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Quando le fabbriche andavano ad acqua


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3 ore fa, Velvet ha scritto:

che zona abiti Panurge

Biellese, primi telai meccanici installati nel 1816 esportandoli illegalmente dall'Inghilterra. Torrenti ovunque e quindi energia a disposizione.

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Se vanno con energia idroelettricaè un pò come se andassero ad acqua anche ora :classic_biggrin:

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Mi pare di ricordare che il docente di fisica del liceo (seconda metà degli anni Settanta) ricordava che l'elettricità proviene esclusivamente dall'energia meccanica.

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30 minuti fa, Savgal ha scritto:

ricordava che l'elettricità proviene esclusivamente dall'energia meccanica.

Un po’ smemorato uno che dimentica la chimica delle celle elettrolitiche o la fisica dell’effetto fotoelettrico

 

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2 ore fa, Martin ha scritto:

Ad ogni modo è vero che l'elettricità privata di massa è arrivata con la SADE, tanto che in città i veci e i filologi chiamano ancora la bolletta "La Cellina" (gò da pagar 'a Ce'ina !

"La Cellina" ricordata dai veneziani in realtà nasce prima della SADE con la Società Cellina a capitali misti veneziani e pordenonesi. Pitter (l'autore principale del progetto della gigantesca Centrale di Malnisio a lui intitolata) era infatti prima un ingegnere del Genio Civile del Regno d'Italia e poi un dipendente a contratto con la Società Cellina che mise a disposizione i capitali per la realizzazione: un lavoro clamoroso che vide 2000 uomini impegnati per anni, la costruzione di sbarramenti, gallerie e condotte e persino il tratto della vecchia SS51 che venne realizzato sopra alla condotta artificiale di alimentazione letteralmente "appesa" al costone del monte in modo alquanto ardito (lo sarebbe anche oggi dopo quasi un secolo e mezzo).

La SADE rileverà l'impianto successivamente inglobando la Soc. Cellina per farne uno dei fulcri produttivi della progettanda asta Cellina-Meduna che poi a sua volta sarebbe entrata come parte integrante nel colossale progetto Boite-Piave-Meschio-Livenza da un lato e Tagliamento-Isonzo dall'altro. 

In ogni caso attendiamo i baicoli ad imperitura memoria. 🙂

 

Per approfondimenti puntuali consiglio il tomo  "Lo sfruttamento idroelettrico di Tagliamento, Cellina, Isonzo" di C. Pavan. 

  • Thanks 1
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25 minuti fa, senek65 ha scritto:

è un pò come se andassero ad acqua anche ora

E' così. Le aziende cha hanno mantenuto le derivazioni idriche attive ora le usano per produrre elettricità, nessuno più usa direttamente l'energia meccanica a parte alcuni mulini a derivazione prevalentemente turistico-dimostrativa.

Anche un noto datacenterista (Aruba) ha riattivato 3 derivaizoni idroelettriche in prossimità di un sito, e possiede altre 4 centrali di questo tipo che immettono in rete. 

Inviato

Questo è un bel testo sulla storia dell'elettrificazione del biellese, lo ha fatto stampare un mio cliente che opera nel settore per il centenario aziendale, più mostra e festa dentro la fabbrica della ruota.

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Inviato

PS aggiungo curiosità: con Yalta la Sade si vedrà espropriare le centrali sull'isonzo rimaste oltrecortina. Sono ancora lì a testimoniare il passato con i loro leoni veneziani scolpiti. 

Inviato

@Panurge In copertina un "Guardiafili".   Un parente di mia madre faceva lo stesso mestiere in località montana, il mezzo aziendale era un "galletto" Guzzi attrezzato con cestoni portaattrezzi e (ncredibile al giorno d'oggi) una scala di 4 metri attaccata di lato (!) 

Ovviamente operava da solo, e nel taschino aveva pure il blocchetto copiativo per le ricevute delle bollette che poteva incassare direttamente...

Robe che a sentirle oggi il DLgs.81 sviene cadendo di schiena... :classic_biggrin:

bungalow bill
Inviato

Vicino a dove abitava mio cugino ( periferia milanese ) c'era un mulino del 1450 circa . 

Inviato
17 minuti fa, Velvet ha scritto:

La SADE rileverà l'impianto successivamente inglobando la Soc. Cellina

Curiosità: Lo Headquarter SADE era nel palazzo che oggi ospita la regione.

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Sul finire degli anni '30 la SADE, divenuta enorme, trasferì la direzione tecnica e quella commerciale in terraferma. dimostrando cmq un certo gusto per le sedi societarie:

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Inviato

Questo edificio con la sua bella insegna è a Bologna in viale Silvani.

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Inviato
18 minuti fa, Martin ha scritto:

Robe che a sentirle oggi il DLgs.81 sviene cadendo di schiena...

 

Magari...

Venerdì mattina, sotto un acquazzone clamoroso, ho superato con prudenza un furgone con 4 frecce accese accostato bordo strada.

200 metri più avanti c'era un figuro a pecorina con il busto infilato dentro ad un tombino e una matassa di fibra ottica a fianco, un altro in piedi 50 metri più in là tirava fuori da seccessivo tombino l'altro capo della fibra bestemmiando sotto la pioggia.

Barriere zero, segnali zero, interruzione o deviazione del traffico zero. Il furgone con le 4 frecce rappresentava l'apposita "segnalazione cantiere e uomini in strada".

 

Ne abbiamo di cammino da fare... 

Inviato

@Martin come puoi notare i guardiafili biellesi manco usavano la scala, il CAI lo ha creato uno di qui  mica per niente 😂

Inviato
Adesso, Panurge ha scritto:

i guardiafili biellesi

SI attaccano anche alle pareti coi ramponi ! :classic_biggrin:

Inviato
5 minuti fa, Martin ha scritto:

dimostrando cmq un certo gusto per le sedi societarie:

 

Non ci fosse stato il Vajont la percezione comune per la storia di quella società, che vicina alla nazionalizzazione dell'elettricità dimostrò poca prudenza su diversi fronti,  sarebbe ben diversa. Perchè è vero e inconfutabile che nella sua storia ha realizzato opere di qualità stellare sotto ogni punto di vista (compreso quello estetico) e annoverava fra le sue fila i migliori progettisti e tecnici d'Europa in materia, capaci di immaginare e realizzare infrastrutture che a distanza di decenni (e in qualche caso oltre un secolo) sono ancora produttive e "intelligenti" oggi.

Inviato

Quando anche gli ingegneri facevano il Classico: Frontone di centrale in caverna SADE del 1943.

 

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(Vis praecipitis aquae hvmano ingenio coacta lvx vitaque fit) 

Inviato
6 minuti fa, Martin ha scritto:

Quando anche gli ingegneri facevano il Classico: Frontone di centrale in caverna SADE del 1943.

Eh, vedi anche la centrale Sade Achille Gaggia a Soverzene....

 

L'ho visitata. Dentro è di una bellezza da togliere il fiato. Con i finestroni retroilluminati da lampade fluorescenti a simulare la luce diurna e il soffitto a mosaico a riprodurre il cielo....

 

Tecnologia e bellezza andavano a braccetto, basta guardare gli enormi e bellissimi alternatori Marelli ..... se vedi i macchinari  prodotti oggi invece sembrano costruiti a caso solo per contenere qualcosa...Di design non se ne parla proprio. 

 

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