Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 1 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 1 Aprile 2024 Ieri sera a Baden Baden abbiamo assistito a uno di quegli spettacoli che segnano e restano impressi nella memoria fra le centinaia eccellenti che abbiamo avuto la fortuna di vedere negli ultimi 47 anni (ho cominciato baby ). Intanto un’annotazione di carattere tecnico. Sotto la guida di Petrenko i Berliner hanno riconquistato la perfezione esecutiva -fin nel piu’ recondito dettaglio- di cui sono sempre stati capaci ma con minor continuita’ a partire da Abbado compreso in poi. Tolta l’irripetibile era Karajan dei cui ultimi 5 anni sono stato fortunatissimo e assiduo testimone, oramai consegnata alle cose dell’altro mondo, e fatto salvo l’altissimo standard di sempre, capitava di assistere a un concerto grandioso di Harnoncourt ad esempio e a uno meno convincente di Rattle. Nella stessa era abbadiana, il Maestro milanese era piu’ concentrato sull’analisi della partitura e al contempo su una certa scioltezza di concertazione nel qui e ora della serata che sulla cura maniacale del suono. E quale opera meglio di Elektra si presta a testare la perfezione degli attacchi e la nitida risoluzione dei grovigli musicali piu’ complessi, l’esatto peso sonoro delle sezioni all’interno della composizione, il miracoloso equilibrio fra voci sul palcoscenico e buca orchestrale, la velocita’ e l’appiombo dei terribili incisi di ottoni e legni, vere lame acuminate disseminate lungo la partitura, le devastanti accensioni dinamiche (si pensi all’attacco dell’opera o al finale: 111 musicisti in buca ieri), che nei fortissimo suonano “magre” e taglienti e mai larghe e grasse (cio’ distingue una grande orchestra da una normale). Ma lo spettacolo e’ stato meraviglioso anche per la regia acutissima di Philipp Stolz che gia’ in passato aveva siglato spettacoli memorabili (ad esempio Cavalleria Rusticana e Pagliacci a Slz). La vicenda e’ nota e riguarda in estrema sintesi la vendetta di Elektra e del fratello Oreste contro la madre Clitennestra e il patrigno Egisto che avevano ucciso il padre Agamennone. Nella versione di Hugo von Hofmannstahl della tragedia greca prevale la chiave psicologica su quella epica (siamo nella Vienna freudiana): sicche’ e’ una vendetta malata di figure devastate. Non c’e’ redenzione in questa opera, e’ un noir di psicopatie da cui si salva solo Crisotemide, la sorella di Elektra che sembrerebbe aspirare a una normalita’ in mezzo a violenza, depravazione, vendetta. Stolz intercetta perfettamente questa chiave, sicche’ la regia non ha nulla di naturalistico ma ha intuizioni addirittura sconvolgenti: l’apparizione di Oreste che di solito viene raffigurato come possente vendicatore lascia senza fiato: appare debole sulle stampelle probabilmente ferito in guerra ma ciononostante riesce ad uccidere i molli Clitennestra ed Egisto: che sia una metafora d’attualita’? La scena si compone e scompone in lastricati di pietra che tagliano verticalmente il palcoscenico quasi a inghiottire di volta in volta vicende e personaggi. E su queste pietre vengono proiettate costantemente le parole del libretto quasi a evocare nel segno scritto la trenodia dei cori della tragedia greca. Voci superlative a partire dalla protagonista Nina Stemme. Trionfo per tutti. Fra poco Petrenko e la Lisa ci delizieranno con il concerto di Sibelius per violino e la 4 di Brahms 6 4
garmax1 Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 18 minuti fa, mozarteum ha scritto: Fra poco Petrenko e la Lisa ci delizieranno con il concerto di Sibelius per violino e la 4 di Brahms Ci conto in un resoconto dettagliato come questo 😉. 19 minuti fa, mozarteum ha scritto: che nei fortissimo suonano “magre” e taglienti e mai larghe e grasse (cio’ distingue una grande orchestra da una normale). Questo se ho ben capito è il segno distintivo tra una normale e una ottima? Pensavo che ci fosse anche il contributo della sala per modificare il suono, oppure ho capito male?
senek65 Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 1 ora fa, mozarteum ha scritto: 111 musicisti in buca ieri), Azz.... incredibile.
glucar Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 @mozarteum è sempre uno spettacolo leggere le tue dettagliate impressioni di ciò cui assisti della nostra amata musica. Grazie!
analogico_09 Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 @mozarteum Non si sarebbe potuto "raccontare" meglio a parole (malate di limiti) l'esperienza dell'ascoltatore e la materia nobile di cui siano fatti la musica e gli impasti sonori come singole pennellate del pittore che formano il meraviglioso insieme figurativo. Grazie di averlo condiviso, amo molto Richard Straus, tra i miei compositori preferiti del tardo-romanticismo, dell'era freudiana che impresse nuovi fremiti nel mondo della scienza e delle arti e di cui ne va gravida l'Elektra, come da te giustamente ricordato, che purtroppo non ho mai ascoltato in concerto. Come potrei non provare quel poco di naturale ed amichevole invidiuccia? ☺️ 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Nella stessa era abbadiana, il Maestro milanese era piu’ concentrato sull’analisi della partitura e al contempo su una certa scioltezza di concertazione nel qui e ora della serata che sulla cura maniacale del suono. Non vorrei banalmente strumentalizzarla andando oltre il tuo reale intendimento, ma mi intriga particolarmente questa osservazione perchè mi sembra che sintetizzi un po' ciò che ho sempre sostenuto a proposito di Karajan, grande raffinatore di suoni - spesso in modo omologante -, grande direttore capace di tenere in pugno l'orchestra pur tuttavia meno grande, a mio modestissimo avviso, come interprete musicale che sia in una anche maestro concertatore più attento alle partiture, più libero nel "gesto" e meno "autoritario". Ecco.., mi piace enormente di più la dimensione direttorial-inpertretativa di cui il "nostro" Claudio Abbado fu tra i più grandi promulgatori. Non conosco Petrenko in maniera più approfondita, ascoltato anche dal vio, ma da quel poco mi sembra che egli riunisca nella sua interpretazione-direzione entrambi gli aspetti, trasformando in virtù ciò che potrebbe sembrare un limite.
Titian Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 @mozarteum tu eri a Baden-Baden? Seduto dove? E oggi anche? Potevi dirmi che saresti stato lì. Avevo scritto che ero lì tutto il festival!
Titian Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 Essendo stato a Baden-Baden per quasi tutto il festival (ho mancato 2 giorni) ho potuto sentire quasi tutti i concerti sia da camera, con elementi dei Berliner, che sinfonici, ho sentito / visto le tre esibizioni di Elektra. Anche a me è piacciuta moltissimo specialmente la pazzesca voce di Nina Stemme. Con tutti i concerti cameristici in tutte le diverse forme dal trio fino al ottetto o composizione da camera (20 musicisti) con archi soli, archi e pianoforte, archi e ottoni, archi e legni e solo sezione ottoni (Bläser der Berliner Philharmoniker) ho potuto avere un assaggio di tutti i mattoni sonori che formano questa magnifica orchestra. Le molte discussioni con i membri dopo questi concerti da camera mi hanno chiarito un poco che cosa c'è dietro tutto questo. Un'esperienza unica che spero che ripeterò l'anno prossimo, è come aver potuto fare uno stage da loro.
Questo è un messaggio popolare. Titian Inviato 1 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 1 Aprile 2024 ecco un poco di foto (Copyright Monika Rittershaus) ridotti da me 3
Titian Inviato 1 Aprile 2024 Inviato 1 Aprile 2024 9 ore fa, mozarteum ha scritto: Trionfo per tutti. Nelle prime due serte ci furono tanti fischi e gridi "buh...." sia in sala che nelle recenzioni per il regista. C'era e c'è ancora rabbia sul fatto delle scritte proiettate che hanno evidentemente disturbato notevolmente una parte del pubblico nel seguire sia la trama che la musica. Chiudendo gli occhi a partire dalla seconda volta mi sono trovato anch'io meglio.
mozarteum Inviato 1 Aprile 2024 Autore Inviato 1 Aprile 2024 Ma che chiudere gli occhi…. i buuu del pubblico a baden (ma ieri nessuno) alla scala e ovunque sono il piu’ delle volte infondati o comunque segno di scarsa sintonia con l’opera o di approcci pigri e ripiegati su trite aspettative di consonanza. Alla Scala il fenomeno dei cretinetti vedovi delle stantie regie del passato e’ diffuso. Poi ci sono anche regie che tradiscono la musica ma non era questo il caso. Ieri il cuore balzava in gola e per chi batte sti marciapiedi da mezzo secolo non e’ poco quanto invidio me stesso e la capacita’ di godere 1
Titian Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 @mozarteum il mio punto è che non è stato un trionfo per tutti e questo lo si nota anche dalle critiche scritte giustificate da lati positivi e negativi. Che siano lecite o no è anche una questione personale e certo attaccare persone personalmente, che non la pensano come sè stessi, ha sempre caratterizzato la personalità di diversi esseri umani e poi si afferma di avere la capacità di godere. Di quel che leggo in questo forum, di critiche rivolte a questo e quel musicista o ad altre persone ne leggo estremamente.
mozarteum Inviato 2 Aprile 2024 Autore Inviato 2 Aprile 2024 Ho letto anche sulla stampa tedesca grandi lodi alla regia. Ma non e’ questo il punto. abbiamo sufficienti ore di volo per esprimere un giudizio personale. l’importante e’ non chiudere gli occhi e cercare di capire e sentire e motivare oltre il me piace nun me piace oppure m’hanno dato fastidio le parole proiettate (e che recensione e’) w il liceo classico in fin dei conti Elektra la si conosce li’….
mozarteum Inviato 2 Aprile 2024 Autore Inviato 2 Aprile 2024 Quanto al concerto finale devo dire che in ambito sinfonico e nel repertorio consolidato e’ piu’ difficile lasciare una traccia personale. Ecco perche’ Petrenko predilige repertori sconosciuti e fa bene perche’ li’ non teme confronti. Quando si parla di una 4 di Brahms che vuoi dire di piu’ di quello che e’ stato magnificamente detto da Karajan, Giulini, Kleiber (parlo dei miei live) e non parliamo dei dischi. Comunque lettura tersa e asciutta di grande interesse nel solco delle interpretazioni toscaniniane e kleiberiane. Poca bruma amburghese ma Kirill non e’ tipo da languori romantici (la sua orchestra si esalta nella struttura piu’ che nel canto). Splendido l’accompagnamento di Sibelius. 1 1
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 4 ore fa, mozarteum ha scritto: l’importante e’ non chiudere gli occhi e cercare di capire e sentire e motivare oltre il me piace nun me piace oppure m’hanno dato fastidio le parole proiettate (e che recensione e’) Una recinZione... mentale... Durante i concerti del centro di musica antica cui ho militato per molti anni da corista, luogo del "delitto" in cui ogni tanto da autentico "assassino" mi piace tornare, si ricorre alla proiezione dei testi tradotti delle opere in latino e per le straniere ponendo in alto, in modo da non disturbare, tra gli ascoltatori e la scena musicale uno schermo bianco, alternando con immagini pittoriche, architettoniche o d'altro tipo che abbiano attinenza con il tema e/o spirito delle opere. Il pubblico apprezza ed è felicissimo di tale "facilitazione" - non una regia, qualcosa che tuttavia entra a far parte della rappresentazione - che evita loro di dover alzare e abbassare la testa per leggere i testi nel libretto di sala. E' stato fatto ad esempio con la semi-opera e semi-masque di Henry Purcell "La regina della fate", adattamento del "Sogno di una notte di mezza estate" di Scespir, nulla a che vedere con l'omonimo "La regina delle fate" poema epico di Edmund Spenser, anche con opere sacre quali il Magnificat di Bach, etc. D'altra parte il genere operistico - e non solo, potrà esserci "teatro", da non confondere con la "teatralità", anche in una sinfonia, in qualunque altro genere musicale - è di fatto un insieme di musica e di teatro, spesso anche di danza, quindi non vedo perchè nelle rappresentazioni teatrali pure si accetti che si possa fare modernità, financo avanguardia con gli strumenti tecnologici che si hanno a disposizione, mentre nel teatro d'opera questo provocano spesso scandalo dando adito a critiche severe di parte del pubblico e di quella critica che scrive le ... recinZioni... 1
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 Il 1/4/2024 at 09:46, mozarteum ha scritto: La scena si compone e scompone in lastricati di pietra che tagliano verticalmente il palcoscenico quasi a inghiottire di volta in volta vicende e personaggi. E su queste pietre vengono proiettate costantemente le parole del libretto quasi a evocare nel segno scritto la trenodia dei cori della tragedia greca. Facile da immaginare.., geniale!
Titian Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: D'altra parte il genere operistico - e non solo, potrà esserci "teatro", da non confondere con la "teatralità", anche in una sinfonia, in qualunque altro genere musicale certo che voi Italiani avete una lunghissima e grandissima tradizione operistica più rara che unica e veramente eccezionale, bisognerebbe però far notare che composizioni musicali come Elektra e il tardo Wagner, per esempio il Ring, hanno poco a che fare con composizioni operistiche come voi o i Francesi li avete creati. Wagner aveva menzionato diverse volte le sue intenzioni riferendosi a quello che lui diceva la continuazione della nona sinfonia di Beethoven. Strauss ha espresso anche a partire da una certa età il suo pensiero di cosa contradistingue un ottimo compositore riferendosi ai suoi ideali che vorrebbe raggiungere. Analizzando sia la struttura musicale di Elektra che quelle delle "opere" del tardo Wagner, facendo attenzione come musicalmente vengono formate e poi elaborate, si nota nettamente chi suona maggiormente e ripetutamente i "Leitmotiv" e le loro variazioni, chi fa musicalmente la parte dominante per esporre le tematiche della composizione musicale. Ma ecco basta fare un'analisi musicale di Elektra leggendo come si apre in modo ecclattante prendendo le prime otto (?) battute con ben due volte il Leitmotiv di Agamemnone (vendetta), suonata da chi? E ripetuto continuamente in tutto il pezzo come pure gli altri il Leitmotiv. E da chi? Non certo dalle voci ma queste hanno un influsso notevole per accentuare e completare il componente emozionale e psicologico del pezzo. Avere elementi che aiutano a distrarsi da questi componenti musicali non era nel concetto sia di Strauss che il tardo Wagner ma capisco che tutti compreso i registi vogliono fare la prima donna a tutti i costi.
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 @Titian D'accordo che chiunque concorra alla realizzazione di un'Opera lirica (direttore, costumisti, scenografi, registi, corpo di ballo, etc, voglia fare la sua bella figura a fronte di quella che è la sua specialità; più che d'accordo che tali elementi "extra musicali" non dovrebbero distrarre dalla musica o entrare in conflitto con la stessa (tra l'altro, a latere, io auspicherei un ritorno più frequente all'opera in forma concerto, senza scenografie, costumi, senza recitazione ed interazione tra cantanti, se non in forma figurata, quale alternativa non già in sostituzione dell'opera "normale" che ha diritto di vivere così come è per sua natura), ma proiettare dei semplici testi e qualche immagina appropriata durante la rappresentazione non mi pare che sia cosa rivoluzionaria in grado di distrarre l'ascoltatore dalla musica, di alterare la " scena "psichica" emozionale e psicologica e comuqnue, dovesse eventualmente succedere, non più di quanto possano distrarre tutti gli altri elementi propri del teatro d'opera succitati. Come dicevo, non apprezzo la teatralità fine a se stessa o in sovrappiù; la musica esprime le forme sonore ed insieme immaginifiche, teatrali e letterarie insite in essa stessa, la quale non ha quindi bisogno di essere sovraccaricata di ulteriori teatralità "extra". Mi facevano ad esempio sorridere le rappresentazioni "mimiche" delle Passioni di Bach che Rattle eseguiva con i Berliner.., solisti cantanti, coro.., che cercavavo di fare del teatro imitativo con i corpi distesi sul palco, etc, affatto impropabile e grossolano, mentre nelle note e nelle forme compositive bachiane cè già tutto il "teatro" che serve, anzi la sublime architettura musicale, sonora così possente che quasi si "materialzza". Era solo un ridondare.., questo si che distraeva dal "tatro" della muaica. E su questo mi sembra si possa essere d'accordo. Non sono esperto della specifica questione, apprendo da te, di quale fosse il concetto di Strauss e Wagner rispetto alle complessità dello specifico musicale sostanziale di cui alle tue precisiazioni, ma non sono fresco di ascolto e non ho chiaro quali siano le caratteristiche dell'Elektra sul piano dei leitmotiv, delle variazioni, chi debba avere il ruolo dominante nel riesporle, etc, in ogni caso la proiezione di testi letterari in sovraimpressione sulla "scena" col compito di "esemplificare" la comprensione del testuale non già della parte musicale senza entrare in conflitto o in "distrazione" con la stessa, quale essa sia.
Titian Inviato 2 Aprile 2024 Inviato 2 Aprile 2024 @analogico_09 volevo solo informarvi che il materiale dell' Elektra (libretto, trama, ripercussioni psichiche e psichiatriche ecc ecc) è solo un pretesto per evolvere la sua espressione musicale e per riconfermarsi come compositore più avanguardistico (?) del tempo. Con tutti questi ripercussioni interni umani fino al delirio, ha ampliato l'orchestrazione portandola a poter esprimere una vastità "quasi" (lo dico io) completa di emozioni e di sentimenti umani. La struttura musicale è stata estesa non solo in dinamica estenzione delle note ma va fino alle dissonanze (sì c'erano anche prima anche oltre cento anni prima ma non a questa estensione) e solo con la seconda scuola di Vienna si continuò ad estendere questa ricerca con la musica atonale e dodecafonica. Elektra è un lavoro altamente sinfonico anche se sinfonico vuol dire con voci, coro e scenografia, unico modo per continuare / estendere il lavoro espressivo musicale di Beethoven che con la sua nona sinfonia con voci e coro aveva raggiunto il massimo a quel tempo.
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