Gustavino Inviato 18 Dicembre 2024 Inviato 18 Dicembre 2024 @grisulea hai sbagliato il quote non e' mio quello
Cano Inviato 18 Dicembre 2024 Inviato 18 Dicembre 2024 @leonida bellissimo punto di vista A mio avviso risulta difficile non essere d'accordo se non per partito preso
captainsensible Inviato 18 Dicembre 2024 Inviato 18 Dicembre 2024 1 ora fa, leonida ha scritto: Unica deduzione logicamente plausibile; l'informazione digitale, tecnicamente perfetta, per motivazioni ancora del tutto sconosciute, , viene di fatto riprodotta correttamente e perfettamente da qualsiasi sistema, ma, in realtà, percepita dal soggetto ascoltatore in modalità del tutto alterata e/o distorta. Non resta che togliersi il dubbio digitalizzando adeguatamente quanto esce dal vinile e vedere l'effetto che fa.... CS
Titian Inviato 18 Dicembre 2024 Inviato 18 Dicembre 2024 Ho una mia tesi sul perché una riproduzione sonora tecnicamente il più perfetto possibile dia una sensazione snaturata per diverse persone. Siamo abituati dalla nascita (forse anche prima) di sentire in ambienti naturali dove gli suoni originali vengono riflesse e complementate da altri corpi od oggetti. Di natura siamo abituati a sentire suoni diversi da quelli puri generati dalle fonti sonore, nel nostro caso dagli strumenti musicali. La posizione dei microfoni molta più vicina che normalmente nella vita reale e le caratteristiche delle registrazioni, togliere molte riflessioni naturali nella sala da registrazione, è qualcosa di snaturato per le nostre abitudini naturali. Il fatto che poi nelle registrazioni si aggiunge il rumore ambientale o l'utilizzo di filtri per la simulazione aiuta ma nonostante ciò alcune persone percepiscono che il tutto è una costruzione artificiale. Durante gli ultimi decenni dove c'è stata questa corsa al suono più perfetto e puro possibile e anche con il sempre più utilizzo delle cuffie, ha cambiato in divere (molte?) persone l'abitudine d'ascolto facendole abituare a questi suoni perfetti tecnicamente con pochissime informazioni ambientali. A sempre più persone danno fastidio i rumori ambientali, le riflessioni naturali di una sala e la loro concentrazione mentale va sempre di più rivolta unicamente agli suoni degli strumenti, quelli che si sentono da una distanza di pochi metri con pochissime riflessioni. Ci si concentra sempre di più verso le sensazioni estreme e i minimi dettagli che danno più emozioni. Questa evoluzione non la seguono tutti che preferiscono (o sono costretti dalla loro natura) sentire in modo naturale da una certa distanza con tutte le influenze ambientali che deformano il suono originale della fonte. Una riproduzione analogica con tutte le sue "deformazioni" non riproduce certamente fedelmente le informazioni ambientali ma dà a molte persone questo percepimento.
SpiritoBono Inviato 18 Dicembre 2024 Inviato 18 Dicembre 2024 È semplicemente la tessitura del suono nel nostro habitat, il risultato di millenni di evoluzione, quella stessa sensibilità uditiva che ci ha permesso di salvarci la vita nei boschi quando eravamo prede, di ascoltare il passo di un predatore... Ed ecco che non me ne voglia nessuno se definisco il suono del vinile più naturale, piu vero.... 1
leonida Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 13 ore fa, grisulea ha scritto: L'informazione viene messa sul mercato con una qualità peggiore, non sempre ma spesso, nulla di sconosciuto. Infatti confermi giudicando negativamente, come tanti d'altronde, gran parte delle registrazioni digitali, attribuendo a questo o quel parametro, incluso l'operato dell'ingegnere del suono, l'origine della mediocrità percepita attraverso i tuoi sensi. Stai solo percependo una frazione della loro potenzialità, da cui la tua convinzione, da cui la tua esternazione. A parte la compressione, parametro oggettivo, da cos'altro deduci che le registrazioni digitali siano immesse sul mercato con una qualità talmente limitata al punto da poter preferire la derivata ed oggettivamente limitata versione in vinile? .
leonida Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 14 ore fa, scroodge ha scritto: Del tutto mi sembra esagerato. Io direi che viene percepita, o meglio, giudicata meno piacevole da alcuni ascoltatori. Una maggiore o minore compressione dinamica esiste anche per qualsiasi giudizio di merito espresso attraverso i propri sensi. Levelers i soggetti compressori, sharpeners, al contrario, gli espansori. Si presume che in questa sede prevalgano gli sharpeners anche se non ne sono del tutto certo. Se dovesse risultare possibile la rivelazione di illimitati livelli di espansione qualitativa, ciascuno dei quali perfettament percepibile, l'espressione " del tutto distorta " risulterebbe anch'essa del tutto appropriata.
widemediaphotography Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 Il 16/12/2024 at 18:28, skillatohifi ha scritto: @mozarteum la vera differenza è questa : suono digitale = gli manca l anima suono vinile = i suoni pulsano con il loro spessore timbrico, d altronde noi esseri umani siamo nati analogici. Come fai ad affermarlo se non hai più la capacità di ascoltare tutto (tanta roba) quello che ha in più un CD, a meno che tu non abbia 18 anni?
one4seven Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 @leonida stai facendo un po' di confusione. Quello che succede da qualche anno a questa parte, generalmente su produzioni "commerciali" (leggi di largo consumo), è il seguente "schema": la registrazione è una. Con quale tecnologia è fatta è irrilevante. Naturalmente nel 99,9 % dei casi si opera in dominio digitale. Da questa, partono almeno 3 varianti editoriali "principali" per la distribuzione, che vengono sviluppati in maniera diversa. La prima divisione è tra mix stereofonico e mix multicanale/Atmos. Nel mix multicanale/Atmos non si interviene con compressioni varie, e si esaltano, naturalmente, parametri come la spazialità e l'immersività. Il mix stereo, a sua volta viene suddiviso in 2 varianti. Stereo digitale (files in download, piattaforme, CD) e stereo analogico (LP). Il master stereo digitale è quello più "massacrato" secondo i parametri audiofili. Prima di tutto sul versante del volume (generalmente sparato) e della compressione (portata spesso a livelli "limite"). Ne fanno le spese praticamente tutti i parametri del "buon ascolto", sempre secondo le esigenze audiofile. Chiaramente il target è la sconfinata platea di dispositivi generalisti. Chiude il cerchio il master per il supporto analogico LP stereo, che invece non subisce lo stesso trattamento del master per la distribuzione digitale, ma è generalmente più curato. O forse meglio dire "meno massacrato". Vuoi per i limiti stessi dell'LP, vuoi per decisione editoriale. Less Is more. . PS. Esistono poi altre varianti "secondarie" e sono due: cioè i formati lossy. Il mix multicanale/Atmos per le piattaforme (quello lossless è esclusivo per i BluRay) ed il mix/master stereo digitale lossy per le piattaforme. Ecco... Qui... less Is NOT more. . Ultime varianti, le meno decisive: il mix/master stereo digitale, lossless, è offerto in diversi samplerate, da files hi-res a 16/44-CD. Cambia solo quello, a parte qualche rara eccezione.
ilmisuratore Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 20 ore fa, captainsensible ha scritto: Non resta che togliersi il dubbio digitalizzando adeguatamente quanto esce dal vinile e vedere l'effetto che fa.... CS Provato Se ben fatta l'operazione tira fuori due suoni indistinguibili
leonida Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 5 ore fa, one4seven ha scritto: stai facendo un po' di confusione. Quello che succede da qualche anno a questa parte, generalmente su produzioni "commerciali" (leggi di largo consumo), è il seguente "schema": la registrazione è una. Con quale tecnologia è fatta è irrilevante. Naturalmente nel 99,9 % dei casi si opera in dominio digitale. Da questa, partono almeno 3 varianti editoriali "principali" per la distribuzione, che vengono sviluppati in maniera diversa. La prima divisione è tra mix stereofonico e mix multicanale/Atmos. Nel mix multicanale/Atmos non si interviene con compressioni varie, e si esaltano, naturalmente, parametri come la spazialità e l'immersività. Il mix stereo, a sua volta viene suddiviso in 2 varianti. Stereo digitale (files in download, piattaforme, CD) e stereo analogico (LP). Il master stereo digitale è quello più "massacrato" secondo i parametri audiofili. Prima di tutto sul versante del volume (generalmente sparato) e della compressione (portata spesso a livelli "limite"). Ne fanno le spese praticamente tutti i parametri del "buon ascolto", sempre secondo le esigenze audiofile. Chiaramente il target è la sconfinata platea di dispositivi generalisti. Chiude il cerchio il master per il supporto analogico LP stereo, che invece non subisce lo stesso trattamento del master per la distribuzione digitale, ma è generalmente più curato. O forse meglio dire "meno massacrato". Vuoi per i limiti stessi dell'LP, vuoi per decisione editoriale. Less Is more. . PS. Esistono poi altre varianti "secondarie" e sono due: cioè i formati lossy. Il mix multicanale/Atmos per le piattaforme (quello lossless è esclusivo per i BluRay) ed il mix/master stereo digitale lossy per le piattaforme. Ecco... Qui... less Is NOT more. . Ultime varianti, le meno decisive: il mix/master stereo digitale, lossless, è offerto in diversi samplerate, da files hi-res a 16/44-CD. Cambia solo quello, a parte qualche rara eccezione. non faccio alcuna confusione, infatti non sono entrato e non entro nel merito del valore tecnico, ne riguardo il digitale, ne per il vinile. Ho fatto osservare che secondo i parametri di importanza audiofili che prevedono un'alterazione o un degrado e quindi la possibilità di un miglioramento per ogni elemento posto sul percorso del segnale, un sistema di riproduzione analogica, il quale sembra essere sottoposto ad una infinita variabilità qualitativa, sembra produrre per i fruitori, la stessa differenza di piacevolezza, negativa per vari aspetti per il digitale, positiva, nonostante la teorica abissale perdita di qualità potenziale da parte di un sistema economico, anche dai fruitori di quest'ultimo. Aggiungi la comune sensazione da parte di chi l'abbia sperimentata, di miglioramento qualitativo all'ascolto, oggettivamente impossibile in teoria, trasferendo su nastro una registrazione digitale. Aggiungi queste teoriche assurdità secondo le quali le stesse informazione verrebbero percepite con diversissima qualità sonora se lette da supporti diversi: http://www.theabsolutesound.com/articles/the-2000-cd-made-from-glass-1/ http://www.newlaunches.com/archives/jvc_ultimate_audio_cd_for_2000.php Aggiungi questa teoricamente delirante conferma, dove si discute di abissali differenze qualitative leggendo le stesse informazioni su uno speciale supporto. L'ipotesi , smentita dall'articolo di Stereophile (link in basso), è che la causa della differenza sia riconducibile a negative interferenze sulla qualita sonora da parte del sistema di correzione degli errori. Anche il costruttore del cd, quindi, e chi lo rappresenta e lo promuove sul video, non possiedono elementi sufficienti per poter spiegare oggettivamente il fenomeno. Considera infine che lo staff di Stereophile, nel 1991, ammettendo apertamente l'esistenza di variazioni all'ascolto intrvenendo sul supporto, incluso i suddetti cd in vetro, dopo quattro pagine di misurazioni non è approdato a nulla, zero differenze. https://www.stereophile.com/reference/590jitter/index.html La conclusione: Stereophile: Cd, Jtter, Errors & Magic Conclusion: From my measurements, it is apparent that none of these CD tweaks ha I am convinced that undiscovered optical phenomena in CD playback affect sound quality. Only by combining critical listening with the scientific method can these mysteries be solved. Although I had wanted to find measurable differences with the tweaks, the experiments at least ruled out data errors and jitter as the cause of audible differences. ... 34 anni dopo il mistero non è stato ancora risolto. ______________________________________________________-- p.s. Less is more o alterazioni eufoniche, sono ipotesi semplicistiche da parte di chi non possiede elementi per poter spiegare, , vedi anche il recente thread sulla misteriosa piacevolezza del limitatissimo ascolto in FM 1
leonida Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 20 ore fa, captainsensible ha scritto: Non resta che togliersi il dubbio digitalizzando adeguatamente quanto esce dal vinile e vedere l'effetto che fa.... CS Se non sortisse alcun effetto, e ti è stato appena confermato che la copia risulta pressocchè identica, èsarebbe ed è un ulteriore ed eclatante conferma che i limiti qualitivi attribuiti alla registrazione digitale di fatto non esistono, per cui l'origine delle limitazioni percepite all'ascolto andrebbe e va, con certezza, cercata altrove.
scroodge Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 2 minuti fa, leonida ha scritto: l'origine delle limitazioni percepite all'ascolto Non sono limitazioni che vengono percepite come tali E' un giudizio SULLA percezione. Il giudizio attiene esclusivamente al soggetto. E non è generalizzabile in assoluto. Al massimo condivisibile. Questo sì. 1
one4seven Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 @leonida no guarda, vai proprio fuori strada. Di tutte le cose "assurde" frega meno di zero. Il campo "dell'occulto" su vetro è buono giusto per passare il tempo. Quello che ti ho descritto io sono "lo stato delle cose", nell'attuale mondo discografico. Tutte robe verificate e condivise (alle misure ed all'ascolto) da chi segue il trend in corso. Tutto visibilissimo ed alla luce del sole. Eh sì, confondi, e pure parecchio. Quella di rendere più piacevole un LP rispetto al corrispettivo file o CD è una chiara scelta politico/editoriale, raggiunta attraverso "banali" tecniche di mastering. 2
grisulea Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 7 ore fa, leonida ha scritto: A parte la compressione, parametro oggettivo, da cos'altro deduci che le registrazioni digitali siano immesse sul mercato con una qualità talmente limitata al punto da poter preferire la derivata ed oggettivamente limitata versione in vinile? Non lo deduco da null'altro, quella basta ed avanza a rovinare l'ascolto e non solo su quel parametro. Del resto i migliori digitali sono letteralmente irraggiungibili in analogico, suonano meglio e piu piacevoli. Per me e per molti altri. La tua ipotesi è quindi relegata, un senso assoluto, al semplice gusto, non discuto che qualcuno preferisca sempre e comunque l'analogico. Fatti suoi. Io preferisco di volta in volta quello col contenuto migliore. Ma sta di fatto che nel digitale puoi contenere l'analogico con la stessa identica qualità, indistinguibile, non vero il contrario. Del resto l'ho già detto ascolto necessariamente digitalizzato anche gli lp e mantengono inalterate le loro caratteristiche, anzi posso dire, ma è un mio parere, vengono indirettamente ulteriormente esaltate. 1
skillatohifi Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 Per rendersi conto della portata del suono analogico basta guardare le vendite dei vinili negli ultimi 20 anni, qui sono i dati che parlano, non le opinioni, se poi... ci mettiamo anche la crescita delle vendite dei giradischi, dei bracci e delle testine, senza contare quante nuove aziende sono nate in questo contesto, beh..!!, Cos'altro dire se.. dopo oltre 100 anni dalla sua nascita il suono analogico affascina sempre di + moltissime persone che riscoprono la sua magia analogica. È la sua natura che ci lega, e noi esseri umani la percepiamo con grande sinergia.
captainsensible Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 1 ora fa, leonida ha scritto: Se non sortisse alcun effetto, e ti è stato appena confermato che la copia risulta pressocchè identica La prova da fare sarebbe quella di ascoltare la versione direttamente dal giradischi e poi, contestualmente, quella acquisita digitalmente a partire dallo stesso giradischi, con lo stesso stadio phono, ecc, per stabilire se è il digitale in quanto tale ad essere limitante per l'orecchio oppure è l'analogico che fa qualcosa che piace all'orecchio. Questo se vuoi toglierti il dubbio se è il digitale a fare del male. CS
scroodge Inviato 19 Dicembre 2024 Inviato 19 Dicembre 2024 46 minuti fa, captainsensible ha scritto: La prova da fare sarebbe quella di ascoltare la versione direttamente dal giradischi e poi, contestualmente, quella acquisita digitalmente a partire dallo stesso giradischi, con lo stesso stadio phono, ecc, per stabilire se è il digitale in quanto tale ad essere limitante per l'orecchio oppure è l'analogico che fa qualcosa che piace all'orecchio Oppure se è indistinguibile, ad orecchio, nel proprio setup. Cosa che sto verificando in questi giorni esattamente conducendo la prova che hai descritto. 1
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