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Melius Club

Ma è possibile che nessuno se ne accorga? Dove sono gli Audiofili?


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Inviato
22 minuti fa, fabrizio ha scritto:

È difficile trovare la copia ufficiale di un nastro del 1960

 

Più che altro questi, di solito prendono il CD OJC degli 80, e partono da lì. 

Non che sia necessariamente un male eh... 

Inviato

Non ho capito però quale sarebbe la versione migliore in CD.

Inviato
10 minuti fa, one4seven ha scritto:

Hai ascoltato il 24/192 Craft?

No, uso solo il lettore cd.

Inviato

@fabrizio   @SimoTocca  @Grancolauro  e chi vuole ovviamente - se volete ditemi cosa ne pensate : io sono quasi in delirio estatico anche se in ufficio mi hanno fatto uscire dai gangheri

 

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Inviato

@jakob1965

Salve, 

Serkin. che non  ascoltavo da anni , eccellente , mi limito al giudizio della registrazione , il  pianoforte è ripreso con tutta la sua capacità di rilasciare armonici , il suono si libera in tutte le direzioni , l’High Resolution che finalmente  rende giustizia .

Diversamebte da questi altri files HR :

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Inviato
9 ore fa, jakob1965 ha scritto:

e chi vuole ovviamente - se volete ditemi cosa ne pensate

 

Ottima registrazione e bellissima interpretazione (se "la gioca" con la mia versione prediletta di queste sonate, ovvero quella di Gilels... un bel match, ma alla fine senza nessun vincitore: sono 2 visioni stupende e musicalissime del genio di Beethoven, impossibile decidere...).

Per quanto riguarda un ottimo pianoforte registrato (ed anche una buona interpretazione, sempre secondo me) ascoltate anche questo e ditemi a vostra volta cosa ne pensate ... :

.-.-.-.-.-.-.

 

LISZT SI minore.png

Inviato

Inizio dall’ascolto comparato dell’album jazz di Art Pepper.

Sottolineo che non ho il vinile originale o più recente della Craft (in generale non ascolto più vinile a casa mia, e sarei “un bischero” se mi esprimessi sulla qualità comparata del digitale rispetto al vinile, una cosa che non ascolto in maniera controllata a casa mia: per buonsenso, dico esattamente l’inverso di quanto ha scritto l’amico di @fabrizio nel suo post, che dà giudizi sul digitale che pure non ha a casa sua…si dice esperto di fase elettrica (!) e di fase acustica.. eppure esprime liberamente giudizi su ascolto di album digitali fatti in maniera non controllata, cioè su impianto che non è il suo e conosce assai poco..perché a casa ascolta solo vinile… beato lui che ha tutte queste sicurezze!! 😆😤)

Ma concordo con @one4seven che il recente file in 24/192 ufficiale della Craft medesima è di qualità audio semplicemente stratosferica. 
Il nuovo remaster suona, in HiRes, ad un livello qualitativo assai più alto di tutte le altre versioni da me ascoltate, iniziando dal CD del 2011.

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Poi passando al versione, sempre in formato 16/44 uscita nel 2019..

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Confrontata con la versione “in giallo” di Smack Up (versione ascoltata in 16/44, scalata ad onor del vero rispetto all’uscita in 24/44) che, confermo suonare un po’ “attuffata” è molto proiettata in avanti.

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Ho ripescato la foto stamani mentre sto ascoltando un vecchio album di Charles Munch…ma l’ascolto comparato l’ho ieri pomeriggio..

E così vale per la foto più sotto, dell’album recente in formato 24/192 (ieri pomeriggio il programma di  post-immagini per i forum era andato in tilt per il suo server fuori uso…)

L’ascolto di ieri fatto con la Magneplanar 3.7 II è stato illuminante: il nuovo album in 24/192, che ha ovviamente un Master nuovo e diverso (e fatto da un “maestro” peraltro..) suona davvero in un’altra lega.

Altro che “Laudator temporis acti” , caro @fabrizio, il nuovo che avanza regala queste meraviglie …e per adesso anche davvero “quasi regalate” se si usa, come faccio io, un servizio di streaming..che peraltro mi consente di confrontare all’istante versioni diverse dello stesso album senza spendere un centesimo… (non so quanto durerà questa pacchia, ma per adesso me la tengo stretta..)
 

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Inviato

@jakob1965 Ho ascoltato solo un paio di volte Serkin dal vivo, ed era già molto anziano.

Certamente un grandissimo interprete di Beethoven il grande Rudolf, ma questa ultima registrazione, edita in formato HiRes 24/48 dalla DG, evidenzia diversi limiti tecnici legati all’età avanzata…

Insomma, si può ascoltare con affetto…un po’ come accade per l’ultimo Pollini, ma non con la riverenza che meritano sue precedenti registrazioni beethoveniane (in particolare quelle con Toscanini e, sopratutto, quelle con Bernstein a New York nel terzo e quinto concerto di Beethoven).

Ma se l’interpretazione vi è piaciuta siete in buona compagnia… l’album ha ricevuto il Diapason d’Or dell’omonima rivista francese di classica… un riconoscimento non da poco..).

La qualità audio è buona, molto buona per essere il 1986 e poi il 1989..ma non eccezionale..IMHO.. (ma per Diapason sono quattro diapasoncini, quindi registrazione molto buona, dice il critico..).

Si avverte bene che le due sonate sono state registrate in ambienti molto diversi ed in anni diversi (nella sonata 21 il piano occupa il centro della scena, nella 23 invece è spostato sulla destra).

A differenza della qualità audio eccellente della registrazione Decca del giovane Grosvenor segnalato da @Max440 (come qualità artistica sublime mi pare di averlo segnalato io, questo album dedicato a Liszt proprio nel mio Thread.. e non posso ..smentire me stesso! Che poi il ragazzo ascoltato dal vivo è davvero così bravo come su disco! Se ne parlava con @Grancolauro…).

Dissento invece ancora una vota sulla qualità audio delle riprese Sony del giovane Igor Leavit.

Io amo il modo “modernissimo ed essenziale” di porsi davanti al suo Steinway grand piano modello D,  una modalità quasi “francescana”, riducendo all’osso il suono. È proprio così anche dal vivo, ascoltato agli Amici della Musica (ogni grande pianista ha un “suo suono”, riesce cioè a far uscire dallo stesso strumento sonorità diverse). Sul lato artistico siamo in disaccordo con grancolauro, e in fondo Igor è un pianista che può far discutere..

La registrazione Sony in formato 24/96, ascoltata su un “signor impianto cuffia” fa uscire un suono del pianoforte di Leavit assolutamente fedele a quanto si ascolta dal vivo.

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Sto ascoltando adesso, per “confermare quanto ho scritto” l’album con le ultime sonate beethoveniane.

La registrazione Sony, ascoltata con il DAC Mola Mola Tambaqui, l’amplificatore per cuffia Woo 3ES con 4 valvole 300B e la cuffia Stax 9000, è di una bellezza abbagliante, sembra di poter toccare il pianoforte se allungo solo la mano davanti a me! 
Provate ad ascoltare questo album e mettete alla prova il vostro impianto: perché ciascuna sonata è stata registrata in un teatro diverso. Se il vostro impianto è “all’altezza” dovreste individuare subito il cambio di suono dell’ambiente, passando da una traccia all’altra!

Altro che fase elettrica, amici miei… questo sì che è un test per capire se il vostro impianto è bbbono oppure no!

Il mio è bbbono di sicuro perché avverto benissimo il passaggio da un ambiente ad un altro!

Buona mattinata a tutti..

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P.S. Sempre a proposito di Serkin parla la figlia Judith (musicista anche lei) che ha dato l’ok alla DG alla pubblIcazione dell’album

“My father died before he could confirm its release. It is not ‘perfect’. Nevertheless, I think it very much deserves to be shared, as it reflects so amazingly Beethoven’s — and his! — profound understanding of what it means to be human. And when one realizes that this performance comes from a man in his 80s, it is all the more formidable in its power and might.”

Insomma…come dicevo..grande carica affettiva per un grandissimo pianista del ‘900, ma ecco..no..non è un’interpretazione “perfetta”.

 

Inviato
34 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Certamente un grandissimo interprete di Beethoven il grande Rudolf, ma questa ultima registrazione, edita in formato HiRes 24/48 dalla DG, evidenzia doversi limiti tecnici legati all’età avanzata…

 

Ascoltando tutto il disco con attenzione, devo convenire:

 - La Sonata n° 21 eccezionale

 - La Sonata n° 23 buona, ma niente di che (anzi, effettivamente con alcuni passaggi "affaticati") ...: Gilels svetta solitario...

Inviato
38 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

L’ascolto di ieri fatto con la Magneplanar 3.7 II è stato illuminante

Dubito proprio che diffusori elettrostatici del genere siano idonei per giudicare registrazioni che sono state create con sistemi, monitori da studio, completamente diversi e in ambienti controllati professionalmente.

Proprio diffusori con delle caratteristiche di diffusione completamente differente quindi con condizioni sonore e acustiche nella stanza completamente differente da dove le registrazioni vengono create e controllate, non possono essere referenze per il giudizio delle registrazioni. 
Non metto assolutamente in dubbio che diversi o anche molti audiofili che vanno anche ai concerti dal vivo ne siano entusiasti e rivivano l'esperienza dal vivo tramite diverse o molte registrazioni ma stiamo parlando di due mondi sonicamente completamente diversi fra dove sono create le registrazioni e sistemi con questi tipi di diffusori, quindi l'uno non può essere preso come referenza per l'altro.  Non conosco nessun studio di registrazione che hanno questi tipi di diffusori e anche dal punto di vista marketing, non conosco nessun caso dove una registrazione sia stata fatta tenendo in conto le caratteristiche di questi tipi di diffusori.
Ripeto non metto in dubbio che l'esperienza sonora e musicale con sistemi con questi tipi di diffusori possano essere bellissima. 

Inviato

@Max440 Bravo, concordo… le sonata 23 presenta difficoltà tecniche esecutive maggiori…ed è stata registrata tre anni dopo le 21… e tre anni, quando si sono superati gli ottant’anni, non sono pochi.. 😉

Ma..come dicevo.. vale un po’ la stessa considerazione per gli ultimi album di Pollini.. (le ultime sonate di Beethoven riprese dal vivo sono ancora straordinarie.. riprese dalla DG in pieno COVID.. ma poi l’album con la 106 Hammerklavier ..ecco..no, non è più all’altezza ..) 

Il vecchissimo Rubinstein, invece, ha regalato il meglio su Chopin proprio da ottuagenario… ma è l’eccezione che conferma la regola..

Inviato
5 minuti fa, Titian ha scritto:

Dubito proprio che diffusori elettrostatici del genere ...

Le Magneplanar non sono elettrostatiche

ps: le Quad sono elettrostatiche, e le possiede Riccardo Muti :classic_wink:

Inviato
6 minuti fa, Titian ha scritto:

monitori da studio,

 Forse il 10% degli audiofili ha in casa monitor equivalenti a quelli da studio: sono esigenze diverse, non paragonabili ...

Un mio amico pianista utilizza delle ProAc per ascoltare la musica, ma per monitorare le sue registrazioni usa delle Genelec ...

Inviato
3 minuti fa, Titian ha scritto:

Dubito proprio che diffusori elettrostatici del genere

Non sono elettrostatici! Sono magneti planari! Una differenza che corre quanto il giorno è diverso dalla notte…

Sono dipolari certo… quelli di @mozarteum sono addirittura omnidirezionali.. le MBL… ma il tuo giudizio sulla tecnica in questo caso, Titian, è completamente fuorviante.

Conta il risultato “finale”, l’illusione che l’impianto regala …l’illusione di essere “sul posto”..

E chi ama la musica dal vivo, non a caso, scegli spesso diffusori planari ed omnidirezionali..

Quanto al monitor in studio: gran parte del lavoro viene fatto addirittura in cuffia! Ma questo che vòr dì, che gli album nun se ponno asxoltare colle casse?? 
No, su questo dettaglio tecnico non siamo proprio d’accordo.. 

Inviato

@SimoTocca

Questa invece, per qualità di registrazione e qualità interpretativa, è secondo me la Appassionata da portare sull'isola deserta: il "vecchio" Barenboim in 16/44... strepitosa !! :

.-.-.-.-.-.

 

BARENBOIM.png

Inviato
7 minuti fa, Max440 ha scritto:

Forse il 10% degli audiofili ha in casa monitor equivalenti a quelli da studio: sono esigenze diverse, non paragonabili ...

Ma poi… i monitor cambiano a seconda dei diversi studi di registrazione.

Per dire, negli non ‘90 sia la Decca che la DG pubblicavano sul libretto dei CD che nei loro studi usavano Monitor B&W (spesso le 802).

Ma…usando altri diffusori giuro che quegli album  si sentono bene lo stesso…anzi… (e lo dico avendo in casa due B&W DM6 Sfudio Monitor).

Che poi i migliori diffusori  della B&W sono i Nautilus, diversissimi per impostazione dai loro classici modelli… e che fanno i fortunati appassionati che hanno le favolose Nautilus in casa? Le danno ar gatto solo perché in studio Decca usavano le più piccole, economiche e assai diverse 802? No, dai non scherziamo!

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