Titian Inviato 16 Maggio Inviato 16 Maggio 3 minuti fa, garmax1 ha scritto: se l'hi end è una parte del tuo lavoro ancora meno non è nel mio caso.
Titian Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio Il 16/05/2025 at 12:00, garmax1 ha scritto: Mahler 5 : ho notato che la ascolterai in due luoghi differenti. Se ti va, puoi fare successivamente una breve descrizione delle due acustiche? Ho ascoltato nelle due sale quasi nello stesso identico posto: KKL fila 9 posto 10, Tonhalle fila 12 posto 10. Alla KKL il posto è leggermente sopra l'orchestra alla Tonhalle un metro circa sotto. La Tonhalle il suono è più caloroso quindi le frequenze sotto le 400 Hz direi si percepiscono di più. Nella Tonhalle il suono lo percepisco più intimo, hai l'impressione di più presenza, che sei più nella musica (emozioni?). L'aurora degli strumenti sembra più grande nella Tonhalle quindi gli strumenti sembrano più grandi e la parte del palcoscenico sonoro con maggiore intensità sonora è più grande. Questo soprattutto per i legni e ottoni. La componente di profondità degli strumenti non ne sento chiudendo gli occhi, l'intensità sonora degli singoli strumenti nel palcoscenico sonoro è determinante. Alla KKL ho avuto più l'impressione nel numero di archi (16 primi violini, 12 secondi, ecc ecc) questo forse perché la sedia era più alta e arrivava più suono diretto dagli archi non alla stessa altezza del direttore. L'intensità sonora sembrava superiore alla Tonhalle. La localizzazione degli strumenti / gruppi strumentali era forse dico forse leggermente di più alla KKL questo durante i tutti mentre nei passaggi solistici o in quelli dove un strumento suonava più forte degli altri era più "olografico" o presente alla Tonhalle. Così a caldo... --- Grandissima orchestra, molto molto bravi specialmente primo corno e legni, ottimo direttore molto emotivo. Due grandi performance, andrei a sentirli ogni giorno per due settimane! Il tempo è passato velocissimamente. 1
garmax1 Inviato 15 Giugno Inviato 15 Giugno Ma ci sono stati altri concerti dopo il mese di aprile.. M
Stefano1911 Inviato 15 Giugno Inviato 15 Giugno https://www.accademiafilarmonica.org/eventi/il-settembre-dell-accademia-2025-303 Torna (fortunatamente) il Settembre dell'Accademia a Verona, dopo l'anno scorso in cui si temeva la chiusura... Non siamo certo a livelli dei blasonati festival fuori dall'Italia, ma il programma non e' certo da trascurare. Forse solo il festival di Merano nello stesso periodo ha un'offerta un pochino superiore. Di certo qui a Verona, senza mettersi in viaggio per altri lidi, e' una buona occasione per sentire concerti di qualita'. Grande invidia per i romani invece che godranno di una stagione di Santa Cecilia semplicemente spettacolare! Vedro' di farci qualche scappata se possibile.
Questo è un messaggio popolare. Lolparpit Inviato 15 Giugno Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Giugno Due parole sul concerto di venerdì sera. E' stato il mio primo Petrenko dal vivo e ho scelto, assieme alla mia donna, una posizione che consentisse di vederlo bene e osservare la sua interazione con l'orchestra, optando per la balconata laterale. E' un direttore molto presente nell'esecuzione, molto 'fisico' nei movimenti, ma il gesto è pienamente e strettamente funzionale all'esecuzione, e alla fine, per quanto particolarmente vario, è antiretorico: non si ha mai l'idea del direttore che sbraccia, che lo faccia per le telecamere, che voglia apparire esagitato (con altri non è così...). Ha sotto il controllo l'esecuzione al millimetro, nella sua trama narrativa, e soprattutto espressiva: ogni gesto, con la bacchetta, le mani, le braccia, gli occhi, l'espressione del viso. Al contempo però dà l'idea, in certi momenti, di lasciare suonare l'orchestra, di dare corso all'estro e al talento dei musicisti: è un aspetto che notavo in Abbado. C'è quindi un connubio virtuoso tra controllo intellettuale, razionale, del pezzo, del mezzo orchestrale, della propria emotività, ma anche la volontà di non comprimere la libertà, il correre della musica e delle emozioni che veicola. Le esecuzioni di Petrenko corrono meravigliosamente fluide, ricche di sfumature e sfaccettate. La cura del dettaglio non sacrifica la forma e l'equilibrio; la tensione ritmica è costante, non viene mai meno, con gli aggiustamenti agogici che rendono sempre interessante la frase. La cura delle dinamiche rasenta il miracoloso: c'è stato un momento nella I di Brahms in cui si è passati dal fortissimo più roboante a un piano, con un diminuendo così calibrato, ben realizzato da sembrare fatto con la AI. E' molto esigente con l'orchestra: certi stacchi di tempo, certe dinamiche sono rischiosissime, ma chiaramente gli orchestrali sono disposti a buttarsi nel fuoco. La qualità dell'orchestra è valorizzata: un passo con gli archi in pizzicato in Brahms è stato eseguito con una precisione abbagliante. La chiarezza e il nitore di certi passi è stata abbagliante. Alla fine ogni pezzo eseguito è stato esemplare: il Manfred di Schumann per me è stato una sorpresa. Ho sempre considerato - pregiudizio mio - questa Ouverture la sorellina minore di quelle beethoveniane (Coriolano e Egmont), o della Tragica di Brahms, o delle Ebridi di Mendelssohn. In realtà è un meraviglioso poema sinfonico romantico: l'eroe di Byron ne è uscito in tutto il suo tormento, il suo dramma e le sue tensioni e angosce. Un dramma cupo, con momenti nostalgici, e quel finale lugubre e spettrale che continua a restare in mente. La sinfonia concertante di Mozart, con quattro valentissimi solisti, ne è uscita primaverile, elegante, profumata, danzante. Non pensavo che il direttore siberiano (ma mezzo austriaco in verità) si trovasse così a suo agio, anche emotivamente, con questa musica. Era percepibile, dopo le inquietudini del Manfred, la voglia, da parte di tutti i musicisti, la gioia del far musica. In realtà in Mozart, anche in quello più luminoso, trovo sempre una vena di inquietudine, forse l'idea latente che certa rappresentazione del mondo è solo una sorta di Arcadia ideale, e appartiene solo ai sogni. Ma è un problema mio con il compositore salisburghese. Infine la I di Brahms ne è uscita nella sua straordinaria potenza espressiva: i due brividini lungo la gamba prima, la schiena dopo, danno il polso su quanto intensa sia stata l'esecuzione. Ne è uscito il lato dionisiaco del direttore, ben trasmesso all'orchestra: ci sono stati momenti davvero di ebbrezza, un po' orgiastica...e qui, quando riesce, l'invasamento percepibile del dio Dioniso finisce per toccare profondamente l'ascoltatore. Non si tratta di un dionisiaco di facciata, posticcio, esteriore, ma qualcosa di interiorizzato, di conseguente a un percorso espressivo meditato. Pubblico che tributa un applauso trionfale tra urla da stadio. Leggendo il programma di sala sono registrate le varie esecuzioni dei pezzi avvenute negli anni: si ha così il polso su come sia cresciuta l'orchestra e come Santa Cecilia si stia affermando sul piano internazionale. Un'orchestra apprezzata, che richiama i massimi direttori in circolazione. Dovrebbe essere un orgoglio per Roma. 5
G.Carlo Inviato 15 Giugno Inviato 15 Giugno Risegnalo il recital del giovane pianista Elia Cecino mercoledì a Reggio Emilia: il meteo dovrebbe essere buono, l'immancabile effetto Mille Miglia sarà martedì... https://www.vivaticket.com/it/ticket/elia-cecino-pianoforte/268493
nickfats Inviato 15 Giugno Inviato 15 Giugno @Lolparpit concerto memorabile anche quello di sabato (ieri). Un tributo cosí lungo ed intenso da parte del pubblico in visibilio per Petrenko e i Ceciliani non mi capitava da tempo…Lui anche, visibilmente toccato dal nostro caloroso ringraziamento. Ed oggi suonano in tournee alla Scala di Milano. Mi pare evidente l’orgoglio di Roma. 1
garmax1 Inviato 15 Giugno Inviato 15 Giugno Bologna, Siegfried, Orchestra TCBO. Musica eccezionale infinita, iil cast vocale mi ha convinto in particolare Mime, Brunhilde e Erda. 1
Robbie Inviato 16 Giugno Autore Inviato 16 Giugno Faccio fatica ad aggiungere qualche mia nota a quanto già magistralmente scritto sul concerto di Petrenko / Santa Cecilia. Dico solo che è stato uno dei migliori concerti a cui abbia assistito finora. Bello Mozart (eccellenti tutte le prime parti, Allegrini al corno fenomenale davvero). Su Brahms non saprei proprio cosa dire, il mio cervello ha disattivato qualsiasi rilevazione tecnica per essere letteralmente sopraffatto da tre quarti d'ora di tempesta emozionale romantica. Speravo non finisse più. Atomici tutti davvero! 1
Robbie Inviato 16 Giugno Autore Inviato 16 Giugno Completo con la solita dimenticabilissima foto promemoria. Nota di colore, la sagoma in piedi a dx con il sigaro in mano era Toni Servillo, uno dei primi a dare il la alla meritata standing ovation.
yukatan Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno @Robbie eravamo credo vicini, a saperlo. io fila 9 poltrona 18
Robbie Inviato 21 Giugno Autore Inviato 21 Giugno 54 minuti fa, yukatan ha scritto: eravamo credo vicini, a saperlo. io fila 9 poltrona 18 Io molto più indietro, mi sembra in diciassettesima fila.
garmax1 Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno Questa sera un concerto con un bellissimo programma : Concerto per violino di Beethoven e Ein Heldenleben di Strauss. Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Metha nella straordinaria acustica della sala auditorium del Maggio. Mi aspetto un gran concerto
Lolparpit Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno @garmax1 Come è andata? 20 ore fa, garmax1 ha scritto: Zubin Metha Beh, il non più ragazzo, come si sente dire a Roma 'je l'ammolla'...
peng Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno oggi La Traviata diretta da Speranza Scappucci - prima volta per me con lei sul podio, sono curioso.
mozarteum Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno Moscetta. concerto splendido quello Di Zubin a Firenze. Eccezionale anche la giovanissima violinista egiziana (19 anni) nel concerto di Beethoven, suono luminoso, classico, tecnicamente forbito e di grande proprieta’ stilistica. Una nuova stella. Zubin incredibile tutto a memoria, orchestra in gran forma ieri sera.
garmax1 Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno 34 minuti fa, Lolparpit ha scritto: @garmax1 Come è andata? Beh, il non più ragazzo, come si sente dire a Roma 'je l'ammolla'... Forse mi lascio condizionare dalla bellezza del suono che restituisce la sala ma il concerto è stato molto molto bello. La prima parte con la Violinista tedesca di nascita ma di origine egiziana con un secondo movimento bellissimo con interventi degli archi in pizzicato che non avevo mai notato prima d'ora, bellissimo anche il bis che non ho riconosciuto (forse @mozarteumpotrà aiutare) molto interessante. Strauss ho immediatamente fatto il paragone con la London (anche se i pezzi erano completamente diversi) ed ho preferito lungamente la prestazione dell 'orchestra fiorentina. Metha nonostante i passi visibilmente difficoltosi ma quando è andato sul podio, tutto questo è passato in Secondo piano. Bellissime le parti dei corni (8!)ma anche dei vari legni. Pubblico calorosissimo in particolare per Metha. Bellissimo spettacolo
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