Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 4 Marzo 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Marzo 2024 Capita che, andando a spulciare tra le nuove uscite, ascolta questo e ascolta quello, percorrendo i mille rivoli della musica, ti imbatti in un disco del 1976. Non so perchè, probabilmente mi ha semplicemente colpito la copertina. Ed ho schiacciato play. E... sorpresa. Esce fuori un discone. Sapete, quei dischi che vi prendono al volo... E doppia sorpresa, dietro al discone, c'è anche una storia molto particolare. Vi segnalo un paio di "recensioni" che raccontano la storia di Ike White, e del suo unico, meraviglioso, disco. Vi invito a leggerle. https://theitaliansoul.com/the-changin-times-of-ike-white/ https://comeunkillersottoilsole.blogspot.com/2021/01/ike-white-changin-times-lax-records-1976.html Il disco, usci nel 1976, e da lì in poi, non avendo ottenuto alcun successo, non fu più ristampato. Caso vuole che nel 2020, il regista Dan Vernon, esce con il documentario The Changin’ Times of Ike White. Oggi, possiamo ascoltarlo in streaming sulle solite piattaforme... Tra l'altro, anche ottima registrazione ed ascolto "tecnicamente" godibilissimo. 2 1
analogico_09 Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 Bell'intervento, a prescidere, nel senso che per me si tratta ora di ascoltare questo disco che ti ha sorpreso e credo di capire.., a volte nei tempi di ascolti "magri" per quanto riguarda le nuove musiche, queste riscioperrte di cose "antiche" a sorpresa sono come una ventata di novità epifanica... 1
yukatan Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 @one4seven tu come al solito ne sai una più del diavolo 😊 hai cliccato play sulla copertina già immaginandoti che dietro a quel faccione baffuto c’era un sound che ti riporta indietro alle sonorità che tanto ci piacciono, ritmi ormai dimenticati e per questo di estrema attualità con quelle sfumature alla donald fagen che male mai fanno. Grande plauso a te per il post 1
one4seven Inviato 4 Marzo 2024 Autore Inviato 4 Marzo 2024 42 minuti fa, yukatan ha scritto: hai cliccato play sulla copertina già immaginandoti che dietro a quel faccione baffuto c’era un sound che ti riporta indietro alle sonorità che tanto ci piacciono Con molta probabilità, inconsciamente, è successo proprio questo che dici
one4seven Inviato 4 Marzo 2024 Autore Inviato 4 Marzo 2024 @analogico_09 il mio è un continuo viaggiare tra il (più o meno) "nuovo" ed il (più o meno) "vecchio", alla continua ricerca di musiche che non conosco. A volte mi capita che inizio "un percorso" di ascolti, e strada facendo, ne inizio altri 10, completamente "disconnessi" tra loro. In mezzo a questa "confusione", è proprio lì, che spesso spuntano le scoperte epifaniche.
analogico_09 Inviato 5 Marzo 2024 Inviato 5 Marzo 2024 @one4seven Capita a nche a me di seguire gli impulsi musicali a seconda del momento e della corda di testa e di pancia. Ho ascolòtato questo diso che insieme all'autore mi erano del tutto sconosciuti.., mai nascosto che sul rock/pop sto facendo più scoperte ora in "maturità" che da giovane ficcato quasi sempre nel jazz e classicia, e world, ovviamente anche nel popo/rock ma nei "fondamentali" mentre poi si scopre, come capita con ogni generer musicale, che c'è tutta una roba più "nascosta" che forse è pure meglio di una parte di quelle che hanno molte luci dello spettacolo sopra. Una rock/funky/soul ben amalgamato dall'ottimo quartetto nel quale spicca IKE whait con la sua voce intensa e anche ottimo chitarrista. Ho guardato in Discogs per leggere l'esatta data di nascita dell'album - 1876 - pieno periodo per questo genere musicale il quale, non vorrei scrivere eresie, farà, e non solo lui, da battistrata per la "dance" diciamo più "leggera" e d'intorni. E ho scoperto che si sia fatto il carcere, ma non ne ho approfondito le cause, la vicenda, non mi va di leggere wiki e altre fonti prima di aver metabolizzato un po' meglio la musica senza esserne influenzato. Dicci due cose sulla vicenda.., vai che ti metto un altro Meglius... (scusa.., avevi già messo dei link!! ) p.s. - non conoscendo l'inglese non capisco i testi.., forse ci saranno riferimenti all'esperienza carceraria.., potrebbe esserci qualcosa nel lungo e intenso "I Remember George".., fantastico l'ultimo bran "Love And Affection" con coro gospel ...
one4seven Inviato 5 Marzo 2024 Autore Inviato 5 Marzo 2024 @analogico_09 Finito in carcere per omicidio a 19 anni, insieme al suo compagno di cella, incomincia a scrivere canzoni (lui è già un polistrumentista). Non si sa come, viene all'orecchio di Jerry Goldstein (nome di peso della produzione) che sembra letteralmente innamorarsi delle composizioni di White. Ma lui è in carcere. Nessun problema: Goldstein ottiene i permessi ed organizza lo studio di registrazione in carcere. Porta con se fior di turnisti (Greg Errico, Dough Rauch...) e registra il disco. Del disco di innamorerà pure Stevie Wonder, il quale si spende (senza successo) per ottenere la liberazione di White. Purtroppo tutte le energie messe in campo, non danno i frutti sperati. Ed il disco, insieme al suo autore, finiscono nell'oblio. White alla fine esce dal carcere, ma sparisce cambiando anche nome. Lo ritrova incredibilmente l'autore del documentario nel 2015, che staziona a casa sua per diversi giorni per raccogliere il materiale. Sappiamo la storia perchè lo stesso White racconta come andarono le cose. Prima di mettere in piedi il documentario, appena dopo aver raccolto tutto il materiale, White muore. Ci rimane il suo splendido disco. Allego immagine del retro copertina dell'LP. 1
analogico_09 Inviato 5 Marzo 2024 Inviato 5 Marzo 2024 Questo disco mi ha colpito per la sua sincerità, si percepisce la tensione di chi cerca di comunicare, di farsi capire. Peccato che un tale talento colpito dalla morte dopo la lunga prigionia ha del beffardo, di quelle cose che trovi ingiusti per cui proci compassione e rabbia. Non vorrei andare fuori tema, ma mi torna in memte il destino del regista cinematografico Ylmaz Guney un curdo imprigionato per motivi politici nelle dure carceri turche una prima volta poi per 10 anni fino all''81. Scrive nel carcere sceneggiature di forte critica per il sistema autoritario e arretrato della Turchia che poi passa ad amici registi perchè girino il film dietro sue indicazioni. Poi fugge dal carcere e si rifugia in Franca dove vince premi cinematorgrafici per i bellissimi pochi film che aveva realizzato in quel modo, e per l'ultimo che girerà lui stesso in piena libertà in Francia, un film abientato in una carcere turco con il quale racconta le sue esperienze, e chissà quale altre perle avrebbe potuto realizzare. Bene.., raggiunta la libertà nel giro di poco tempo la più grave delle malattie incurabili se lo porta via a 47 anni. Io ero un grande appassionato del registe dei suoi film, lo sono ancora, alla notizia rimasi davvero come una statua di sale.
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