suo pur rispettando il "segno" formale e lo spirito emozionale, l'espressione, dell'autore.

Quindi ciò che dici mi pare non c'entri nulla con la questione qui trattata, la libertà interpretativa degli anni "antichi" non è più nelle cose.., e con chi te la vuoi prendere? Prendiamocela on "Beethoven".., prima anche che con Mozart e Haydn, i quali hanno fatto il giusto "mestiere" che volevano e dovevano fare in quegli anni  di cmabiamenti, durante i quali moltissime cose de'Europo e del monso andavano cambiando. 

A me piace tutta la musica, moltissimo anche il sistema musicale più "elastico", più spontaneo e forse più naturale, dove l'improvvisazione abbia un ruolo importante - non a caso amo anche il jazz - ma dove questo d si possa fare, e non si può fare con le musiche di diverso carattere, è per questo che sono legato e grato alle realtà filologiche che hanno permesso, attraverso la ricerca, lo studio, l'approfondimento dei testi e delle partiture d'epoca originali, o copie delle stesse, per poterci avvicinare di più alle prassi esecutive d'epoca, meravigliose, le ritroviamo in tante musiche dei giorni nostri, nelle culture musicali del resto del mondo, fuori dei territori eurocentristi, di scoprire o riscoprire dei grandissimi autori "antichi" dimenticati, snobbati, se non anche ciecamente osteggiati e con essi riscoprire musiche meravigliose e più degnamente riproposte secondo le più consone e secondo me inalienabili prassi esecutive e ciò ci consente di riscoprire la fragranza musicale che riveste l'approccio musicale impt rovvisativo. Che non significa avere come fine, grande scemenza messa in giro da chi abbia un'idea errata della filologia, o che tema la sua "concorrenza", suonare esattamente come suonava Bach.

Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Che non significa avere come fine, grande scemenza messa in giro da chi abbia un'idea errata della filologia, o che tema la sua "concorrenza", suonare esattamente come suonava Bach.

 

Questo però è un tuo parere, tra l'altro un "pochino" arrogante, di un pur rispettabilissimo "signor nessuno" ... :classic_wink:

Per cui.... un po' di cenere in capo e apertura mentale verso chi ne sa probabilmente anche più di te (sai che ce n'è qualcuno tra gli ennemila musicisti sulla piazza, vero?)

Per me il discorso è chiuso qui.

Alla prossima singolar tenzone :classic_cool:

Max

analogico_09
Inviato

:classic_cool:

1 ora fa, Max440 ha scritto:

Questo però è un tuo parere

tra l'altro un "pochino" arrogante, di un pur rispettabilissimo "signor nessuno" ... :classic_wink:

Per cui.... un po' di cenere in capo e apertura mentale verso chi ne sa probabilmente anche più di te (sai che ce n'è qualcuno tra gli ennemila musicisti sulla piazza, vero?)

Per me il discorso è chiuso qui.

Alla prossima singolar tenzone :classic_cool:

Max

 

 

Certo che è un mio parere legittimo, e l'arroganza è in chi per primo la pronuncia. Hai pensato forse che potessi avercela con te, o con qualcun altro del forum? Il mondo fuori di qui è pieno di gente "impersonale" che pensa in tal modo sfalsato rispetto alla realtà oggettiva del fenomeno di cui parlavo. Invece noi siamo qui per confrontare le divese opinioni non per dare dell'arrogante a chi la pensa diversamente e che dice la sua senza insultare l'interlocutore.
 

Cmq, hai mancato il centro e perso la buona occasione di intervenire sui contenuti di pubblico interesse rivolti a tutti che il modestissimo qui presente "signor nessuno" ha cercato di intavolare con la speranza che qualche "professore" dicesse la sua argomentando ovvero dimostrando di essere un "signor qualcuno" . 

Non ci saranno altre singolar tenzoni preferisco le collettive argomenTaZioni...  :classic_wink:
By

 

 

 

Grancolauro
Inviato
14 ore fa, analogico_09 ha scritto:

mondo fuori di qui è pieno di gente "impersonale" che pensa in tal modo sfalsato rispetto alla realtà oggettiva del fenomeno di cui parlavo

Pensierino semiserio dichiaratamente OT (cancellatelo se fuori luogo) e non riferito alle parole o alle considerazioni di Pappe, che ne costituiscono solo uno stimolo. Spero Peppe non me ne vorrà, la mia è una considerazione generale relativa a certi atteggiamenti ricorrenti su Melius. 


Io che tendo alla pignoleria fine a se stessa, distinguerei tra semplici opinioni (sempre rivedibili al cospetto delle opinioni altrui), convinzioni (rivedibili solo in casi eccezionali, sulla base di nuove ragioni ed evidenze), e certezze (non rivedibili, e tali da giustificare ironia, biasimo, commiserazione, o comunque reazioni negative verso coloro che non le condividono). A volte mi chiedo che spazio dovrebbe essere riservato alle certezze in un forum. Credo nessuno. Ma mi posso sbagliare, la mia è solo un’opinione 🙂

Fine dell’OT e viva Mozart!

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, Grancolauro ha scritto:

Pensierino semiserio dichiaratamente OT (cancellatelo se fuori luogo) e non riferito alle parole o alle considerazioni di Pappe, che ne costituiscono solo uno stimolo. Spero Peppe non me ne vorrà, la mia è una considerazione generale relativa a certi atteggiamenti ricorrenti su Melius. 

 

 

Perchè dovrei volertene, Damiano, ciò di cui parli non mi riguarda e dovresti saperlo perchè in qualche anno di intense discussioni con gli altri e tra noi due, nei tanti confronti intercorsi c'è sempre stato l'utile - spero - aperto, civile e rispettoso scambio delle reciproche opinioni. Va da se che noi si parli sempre in base alle nostre personali opinioni motivate, argomentate, giuste o sbagliate, non date come "verbo".

Dico ciò non per excusatio non petita ma dal momento che nomini me quale fonte di ispirazione delle tue osservazioni ci terrei a precisare a scanso di equivoci.

Nell'eventualità in cui ti riferissi eventualmente a quanto da me sostenuto a fronte del fatto, per me oggettivo e comprovato in questo specifico caso, che vi siano persone le quali ritengono e sostengono come la filologia sia quella "scuola" interpretativa che vorrebbe portare ad eseguire i brani di Bach, o di Pergolesi, etc. negli stessissimi modi "fotocopia" con i quali venivano eseguiti da Bach e da Pergolesi, etc. Cosa assolutamente, oggettivamente falsa e indimostrabile.
Abbiamo affrontato nel corso del tempo tante volte la questione filologica e immagino ricorderai che siano emerse anche opinioni di questo tipo.
Era la mia un'osservazione a complemento di ciò che stavo dicendo sulla filologia, in modo impersonale, non riferito a nessuno in particolare e vorrei quindi rassicurarti: non mi riferivo certamente a te, né ad altri presenti in questa discussione. 
Alla quale mi piacerebbe tornare come penso sia anche nel tuo intendimendo restando agli/sugli argomenti in modo semplice possibilmente a scanso di eventuali permalosaggini.

 

 

Grancolauro
Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Alla quale mi piacerebbe tornare come penso sia anche nel tuo intendimendo restando agli/sugli argomenti in modo semplice possibilmente a scanso di eventuali permalosaggini.

Certo, completamente d'accordo. A scanso di equivoci, per quanto mi riguarda tutte le opinioni sono benvenute. Né hanno la precedenza le opinioni di Tizio o Caio basate sul curriculum, ci mancherebbe. Ognuno è libero di condividere le sue idee e le sue esperienze, qualunque esse siano. Io, ad esempio, di filologia mozartiana non so una mazza. Mi limito ad ascoltare. Quindi, benvenga qualsiasi opinione utile per valutare le scelte interpretative di Currentsiz.       

analogico_09
Inviato

Ma certo, Damiano, è quello che stiamo facendo, ciascuno dice la sua per quello che più o meno conosca dello specifico musicale trattato, quindi si potrà certamente proseguire senza che nessun professore sienta catedra.

Neppure io sono un esegeta filologo mozartiano, però conosco un po' la sua musica, alcune particolarità delle sue creazioni musicali, nel caso di questo Requiem parlo in base a quella modesta ma attenta misura che ho imparando leggendo, ascoltano forse "ennemila" esecuzioni discografiche - dal 1965/66 - e molte in concerto da vari, grandi interpreti.

Dopodichè la verità in tasca non ce l'ha nessuno e nel confronto, all'interno del forum od anche fuori , le posiziono potrebbero elasticizzarsi o cambiare decisamente.

:classic_wink:

Inviato

Consentitemi una divagazione: il suono che percepisco durante il fugato non sembrerebbe quello della campanella liturgica quanto piuttosto riferibile a dei sonagli il cui utilizzo nella liturgia cattolica non mi è noto. 

.

Campanella liturgica in ottone (metto solo il link trattandosi di una mera divagazione).

https://youtu.be/aHBfV36yTLk?feature=shared

 

Inviato
Il 2/3/2024 at 19:17, Grancolauro ha scritto:
Il 29/2/2024 at 10:47, prometheus ha scritto:

mi sembra che il clima espressivo sia molto diverso rispetto al disco, forse la registrazione molto spinta contribuisce a raffreddare il messaggio musicale?

Ho ascoltato un po’ la versione che hai postato e in effetti mi sembra meno “estrema” rispetto a quella su CD. Non so se sia solo una questione di registrazione, probabilmente c’è dell’altro. Il clima è più dolente, le voci più espressive, gli accenti meno marcati. 

si,

sicuramente gli spigoli sono un po’ smussati anche se l’immanenza e la drammaticità che si respirano con l’ultimo Bernstein sono lontane;

sentiremo a Bologna.. 

Inviato
25 minuti fa, regioweb ha scritto:

sentiremo a Bologna.. 

Hai trovato il biglietto per il concerto? 

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