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L'interfaccia verso la rete elettrica: perché i fusibili (o le multiprese, le spine ecc.) potrebbero influire sull'ascolto audio


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Inviato

volevo ascoltare un pò  di musica, mi son letto il 3d ed allora : du' palle!!! Mò gli elettroni mi faranno sentire meglio o peggio...

Morale il tentativo iniziale di dare delle indicazioni/spiegazioni  a certi fenomeni è come preventivabilmente fallito.. Essù che la morsa del caldo non ci lascia.... abbiate pietà.

  • Melius 1
Inviato

Sono andato sul sito Shunyata e ho scoperto -dalle immagini riprodotte- che forse il progettista non ha le idee molto chiare nel campo della fisica tecnica applicata all'elettronica.

Le guaine dei cavi di rete sono di nylon intrecciato, che fa molto tecnofighetto, ma che potrebbe essere dannoso dal punto di vista della trasmissione delle informazioni audio (sì, passano anche attraverso il cavo di rete !), secondo la teoria delle interazioni deboli di Nuti e Montanucci, integrata e sistematizzata da Russo.

La guaina di nylon si carica per effetto triboelettrico; la carica superficiale la rende possibile veicolo del campo elettrico, generato nei conduttori interni del cavo, campo elettrico che porta un'informazione correlata col segnale musicale e quindi discernibile a livello di percezione.

Io, se devo per forza costruirmi dei cavi, utilizzo guaine esterne di cotone naturale.

Ciò non vuole assolutamente dire che alcuni (o tutti) i cavi Shunyata funzionino male; dico solo che -a forza di prove e riprove a casaccio- qualche risultato sia stato ottenuto.

D'altronde:

"...un numero infinito di scimmie che digitano su delle infinite macchine da scrivere potrebbero creare qualsiasi opera letteraria mai scritta, come la Divina Commedia, tutte le opere di Shakespeare e perfino questa notizia..."

(Paradosso di Borel)

Inviato
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du' palle!!!

:classic_ohmy:

Cita

Essù che la morsa del caldo non ci lascia...

Stamane, nonostante la tempesta di maestrale in arrivo, sono andato alla spiaggia a fare il bagno, poi è piovuto, quindi caldo non l'ho...:classic_tongue:

Inviato
6 ore fa, drpaolo ha scritto:

campo elettrico che porta un'informazione correlata col segnale musicale e quindi discernibile a livello di percezione.

 

per quale motivo distingui tra "segnale musicale" e segnale elettrico? Il cavo se ne frega se dentro ci passano delle note o dei rumori qualsiasi.

  • Melius 1
Inviato
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du' palle!!! Mò gli elettroni mi faranno sentire meglio o peggio...

Morale il tentativo iniziale di dare delle indicazioni/spiegazioni  a certi fenomeni è come preventivabilmente fallito..

 

Io queste cose le spiego ai miei alunni sedicenni dell'ITIS, corso Telecomunicazioni.

Loro, a capire, ci arrivano, per cui semmai...

(P.S. L'audio fa parte -marginalmente- del corso di Telecomunicazioni, quindi questi problemi dell'ascolto se è il caso, li narro e cerco di inquadrarli tecnicamente, ove possibile).

Alcune delle cose che ho detto e che eventualmente dirò (se ne avrò ancora voglia)  in risposta a Felis le ho già scritte su questo stesso Forum nel 2006/2007, con tanto di grafici degli strumenti di misura.

Se dopo circa diciotto anni siamo ancora a cominciare da zero, allora i problemi non sono di certo i miei...

Io, per conto mio, non ho bisogno di comprarmi i cavi di rete pitonati da millemila euro perché riesco a costruirmi i miei  (grazie) che costano molto meno e danno risultati eccellenti.

"Buon per te" direte voi ! Certo "buon per me" , ma a questo punto i risultati dei miei sbattimenti e delle mie (e altrui) ricerche e intuizioni me li tengo per me.

Inviato

@drpaolo non te la prendere, la neuroplasticità non appartiene a questi lidi (non per tutti, fortunatamente).

  • Haha 1
Inviato
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non te la prendere, la neuroplasticità non appartiene a questi lidi...

:classic_biggrin::classic_biggrin::classic_biggrin:

Inviato

Quello che volevo far notare è che questi concetti (e quelli che seguiranno), seppur appaiano astrusi, funzionano molto bene nella progettazione di dispositivi audio.

A questo proposito vi racconto un aneddoto, tanto il mondo hifi/hiend vive solo di aneddoti e di grandi narrazioni, quindi uno in più o uno in meno non fa differenza.

Qualche anno fà lasciai al mio rappresentante tedesco il prototipo di un distributore di alimentazione (=ciabatta di rete) che seguiva proprio i principii che sto enunciando.

Un giorno entra nella sua demo room un cavoscettico tedesco (sono anche peggio dei cavoscettici italiani), straconvinto che i cavi di rete non possano fare alcuna differenza.

Il mio rappresentante -sornione- gli dice "prova questo oggetto qui, che mi ha dato il mio amico italiano".

Prova -> caduta di mascella teutonica -> "non pensavo che fosse possibile".

A questa narrazione siete liberissimi di non credere, anzi siete autorizzati a non credere, se volete e fate sempre bene ad essere scettici, però un po' di neuroplasticità farebbe bene, ogni tanto...

P.S. quella ciabatta (frutti custom, contenitore custom , ma cordino di cablaggio comune, tipo Bocchiotti o simili) non è mai entrata in produzione perchè sarebbe costata troppo poco per un mercato hiend, che è dotato di assai scarsa neuroplasticità. (grazie per l'assist, Pro61).:classic_biggrin:

Inviato
5 ore fa, drpaolo ha scritto:

Alcune delle cose che ho detto e che eventualmente dirò (se ne avrò ancora voglia)  in risposta a Felis le ho già scritte su questo stesso Forum nel 2006/2007, con tanto di grafici degli strumenti di misura.

 

Scusi professore se non l'ho seguita in quegli anni ma purtroppo stavo preparando dei concorsi internazionali di interpretazione. Poi c'è stato anche l'incendio del server e molte delle vecchie primizie sono purtroppo andate perdute. Posso chiedere delle dispense per mettermi in pari? Mi premurerò inoltre di farmi firmare il libretto per le assenze. Perdoni anche l'immobilismo neuronale.

Inviato
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Perdoni anche l'immobilismo neuronale.

L'immobilismo neuronale è solo una tua scelta; questo non ti autorizza però:

1) ad essere sarcastico e offensivo;

2) a togliere banda a chi -eventualmente- vuole discutere di argomenti tecnici con un minimo di serietà.

Ci sono centinaia di altri thread che parlano di fuffologia ascientifica e che sono più che utili a confermare i proprii bias cognitivi.

Se sei interessato a seguire io ti rispondo, altrimenti ti prego di non inquinare la conversazione, ché fà caldo...:classic_smile:

Dato che sei un intreprete musicale (mi fa sinceramente piacere !) e sei sicuramente nel campo dell'arte ti faccio una domanda -sai, è un po' una deformazione professionale- : come definiva Cesare Brandi la musica ? (la definizione si trova in: "Teoria generale della Critica" ed è propedeutica a quello che eventualmente scriverò in risposta alla tua domanda. Anche i tecnici leggono i libri senza figure !) :classic_biggrin:

 

Inviato

Io ho sempre pensato che ci sia differenza sonora tra cavi anche di alimentazione ma allo stesso tempo che non e' necessario spendere una fortuna in cavi. E che per un ascolto appagante non e' necessario nemmeno avere impianti a 100000€. Anzi se volete sapere i miei cavi di segnale sono dei Mogami 2459 con connettori din- din perché ho i Naim  e potenza Duelund dca 16 Ga a tre mandate e ascolto in modo completo e appagante 

Inviato
16 minuti fa, salvatore66 ha scritto:

...E che per un ascolto appagante non e' necessario nemmeno avere impianti a 100000€

Questa è una sacrosanta verità, ma contiene anche il suo opposto: quanto sei disposto a pagare per il miglior cavo (ampli, giradischi ecc. ecc.) possibile ?

Se un qualsiasi progettista ti dimostra all'ascolto che è possibile arrivare al massimo risultato conseguibile con un cavo di rete elettrica, avvicinandosi al limite teorico delle prestazioni, sei disposto a pagare quel cavo 10.000 € ?

Se qualcuno ti dimostra all'ascolto che "imponendo le mani" su un normale cavo di rete elettrica le sue prestazioni  nel tuo sistema diventano "stratosferiche", sei disposto a pagare quel cavo 1.000 €, pur sapendo che nel negozietto elettrico quello stesso cavo costa 2 euro solamente ?

Inviato

@drpaolo mah io non credo a queste cose ovvero secondo me le prestazioni aumentano ma non proporzionale allesporso e che tutto sommato non conviene

  • Melius 1
Inviato
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per quale motivo distingui tra "segnale musicale" e segnale elettrico? Il cavo se ne frega se dentro ci passano delle note o dei rumori qualsiasi.

 

Il cavo sì, ma il nostro cervello, che deve interpretare quello che esce dagli altoparlanti, no !

Premetto che qui si parlerà solo del cavo di rete elettrica, per non andare in OT; eventuali interpolazioni dei risultati ad altri tipi di cavo di connessione sono comunque ammesse, perchè i principi fondanti della teoria sono gli stessi.

Le cose iniziano da lontano, nell'anno 1994, trent'anni fa. Sul n° 138 della rivista Audioreview, l'ing. Paolo Nuti scriveva questo:

Nuti_interazioni_completo.jpg.5e51d2a8096f91f13f7a72c0c0df4a97.jpg

 

Sullo stesso numero della rivista l'ing. Nuti avanzava delle ipotesi relative all'interazione che eventuali “disturbi” presenti sul cavo di rete, che lui ipotizzava correlati col segnale audio (in pratica copie del segnale audio che -tramite accoppiamenti di vario tipo- si trasferivano sulla rete elettrica) potessero avere sull'ascolto.

Questi segnali, che secondo lui avevano ampiezza tra pochi mV e un centinaio di mV, seppur a livello di 60 dB inferiore al segnale utile potevano influire sulla ricostruzione della scena sonora, rendendola meno intelligibile.

Attenzione, perchè questi segnali di disturbo, secondo Nuti, non erano solo quelli musicali, ma tutti i segnali correlati con la registrazione, compresi i colpi di tosse del pubblico e i rumori del traffico veicolare registrati sul disco !

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

 

Nuti chiamò questa teoria Teoria dell'interazione debole ; essa aveva come assunto di base la seguente affermazione (cito sempre da Audioreview n° 138):

Alterazioni anche deboli del segnale stereofonico possono essere interpretate all'ascolto in termini di alterazione dell'immagine sonora a condizione che siano correlate con il segnale musicale”.

Riassumendo: segnali presenti a livello di mille volte inferiore (-60 dB) al segnale del programma musicale che si ascolta, veicolati tramite rete elettrica, o tramite campi elettromagnetici, possono causare un'alterazione udibile del programma musicale.

Secondo Nuti e Montanucci, che proseguiva l'articolo con un suo scritto, i fenomeni che generano un apprezzabile segnale audio tra la massa d'ingresso del finale e la rete (elettrica) sono almeno quattro:

a) accoppiamento del ripple di segnale presente sulle barre di alimentazione mediato dai diodi e dalle capacità del trasformatore di alimentazione;

b) caduta di corrente nel ritorno di massa dell'alimentazione;

c) campo magnetico generato all'interno e all'esterno del finale dai cavi di connessione con gli altoparlanti;

d) irradiazione elettromagnetica dei cavi degli altoparlanti.

L'ing. Montanucci, nel corso dell'articolo che proseguiva sul n° 139 della rivista, presentava i risultati di misure effettuate nel laboratorio di Audioreview che evidenziavano chiaramente i problemi portati all'attenzione dei lettori.

(Trent'anni; sono passati trent'anni e c'è ancora oggi qualcheduno -su questo e altri forum- che pontifica sul fatto: “come può un metro di cavo contro le centinaia di Km dei cavi di rete elettrica ecc...” Come volete che uno non si arrabbi ! ).

[continua]

 

  • Melius 1
Inviato

@salvatore66

ma che dici?

Prova a ragionare sul circuito equivalente in ac e poi vedrai che non è così 

 

Walter

Il 15/08/2024 at 10:55, salvatore66 ha scritto:

non parlavo di cavi di alimentazione, comunque tieni presente che anche nell'alimentazione e' presente il segnale audio che sicuramente passa attraverso il trasformatore al cavo di alimentazione che potrebbe avere lo stesso effetto dei cavi di potenza e segnale anche se meno marcato

 

Inviato

@drpaolo

bene hai fatto a ricordare quegli articoli 

 

nota: per le misure che hai pubblicato hai usato una sonda differenziale?

 

W

Inviato

@drpaolo

In uno degli ultimi Top audio con Montanucci si misero due impianti stereo perfettamente identici

Uno terminato con gli altoparlanti ed uno con semplici resistenze 

La musica era inviata solo al secondo impianto

Volutamente i fili di collegamento degli apparecchi erano messi alla rinfusa ( come normalmente si fa)

La musica, a livelli bassi ovviamente, si sentiva nell’altro impianto a dimostrazione che le interazioni elettromagnetiche avevano un peso non da poco

 

Walter

  • Melius 1
Ospite
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