bungalow bill Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Nell'ultima assemblea condominiale , abbiamo rinunciato al 110% . Per noi troppo complicato .
Membro_0022 Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 5 ore fa, Jack ha scritto: questo è sbagliato. O meglio: va bene se si è costretti se i termosifoni sono dimensionati con delta T elevato onde avere il necessario rendimento. Come dicevo ho fatto varie prove nei primi tempi dopo aver preso possesso della casa. Evidentemente sono in uno di questi casi, la casa è del 1984 con radiatori classici in alluminio. Parliamo quindi di impianto esistente dal quale ho cercato di ricavare il massimo possibile; quando dovrò cambiare la caldaia farò un nuovo ciclo di prove. Questo è lo stato attuale: 35-40 gradi: non provata, ma secondo me a quel punto potrei anche risparmiare la corrente del frigorifero. Temperatura medio-bassa (50 secondo la manopola): la caldaia rimane accesa per ore ed ore, la temperatura ambiente sale lentissimamente, i radiatori sono tiepidi, nelle giornate più fredde non riesce a mantenere i 20 gradi. Temperatura alta (70): i radiatori si scaldano in pochi minuti, l'ambiente arriva rapidamente a 20 gradi e la caldaia si spegne entro 20-30 minuti al massimo, per rimanere spenta altrettanto tempo. Anche con 4-5 sotto zero fuori. Verifica al contatore del gas: vantaggio netto nel caso 2. In un ufficio dove ho lavorato lo scorso inverno, stessa situazione: temperatura acqua bassa "per risparmiare", caldaia accesa tutto il giorno, freddo cane (non si superavano i 17-18 gradi quando andava bene). Regolata la caldaia "a mio parere", ecco i 20 gradi richiesti e lunghi periodi di OFF del bruciatore.
Membro_0022 Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 3 ore fa, tomminno ha scritto: tengo 18.5° di giorno, ma la notte abbasso a 18 Mezzo grado tra giorno e notte non è un problema, si recupera in breve tempo. Penso a chi ha l'abitudine di spegnere completamente durante la notte (entrambi i condomini in cui ho abitato in passato) oppure di giorno mentre è al lavoro. Quando rientra a casa, è una festa per il fornitore di metano.
Membro_0022 Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 2 ore fa, bost ha scritto: o farò, ma ormai l'inverno è passato. A me l'idraulico aveva consigliato addirittura t.re + basse. La caldaia è modulante. Anche la mia ha il modulatore. Per trovare la temperatura ottimale, che dipende da casa, impianto, caldaia e persino qualità del gas, l'unica possibilità è fare delle prove fino a che non trovi la più bassa che ti consente di mantenere il clima che vuoi anche nelle giornate più fredde evitando che il bruciatore resti in funzione per ore senza spegnersi mai. Io ho fatto così, ci sono voluti i primi due inverni per ottimizzare la faccenda, ma alla fine chiacchierando scopro sempre di avere bollette più modeste rispetto a quello o a quell'altro vicino.
nullo Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 1 ora fa, lufranz ha scritto: Temperatura alta (70): i radiatori si scaldano in pochi minuti, l'ambiente arriva rapidamente a 20 gradi e la caldaia si spegne entro 20-30 minuti al massimo, per rimanere spenta altrettanto tempo. Anche con 4-5 sotto zero fuori. Verifica al contatore del gas: vantaggio netto nel caso 2. In un ufficio dove ho lavorato lo scorso inverno, stessa situazione: temperatura acqua bassa "per risparmiare", caldaia accesa tutto il giorno, freddo cane (non si superavano i 17-18 gradi quando andava bene). Regolata la caldaia "a mio parere", ecco i 20 gradi richiesti e lunghi periodi di OFF del bruciatore. Ma è proprio la condizione di on/off con la caldaia che oggi è superata concettualmente. sarebbe come pensare oggi ad un condizionatore senza inverter. non è questione di temperatura assoluta, è l'on/off il nocciolo. Ma ovviamente se tu ritieni che quello sia il comfort massimo raggiungibile, dato che la questione è soggettiva, hai tutte la ragioni per continuar così. aggiungo solo che se la caldaia non è modulante è normale che sia più efficiente con temperature di esercizio attorno ai 60º. se è modulante, la temperatura dell'acqua si regola automaticamente per coprire le perdite, quindi lavora a temperatura tanto più bassa per compensare, quanto la temperatura esterna glielo permette, e viceversa.
tomminno Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 13 minuti fa, lufranz ha scritto: Penso a chi ha l'abitudine di spegnere completamente durante la notte (entrambi i condomini in cui ho abitato in passato) oppure di giorno mentre è al lavoro Io lo tenevo spento, per me 18 è spento, e acceso solo 5 ore al giorno (18.5/19°) con consumi di 1mc/h il consumo giornaliero era mediamente 5.5mc. I consumi con la caldaia sempre accesa (a 18.5 sta sempre in tiro) come quest'anno sono più alti, ho visto anche 7mc al giorno. È ovvio che una casa più calda richieda più energia per mantenere la temperatura.
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 @lufranz se hai i termosifoni dimensionati a 70°, il meglio è farli funzionare a 70°. Certo. Che la temp di mandata faccia risparmiare se bassa vale solo se sono soddisfatte determinate condizioni. Per esempio se hai una caldaia a condensazione: 70° non condensa il vapore dei fumi e si perde un 15% di rendimento. Per esempio avendo moti convettivi più intensi la sensazione di temperatura adeguata si raggiunge 2 gradi più in alto che coi radianti etcetc (già l’ho scritto) Non si può quindi consigliare di tenere tali temperature perché molti hanno c a condensazione e sovente, magari a loro insaputa, caloriferi over dimensionati. Era questo
Velvet Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Però nei palazzi con riscaldamento tradizionale a radiatori l'on/off è di prassi, la notte le pompe si spengono (anche se la caldaia centralizzata ovviamente resta in temperatura). Non so se con passaggio a condensazione questa prassi venga cambiata..
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Passare a condensazione con la stessa superficie e potenza di scambio - data dai caloriferi esistenti - è un vantaggio a metà si e no. Funziona solo nella mezza stagione quando la potenza termica necessaria è decisamente più bassa e i caloriferi riescono a fornirla anche con mandate sui 40°.
Velvet Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Adesso, Jack ha scritto: Passare a condensazione con la stessa superficie e potenza di scambio - data dai caloriferi esistenti - è un vantaggio a metà si e no. E non si può fare il percorso inverso, ovvero dimensionare la nuova caldaia a condensazione sulla superficie radiante esistente?
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 @Velvet Ossignùr... Per fornire lo stesso calore a temperature più basse - e quindi riuscire a sfruttare la condensazione - occorre avere superfici di scambio più grandi e/o materiali dei caloriferi più efficienti (ma questo conta meno... conta per la reattività del sistema più che per la Q di calore). Se i vecchi caloriferi sono dimensionati per lavorare a 70°, farli lavorare a 45 non permette di raggiungere il confort. Altra cosa se si coibenta bene la casa perché servendo molto meno calore si riesce a fornirlo con meno superficie e t più bassa
Velvet Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 1 minuto fa, Jack ha scritto: Ossignùr... Io chiedo, sono 'gnorante in materia...
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 @Velvet era per dire, “ossignùr come spiego adesso?”... era come un dunque. siamo tutto ignoranti per il 99.999% delle cose. Ci scambiamo quello 0.001 quando si riesce 1
audio2 Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 3 minuti fa, Velvet ha scritto: Io chiedo in una casa che ho sono riusciti a fare un lavoro egregio con caldaia a condensazione, bassa temperatura e radiatori in ghisa di 50 anni fa dimensionati che prima lavoravano quasi in ebollizione. c'è caldaia e caldaia ed idraulico e idraulico, anche li non tutti hanno lo stesso manico.
Velvet Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Vi ringrazio. In teoria nel nostro palazzo si prospettano interventi di isolamento e sostituzione caldaia, quindi mi chiedevo come funzionerà il sistema "dopo", considerando che praticamente tutte le unità hanno nuovi radiatori tubolari in acciaio installati da pochi anni. Credo che tenendo in considerazione tutte le variabili in gioco, ogni edificio faccia storia a sé. Argomento molto affascinante comunque.
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 Adesso, audio2 ha scritto: lavoravano quasi in ebollizione. c'è caldaia e caldaia ed idraulico e idraulico, anche li non tutti hanno lo stesso manico. La fisica dello scambio termico, banale tra l’altro, non è questione di idraulici. In quel caso avevi caloriferi over dimensionati (ed alta inerzia) e la caldaia lavorava on off. Gli stregoni idraulici hanno semplicemente calcolato che potevano lavorare a temperature più basse che ce la facevano comunque e la caldaia poteva quindi sfruttare la condensazione
Jack Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 1 minuto fa, Velvet ha scritto: Credo che tenendo in considerazione tutte le variabili in gioco, ogni edificio faccia storia a sé Ma tutti rispondono alle stesse leggi della fisica applicata 😀
Velvet Inviato 4 Aprile 2021 Inviato 4 Aprile 2021 1 minuto fa, Jack ha scritto: Ma tutti rispondono alle stesse leggi della fisica applicata 😀 giusto 🙂
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