Questo è un messaggio popolare. raf_04 Inviato 2 Luglio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio 2024 premessa: non sono un amante della musica classica, ho pochi dischi e vado moto raramente ai concerti dal vivo di questo genere musicale. Domenica sera, però, ho vissuto un'esperienza bellissima: ho accompagnato mia moglie ad un'esibizione dell'Orchestra Sinfonica presso l'Auditorium di Milano. Hanno eseguito i Carmina Burana di Carl Orff diretti dal maestro Emmanuel Tjeknavorian. . Devo dire che, da ignorante, mi sono emozionato tantissimo: una bellezza, una magia, un coinvolgimento unici. Altro che impianti hi-fi da ascoltare nella propria casuccia: che emozione questo muro sonoro che ti travolge (ero in decima fila) e ti prende fin dentro lo stomaco. I timpani, i cori, gli archi, tutto bellissimo, emozionante; centinaia di elementi che si fondono in un flusso unico di musica col solo movimento del braccio di un giovanissimo (e bravissimo) direttore d'orchestra. Ho ammirato i tanti elementi che compongono l'orchestra, di varie etnie, pensando agli anni (decenni) che hanno dedicato allo studio del loro strumento. Ho ammirato il giovane direttore d'orchestra, spesso col sorriso sulle labbra ma via via sempre più sudato: è arrivato alla fine dell'esibizione stravolto (dev'essere impegnativo anche fisicamente). Ho ammirato l'auditorium, piccolo ma molto bello, con questi pannelli in legno ricurvi che coprono qualsiasi superficie all'interno della struttura. E' stata un esperienza davvero molto molto bella, un qualcosa che mi ha profondamente toccato nell'animo e nella mente, in alcuni passaggi faticavo a trattenere le lacrime. . Ripeto, non sono affatto un esperto di questo genere musicale: quello che volevo condividere con voi è solo questo: andate ai concerti, uscite di casa! L'emozione che può darvi un concerto dal vivo è semplicemente imparagonabile a qualsiasi impianto, di qualsiasi valore, voi possiate avere a casa! (Scusate il pippone! ) 19
analogico_09 Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 La musica (e le forme d'arte ad essa inscindibilmente correlate: la danza, la poesia e la prosa musicalmente "declamate" le quali presuppongono l'arrivo del "pathos") è l'unica arte che nasce e muore senza soluzione di continuità assumendo forme sempre diverse nel momento in cui viene "liberata" dalla partitura durante il concerto. La partutira potrà elettivamente suonare anche nella mente del compositore e di chi sappia "leggerla", "sentirla" ed interpretarla, attraverso e aldifuori dei "segni", facendola risuonare all'interno del proprio "se'", del proprio "es". La musica pertanto si fa arte del/nel "momento"... stesso in cui viene "risvegliata" durante la liturgia del concerto dal sonno partituriale, mentre si assiste, con brani diversi oppure ripetuti, al "battesimo delle cose appena create". La musica nel/del disco resta "imprigionata", chiusa in se stessa. Immutabile. Il brano registrato suonerà sempre nello stesso modo dove, foss'anche un magnifico suonare, verrebbe tuttavia a mancare la suspense, la sorpresa, l'imprevisto. Gli irripetibili attimi fuggenti che nascono all'impronta, spesso di straziante, inattesa od annunciata poesia. In fondo avera ragione su tutta la linea Sergiu Celibidache. Ciò nonosante, viva il disco!
mozarteum Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 E’ esperienza entusiasmante. Ma anche un quartetto. La musica da camera va pero’ ascoltata in sale piccole e davanti perche’ deve poter esplodere con la potenza d’una orchestra all’occorrenza. Non parliamo del Teatro lirico quando ci sono regie intelligenti che “penetrano” la musica con gestualita’ minuta da teatro di prosa (quindi niente tenoroni e “ sopranoni cantano a braccia sollevate): li siamo all’opera d’arte musicale totale. Poi si torna a casa e si ascolta pure lo stereo come si guarda un documentario. Pero’ ieri sera mi sono messo a volume realistico il pianoforte di Chopin suonato da Arturo Benedetti Michelangeli ed e’ stato meraviglioso. Poi si passa alla grande orchestra e li’ scatta il convertitore cerebrale che tutti i frequentatori di musica dal vivo hanno per loro fortuna
garmax1 Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 2 ore fa, raf_04 ha scritto: Domenica sera, però, ho vissuto un'esperienza bellissima: ho accompagnato mia moglie ad un'esibizione dell'Orchestra Sinfonica presso l'Auditorium di Milano. Oltretutto , un ex cinema ma con un acustica favolosa. 1
rebus Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 52 minuti fa, analogico_09 ha scritto: La partutira potrà elettivamente suonare anche nella mente del compositore e di chi sappia "leggerla", "sentirla" ed interpretarla, attraverso e aldifuori dei "segni", facendola risuonare all'interno del proprio "se'", del proprio "es". A questo proposito mi torna in mente (anche se non c'entra moltissimo con l'argomento della discussione, ma spero mi perdonerete) quando per la prima volta composi un brano per coro a quattro voci. Naturalmente me l'ero un po' suonato a pezzi, e un ascolto di massima lo avevo avuto facendo suonare lo spartito al computer, ma quando lo ascoltai dal vivo alle prove del coro... beh, un'emozione indescrivibile. Chiaramente è un'altro tipo di esperienza rispetto all'ascolto di un brano altrui (anche se i miei non sono un granché... ma la prima volta è sempre magica), in ogni caso sottoscrivo: ascoltiamo la musica dal vivo, portiamoci i bambini (nelle sedi adatte), facciamoci trasportare da questo incantesimo che dura l'istante dell'esecuzione e poi svanisce, ma lasciando qualcosa sia in chi suona che in chi ascolta. Vibriamo con loro! È magico! 2
Felis Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 L'idea della musica riprodotta è comunque molto recente e totalmente estranea alla fruizione dell'evento musicale di un tempo che esisteva solo nell'immanenza del momento in cui avveniva.
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 2 Luglio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio 2024 La Musica ha la magia dell’Inafferrabile. Se ci pensate il suono, le note, accadono in una sequenza di istanti che solo la memoria istantanea riesce in qualche modo a stabilizzare e collegare in un flusso. Nell’istante in cui gli esecutori smettono di suonare questa sequenza c’e’ il nulla. Non c’e’ materia, non c’e’ traccia, nulla di nulla. E’ dunque chiesto a chi ascolta di partecipare a questa magia evaporante dandole sostanza solida di esperienza intellettual/emotiva durevole 5
maverick Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 4 ore fa, raf_04 ha scritto: L'emozione che può darvi un concerto dal vivo è semplicemente imparagonabile a qualsiasi impianto, di qualsiasi valore, voi possiate avere a casa! chiunque ha avuto anche rare esperienze di ascolto dal vivo, non può che essere d'accordo. E' uno dei dogmi immutabili della vita.
Membro_0023 Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 52 minuti fa, mozarteum ha scritto: Nell’istante in cui gli esecutori smettono di suonare questa sequenza c’e’ il nulla. Eppure i silenzi sono parte integrante della composizione e, soprattutto, dell'esecuzione. La musica troppo piena di note (chiedo scusa per la definizione molto grezza), stanca, diventa difficile da seguire ed emoziona meno, se non sotto il mero profilo tecnico.
mozarteum Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 Dipende. L’orecchio allenato e sostenuto da conoscenza gode molto anche della musica complessa o poco “orecchiabile”, spesso di piu’. 1
Membro_0023 Inviato 2 Luglio 2024 Inviato 2 Luglio 2024 Mi devo essere spiegato male. Mai detto che la musica complessa o poco orecchiabile non sia godibile(amo molto Stravinskij, ad esempio). Ho solo fatto presente la necessità delle pause in musica, sia da modestissimo musicista quale sono (o vorrei essere), sia a seguito delle affermazioni di chi ne sa molto più di me https://formazionecontinuainpsicologia.it/pause-musica-neuroscienze/
raf_04 Inviato 2 Luglio 2024 Autore Inviato 2 Luglio 2024 1 ora fa, mozarteum ha scritto: E’ dunque chiesto a chi ascolta di partecipare a questa magia evaporante dandole sostanza solida di esperienza intellettual/emotiva durevole sono d'accordo: tra l'altro quella sensazione di benessere, di pace e felicità è durata tutta la sera.. ben oltre la fine del concerto. Anche ora, ripensandoci, torno a provare gioia ripensando alle sensazioni che ho vissuto quella sera. Ho assistito a tanti, tantissimi concerti rock nella mia vita, pochissimi di classica.. ma penso che questa esperienza mi porterà a fare delle riflessioni, degli esperimenti.. magari col passare degli anni ho maturato una sensibilità anche per altri generi... 2
raf_04 Inviato 2 Luglio 2024 Autore Inviato 2 Luglio 2024 tra l'altro giusto stamattina un mio amico mi ha chiesto di accompagnarlo a teatro per assistere al Requiem di Mozart, domani sera (ha 2 biglietti). Non ricordo quale fosse il teatro... mi pare si chiamasse Teatro alla Scala o qualcosa del genere.. Come potevo dirgli di no?? 1
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