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Melius Club

La Zona di Interesse


djansia

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Inviato

Lo avete visto e cosa ne pensate?

Non credo sia semplicemente un film su Auschwitz, Höss, la sua casa e la famiglia. 

Sparse qua e là molte metafore e molte credo riferite al nostro tempo.

C'è una scena in particolare che mi ha colpito, magari ne parliamo se il thread va avanti. 

Ovviamente consiglio la visione.

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

Visto martedì, veramente un bel film, anxhe se alkcune cose non le ho capite ed ho dovuto troavarne la speigazione in una intervista del regista (mi riferisco alle scene girate con la termocamenra della bambina che si aggira di notte, non lo avesse spegato il regista non avrei capito xhe i trattava di una bambina polacca ospitata da Hoss e che la notte usciva per lasciare delle mele per i lavoratori ebrei del campo di concentramento). da una parte la banalità del male, la capacità di Hoss e famiglia di rimuovere la presenza del campo e degli esseri umani che vi vivevano, dall'altra una famiglia fortemente distubata (la suocerca che se ne fa senza salutare, pur essendo antrisemita la vsione del campo non la reggeva, i figli tutti non a posto +di testa, la madre completamente chiusa in un suo mondo). 

Inviato

Film visto qualche settimana al cinema, mi è piaciuto molto.

Come parlare dei campi di concentramento senza farne vedere uno, senza spargimenti di sangue né scene esplicite che ben rappresentano il livello di orrore a cui l'essere umano può arrivare.

La scelta geniale è proprio questa: raccontare  la storia di un bravo e fedele dirigente, con famiglia al seguito, che deve gestire le classiche "seccature" che uno del suo ruolo è chiamato a gestire (trasferimento compreso, che manda in crisi la moglie).

La moglie è perfettamente calata nel ruolo, attenta ad assecondare il marito, badare ai figli e gestire con orgoglio il suo giardino, i cui splendidi e vivaci fiori sono motivo di vanto con le amiche e la suocera (la bravissima Sandra Hüller già ammirata in "Anatomia di una caduta").

.

I riferimenti al campo sono lontani seppur questo sia molto vicino (filo spinato, urla in lontananza, abbaiare di cani, ecc..).

Le uniche concessioni, comunque inquietanti e di forte impatto, sono la ciminiera sullo sfondo che sputa fumo in continuazione e il rumore in sottofondo, costante e angosciante, generato probabilmente dai forni che vanno a pieno regime (non so se, in una visione domestica senza sub, questo rumore si riuscirebbe a sentire).

.

A me è piaciuto davvero tanto

 

  • 3 settimane dopo...
Inviato

visto ieri sera: concordo coi pareri positivi espressi da chi è intervenuto prima.

un film che provoca un senso di disgusto (non riesco a trovare parola diversa) per l'intera durata, a cui si unisce l'inquietudine della consapevolezza di ciò che non è mai mostrato ma è sempre presente.

Hoess vede la 'soluzione finale' sotto un punto di vista meramente tecnico, sembra considerare il proprio lavoro qualcosa a metà fra burocrazia e ingegneria, non sembra metterci 'niente di personale' (ma naturalmente noi lo vediamo solo fuori dal campo...); la moglie riesce ad apparire un essere persino peggiore: se per altri è indifferenza, che a volte mostra crepe, per lei è totale egoismo, insensibilità assoluta, lei approfitta della sciagura godendone consapevolmente e senza sporcarsi le mani -ma non credo avrebbe grandi remore nel farlo.

oh, ma i suoi fiori sono bellissimi, il suo giardino perfettamente curato, la casa arredata con eleganza.

qui c'è immagine, c'è suono, c'è la giusta misura nei dialoghi (ridotti quasi all'essenziale), c'è regia, c'è sceneggiatura, c'è contenuto -e attenzione: è anche per noi, non solo per i tedeschi di allora.

 

  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Un film notevole, i fatti da un punto di vista diverso, sicuramente mi è piaciuto, ma freddo come la morte, disgustoso eppure fa riflettere sul tema del rifiuto di prendere atto della realtà, anche se orribile per perseguire gli interessi del proprio piccolo orticello, il non voler vedere, preferire il vantaggio personale e accettare l'inevitabile scissione interna. Con pochi mezzi e poche immagini viene rappresentato il peggio dell'umana viltà, l'inconsistenza morale e la criminalità dietro le apparenze benestanti e in qualche modo borghes. L'apparire contro l'essere, la menzogna contro la verità, il disimpegno totale nell'assenza di scrupoli. Si rappresenta poi con forza il tema della devastazione etica che risulta da un'adesione totale e inconsapevole all'ideologia dominante in questo caso nazista. Persino una madre che a sua volta ha fatto propri i temi dell'antisemitismo e del razzismo e che realizza quanto sta avvenendo nei campi di concentramento non resiste ed è costretta a lasciare in fretta e furia la casa di nascosto scrivendo un biglietto che non deve essere letto da nessuno, non può barattare nemmeno l'amore per la famiglia e per i nipoti con l'orrore che c'è dietro al muro.

Istintivamente non ho amato particolarmente le trovate "sperimentali" del regista secondo me velleitarie e non ben riuscite quando provocano lo spiazzamento inutile dello spettatore che non capisce le scene.

Ovviamente il principale valore del film è quello universale, però oggi il messaggio è piuttosto attuale nei diversi scenari di conflitto del mondo. Personalmente leggo come minimo l'analogia col vero nazismo ucraino di cui l'occidente continua a ignorare l'esistenza e addirittura a sostenere sotto una propaganda martellante e il genocidio di Gaza che una certa parte dell'opinione pubblica e sicuramente degli organi politici e istituzionali fanno finta di non vedere (ma in questo caso il regista sicuramente non poteva sapere perché le riprese sono state fatte prima dello scatenarsi di Israele). Da notare che oltre agli ebrei vengono citati allo stesso livello i bolschevici. A mio parere comunque il ritratto peggiore viene assegnato alla donna madre di famiglia, la più bieca ignorante e senza scrupoli che impersonifica aspetti deleteri e attualissimi, come dire dietro a un tal uomo ci deve comunque essere una tal donna, la recitazione di lei e una punta di misoginia del regista sono stati magistrali.

  • 2 settimane dopo...
analogico_09
Inviato

Visto in streaming Prime-video a pagamento. Ci stavo rimuginando su..., un film troppo semplice per esserlo davvero.., troppo complesso per non tradire nel fondo una "semplicità" più affilata della lama di un bisturi. 

Provo a immaginare di poter ragionare con la testa del regista, assumendomene tutte le responsabilià, per la presunzione e le sciocchezze che potrei scrivere.
Di film sull'Olocausto se ne son girati parecchi, molti dei quali, credo tutti praticamente, mostrano le cose dall'interno dei luoghi in cui avvenivano gli orrori realisticamente mostrati.
Forse il regista avrà pensato, cosa che penso umilmente anch'io, che a forza di mostrare le storie e le immagini nel loro crudele realismo, l'inistenza stessa potrebbe determinare l'assuefazione in chi "fruisce" le immagini fotografie, documentari, film, ecc.

Ad essere sinceri.., non siamo oramai finiti per restare coattamente indifferenti di fronte alle tante immagini che trasmettono le terribili situazioni di fame nel mondo, di malattie infantili terribili, di cose indegne dell'essere umano che sia veramente tale, mentre guardiamo la televisone magari all'ora di prazno o cena, e ci rendiamo conto di quanto ci si possa sentire impotenti non potendo rispondere a tutti gli appelli.., mentre sotto sotto finiamoo quasi per prendere, scambiare le terribili immagini della tragica realtà con le immagini delle finzioni che siamo abituati a vedere dalle televisioni mandate insieme ai programmi, alle pubblicità, cosicchè tutto si confonde tra realtà e finzione. Un meccanismo inconscio di "autodifesa" od "autoassoluzione". Sia quel che sia, credo sia un processo psicologico forse inevitabile.., indotto..., quindi si spera che resti sempre una parte di spettatori che riesca tuttavia a rispondere agli aiuti, appelli  richiesti. nche io ho risposto nel corso degli anni diverse volte con offerte, contributi monetari modesti, proporzionati alle mie disponibilità.
Ma credo che la maggioranza dei "telespettatori" abituati a consumare le immagini, la musica, l'arte, tutto.., velocemente, in una sorta di bulimia fruitiva con la quale rischiamo di guardare, sentire, leggere tutto per non "trattenere" niente.., oramai consideri quegli appelli disperati alla stregua dei passaggi pubblicitari che sulle prime danno un po' fastidio, finendo per  distogliere direttamente lo sguardo. Magari sbaglio, sarà solo una mia impressione che però condivido con altre persone.

Pe torrnare a "La Zona d'Interesse",  il regista credo che per riportare ... l'interesse dell'ascoltatore sulla tragedia dell'Olocausto scelga di non fargliela "vedere".., solo trasversalmente "sentire", forse intuire, mostrandola attravero le cose che sono intorno ai luogi dei crimini, "vivisezionando" le vite di chi procaccia gli orrori stessi, usando questo ARTEfizio narrativo e registico apparenente "asettico" e per questo più devastante, senza che siano  pronunciate da quelli della "famiglia" che vive al lato della "zona di interesse", per potersi "nascondere" ancora meglio a se stessi, al loro stesso orrore, frasi e commenti, discorsi riferiti chiaramente allo sterminio nazista di cui si rendono protagonisti, non potendo essere protagonisti delle loro vite devastate di gente morta dentro e che per questo prova l'istinto di dare morte agli altri.

Insomma, con un film diverso da tutti gli altri trattanti lo stesso soggetto, il regista "inchioda" lo spettatore non distratto, che non sia entrato nella sala o che abbia acceso il televisore per sbaglio, alle responsabilità che le loro coscienze dovrebbero dettargli. Lascia libero il fruitore l"obbligo" quasi di immaginare in proprio quello che potrebbe realmente succedere dietro il "muro" da quel che indistintamente "udiamo" e "sentiamo" senza poter "vedere" con gli occhi della realtà cruda di cose terribili che se esplicitate  il meccanismo inconscio potrebbe portarci a rifiutare...
Non sarà facile invece "tacitare" il tarlo dell'"enigma" che agisce nelle coscienze colpite nel segno e segnate dalla "curiosità"  che lavora e scava nel profondo...

Questo fa del film il capolavoro di cui si dice e che, a mio avviso, di fatto E'.

Opera sulla natura della psiche umana, non politica, inutili le polemiche insorte al riguardo.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
19 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Questo fa del film il capolavoro di cui si dice e che, a mio avviso, di fatto E'.

Non l'ho visto e sono curioso.

 

Come si pone rispetto a "Il figlio di Saul"? Allora la sua visione mi turbò...

Inviato
1 ora fa, Hironobu ha scritto:

Come si pone rispetto a "Il figlio di Saul"? Allora la sua visione mi turbò...

Dopo la visione del film di Glazer il confronto mi è venuto automatico, ed è semplicemente improponibile. Forse già ne ho parlato sinteticamente in un altro thread, comunque ribadisco che a mio giudizio il "Figlio di Saul" è un capolavoro, mentre ho trovato "La Zona di Interesse" cerebrale, didascalico nonchè disorganico dal punto di vista formale.

  • Melius 2
analogico_09
Inviato
3 ore fa, Hironobu ha scritto:
22 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Questo fa del film il capolavoro di cui si dice e che, a mio avviso, di fatto E'.

Non l'ho visto e sono curioso.

Come si pone rispetto a "Il figlio di Saul"? Allora la sua visione mi turbò...

 

 

Al contrario Il Figlio di Saul, film materiale, fisico, corporeo, "nudo", osceno, pura visione visionaria, anzi delirante, a-narravitivo, si pone all'estremo opposto ma speculare de' La Zona, trascinando lo spettatore al centro dell'inferno nel processo di identidicazione con il "protagonista" il cui immane e disumanizzante dolore "universale" (oltre l'Olocausto stesso), non è più "spettacolo" cinematografico da "guardare" bensì orrore da "vivere" nella finzione artistica che sembra "superare" la realtà (come aforismava Oscar Wilde, vado a memoria: la vita imita l'arte non viceversa... mentre mi viene pure in mente quel grande capolavoro di Douglas Sirk, "Lo Specchio della vita", titolo italiano per una volta azzeccato, "Imitation of Life" nell'originale...Tra l'arte e la vita c'è il sempre il gioco delle reciproche "specchiate", "imitazioni"...

Gran capolavoro anche Il Figlio di Salu.., ricordo un topic dedicato nel quale approfondimmo il film finito purtroppo al rogo come tante altre belle memorie messe su in tanti anni e che lo foco amaro ci ha alienato.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
Il 19/3/2024 at 20:33, djansia ha scritto:

Lo avete visto e cosa ne pensate?

Sonoro pazzesco (che ha vinto un meritatissimo Oscar): ti fa intuire l'orrore senza vederlo... un pugno nello stomaco!

Mi ha invece stupito l'Oscar come miglior film straniero: davo per certo che avrebbe vinto il film giapponese di Wenders.

analogico_09
Inviato
1 ora fa, Hironobu ha scritto:

Grazie per la dotta dissertazione.

 

Neinte dottori.., siamo solo infermireri... :classic_biggrin:

 

  • 9 mesi dopo...
Inviato

Finito ora di vederlo su Sky,un film complesso che secondo me ha varie letture,comunque un buon film.

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