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Inviato
5 ore fa, Plot ha scritto:

Ci sta'.

Ma a tal proposito ritengo quasi fortemente inutile la modalita' M

Boh, e' tanto che non la uso, per una lettura esposimetrica corretta mi sa di perdita di tempo, magari mi sbaglio o non riesco ad individuarne un utilizzo pratico :classic_rolleyes:

In digitale un approccio totalmente manuale secondo me è poco utile, a meno che non si attivi il warning sulle alte luci..ma, a quel punto, tanto vale lavorare in automatico. Ripeto, trovo molto utile lavorare in Manual e Auto ISO, hai il vantaggio di mantenere il controllo ferreo sul tempo e sulla profondità di campo e contemporaneamente avere un automatismo, anche se limitato a pochi EV.

Inviato
5 minuti fa, simpson ha scritto:

Ripeto, trovo molto utile lavorare in Manual e Auto ISO

non mi e' mica chiara questa modalita'.

Cioe' in modalita' M , fermo restando l 'automatismo degli ISO (io utilizzo un limitatore per quanto riguarda la modalita' Tempi)

Ti metti a regolare sia il diaframma che i tempi ?

Help !

Inviato

M quando devo uscire dal seminato , in presenza di contrasti mostruosi, controluce feroci e cose simili dove gli automatismi fanno cilecca.

per il resto proveniendo da reflex nikon per abitudine ho sempre usato A.

con le moderne digitali trovo utile la P in abbinamento con la rotellina al pollice con la quale si possono agevolmente spostare le coppie tempi/diaframmi.

Inviato
Il 01/10/2024 at 00:30, djansia ha scritto:

Uso l'autoscatto molto spesso

e' un trucchetto che uso anche io, quando le condizioni diventano critiche.

  • Thanks 1
Inviato
2 ore fa, Plot ha scritto:

non mi e' mica chiara questa modalita'.

Cioe' in modalita' M , fermo restando l 'automatismo degli ISO (io utilizzo un limitatore per quanto riguarda la modalita' Tempi)

Ti metti a regolare sia il diaframma che i tempi ?

Help !

È utile per esempio nello sport, quando devi obbligatoriamente tenere un certo tempo e alterni ritratti singoli a ritratti di gruppo (esempio un esercizio di gruppo a ginnastica, una partita di pallanuoto), matrimoni, ecc

In generale quando vuoi essere sicuro del risultato a livello di nitidezza/mosso e mantenere il controllo sulla profondità di campo, conservando cmq la lettura esposimetrica automatica data dalla macchina.

Il difetto maggiore è dato dalla gamma limitata, nel senso che se puoi spostarti da 200 iso a, che so, 6400, sono 5 stop, non molti, e giá a 6400 con il m43 rischi di dover cestinare lo scatto.

Io scattavo alle gare di ginnastica ritmica: impostavo 1/1000 durante la parte più movimentata, poi allungavo il tempo a fine esercizio e, se ne avevo il bisogno, chiudevo un po’ il diaframma per avere più DOF. Con la Olympus era facilissimo perché aveva una ghiera sul pollice e una coassiale al tasto di scatto. Se usi il tasto AF-ON per la messa a fuoco e la ghiera anteriore è lontana dal pulsante di scatto la cosa si fa meno immediata.

Inviato

Hemmm.., no! 

Per me bocciata anche la modalita' M.., troppo macchinoso a mettersi a regolare tempi/diaframmi, specialmente nello sport (imho)

Inviato

Ho cominciato ad usare la mia reflex in modalità A finchè non ho scoperto la modalità M che mi da la possibilità di avere il controllo totale della mia reflex.

 

ciao

Michele

analogico_09
Inviato
Il 3/10/2024 at 22:47, gian62xx ha scritto:

M quando devo uscire dal seminato , in presenza di contrasti mostruosi, controluce feroci e cose simili dove gli automatismi fanno cilecca.

per il resto proveniendo da reflex nikon per abitudine ho sempre usato A.

con le moderne digitali trovo utile la P in abbinamento con la rotellina al pollice con la quale si possono agevolmente spostare le coppie tempi/diaframmi.

 

 Vero, ma fino a un certo punto, a meno dinon essere un provetto fotografo capace di padroneggiare perfettamente la tecnica, un semplice fotoamatore potrebbe toppare con l' esposizione in manuale più che con l'automatismo della fotocamera.

A parte questo, anche io uso le funzioni manuali solo quando intendo ottenere degli effetti particolari per quanto riguarda la profondità di campo, il grado di esposizione, di sfocato, di contrasto, di morbidezza o maggior incisività dei toni, della texture, etc., ma poichè amo essenzialmente fotografare la strada, le persone, le cose che la animano in modo mutevole, non mi capita spesso di fare inquadrature che richiedono troppo tempo e riflessioni sugli aspetti tecnici. Le fotocamere odierne, anche le più vecchie, hanno esposimetrti che difficilmente sbagliano in grado di impostare velocemente le giuste accoppiate di tempi e diaframmi, quindi vado in automatico con i settaggi che impediscono automaticamente ai tempi di scendere sotto il limite da me impostati idem agli ISO di salire  oltre la misura da me fissata. Uso inoltre, cosa molto utile, la semplice e veloce ghiera delle sovra e sottoesposizioni dei diaframmi.

A volte uso la priorità dei diaframmi ma mi accorgo che se non finalizzata ad ottenere risultati particolari, serve a poco durante le mie caccie "urbane" e quindi resetto in automatico. Trovo quindi inutile, salvo situazioni particolari, ripeto, preoccuparmi di una questione tecnica quando è la fotocamera stessa a controllare la tecncia espositiva.

Inoltre sono un "bressonianlo".., sto rileggendo proprio in questi ultimi giorni un libro sul grande fotografo, un libro di interviste e conversazioni, non una biografia, è sempre lui che parla.., il quale ha per titolo un "motto" dello stesso fotografo: "H.C.-B. Vedere è tutto". Più volte Bresson ridadisce il suo interesse primario rappresenato dal soggetto che intende "interpretare" non già dallo strumento della fotografia, dalla tecnica che è connaturata con la stessa estetica.

Lungi da me volermi comparare con lui, nella mia infima piccolezza, ma io la penso come Bresson: sicuro che la fotocamera farà bene il lavoro tecnico che dovrà fare (con quello che costano le fotocamere di un certo livello....) quando scatto una foto mi concentro sul soggetto, attento all'inquadratura, alla composizione dell'immagine in modo che la stessa - sempre che mi riesca di farlo - sia armoniosa e "fotogenica", un'imagine espressiva, di contenuti, non f già forma tecnica più o meno perfetta ma fine a se stessa senza "storia". 

Se qualche paramentro espositivo dovesse risultare non apprezzabile, non come ce lo saremmo aspettato, normale che possa capitare, c'è sempre il fotoritocco classico, manuale, "organico", quello di sempre. a cui ricorreremmo anche se avessimo lavorato in manuale (ripeto, foto-ritocco, non ho scritto "post-produzione"... ;) ) 

 

Inviato

@analogico_09 si, anch’io, alla fine, uso sempre la priorità dei diaframmi su una ghiera e la compensazione dell’esposizione sull’altra, è tutto ciò che serve.

Inviato

Sto leggendo con molto interesse, sono abbastanza nuovo col digitale, sono in continua sperimentazione. Comunque per quanto mi riguarda la priorità tempi è fondamentale, il diaframma e ISO in automatico, con limitazione. Ho una domanda da porvi, è ancora vero anche sulle digitali che aumentando la sensibilità diminuisce la qualità? Lo chiedo perchè, quando mi è possibile, tendo a diminuirla. Così facendo però (sotto i 640 ASA) perdo una compensazione su gli alti contrasti che tenderei a mantenere (Fuji T4). Grazie per eventuali suggerimenti. A, dimenticavo, quando uso un tele vecchio 200mm non digitale, tutto in M. 

Inviato

Io uso lo stesso setup di @simpson e condivido tutto quello che ha scritto e quindi evito di riscriverlo io.

In sintesi, priorità di diaframma, compensazione dell’esposizione quando serve e M con iso automatici solo quando faccio BIF.

Inviato
1 ora fa, KIKO ha scritto:

è ancora vero anche sulle digitali che aumentando la sensibilità diminuisce la qualità?

Si.

E più e’ piccolo il sensore più si sente.

La Fuji e’ una Aps-c e quindi risente degli alti iso più di una FF.

Inviato
7 ore fa, KIKO ha scritto:

Comunque per quanto mi riguarda la priorità tempi è fondamentale, il diaframma e ISO in automatico, con limitazione.

...fino a 1600 ISO non ci sono grossi problemi (potrei dire anche a 3200) ma bisogna rimanere a range concreti per avere un risultato piu' che soddisfacente, insomma bisogna stare nella via di mezzo e 1600 ISO si utilizzano in tutta tranquillita' (io sono col micro 4/3)

A quanto li hai limitati questi ISO ?

Inviato
9 ore fa, KIKO ha scritto:

Sto leggendo con molto interesse, sono abbastanza nuovo col digitale, sono in continua sperimentazione. Comunque per quanto mi riguarda la priorità tempi è fondamentale, il diaframma e ISO in automatico, con limitazione. Ho una domanda da porvi, è ancora vero anche sulle digitali che aumentando la sensibilità diminuisce la qualità? Lo chiedo perchè, quando mi è possibile, tendo a diminuirla. Così facendo però (sotto i 640 ASA) perdo una compensazione su gli alti contrasti che tenderei a mantenere (Fuji T4). Grazie per eventuali suggerimenti. A, dimenticavo, quando uso un tele vecchio 200mm non digitale, tutto in M. 

Certo, alzare gli ISO significa usare meno luce, quindi meno informazioni. Usare poca luce significa diminuire il rapporto segnale/rumore (quindi avere più rumore) e avere meno dettaglio, prima solo nelle ombre, poi su tutta l’immagine mano a mano che si sale di sensibilità e la luce diventa insufficiente. La maggior parte dei sensori odierni hanno una sensibilità base di 200 iso, anche forzarli ad operare a sensibilità inferiori non va bene, per un discorso di tenuta sulle alte luci credo.

Inviato

Grazie a tutti, @Plot volevo scendere più in basso ma, per mantenere la correzione automatica dei contrasti, l'ho limitata a 640 ISO. Sotto questo limite la correzione non funge. Quando questa prerogativa non serve provo a scattare a 64 ASA la vecchia Ektacrome Professional Kodak. In verità non ho notato grandi differenze fra 64 e 640 ISO e questo conferma ciò che chiaramente mi avete suggerito. Grazie ancora. 

Inviato

Vogliamo aggiungere un altro tassello alle modalita' di lettura che sono indipendenti dalle modalita' P/A/S/M ?

Spot, Semispot, Media del fotogramma...insomma anche qui si ha la possibilita' di effettuare una lettura esposimetrica ad hoc.

Personalmente non ho sperimentato molto sulle variazioni di queste modalita' di lettura e mi sono sempre affidato alla media del fotogramma con lettura centrale della scena.

Come siamo messi con la scelta dei settaggi esposimetrici  in base all' esposimetro interno ?

Any suggestions ?

Inviato
9 ore fa, Plot ha scritto:

Any suggestions ?

Quando serve evito casini e inquadro il punto in cui voglio l'esposizione, la blocco e poi ricompongo la scena. Se mi dice sfiga che non coincide con il punto di messa a fuoco allora separo i due punti di misurazione. Con la mia avanzatissima fotocamera lo faccio direttamente dallo schermo con due dita, così misura l'esposizione su un punto e la messa a fuoco sull'altro. 

  • Thanks 1
Inviato

Tengo spot solo per i ritratti, per il resto media ponderata calcolata dalla macchina.

  • Thanks 1

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