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Melius Club

Caso Gregoretti, non luogo a procedere per Salvini.


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Inviato
5 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

è più interessante discutere delle cose che delle persone

Ah ah ah.. detto da uno che nello stesso post prova a metterla sul personale, cambiando completamente discorso pur di delegittimarmi.

Sei un simpatico canaglia.

Dell'argomento imho non ne sai na fava.

E se ne sapessi qualcosa dubito che lo inquadreresti, visto il livello di ragionamento e le fallacie logiche che collezioni ad ogni altro post.

 

 

Inviato
4 minuti fa, senek65 ha scritto:

fornisci dati a supporto della tua tesi. Se no sono tue personali ipotesi che contano niente

14,5 % di immigrati a Piacenza

aree preferribilmente da circumnavigare a Piacenza , Parma e Codogno

aree diventate famose x risse ed accoltellamenti , cronaca locale , Libertà , quotidiano a totale direzione SX

x me basta ed avanza

Piacenza e Parma e Codogno stanno in sfiga ?

ok , spengo la tele e non leggo i giornali che lo dicono 

Inviato
5 minuti fa, domenico80 ha scritto:

14,5 % di immigrati a Piacenza

Domenico, il dato mi sembra leggermente esagerato.

Cmq non pensi che se si lavorasse sulla integrazione e se avessimo lavorato meglio anche sulle espulsioni, specie in passato, invece di fare propaganda e smantellare quello che c'era, sarebbe stato meglio? 

Peraltro, non ho dati, io ho la sensazione che molti degli immigrati passano soltanto dall'Italia per andare in Francia, Germania, UK ...  

Inviato
2 minuti fa, domenico80 ha scritto:

cronaca locale , Libertà , quotidiano

 

Le stesse notizie che c'erano sui quotidiani americani appesi ad Ellis Island, anni intorno al 1900, protagonisti gli italiani, mi sa che andando indietro i cittadini romani descrivevano i goti nello stesso modo, è un problema ricorrente dell'umanità, chissà quando riusciremo a risolverlo.

  • Melius 1
Inviato
1 minuto fa, Panurge ha scritto:

chissà quando riusciremo a risolverlo.

Quando gli imperialismi saranno rifiutati dalle masse.

Non vedo altrimenti

Inviato

Vi consiglio la lettura del' "L'Orda" di G.A. Stella 

  • Melius 1
Inviato

Imperialismo => colonialismo/neo colonialismo => sfruttamento risorse materiali ed umane da parte dei colonizzatori => conflitti sociali e politici/guerre per liberarsi o divincolarsi dello sfruttamento => esodi per ricerca degli autoctoni di nuove prospettive di vita => possibili problemi di integrazione se le masse che si spostano sono ingenti ed in lassi di tempo brevi.. e se le condizioni di chi andrà ad 'ospitarli' non sono le migliori (per enne motivi).

 

Avrò saltato qualche conseguenza logica.. ma lí andiam a parar o poco distante.

La soluzione: cavar dal caz i bianchi dal continente africano. 

É fattibile? No. Ad oggi.

Qualsialsi altra proposta non é funzionale alla risoluzione reale del problema. Se questo é lo scopo.

Se invece lo scopo é far melina.. ma allora per cortesia smettiamo di far etica pelosa, che con me non attacca (avendo visto cosa fan gli europei e non solo sul suolo afrucano)

 

 

 

 

 

Inviato

La propaganda voluta dai colonizzatori e dagli imperialisti non é quella di risolvere la questione realmente (anche perché han fatto di tutto per giungere a questo grado di sfruttamento a scapito degli autoctoni), ma é quella di spostar l'attenzione e far pressione sugli Stati non allineati ad accettar suppinamente di esser investiti dal fenomeno migratorio da loro stessi indirettamente generato.

E da qui le stupidaggini che vorrebbero vederli tutti come Paesi razzisti e vaccate simili.

Sarebbe argomento per il 3d sugli idioti utili..

 

 

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, 78 giri ha scritto:

di fatto il regolamento stabilisce che la richiesta di asilo (e, quindi, l’accoglienza in attesa della valutazione) debba essere gestita dal primo paese dell’Unione in cui il migrante ha messo piede.

 

I  paesi in questione , ovvero  Grecia, Italia e Spagna( quest'ultima in misura maggiore  solo negli ultimi anni) ,  che son  quelli  penalizzati, per posizione geografica,  dalle regole attuali hanno  interesse ad una revisione del trattato di Dublino e ad ottenere  una ripartizione obbligatoria tra tutti gli stati comunitari  nella gestione degli arrivi    e  sanzioni per i paesi che non ottemperano... oltre al superamento della  norma attuale  che comporta per il paese di primo arrivo di dover riprendersi  i c.d. "dublinanti " che  si  son  spostati in altri paesi dell'Unione.  

 Gli altri stati membri di interesse in questo senso  ne hanno  "un pò meno".

Di una revisione del trattato  in questi termini   si è cominciato a discutere nel 2016 ( dopo  che nel  2015  e solo in Italia e Grecia erano sbarcati 800.000 migranti) ma  si è arrivati ad un nulla di fatto : un'adesione solo su base volontaria degli Stati Membri e quindi nessuna previsione di  sanzione per chi non ottempera.

 

Ci sarebbe poi da dire :

che Il trattato di Dublino riguarda i richienti asilo e non i migranti c.d. economici , che i CARA  non son prigioni e che nell'attesa di idenficazione certa  e/o  nei tempi di valutazione della richiesta di asilo e/o valutazione  del   ricorso contro il diniego della stessa   in molti si allontanano  e diventano clandestini... gli stessi che vengono poi sfruttati nella "raccolta dei pomodori " o dalla criminalità.

Che rimpatriare ha un costo,   sia  economico che di risorse umane , per lo Stato  che espelle.

 

E son solo alcune delle ragioni del perchè è difficile ottenere per i  paesi direttamente  interessati ( Spagna , Italia, e Grecia)  una revisione del trattato di Dublino e , credo, anche una delle ragioni del "braccio di ferro" che il Governo allora in carica ha attuato.

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

@andpi65 in poche parole é come trovar l'oste che ti dica che il vino dell'osteriaa di fronte é altrettanto buono invitandoti a provarlo, per il bene di una corretta distribuzione di risorse economiche nella comunità..

 

Inviato

@tigre

@tigreE' un pò come il paradosso di quello che ti addita un paese a xenofobo  e poi passa le ruspe sul  lungo Senna   o blocca le frontiere a Ventimiglia. 

Far i frocxx col culx degli altri detto in volgo..

Non si parla neanche per idea di affondare navi, ma piuttosto di arrivare  ad  una equa ripartizione  comunitaria di  un flusso migratorio  che pensare di  arginare è utopia.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:

certo che è per questo, quindi? 

quindi perchè non ci vengono in traghetto o in aereo, che spendono anche 1/10 ?

perchè non hanno i documenti ? 

e ad esempio la sim dello smartphone che tutti hanno a chi è intestata ? a me senza documento non la fà nemmeno verymobile...

ma sono tutte cose già trite e ritrite (senza risposta alcuna, ovviamente) prima dell'incendio

  • Melius 1
Inviato
1 minuto fa, tigre ha scritto:

da qui le stupidaggini che vorrebbero vederli tutti come Paesi razzisti e vaccate simili.

Andrea, non entro nel merito delle tue considerazioni, ma direi che non esistono "paesi razzisti" ma politiche razziste (relative agli uomini politici e ai relativi sostenitori). Il fatto che ci siano aree politiche apertamente razziste non mi pare quindi una vaccata.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Panurge ha scritto:

Le stesse notizie che c'erano sui quotidiani americani appesi ad Ellis Island, anni intorno al 1900,

E accadeva negli USA dove l'immigrazione era fortemente controllata: Ellis Island aveva l'elenco degli arrivi telegrafato in anticipo dalle compagnie di navigazione o portato a terra da veloce naviglio incaricato di "tagliare" le rotte delle navi in arrivo prima dell'avvento del telegrafo. Ciò nonostante gli arrivati erano letteralmente controllati e quarantenati come il bestiame al foro boario, ed il controllo continuava nei quartieri di destinazione, per anni. *

Ciò nonostante una fortissima opinone pubblica avversa continuava ad imperversare.

Da noi si vorrebbe che, nella mancanza più totale dei controlli di cui sopra, e con possibilità comunicative infinite rispetto ad allora, l'opinione pubblica digerisse il tutto senza battere un ciglio. Pia illusione. 

 

* - Messaggio di servizio: Dei 31 zii di mio padre, nati nella 2a metà dell'800, ben 23 hanno intrapreso la via della emigrazione in USA.   I miei ormai lontanissimi cugini si trovano principalmente ad Hartford, ed una parte di loro a Phoenix. Quest'ultimi fecero gli emigranti al quadrato, col secondo viaggio interno agli USA ed allora probabilmente non meno avventuroso del primo. Questo per dire che le cose che ho scritto non le ho lette su facebook, ma dai racconti diretti dei figli di chi quelle vicende le aveva vissute in prima persona. 

  • Melius 1
Inviato
19 minuti fa, andpi65 ha scritto:

E' un pò come il paradosso di quello che ti addita un paese a xenofobo  e poi passa le ruspe sul  lungo Senna   o blocca le frontiere a Ventimiglia. 

Far i frocxx col cuox degli altri detto in volgo..

Non si parla neanche per idea di affondare navi, ma piuttosto di arrivare  ad  una equa ripartizione  comunitaria di  un flusso migratorio  che pensare di  arginare è utopia.

Andrea e Andrea, quello della Francia mi pare l'esempio meno opportuno. In Francia il carico migratorio credo che sia (stato) abbastanza significativo, anche per ragioni storiche.

Molti dei migranti che arrivano in Italia, prima o poi passeranno in FRancia o Austria per raggiungere i paesi del centro Europa per raggiungere i migranti delle generazioni/ondate precedenti.

Gli ostruzionismi ad una revisione dei patti di Dublino, prima dell'inizio della pandemia, arrivavano prevalentemente dalle aree sovraniste e dai paese dichiaratamente sovranisti come p.e. l'Ungheria. 

Inviato
2 ore fa, Panurge ha scritto:
1 ora fa, tigre ha scritto:

La soluzione: cavar dal caz i bianchi dal continente africano. 

Arrivi tardi. Ci han già pensato i gialli... mo bisogna cavar loro dal caz 

Inviato
7 minuti fa, wow ha scritto:

Andrea, non entro nel merito delle tue considerazioni, ma direi che non esistono "paesi razzisti" ma politiche razziste (relative agli uomini politici e ai relativi sostenitori). Il fatto che ci siano aree politiche apertamente razziste non mi pare quindi una vaccata.

Hai ragione, mi sono spiegato effettivamente non troppo bene io. Mi riferivo all'Italia.

Io credo che le discriminazioni razziali a queste latitudini siano state superate (chiaro che sacche di popolazione razziste siano fisiologiche anche in Buthan, ma di fatto definirei il popolo italiano un popolo tendenzialmente ospitale).

Lo spolverone alzato in questi ultimi anni mi pare assolutamente strumentale ad altro: continuare lo sfruttamento additando tutti coloro che si oppongono a certi meccanismi come razzisti.

E noto che sta logica trova perfettamente riscontro: in sto luogo di gentiluomini p.e. mi sarò beccato del razzista piú e piú volte da almeno na ventina di persone diverse.

Considerando che:

1. Ho fatto volontariato in Kenya ed in Madagascar dove non mi risulta che la razza prevalente sia quella caucasica;

2. Che dopo l'esperienza in Madagascar ho adottato a distanza un bimbo malgascio;

3. Che ho frequentato per 6-7 mesi un'italo cubana, che era si na gran bella ragazza, ma che non si può certo dire avesse il mio colore della pelle;

 

Credo che qualcuno preferisca etichettare che confrontarsi civilmente e riconoscere la dignità di una visione diversa della questione rispetto la propria.

 

3 minuti fa, Jack ha scritto:

Arrivi tardi. Ci han già pensato i gialli... mo bisogna cavar loro dal caz 

Mi sa che c'hai pure ragione Paolo

Inviato

A me preoccupa molto di più che manco i migranti dei barconi vogliano fermarsi qua. Fa riflettere su che razza di attrattiva riesce ad avere il paese


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