Velvet Inviato 5 Gennaio Inviato 5 Gennaio 45 minuti fa, ediate ha scritto: Non ho mai visto, di contro, un giovane dentro le Poste... Il carrozzone poste macina utili alla grandissima vendendo una pletora di servizi (senza che il personale sembri avere le competenze per farlo) agli affezionati clienti di vecchia data. Ne è un esempio mia madre ottantenne che oltre a conto e libretto, con le poste ha anche utenza telefonica ed energia elettrica. Alla mia domanda insistente: ma quanto paghi per il telefono e la corrente di casa? Risposta: ah non lo so, l'impiegata mia ha assicurato che le tariffe sono le più convenienti del mercato. Siamo ai limiti della circonvenzione. Personalmente in posta da anni ci vado solo quando mi arrivano raccomandate e già lì mi salgono i nervi a vedere come lavorano e quanto tempo impiegano male.
qzndq3 Inviato 5 Gennaio Inviato 5 Gennaio 3 ore fa, tomminno ha scritto: E tutte le altre dal 1933 in poi? Ad essere precisi già dal 1921 con l'acquisizione della Banca d'Italia l'Alfa Romeo finì sotto il controllo dello Stato italiano. Ma ne converrai che è preistoria. Come preistoria sono 8C e 6C volute da Jano e Gabbato negli anni '30, Jano tra l'altro era già presente in Alfa prima dell'acquisizione formale da parte dello Stato italiano che ne evitò il fallimento. Il vero impulso venne dato da Luraghi che prima come presidente Finmeccanica (controllata da IRI) e poi come presidente della stessa Alfa fu l'artefice di modelli di successo (1900, Giulietta, Giulia, Giulietta, Alfetta, Alfasud) a partire dagli anni '50. Ma dagli anni '70, ed arriviamo ai tempi recenti a cui io ho fatto riferimento, con i conti in forte perdita e modelli come l'Alfa 6 e l'Arna ad inizio anni'80 che furono un flop commerciale e modelli che costavano tra il doppio ed il triplo del prezzo di vendita come la 75 e la 90, il destino fu per niente roseo e portò alla cessione a Fiat evitando nuovamente il fallimento. Credo si salvasse la sola 33. Del periodo Fiat sono i modelli recenti di innegabile successo quali 155, 164, 145, 156, 147, Brera, 4C, Giulietta, Giulia, Stelvio.
Velvet Inviato 5 Gennaio Inviato 5 Gennaio 4 ore fa, qzndq3 ha scritto: cessione a Fiat evitando nuovamente il fallimento. Regalo a prezzo simbolico. Quando gli americani di Ford, che poi finiranno per acquistare Jaguar al posto di Alfa, erano disposti a pagare fior di bei dollaroni sonanti per avere un piede nel mercato delle berline sportive europee. Ma sua maestà Gianni 1° pose il veto alla politicanza italiana. 4 ore fa, qzndq3 ha scritto: Credo si salvasse la sola 33. Un pesante restyling dell'alfasud. Come 75 era un pesante restyling di Giulietta e 90 un pesante restyling di Alfetta. Le casse non consentivano neanche di pensare lontanamente a modelli nuovi.
qzndq3 Inviato 5 Gennaio Inviato 5 Gennaio 22 minuti fa, Velvet ha scritto: Ma sua maestà Gianni 1° pose il veto alla politicanza italiana. In quegli anni ero dipendente Fiat, i nuovi colleghi provenienti dall'Alfa erano contenti di non essere stati acquisiti da Ford ed i risultati diedero loro ragione almeno per una trentina d'anni. Cosa sarebbe successo con Ford nessuno può saperlo, probabilmente una razionalizzazione all'americana osteggiata pesantemente dalle forze sindacali che al tempo contavano ancora qualcosa. Ciò che so per certo è che in Fiat si respirava ancora la mancata acquisizione/fusione con Ford, a fine '85 c'erano ancora sulle lavagne delle sale riunioni tabelle ed organigrammi. 34 minuti fa, Velvet ha scritto: Regalo a prezzo simbolico. Mi pare si parlasse di duecento miliardi in cinque anni più setto/ottocento miliardi di Lire di debiti.
Velvet Inviato 5 Gennaio Inviato 5 Gennaio @qzndq3 E' bene però citare tutte le cifre che girano: Ford avanzò un’offerta assai generosa: ben 3.300 miliardi (secondo alcune fonti 4.000) per acquisire gradualmente il pieno controllo entro otto anni, piano di investimento di 4.000 miliardi per il quadriennio successivo all’acquisto, ottime garanzie per coloro che risultavano impiegati. L’offerta venne formalizzata il 30 settembre del 1986 e restava valida fino al 7 novembre dello stesso anno. Tutti d’accordo? Non proprio. Prodi informò subito Cesare Romiti: nulla di male, poteva essere un tentativo per ottenere un rilancio Fiat, che puntualmente arrivò il 24 ottobre. Ma era assai deludente: prevedeva un prezzo di acquisto di 1.050 miliardi, in cinque rate senza interessi, prima rata nel 1993 (secondo molti analisti alla fine Fiat sborsò in realtà solo tra i 300 e i 400 miliardi) Se le cifre sono queste appare chiaro come AR sarebbe stata praticamente regalata ad Agnelli.
qzndq3 Inviato 6 Gennaio Inviato 6 Gennaio 14 ore fa, Velvet ha scritto: ottime garanzie per coloro che risultavano impiegati. Da quanto mi venne raccontato da quadri e dirigenti Alfa del tempo non era così, ma si prospettava una cura lacrime e sangue. Conoscendo bene le multinazionali con sede negli USA ed avendoci lavorato per trent'anni, non ho dubbi che così sarebbe stato. Se sarebbe stata la strada giusta nessuno può dirlo. 15 ore fa, Velvet ha scritto: Ford avanzò un’offerta assai generosa: Mi risulta fosse compresa tra 2.000 e 2.500 miliardi di Lire (fonti interne Alfa dell'epoca). 15 ore fa, Velvet ha scritto: prevedeva un prezzo di acquisto di 1.050 miliardi, in cinque rate senza interessi, prima rata nel 1993 (secondo molti analisti alla fine Fiat sborsò in realtà solo tra i 300 e i 400 miliardi) Fiat si fece carico dei debiti, ottocento milioni circa, credo che però di fatto non pagò mai allo Stato i 200 milioni pattuiti. --- PS: Ridateci Ghidella (rip)
Velvet Inviato 6 Gennaio Inviato 6 Gennaio I quotidiani di famiglia suonano la fanfara. Preparate la vaselina.
qzndq3 Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio @Velvetsarà diventato stitico... ad ogni modo il risultato finale non cambia, che sia secca o molle sempre quella é... 1
criMan Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio Stellantis ha chiuso il 2024 con risultati finanziari ampiamente negativi: i ricavi e gli utili hanno subito un calo a doppia cifra e le attività industriali hanno perfino "bruciato cassa" per 6 miliardi di euro. Il gruppo ha comunque sottolineato di aver registrato risultati "coerenti" con le stime fornite lo scorso autunno, in concomitanza con il lancio di un profit warning, e si aspetta un ritorno a una "crescita profittevole e a una generazione di cassa positiva nel 2025". -- Per un approfondimento sulla crisi stellati https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2025/02/26/stellantis_crollano_gli_utili_nel_2024_bruciata_cassa_per_6_miliardi.html
piergiorgio Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio @ediate probabilmente non fosse finita sotto ai francesi le avrebbe anche fatte: visto quello che c'è in giro non credo ci voglia poi molto; per le utilitarie fiat è sempre stata all'avanguardia 2
ediate Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio @piergiorgio 6 minuti fa, piergiorgio ha scritto: per le utilitarie fiat è sempre stata all'avanguardia Verissimo. E' tutto il gruppo Stellantis che dovrebbe fare auto migliori e meno care, non solo Fiat che ormai esiste solo come marchio nel gruppo. Tutto quel che di buono ha fatto la Fiat (qualcuno ricorda la mitica ed innovativa 127?) è finito nel nulla cosmico. E detto da uno che non ha mai apprezzato le Fiat, in qualunque veste, è un gran complimento che fa risaltare ancora di più lo squallore attuale di Stellantis.
eccheqqua Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio Le mie prime tre auto sono state Fiat. Uno, Tipo e Marea. A Fiat ho sempre riconosciuto capacitá innovativa, originalitá, stile. Sulla qualitá soprassediamo, soprattutto in tempi andati. Auto come 127, Panda, Uno, 500, sono state stilisticamente all'avanguardia, con novitá e soluzioni mai viste prima. Per tacere di X1/9, Campagnola, 128 3P, Ritmo, Croma e Punto. Adesso stendiamo un velo pietoso. Peccato.
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 2 ore fa, eccheqqua ha scritto: capacitá innovativa Ad intermittenza. Innovative alcune (127 -capolavoro-, 128, Uno -altro capolavoro-, Panda mk1 -geniale-, Croma, Tipo mk1, Punto mk1) Vecchie come il cucco già da nuove la stragrande maggioranza dalla 131 in poi per finire all'attuale Tipo. Per non parlare di autentici secchi semoventi come 1100F, 132, Argenta, Duna, Brava e via andare fino alla tristezza attuale. La Nuova 500 di innovativo non aveva nulla salvo la linea iconica e simpatica per la verità mutuata dalla più vecchia 600. In confronto la Mini di Issigonis era un'astronave di innovazioni. Ma anche la 2CV, di pari segmento. Di appetibile per gli italiani la 500 aveva il prezzo all'osso e la robustezza meccanica dettata dalla semplicità francescana (il bicilindrico parallelo posteriore era una fetenzia meccanica allora come oggi) oltre che la vendita a rate eterne ma economiche by Sava. Campagnola poi lasciamo proprio perdere, anche lì una Land Rover qualunque, anche la prima del 1948, era anni luce avanti sia per soluzioni meccaniche e affidabilità che per capacità fuoristradistiche. E' stata tenuta in vita per lustri solo per ammollarla sul groppone delle Forze Armate senza gara d'appalto, altrimenti sarebbe sparita immediatamente.
ediate Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 30 minuti fa, Velvet ha scritto: Di appetibile per gli italiani la 500 aveva il prezzo all'osso e la robustezza meccanica dettata dalla semplicità francescana (il bicilindrico parallelo posteriore era una fetenzia meccanica allora come oggi) oltre che la vendita a rate eterne ma economiche by Sava. Non dimentichiamo, poi, la batteria montata accanto al serbatoio di benzina, nel cofano anteriore, in una posizione che oggi (come allora, ma allora "si taceva") farebbe rabbrividire chiunque. Nel cofano posteriore c'era spazio (o lo si sarebbe potuto ricavare con facilità) per alloggiare la batteria, ma... Attenzione, simpatica era simpatica, ma io che l'ho avuta come prima auto appena presa la patente (auto usata, ovviamente, mio padre non avrebbe mai comprato una Fiat nuova) la ricordo come un incubo. Non si contavano le lezioni universitarie perse perchè, pur in perfetto ordine, la mattina spesso non si metteva in moto nemmeno a cannonate. Però era Fiat, era italiana, era benedetta dalla sponsorizzatissima Quattroruote... e si vendeva come il pane. Quattroruote si sarebbe dovuta chiamare Quattrofiat, ci avrebbe fatto più figura.
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio @ediate Massì, agli italiani è rimasta nel cuore e nell'immaginario per molte ragioni. Ma era e resta un trabiccolo (la batteria in una soluzione meccanica simile -motore dietro e bagagliaio davanti- i più saggi tedeschi sul maggiolino la mettevano sotto il sedile posteriore protetta da urti ed intemperie, per dire). Senza parlare del cambio NON sincronizzato (con grattata garantita) quando i tanto vituperati francesi sulle utilitarie offrivano 4 marce sincronizzate, o del nefasto bicilindrico parallelo, superato in vibrazioni a tutti i regimi e rumore solo dai martelli pneumatici stradali, o della bobina esposta all'acqua, dalla tenuta di strada assente, dal carburatore che d'estate si surriscaldava e formava bolle d'aria ecc ecc. Poi generosamente a metà anni '70 Fiat diede agli italiani la 126, altro trabiccolo mortale che della 500 aveva la medesima meccanica senza cambiare una virgola fino alla metà degli anni '80 salvo aggiungere un paio di sincronizzatori al cambio.
ediate Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 4 minuti fa, Velvet ha scritto: del bicilindrico parallelo che era superato in vibrazioni a tutti i regimi e rumore solo dai martelli pneumatici stradali, o della bobina esposta all'acqua, dalla tenuta di strada assente, dal carburatore che d'estate si surriscaldava e formava bolle d'aria ecc ecc. Hai dimenticato che non frenava. Per frenare bene, bisognava cacciare fuori i piedi come i Flintstones. 1
v15 Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Ha fatto più morti sulle strade la vecchia 500 che una guerra, ma gli italiani se la ricordano solo per la forma simpatica 😑
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