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Melius Club

Stato solido raffinati


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Inviato

Ancora reperibile a prezzi umani anche il Musical Fidelity P270 a mosfet. 

Inviato

Essendo nella sezione vintage direi: Denon pma950/970 o i Sansui au8500/alpha 607dr.

SALVO

 

Inviato

Avendoli, non posso che consigliare il pre Sumo Electra e il finale Sumo “The Nine”. 

Inviato

@wiking ben ritrovato, ci siamo scritti tempo fa riguardo la mia amplificazione Quad 34/405-2 con cui ci piloto le Sonus Faber Electa bw.

Avevo chiesto un parere su un eventuale aggiornamento con ampli integrale.

Principalmente ascolto musica classica e jazz in un ambiente di 15mq.

Ti disturbo nuovamente perché ho letto la tua competenza per i prodotti Pass è quella ormai conclamata per i ns Quad.

Visto che avrei la possibilità di prendere da un amico un Pass INT-150, pensi potrei migliorare rispetto all’attuale amplificazione? 
Si dice che i miei diffusori (sensibilità 88db) prediligano ampli con un ottimo controllo dei bassi e tanta corrente.

Ti ringrazio anticipatamente,

Giorgio

Inviato
2 ore fa, GioSim ha scritto:

@wiking ben ritrovato, ci siamo scritti tempo fa riguardo la mia amplificazione Quad 34/405-2 con cui ci piloto le Sonus Faber Electa bw.

Avevo chiesto un parere su un eventuale aggiornamento con ampli integrale.

Principalmente ascolto musica classica e jazz in un ambiente di 15mq.

Ti disturbo nuovamente perché ho letto la tua competenza per i prodotti Pass è quella ormai conclamata per i ns Quad.

Visto che avrei la possibilità di prendere da un amico un Pass INT-150, pensi potrei migliorare rispetto all’attuale amplificazione? 
Si dice che i miei diffusori (sensibilità 88db) prediligano ampli con un ottimo controllo dei bassi e tanta corrente.

Ti ringrazio anticipatamente,

Giorgio

non conosco l'integrato in questione, ma ho idea che sarebbe un deciso passo avanti rispetto ad una coppia 34/405.2

  • Thanks 1
Inviato

Curiosamente il quad 306, a livelli sonori non roboanti, non suona affatto male con le Dahlquist dq10. Suono pulito, vivace, abbastanza levigato (ma trasparente) in alto. Magari non sarà l'ideale con l'hard rock o le grandi orchestre , ma col resto, inclusa molta musica anni 70 (dai Doors ai Genesis, per dire) se la cava bene. Per non dire voci femminili e jazz. Ma quelle erano scontate. Il 405-2 invece mi piace meno

  • Melius 1
Inviato

Lamm 1.2 reference,ibrido.non ce n'è per nessuno 

  • Haha 1
il vecchiotto delle alpi
Inviato

Classé Audio DR3 VHC (Very High Current) 45 watt in classe A di raffinatissima potenza, capace di pilotare qualunque diffusore.

Renato Bovello
Inviato
2 ore fa, il vecchiotto delle alpi ha scritto:

Classé Audio DR3 VHC (Very High Current) 45

Se ben ricordo erano quaranta ma suonava da Dio . Certo , l’ affidabilità non era ai massimi livelli ma era uno spettacolo 

il vecchiotto delle alpi
Inviato

Altri finali ss sempre in classe A, AM Audio dal 50 a salire.

Se fai un giro su Subito ce ne sono alcuni di varia potenza (50, 100, ecc) mono o dual mono.

  • 3 settimane dopo...
Inviato
Il 08/10/2024 at 13:33, olegna ha scritto:

Il pass x150 è buono? In alternativa si trova, a prezzi simili, l'Aleph 0, però meno watt 

non sono nemmeno paragonabili ai vecchi come qualità sonora , quelli totalmente in classe A a basso wattaggio sono un'altra storia . 

Avevo un x250 , tanto pompato dai media , quanto deludente dal lato pratico , e l'x150 fa addirittura peggio . 

Inviato
30 minuti fa, noam ha scritto:

non sono nemmeno paragonabili ai vecchi come qualità sonora , quelli totalmente in classe A a basso wattaggio sono un'altra storia . 

Avevo un x250 , tanto pompato dai media , quanto deludente dal lato pratico , e l'x150 fa addirittura peggio . 

Gli aleph sono un progetto totalmente diverso rispetto ai pass serie x, forse, nome a parte per motivi commerciali, nemmeno il progettista è lo stesso. Certo che essere indecisi tra un x150 e un aleph.. boh?

Inviato

Come scritto qualche giorno fa, gli Aleph rappresentano una tappa davvero peculiare del lungo percorso professionale di Nelson Pass, frapponendosi tra la produzione Threshold (ecc) degli anni '80 e quella, duplice, First Watt da un lato, Pass Labs "nuovo corso" (X ed XA) dall'altro, avviate nei primi anni 2000, produzioni ancora in essere, ed antipodiche sotto molteplici aspetti. Gli stessi Pass Aleph, che coprono il periodo 2000-2004 (anno di produzione del mio Aleph 30, come è specificato sul trasfo di alimentazione), sono eterogenei. Ne ho avuti e provati diversi, qui più che del piccolo 30 (delizioso, ma davvero particolare e di non facilissima gestione), o del 5 (ne ho un bellissimo ricordo, ma neppure lui risponde alle esigenze dinamiche dell'autore del 3D), parlerei nuovamente dei monoblocks "0", o "Null" che dir si voglia. Sono i capostipiti degli Aleph, quelli che li hanno fatti conoscere alla critica ed al mondo, e tra 0 (versione mono) e 0s (versione stereo) ne hanno prodotti pochi ma non pochissimi. Si trova più facilmente la versione sterofonica "0s" (un unico cabinet, la potenza è inferiore rispetto ad una coppia di 0). Gli 0 sono tra le amplificazioni a stato solido più lucide ed analitiche che io abbia mai avuto (senza per questo essere mai sgradevoli!), e tutto sommato abbastanza performanti dinamicamente. Tutti gli Aleph, quindi anche gli "0", consumano un botto, scaldano un botto, restando cmq robusti ed affidabili (ottima dissipazione termica, i cabinet sono molto ben ingegnerizzati da qs punto di vista), e richiedono almeno un'ora per suonare bene, come riportato da ogni prova, oltre che dallo stesso Nelson Pass. Il piccolo 30, da qs punto di vista, è ancora più esigente, risultando cupo ed ai limiti dell'inascoltabile per la prima ora, offrendo poi il Nirvana (a volumi condominiali e con sistemi almeno al di sopra dei 95dB/W/m) dopo un paio di orette. Qui sotto il 30, accanto a due vecchi VTL con le EL-34 (altro mio amore)

 

IMG_5368.thumb.jpeg.d864bdd16f89419606119e08e87296c6.jpeg

 

Certamente gli Aleph non sono finali per ascolti fugaci "accendo/spengo", e di questo va tenuto conto. Il carattere timbrico va dal lucido ed analitico degli 0, all'ambrato del 5, al superambrato del 30. La trasparenza dei vari Aleph resta ai vertici a dispetto dell'orientamento timbrico dei singoli modelli, così come la piacevolezza "a tutto tondo" (piacevolezza che diventa massima nei 5, nei 3, e nel 30, una volta raggiunta la temp di esercizio). La ricostruzione 3D è anch'essa un punto degno di nota dei vari Aleph. Un ulteriore plus è il loro assoluto silenzio, che si ripercuote favorevolmente sul piano dinamico, silenziosità certamente superiore ai vari finali valvolari che girano a casa mia (Manley e VTL, solo i vecchissimi Quad II sono quasi altrettanto silenziosi). Il consumo elettrico ed il riscaldamento del locale di ascolto vanno messi in nota, ma non sono significativamente diversi dai vari finali a valvole di prestazioni equivalenti.

 

IMG_5374.thumb.jpeg.124a835a9f04074c76b8ffba8494c042.jpeg

 

  • Melius 2
Inviato

@wiking Ricordo un bellissimo ascolto con l'Aleph 3 (non ricordo se il pre era anch'esso Pass) e una coppia di Zingali della serie Studio. Quartetto d'archi ed altri strumenti acustici sembravano materializzarsi nella stanza. Grande suono. 

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, wiking ha scritto:

Gli stessi Pass Aleph, che coprono il periodo 2000-2004

errata corrige: "gli stessi Pass Aleph, che coprono il periodo 1990-2004..."

Inviato

@wiking Io ho posseduto il 3 e il 30, più lucido e dettagliato il primo con una timbrica un po' più delicata, un po' più solido in basso ma meno luminescente il secondo. Comunque entrambi eccellenti. Come dici tu sono fianlai che per rendere al massimo devono essere portati a regime e per farlo ci vuole almeno una buona mezz'ora (come minimo).  I motivi che mi ha portato a separarmene sono quelli che tu hai citato (tempi di riscaldamento, calore generato nella stagione estiva e in subordine efficienza bassissima). Degli aleph 0 se no erro Pass ne fece due versioni, la prima con tre e la seconda con due soli stadi di guadagno, in pratica un amp differenziale collegato direttamente allo stadio finale. Il tutto senza alcuna capacità sul percorso del segnale

Inviato
1 ora fa, blucatenaria ha scritto:

@wiking Io ho posseduto il 3 e il 30, più lucido e dettagliato il primo con una timbrica un po' più delicata, un po' più solido in basso ma meno luminescente il secondo. Comunque entrambi eccellenti. Come dici tu sono fianlai che per rendere al massimo devono essere portati a regime e per farlo ci vuole almeno una buona mezz'ora (come minimo).  I motivi che mi ha portato a separarmene sono quelli che tu hai citato (tempi di riscaldamento, calore generato nella stagione estiva e in subordine efficienza bassissima). Degli aleph 0 se no erro Pass ne fece due versioni, la prima con tre e la seconda con due soli stadi di guadagno, in pratica un amp differenziale collegato direttamente allo stadio finale. Il tutto senza alcuna capacità sul percorso del segnale

il 3 ed il 30, come ben spiega lo stesso Nelson Pass nel manuale del 30 (disponibile online, a scapito di ogni dubbio), sono la medesima identica macchina, con le differenze di uno chassis semplificato (nel 30), con l'implementazione di un ingresso bilanciato (nel 30), ed una miglior selezione dei dispositivi attivi (MosFet), nel 30. Aggiungo che il 30 ed il 60, ultime ed estreme iterazioni del tema del "first watt "in casa Aleph (tema poi continuato da N.P. coi suoi First Watt) sono praticamente introvabili, ed hanno il vantaggio di avere un lustro in meno rispetto ai progenitori Pass Aleph da cui derivano (rispettivamente il 3 ed il 5). Confermo che il portarli a regime richiede tempo, almeno un'ora, ma poi sono una delizia. Il mio esemplare di 30 è il secondo, dopo che feci la belinata di vendere il primo. Esattamente come avviene coi miei vecchi quattro Quad II, me lo godo collegandolo una volta all'anno.

Mi risulta un'unica versione dei mitici "null" ("0"), capostipiti da cui poi derivarono sia le versioni meno potenti (3 e 5), sia quelle più potenti, per intenderci i vari 1, 1.2, 2.

Il tema dei tre stadi di guadagno anzichè due riguarda proprio gli 1/1.2.

Esula dal tema del thread il pre Aleph P, eccellente pre, versatile e concreto, che vendetti per via di un controllo del volume a relais che non ho mai digerito, al di là delle ottime prestazioni complessive.

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