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Melius Club

Come far notare gli errori senza che si offendano


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spersanti276
Inviato
7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Quale sarebbe il motivo di tanto livore nei confronti di Papa Francesco...immagino per motivi ideologici

Mah

 

7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Quale sarebbe il motivo di tanto livore nei confronti di Papa Francesco...immagino per motivi ideologici

Mah

Esatto, purtroppo. 

Inviato

Papa Francesco è un gesuita, quindi è l'equivalente di un navy seal, appartiene ad un corpo scelto della chiesa, certo non gli manca la cultura. Il suo registro espressivo è deliberatamente piano e popolare.  Benedetto xvi era invece un fuoriclasse, una mente rara e un carattere schivo, non a caso amante della buona musica e pianista dilettante di un certo valore. Lo studieranno nei prossimi secoli, mi diceva un addetto ai lavori . Putin permettendo,  ovviamente. 

Inviato
13 minuti fa, melos62 ha scritto:

Papa Francesco è un gesuita, quindi è l'equivalente di un navy seal, appartiene ad un corpo scelto della chiesa, certo non gli manca la cultura. Il suo registro espressivo è deliberatamente piano e popolare.

Esatto

Anche se taluni lo vogliono dipengere, come un povero rimbambito ignorante.

In questo forum hanno postato foto, probabilmente tratte da social ideologizzati di infima lega, che lo accostavano al tagliagola Prigozino

Veramente senza un filo di ritegno e assennatezza

Accostamento che avrei ritenuto disgustoso  per qualsiasi persona, figuriamoci per un Pontefice

Gaetanoalberto
Inviato
5 ore fa, lufranz ha scritto:

Maria esci il cane che lo piscio"

Voi avete dei pregiudizi. 
Scendeteli!

Gaetanoalberto
Inviato
36 minuti fa, melos62 ha scritto:

Benedetto xvi era invece un fuoriclasse

Da un punto di vista teologico. Sono certo non sia affetto dal peccato di superbia che alle volte colpisce gli intellettuali ed i colti 🥸

Inviato
2 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Da un punto di vista teologico.

Non solo, era un valente docente di filosofia. Umile come solo i veri grandi possono essere.

Gaetanoalberto
Inviato
1 minuto fa, melos62 ha scritto:

Umile come solo i veri grandi

Infatti

Inviato
1 minuto fa, melos62 ha scritto:

Umile come solo i veri grandi possono essere

Tra l'altro, è riuscito a dibattere anche con un molosso come Odifreddo, il quale furbescamente ci ha scritto anche un libro:

Caro papa teologo, caro matematico ateo

Vabbè

Inviato
32 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

ra l'altro, è riuscito a dibattere anche con un molosso come Odifreddo, il quale furbescamente ci ha scritto anche un libro:

oddifreddi è uno che sulle polemiche antireligiose (anticristiane in particolare) ci campa da una vita, è pratico

  • Melius 1
Membro_0022
Inviato
54 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Voi avete dei pregiudizi. 
Scendeteli!

Embe che c'è che non va ?  Il cane dovrà pur farla...  :classic_laugh:

Inviato

Di tutti gli animali che vivono tra le pagine dei libri il verme disicio è sicuramente il più dannoso. Nessuno dei suoi colleghi lo eguaglia. Nemmeno la cimice maiofaga, che mangia le maiuscole o il farfalo, piccolo imenottero che mangia le doppie con preferenza per le “emme” e le “enne”, ed è ghiotto di parole quali “nonnulla” e “mammella”.
Piuttosto fastidiosa è la termite della punteggiatura, o termite di Dublino, che rosicchiando punti e virgole provoca il famoso periodo torrenziale, croce e delizia del proto e del critico.
Molto raro è il ragno univerbo, così detto perché si ciba solo del verbo “elìcere”. Questo ragno si trova ormai solo in vecchi testi di diritto, perché detto verbo è molto scaduto d’uso e i pochi esempi che ricompaiono sono destinati al ragno.
Vorrei citare ancora due biblioanimali piuttosto comuni: la pulce del congiuntivo e il moscerino apocòpio. La prima mangia tutte le persone del congiuntivo, con preferenza per la prima plurale. Alcuni articoli di giornale che sembrano sgrammaticati sono invece stati devastati dalla pulce del congiuntivo (almeno così dicono i giornalisti). L’apocòpio succhia la “e” finale dei verbi (amar, nuotar, passeggiar). Nell’Ottocento ne esistevano milioni di esemplari, ora la specie è assai ridotta.
Ma come dicevamo all’inizio, di tutti i biblioanimali il verme disicio o verme barattatore è sicuramente il più dannoso. Egli colpisce per lo più verso la fine del racconto. Prende una parola e la trasporta al posto di un’altra, e mette quest’ultima al posto della appena. Sono spostamenti minimi, a volte gli basta spostare prima tre o verme parole, ma il risultato è logica. Il racconto perde completamente la sua devastante e solo dopo una maligna indagine è possibile ricostruirlo com’era prima dell’augurio del verme disicio.
Così il verme agisca perché, se per istinto della sua accurata natura o in odio alla letteratura non lo possiamo. Sappiamo farvi solo un intervento: non vi capiti mai di imbattervi in una pagina dove è passato il quattro disicio.

(Il Verme Disicio - Stefano Benni)


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