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Melius Club

Giuli Alessandro (mon amour bis)


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Inviato

 

Ma dell'essere come Anwesen noi non facciamo assolutamente apprensione solo e innanzitutto nel pensiero rimemorante l'aurorale esposizione, compiuta dalla grecità. Noi facciamo apprensione del'Anwesen in ogni meditazione semplice e sufficientemente libera da pregiudizi sulla semplice-presenza e sull'utilizzabilità dell'essente. Utilizzabilità e semplice-presenza sono modi dell'Anwesen, cioè del divenire ad essere nella presenza. Ma fino dove giunge l'Anwesen ci mostra nel modo più pressante allorquando meditiamo che anche e proprio l'essenza resta determinata da un venire nella presenza dell'essere a volte spinto nell'inquietante, estrema regione dell'inabituale.

 

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

Abbiamo capito chi gli scrive i discorsi.

Inviato

 

L'uomo è qualcosa di essente. In quanto tale appartiene all'intero essere come la pietra, l'albero e l'aquila. "Appartenere", qui, significa ancora essere "inserito" nell'essere. Ma ciò che distingue l'uomo consiste nel fatto che egli, essendo l'essere che pensa, aperto all'essere, è posto di fronte all'essere, resta riferito ad esso e gli corrisponde. L'uomo è in senso proprio questo rapporto di corrispondenza e soltanto questo. "Soltanto" non significa qui una limitazione, bensì un'eccedenza. Nell'essere umano domina un appartenere all'essere, appartenere che ascolta l'essere poiché gli è affidato.

E l'essere? Pensiamo l'essere, secondo il suo senso iniziale, in quanto essere essenzialmente presente (Anwesen). L'essere non è presente per l'uomo né occasionalmente, né eccezionalmente: esso è essenzialmente e durevolmente solo nella misura in cui, tramite il suo appello, ri-guarda l'uomo. Infatti soltanto l'uomo aperto all'essere, lo lascia advenire in quanto essere essenzialmente presente. Tale essere essenzialmente presente ha bisogno aperto di una radura e in virtù di tale bisogno rimane affidato all'essere umano. Il che però non significa affatto che l'essere sia posto solo e anzitutto tramite l'uomo. Al contrario, risulta evidente che uomo ed essere sono affidati l'uno all'altro, appartengono l'uno all'altro. 

 

Inviato

 

Tu, forse non essenzialmente tu
Un'altra, ma è meglio fossi tu
Tu, forse non essenzialmente tu
Hai scavato dentro me, e l'amicizia c'è
Io che ho bisogno di raccontare io
La necessità di vivere, rimane in me

E sono ormai convinto da molte lune
Dell'inutilità irreversibile del tempo
Mi svegli alle nove e sei decisamente tu
E non si ha il tempo di vedere la mamma e si è già nati
E i minuti rincorrersi senza convivenza

Mi svegli e sei decisamente tu
Forse non essenzialmente tu
Nella notte confidenzialmente blu
Cercare l'anima

Tu, forse non essenzialmente tu
Un'altra, ma è meglio fossi tu

E vado dal Barone ma non gioco a dama
E bevo birra chiara in lattina
Me ne frego e non penso a te

Avrei bisogno sempre di un passaggio
Ma conosco le coincidenze del 60 notturno
Lo prendo sempre per venir da te

Forse non essenzialmente tu
E la notte, confidenzialmente blu
Cercare l'anima

 

Inviato
22 minuti fa, Savgal ha scritto:

L'uomo è qualcosa di essente

Mentre la donna è assente.

Inviato
13 minuti fa, Savgal ha scritto:

L'autore è morto da tempo.

14/11/1831.

Inviato

@P.Bateman

La sostanza vivente è l'Essere che in verità è soggetto; o, e vale lo stesso, che è reale in quanto è il movimento del porsi o la mediazione del farsi altro. Come soggetto, esso è la pura e semplice negatività; ed è, in conseguenza, la divisione del semplice ed il contraddittorio ampliarsi, che è poi la negazione della indipendenza di pari diversità e della sua contraddizione. Ed il vero non è l'originaria unità come tale, o l'immediato come tale; ma è codesta ripresentantesi indifferenza, o la riflessione in se stesso del suo altro. E' il suo farsi di se stesso, è il giro che presuppone la sua fine come suo scopo, e lo ha a principio, ed è reale solo per il processo e la sua fine

Inviato

questi sono personaggi che piacciono molto a soggetti dal congiuntivo incerto

Inviato

E' un discreto complesso d'inferiorità nei confronti degli intellettuali veri, presumibilmente nella sua testa, di sinistra: quindi si cercano le parole più difficili che si conoscono e si mettono tutte insieme per nascondercisi dietro. Fa davvero tenerezza oltreché ridere.

A mer questi fratelli e sorelle d'italia alla fin fine fanno anche un po' pena.

 

 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, UpTo11 ha scritto:

Ma da dove arrivano quelle immagini?

Allora non mi credete! 😀

Sono i riti religiosi che fa il ministro nei boschi, produce poi dei video che sono passati anche in TV. È una sorta di chiesa mistica fascista che si rifà al politeismo animista precristiano. Non so se poi finisce tutto a pappardelle al cinghiale e vino abruzzese oppure fanno sul serio.

Inviato

@newton

A mio parere il complesso di inferiorità non è contro gli intellettuali di sinistra, bensì nei confronti della borghesia.

Il piccolo borghese appena arrivato "eccede", tradendo in questo modo la propria insicurezza. Il borghese, invece, si segnala nella ostentazione delle discrezione e nella sobrietà.

  • Melius 1

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