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Melius Club

Guardando un po' dentro i nostri ampli cosa ci fa capire se è un ampli fatto con componenti di ualità o in economia?


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  L'importante, a volte,  è metterli i componenti!!   :classic_biggrin:

 

Mark Levinson. 531 H  monoblocks: qui sono pochi ma .... magari buoni e  stanno comodi comodi!

 

 

mark levinson Mono 531 h.jpg

  • Haha 1

@aldofive Cioè, fammi capire : sono diversi uno dall'altro (guarda la posizione della scheda dei condensatori)....e come li usi ? Secondo quale principio uno è del canale sx e l'altro del dx ???? Se c'è una spiegazione tecnica sono curiosissimo di conoscerla. Sennò è solo una complicazione....

1 ora fa, raf_04 ha scritto:

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alla fine sono 4 schede e un trasformatore, che ti fanno pagare oltre 3.000 euro...

però c'è la ricerca, la componentistica, ecc...

Eh, magari fossero solo 4 schede e 1 trasformatore, ci sarebbero in giro più ampli che suonano dannatamente bene come questo, e invece...

  • Melius 1
4 ore fa, domenico80 ha scritto:

Boulder appare sfoggiare una implementazione spaziale , ma serve ?

Per quello che può valere da me nulla aveva suonato allo stesso livello (e qualcosa negli anni è passato); inoltre è un ampli che mi soddisfa fin dai primi minuti di lavoro, e meno sensibile alle fasce orarie (presumo meno condizionato dalla corrente elettrica). Che poi potessero ottenere pari prestazioni con più semplicità, può pure essere.

Ah, i miei sono di una linea più ''economica'', quindi meno esasperati. 

1 ora fa, micfan71 ha scritto:

Eh, magari fossero solo 4 schede e 1 trasformatore, ci sarebbero in giro più ampli che suonano dannatamente bene come questo, e invece...

 

suona e come se suona .....   costa ancora una cosa giusta ... 

Beh caso eclatante i case aperti di FMAcoustics.. sound spaziale, davvero, ma interni da mensa francescana. Evidentemente l‘elettronica non si squaderna con gli occhi.. e il progetto invisibile ai più, a contare.
Senza dimenticare il fatto.. che spessissimo certi componenti elettronici economici suonano meglio di quelli più costosi e più e certi lay out ordinatissimi suonerebbero assai meglio se disposti diciamo.. a caso.

mi raccontavano certi costruttori del loro disappunto quando dallo stadio prototipale con schede e componenti in aria disposti su tavolette di legno passavano a quello semidefinitivo, con layout ordinato, filatura ad angolo retto, ben raccolto con fascette serrate.

L‘elettronica é un po‘ come il cervello, componenti in aria su  lay out libero, in tre dimensioni..

Come mi diceva un progettista famosissimo.. 

( anche se certi umani secondo me sono cablati a schede estraibili bidimensionali)

 

mariovalvola

La ricerca spasmodica di semplici e comodi indicatori qualitativi non può prescindere da un livello di conoscenze adeguato.

Esempio: se osservi un trasformatore di uscita con i lamierini ad alto contenuto di Ni, ma non hai l'esperienza per cogliere le differenze, cosa capisci? Nulla. 

A guardare un Magnequest S-240A in Ni, se non ci capisci nulla non coglierai le differenze. Ti sembrerà un trasformatore di uscita bruttarello. Al contrario delle apparenze, è uno dei migliori trasformatori di uscita.

 

  • Melius 1
Il 11/3/2024 at 18:25, Alfio84 ha scritto:

unico 90 [...] hanno risparmiato nelle manopole che al muoverle sembrano troppo traballanti.

non è che magari devi stringere le brugole?

anch'io ho l'unico 90 e mi sembra proprio che sulle manopole non abbiano risparmiato, e non traballano per niente

45 minuti fa, Panofsky ha scritto:

non è che magari devi stringere le brugole?

 

può essere, a me non danno un impressione di solidita, anceh su whathifi se non mi sbaglio si lamentavano dello stesso problema.

 

 

Sentenza976

In alcuni vecchi thread (anche di altri forum) ho letto di piccoli amplificatori di scuola inglese di appena 5kg darle di santa ragione a carri armati di 20kg in prove di ascolto. Non stento a crederci. Ricordo in particolare il post di un forumer che aveva in casa un ampli giapponese da 20kg costruzione da carro armato il quale aveva ricevuto da un suo amico la proposta di fare una comparativa di ascolto con il suo Naim. 
Mi sa che era il Naim entry level da 60w. L’amico si presenta di sera a casa sua con il Naim sotto il braccio (tipo autoradio degli anni 80) da 6kg di peso;il proprietario di casa lo sfotte chiedendogli se sotto il braccio aveva una scatola di cioccolatini: faceva il figo perché il suo carro armato giapponese pesava più di 20kg :classic_biggrin:
Alla fine della fiera l’autore del post (nonché proprietario del carro armato giapponese) affermava che il piccolo nanerottolo inglese le aveva date di santa ragione al suo gigante giapponese. Il carro armato si ritirò a casa con la coda tra le gambe

:classic_laugh::classic_laugh::classic_laugh:

E chi vi scrive é un estimatore degli ampli giapponesi: ho uno Yamaha AS 2100 da un bel po’ di anni che fa egregiamente il suo dovere 

se quel Naim le .... diede di santa ragione ........... , non riesco ben a quantificare che razza di accrocchio dovesse essere il jap , per prenderle da un Naim

Sentenza976
38 minuti fa, domenico80 ha scritto:

se quel Naim le .... diede di santa ragione ........... , non riesco ben a quantificare che razza di accrocchio dovesse essere il jap , per prenderle da un Naim

Beh… detto così fai capire che il Naim entry level è un amplificatoraccio da quattro soldi e non è così. 

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