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Melius Club

Giuli Alessandro (mon amour bis)


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briandinazareth
3 minuti fa, luckyjopc ha scritto:

Questa citazione di Hegel sembra attaccata col mastice sa di imparaticcio dalla proposta di qualche zelante collaboratore 

 

beh, gli hanno detto che deve fare il ministro della cultura, gli hanno suggerito hegel, va sempre bene con tutto  (anche se era uno sciocco senza spirito e il suo pensiero un monumento all'mbiguità cit :) ). 

lui ha pensato ad un terzino austriaco 

 

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Vabbè, ma tera tera che ha detto alla fine? Finanzierà e se si cosa? Pasolini credo sia già sempre appartenuto alla destra (rete4 ha pure trasmesso Mamma Roma qualche giorno fa), ma non ho capito il resto del programma della rivoluzione culturale. 

Il catzone enorme che se so beccati i napoletani è l'anticipazione di questa rivoluzione?

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spersanti276

Dalla Gnosi delle Fanfole di Fosco Maraini.

«Il linguaggio comune, salvo rari casi, mira ai significati univoci, puntuali, a centratura precisa. Nel linguaggio metasemantico invece le parole non infilano le cose come frecce, ma le sfiorano come piume, o colpi di brezza, o raggi di sole, dando luogo a molteplici diffrazioni, a richiami armonici, a cromatismi polivalenti, a fenomeni di fecondazione secondaria, a improvvise moltiplicazioni catalitiche nei duomi del pensiero, dei moti più segreti» «Nella poesia metasemantica il lettore deve contribuire con un massiccio intervento personale. La crasi non è data dall’incontro con un oggetto, bensì, piuttosto, dal tuffo in un evento. Il lettore non diventa solo azionista del poetificio, ma entra subito a far parte del consiglio di gestione e deve lui, anche, provvedere alla produzione del brivido lirico. L’autore più che scrivere, propone. Se è riuscito nel suo intento, può dire di aver offerto un trampolino, nulla più. Quanto mi divertirei …»

 

 

il-lonfo.jpg

 

Il Lonfo è una poesia scritta nel 1978 da Fosco Maraini, scritta in un linguaggio completamente inventato e da lui stesso definito “metasemantica”. Se la semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole, e più in generale, dei testi, la metasemantica vuole andare oltre al significato. Le parole del Lonfo, incomprensibili se prese singolarmente, quando vengono associate tra di loro possono suggerire a chi le legge (o a chi le ascolta) un possibile significato logico, perché il loro suono richiama alla mente altre parole italiane o dialettali. Questo è possibile anche perché il testo deve obbedire a regole sintattiche e grammaticali proprie della lingua di riferimento.

La poesia Il Lonfo, ad esempio, è scritta in endecasillabi, a rima alternata, secondo lo schema ABAB CDCD.

.

...ar mini(e)stro(ne) Basettoni je piacerebbe d'avella scritta lui...:classic_biggrin:

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2 ore fa, spersanti276 ha scritto:

Dalla Gnosi delle Fanfole di Fosco Maraini.

«Il linguaggio comune, salvo rari casi, mira ai significati univoci, puntuali, a centratura precisa. Nel linguaggio metasemantico invece le parole non infilano le cose come frecce, ma le sfiorano come piume, o colpi di brezza, o raggi di sole, dando luogo a molteplici diffrazioni, a richiami armonici, a cromatismi polivalenti, a fenomeni di fecondazione secondaria, a improvvise moltiplicazioni catalitiche nei duomi del pensiero, dei moti più segreti» «Nella poesia metasemantica il lettore deve contribuire con un massiccio intervento personale. La crasi non è data dall’incontro con un oggetto, bensì, piuttosto, dal tuffo in un evento. Il lettore non diventa solo azionista del poetificio, ma entra subito a far parte del consiglio di gestione e deve lui, anche, provvedere alla produzione del brivido lirico. L’autore più che scrivere, propone. Se è riuscito nel suo intento, può dire di aver offerto un trampolino, nulla più. Quanto mi divertirei …»

il-lonfo.jpg

Il Lonfo è una poesia scritta nel 1978 da Fosco Maraini, scritta in un linguaggio completamente inventato e da lui stesso definito “metasemantica”. Se la semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole, e più in generale, dei testi, la metasemantica vuole andare oltre al significato. Le parole del Lonfo, incomprensibili se prese singolarmente, quando vengono associate tra di loro possono suggerire a chi le legge (o a chi le ascolta) un possibile significato logico, perché il loro suono richiama alla mente altre parole italiane o dialettali. Questo è possibile anche perché il testo deve obbedire a regole sintattiche e grammaticali proprie della lingua di riferimento.

La poesia Il Lonfo, ad esempio, è scritta in endecasillabi, a rima alternata, secondo lo schema ABAB CDCD.

.

...ar mini(e)stro(ne) Basettoni je piacerebbe d'avella scritta lui...:classic_biggrin:

Cosa non si evince? Mi pare perfettamente comprensibile.

Mo' @Roberto M te la spiega.

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diggiamo che il famoso discorsino che ha fatto ridere ( gramellini ieri sul CdS ci ha fatto un articoletto, ieri sera anche Del Debbio...insomma il "discorsetto" sarebbe la versione aggiornata di "antani...con scapellamento a dx...ah, quando lo leggeva sembrava che lo vedesse per la prima volta, non l avrà scritto lui?

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21 ore fa, Velvet ha scritto:

bròmbol  nell'idioma locale. Insetto volante della famiglia dei maggiolini appariscente ma facile da catturare

il palloncino dei poveri era infatti un brombolo legato a un filo di seta abilmente carpito dalle calze di mammà (probabilmente dall'unico paio di calze di seta che avesse mai visto...) 

La legatura ascellare del brombolo richiedeva una certa arte, l'insetto doveva conservare la mobilità delle ali ma non fuggire. E poi, da vero brombolo qual'era, faceva il palloncino nell'aere vasto legato al filo di seta...

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