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Classica: gli autori minori che avreste sempre voluto ascoltare ma non ne avete mai avuto la possibilità..


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Segnalo la riedizione in HD degli studi sul trillo:

 

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Giorgio Federico Ghedini fu forse la voce più "fuori dal coro" del 900 italiano. Architetture (Architectures), concerto per orchestra in sette sezioni collegate, è stato il pezzo con il quale Ghedini ha raggiunto la fama alla tarda età di 48 anni. Questo concerto, con la sua potente atmosfera, anticipa di qualche anno il celeberrimo lavoro omonimo di Bartok!

Inviato

Tsfaman…chi era costui? È stato il primo musicista ad introdurre il Jazz in Russia…ma non solo, perché anche grande pianista e compositore! 

Ho presentato quest’album fra le novità in HiRes, ma qui vorrei dire due parole in più su un autore a mio avviso geniale e rimasto sconosciuto in Occidente.

 

Intanto la “coincidenza”: nasce in un luogo di cui sentiamo spesso tristi notizie ai TG della sera, nel 1906 a  Zaporizhya oggi in Ucraina e nota per la centrale nucleare contesa a suon di missili fra Russi e Ucraini.
Allora, nei primi anni del ‘900 la città si trovava nell’Impero Russo e il giovane Tsfaman riesce a studiare e diplomarsi come percussionista (e si sente!) a vent’anni ed inizia a fare Jazz, allora agli albori anche in USA! In contemporanea riesce anche (no, non vi stupite, allora non c’era la TV e sopratutto non c’era FB o Twitter & Co. a far perder tempo in distrazioni inutili… e si studiava e si faceva musica, sì.,) a diplomarsi al Conservatorio in pianoforte diventantando uno degli allievi prediletti Felix Blumenfeld, maestro famoso perché il suo altro allievo prediletto è stato…Vladimir Horowitz! Nientemeno!

Consiglio di ascoltare dunque la Jazz Suite di Tsfaman che è un piccolo gioiello rimasto sconosciuto come l’autore (poi..wè, se credete ascoltate anche il concerto di Rimsky, autore non proprio minore, ma il suo  concerto per piano è rimasto praticamente sconosciuto..).

La qualità audio di questo è stellare e dunque… sarà un piacere anche per le vostre orecchie audiofile! 

 

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Ferruccio Busoni, nasce a Empoli, vicino a Firenze nel 1866, e la “reverenza” del padre musicista alla “sua” Firenze è indicata dai due primi nomi dati al neonato, Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio si chiama all’anagrafe. Dove Benvenuto e Ferruccio sono invece i nomi voluti dalla madre pianista e austriaca di nascita…

Questa duplice natura, italiana e austro-tedesca, accompagnerà sempre Busoni per tutta la vita, trascorsa per lunghi periodi in giro per il mondo intero.

Sì perché Busoni prima di tutto è un pianista favoloso, che ha Liszt come modello. Poi anche un compositore, certo..se no non saremmo qui a parlarne.

Compone Opere Liriche (Doktor Faustus), musica per pianoforte (diverse trascrizioni da Bach sono rimaste famose) e concerti. 
Quello per pianoforte è il più (relativamente) famoso ma l’ultimo movimento prevede anche un grande coro… quindi anche per difficoltà “logistiche/organizzative” non è molto eseguito.

O forse è poco eseguito perché la musica di Busoni è un po’ complessa, non immediata….ma non perché sia troppo moderna, anzi! Il suo stile si potrebbe definire “neo-classico”, e pur ispirandosi a Liszt tende ad essere più conservatore che innovatore. 
 Vi propongo il suo concerto per violino, forse la sua opera “più equilibrata” concerto quasi mai eseguito dal vivo…

Ascoltando “l’altro concerto” di questo album, quello di Brahms, ecco.. forse si capisce anche il perché…

Brahms, tacciato di essere conservatore è in realtà un innovatore… e il confronto fra i due concerti svela il perché un capolavoro vero (Brahms) supera lo spazio e il tempo… mentre una bella musica (Buaoni) vale molto ma può “ essere dimenticata” e giacere in fondo ad un cassetto…

 

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P.S. Ancora una volta è la bravissima Francesca Dego che “riporta alla luce” una perla musicale poco eseguita, come il concerto di Busoni…

E la giovane direttrice sta diventando famosa e, se non sbaglio, è anche invitata sul podio per la stagione nuova a Santa Cecilia…

 

 

  • Melius 1
  • 1 mese dopo...
Inviato

L'opera di Franz Beck è nello stile della scuola di Mannheim. Le sue composizioni spaziano dallo Stabat Mater a 24 sinfonie, attraverso tre opere (La Belle Jardinière, Bordeaux 1767 ; Pandore, Parigi 1789 e L'Île déserte, non rappresentata) e poche altre composizioni.

 

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Leopold (Antonín) Koželuh, conosciuto anche come Leopold Kozeluch o Leopold Kotzeluch[1] (Velvary, 26 giugno 1747[1] – Vienna, 7 maggio 1818), è stato un compositore, pianista e editore musicale ceco.

 

 

Cover.jpg

Inviato
Il 9/10/2024 at 17:35, G.Carlo ha scritto:

Segnalo la riedizione in HD degli studi sul trillo:

 

Mi riferisco a Silvio Omizzolo di cui posseggo un disco dedicato anche ad Adriano Lincetto, allievo del primo, due autori non celeberrimi ma di sicuro interesse. Il disco Velut Luna dell'"ex nostro" Marco Lincetto comprende "I Sogni di Gianò -  Suite per flauto, oboe, fagotto, due trombe, archi e voce" composta da Adriano Lincetto, padre di Marco, e il "Concerto per violoncello, archi e pianoforte" di Silvio Omizzolo. L'Orchestra è quella di Padova e del Veneto che annovera strumentisti d'eccelleza (menzione speciale per il cellista Damiano Scarpa) diretta da Fabio Framba ai massimi livelli della musicalità. Molto belle entrambe le opere, riassumendo in maniera "bracciantile", giusto per rendere una vaga idea: più brunito il Concerto di Omizzolo vicino a "Bartok" alle nuove concezioni formali del primo '900, in felice contrasto col carattere lincettiano più  favolistico, "impressionisitco", nella varietà di suoni orchestrali cangianti, nel canto vocale delicato e sospeso di Silvia Regazzo, nei i fiati e nel flauto delle melodie fluttuanti...  

Due felicissimi ascolti pomeridiani a cui ho di nuovo prestato orecchio, testa e cuore dopo aver visto la tua segnalazione.


Bassoon – Andrea Bressan

Cello – Damiano Scarpa

Conductor – Fabio Framba

Flute – Mario Folena

Oboe – Paolo Brunello

Orchestra – Orchestra Di Padova E Del Veneto

Piano – Pierluigi Piran

Trumpet – Roberto Caterini

Voice – Silvia Regazzo

 


Il disco uscì allegato alla rivista Audiophile , Settembre 2010, con un ampio servizio sulle musiche, autori musicisti e sul grande lavoro interpretativo di Fabio Framba anche fautore del processo di post-produzione della registrazione.

 

Per saperne di più c'è una recensione su Suono molto interessante, sarei più generoso circa il voto per la qualità artistica, per un 8 pieno... https://content.suono.it/recensione-musica/lincetto-omizzolo-i-sogni-giano-concerto/



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  • Melius 1
  • 1 mese dopo...
analogico_09
Inviato

Un scoperta recentissima di un autrore barocco che non risco a capacitarmi di come possa essermi sfuggito in tanti anni di ascolti, ricerche e "facimenti" musicali...

L'autore è Giuseppe Valentini (1681-1753), compositore, violinista, scrittore, pittore, la cui grandezza è inversamente proporziale alla scarsissima notorietà, quasi nulla che perlomeno in Italia gli viene riservat. Eppure fu musicista sommo,

coevo di Arcangelo Corelli, una vera rock star della composizione concertistica, tra gli inventori del Concerto Grossdo, virtuoso assoluto nel suonar il violino, juna severa concorrenza con lui, quasi ad oscurarne la fama... Ma il tempo ha fatto si che trionfasse il Corelli, giustamente, e si oscurasse il Valentini per colmo di ingiustizia. Abbiamo un genio così maturo e chiaro, così lumi e che si fa qui da noi nello stivale? Come avviene con altri grandi autori italiani del passato che hanno gettato le basi per la musica del futuro, quqando si era ancora perlomeno musicalmente rispettati, si laswcia che siano i "francesi" a riscoprire, a trascrivere, a studiare, ricercare, infine far e registrar concerti in "francia", registrati in "francia", da case discografiche "francesi" che ti fanno il superdico tecnico e artistico con libretto in franse', inglès, tedèsk... nada in italièn... anche se il compositore e gli interpreti siano "tricolori"... ma proprio nessuno ormai più ci rispetta... on forse perchè noi si sia più compratoti di fusaje che di ottima musica, grande arte. 


E' il caso di questo splendido disco "zig zag", distribuzione "Armonia Mundi" che mi è arrivato oggi ed ascolto in cuffia dal computer, iper gasato scrivo di getto sotto gli effetti di queste "sputefacenze" sonore che corrispondono agli spendidi "Concerti Grossi" e a "Quattro Violini" di Giuseppe Valentini detto dai fancesi L'Ange du Bizarre: Musiche davvero all'altezza di un Alessandro Scarlatti, di Corelli, di Vivaldi fors'anche con qualcosa in più...  interprete di grandi bagliori  sonori l'Ensemble 415 di Chiara Bianchini che annovera primissimi musicisti del calibro di Fabio Biondi, Enrico Gatti, Bianchini, F. Fernandez,... ed altri.

Alè, Vive la France!

 

:classic_rolleyes:

 

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jackreacher
Inviato
Il 23/09/2024 at 22:08, SimoTocca ha scritto:

Weinberg…sì ne risentiremo parlare…

Ciao , ci sono ottimi cd in catalogo Naxos. 

Segnalo anche il compositore Mieczysław Karłowicz.

Ivo Antonio
Inviato

Si è ispirato alla musica di Shostakovich.  Non lo chiamerei minore, semmai poco eseguito.

Spadaccino1
Inviato

Nicolas Mantzaros e Johann Simon Mayr. Non li conoscevo. Sono "minori" o solo poco eseguiti? 

Ne accenno qui

Pietro 

SimoTocca
Inviato

A proposito di autori poco eseguiti, confesso che di Kachaturyan conoscevo qualcosa, ma non i due concerti per pianoforte ed orchestra.

Ne sono rimasto semplicemente incantato e li segnalo anche qui sopra…

Del resto un grandissimo pianista e un grandissimo direttore … sarebbe stato strano si fossero messi insieme per eseguire musica che non “merita” attenzione…

 

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Inviato
Il 04/02/2025 at 20:35, SimoTocca ha scritto:

di Kachaturyan conoscevo qualcosa, ma non i due concerti per pianoforte ed orchestra

Molto bello è anche il concerto per violino ed orchestra, che fu poi trascritto da Rampal per flauto ed orchestra 

SimoTocca
Inviato

@Aless Non lo conosco… lo cerco e me lo ascolto con calma..

Inviato
Il 04/02/2025 at 20:35, SimoTocca ha scritto:

confesso che di Kachaturyan conoscevo qualcosa, m

Ma Kachaturian Jammolla de bbrutto! 

 

  • Haha 2
  • 3 settimane dopo...
Inviato

Sabato scorso ho scoperto questo pezzo che Muti ha riferito essere molto amato da Gustav Mahler e da lui eseguito quando era direttore a Vienna.

Devo dire meraviglioso anche per la stupenda prova dei Filarmonici di Vienna.

qui lo stesso pezzo inciso da Muti con la Scala.

https://youtu.be/c94gO6a3CRg?si=vzt5lli9HHVkKblP

Inviato

Giovanni Antonio Pandolfi Mealli 

Passacaglia 

 

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