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Melius Club

La magia del video remake: intersezioni tra musica barocca e visual art contemporanea


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Inviato

L'idea è semplice quanto geniale. Girare il remake di un videoclip di musica pop famoso, sostituendo 
tuttavia il brano originale con musica teatrale barocca. Detta così, sembra una cosa assurda e di nessun interesse. Eppure il lavoro fatto dall'Orchestra of the Age of Elightenment, col supporto di Gramophone, è straordinario e i risultati, a mio modo di vedere, meravigliosi. Guardare questi video remake genera uno stranissimo effetto di spiazzamento temporale. La musica barocca viene calata in un cotesto visivo contemporaneo, acquistando nuova, dirompente forza espressiva. I brani interpretati non vengono "attualizzati" in 
alcun modo. Sono fedeli all'originale. E a interpretarli sono giovani musicisti classici di valore. Ma 
l'uso della visual art sembra trasformarli radicalmente, rendendoli ancora più vicini a noi e 
mettendo in luce i loro significati universali.
Posto qui sotto una delle realizzazioni di questo progetto. Si tratta del remake di un famoso video di 
Gotye: 'Somebody that I used to know'. La musica è quella del King Arthur di Purcell: la celebre 
aria "What power art thou". Dal momento che si tratta di musica teatrale, anche le parole sono importanti per calarsi dello spazio emotivo generato dal suono e dalle 
immagini. Ecco una traduzione.


QUALE POTERE SEI TU (King Arthur) 
Quale potere tu sei,
che dal di sotto
mi hai fatto alzare
malvolentieri e lentamente
da letti di neve eterna!
Non vedi tu come io, rigido
e barcollante vecchio,
assai inadatto a sopportare il freddo pungente,

posso a malapena muovermi ,
o emettere il mio respiro.
Io posso a malapena muovermi,

o emettere il mio respiro.
Lasciami, lasciami, lasciami,

lasciami gelare ancora,
lasciami, lasciami gelate

di nuovo fino alla morte.


Questo invece il video originale di Gotye

 

 

  • Melius 1
Inviato

Un’altra splendida realizzazione della Orchestra of the Age of Elightenment è dedicata al Lamento 
di Didone, dal Didone e Enea di Purcell, inserito in un remake di un video dei Coldplay.
Anche qui il gioco sottile sta nello sfruttare lo spazio visivo del video originale per ricostruire lo 
spazio emotivo dell’opera di Purcell, rendendolo fruibile in veste nuova al pubblico contemporaneo.

 

LAMENTO DI DIDONE 
La tua mano, Belinda... le tenebre mi spengono;
lasciami riposare sul tuo petto;
vi resterei più a lungo, ma la morte mi invade:
la morte ora è per me un'ospite gradita!
Quando giacerò nella terra, possano i miei errori
non turbare il tuo animo.
Ricordami, ricordami, ma dimentica il mio destino!
Ricordami, ma dimentica il mio destino!


Non so cosa ne pensate voi, mai trovo anche questo video davvero emozionante.
 


 

Ecco il video originale dei Coldplay

 

 

  • Melius 2
Inviato

La musica barocca riesce ad essere molto contemporanea a volte, ciò che non si può dire di molto repertorio dell800

Inviato

@luckyjopc anch'io a volte ho questa impressione. Da ultimo mi ritrovo più spesso ad ascoltare Purcell che Beethoven, per dire. Poi ovviamente dipende dai singoli brani. Ma è come se alcune grandi opere barocche avessero oggi, più che in passato, un misterioso appeal, una inspiegabile consonanza con nostro tempo.  Cosa sarà mai? Si possono fare un sacco di discorsi storico-filologici al rigardo, ma qualcosa mi sfugge...

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Video molto belli, che ancora una volta dimostrano la "modernità" della musica barocca. @Grancolauro scrive giustamente di "inspiegabile consonanza col nostro tempo". Ma c'è qualcosa in più, qualcosa che va alle radici dello stile barocco rispetto agli stili che si sono succeduti nelle epoche soggettive. 

Mi viene in mente la volta che abbiamo ospitato una nostra nipotina, che all'epoca avrà avuto 8 o 9 anni, cresciuta tra giocattoli e "vizi", ma senza stimoli culturali, abituata - in fatto di musica - ad ascoltare le scemenze per bambini che generalmente vengono propinate dalla pseudocultura consumistica. Mia moglie andò su Youtube e coinvolse la piccola nell'ascolto di un video con quella che forse è l'aria in italiano più bella di sempre: "Scherza infida" dall'Ariodante di Handel. Non riesco a dimenticare lo sguardo sconvolto, commosso, disorientato della nipotina... come se all'ascolto le si fosse aperto un mondo sconosciuto. Ho l'assoluta convinzione che ciò non sarebbe accaduto né con Verdi né con Wagner né con Bizet né con chi volete voi tra gli operisti dell'800.

Ma ricordo ancora quando un gruppo di squatters dei centri sociali (un mondo distante mille miglia dal mio), che conobbi negli anni '90, e che ogni volta che passavano dal "paesello" dell'Alto Canavese dove vivevo si fermavano a bussare a casa mia.... per ascoltare Corelli 😇

 

Ma io ho un'idea: è come se tra il '600 ed il '700 si fosse alle radici, alla fonte di un linguaggio, che col tempo si è in qualche modo "corrotto", "adulterato"... per cui quel linguaggio è sempre nuovo, sempre moderno, mentre le sue successive derivazioni "invecchiano". Vale per la musica barocca ciò che diceva Sciascia del cioccolato di Modica: «di inarrivabile sapore, sicché a chi lo gusta sembra di essere arrivato all’archetipo, all’assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto — sia pure il più celebrato — ne sia l’adulterazione, la corruzione». Non so se ho reso la metafora.

 

E adesso vi lascio con una chicca, a dimostrazione di come il barocco regga ogni contaminazione di linguaggi visivi: 

 

 

Inviato
22 ore fa, Don Giuseppe ha scritto:

adesso vi lascio con una chicca, a dimostrazione di come il barocco regga ogni contam

È un pezzo che ascolto sempre con estremo piacere mi piace moltissimo questo genere di ballo abbinato alla musica di Rameau. 

Ringrazio l'algoritmo di youtube che per una ragione a me oscura mi ha proposto questa versione 😉😂

  • Melius 1
Inviato
Il 24/5/2021 at 21:11, Grancolauro ha scritto:

Da ultimo mi ritrovo più spesso ad ascoltare Purcell che Beethoven, per dire. Poi ovviamente dipende dai singoli brani. Ma è come se alcune grandi opere barocche avessero oggi, più che in passato, un misterioso appeal, una inspiegabile consonanza con nostro tempo.  Cosa sarà mai? Si possono fare un sacco di discorsi storico-filologici al rigardo, ma qualcosa mi sfugge...

 

Ti ringrazio , come spesso, per questi stimoli creativi che aprono la mente.

@luckyjopc hai fatto una considerazione interessante, io (da profano) mi ritrovo ad ascoltare di preferenza musica barocca e classica contemporanea, e ne trovo consonanze e continuità non sò perché...

E grazie a @Don Giuseppeper il magnifico audiovideo !

Inviato
Il 24/5/2021 at 23:09, Don Giuseppe ha scritto:

è come se tra il '600 ed il '700 si fosse alle radici, alla fonte di un linguaggio, che col tempo si è in qualche modo "corrotto", "adulterato"... per cui quel linguaggio è sempre nuovo, sempre moderno, mentre le sue successive derivazioni "invecchiano".

Può essere in effetti una spiegazione.

Una spiegazione alternativa che mi viene in mente è questa: tra '600 e '700, proprio perché veniva elaborato un linguaggio nuovo, si ricercava un perfetto equilibrio, quasi una compenetrazione, tra gli aspetti formali delle opera musicali e i loro aspetti espressivi. La forma era immeditamente contenuto e viceversa. Nell'800 è avvenuto uno sbilanciamento a favore degli aspetti espressivi, un tentativo di trasformare la musica in un mezzo per stimolare forti passioni, interiori come pure sociali e poitiche, trascurando gli aspetti formali (ritmici, armonici, contrappuntistici) come se fossero un inutile opello del passato. Oggi che queste passioni ottocentesche sono morte e sepolte, sentiamo quella musica non più nostra, irrimediabilmente. Al contrario, tendiamo ad apprezzare l'attenzione per le forme del barocco, perché quelle forme si prestano ad essere "riempite" di contenuti nuovi, quelli del nostro tempo.

Ma è solo una possibile spiegazione tra le tante.

Inviato

@luckyjopc bellissimi sia il Requiem di Biber che il Monteverdi in salsa jazz di Roberta Mameli e del compianto Claudio Cavina, ma il 3D è sulle contaminazione tra musica barocca e arti visive.

Complimenti comunque per le scelte, ma secondo me non in tema.

Inviato

Si non è in tema col primo post, ma poiché si era parlato di effetti stranianti della musica barocca della sua consonanza misteriosa con lo spirito contemporaneo ho postato due esempi (secondo il mio personale parere)di quanto si diceva, tanto che  c’è una contaminazione tra barocco e jazz.

se questo possa dare fastidio mi taccio ed esco da questa discussione 

Inviato
Il 24/5/2021 at 23:09, Don Giuseppe ha scritto:

Ma io ho un'idea: è come se tra il '600 ed il '700 si fosse alle radici, alla fonte di un linguaggio, che col tempo si è in qualche modo "corrotto", "adulterato"... per cui quel linguaggio è sempre nuovo, sempre moderno, mentre le sue successive derivazioni "invecchiano

La musica barocca non è 'contemporanea', come non lo e' nessuna musica 'contemporanea'. Sono tutte relegate ad un frammento passato e irripetibile. Ne e' la prova che oggi non si riesce a comporre come i maestri barocchi...per quanto ci possa sforzare, informare la cosa non sarà mai efficace. Come mai? La stessa cosa vale per qualsiasi altro genere...tutto può cambiare da decennio a decennio, e lo si può osservare anche nel jazz o nel rock, e nessun mutamento e' piu' contemporaneo di un altro. Eppure nonostante le varie forme possibili sempre mutevoli, diversamente intrecciate con le diverse istanze formali/compositive, sociali, spirituali, politiche etc., possono tutte essere tutte ugualmente 'contemporanee', anche se il termine giusto da usare, secondo me, e' atemporali. Musiche che sono espressioni di un frammento di eternità ciascuna a modo suo e con la sua specifica forma espressiva. Quando le musiche raggiungono queste profondità, lontane dalle velleitarie istanze della moda, quando la loro struttura non è vuota espressione formalista, sgorgano tutte dalla unica fonte. La musica barocca e' più atemporale di altre e detiene un primato in questo? Non so...la fonte è unica...per questo le musiche del 600, del 700, dell'800 o del 900 possono essere ugualmente 'contemporanee'...pardon...atemporali, e quando una cosa e' atemporale non puo'essere piu'atemporale di un'altra. La contemporaneità e' invece destinata ad autoconsumarsi e non e' mai uguale a se stessa. E se fosse vero che i linguaggi a seguire si fossero tutti inevitabilmente adulterati come sarebbe possibile che una 'contaminazione' contemporanea possa aggiungere qualcosa a una forma originaria, in se stessa gia' completa?

  • Melius 1
Inviato

@my2cents non a caso le contaminazioni di cui stiamo parlando sono esclusivamente visive. Ripeto: esclusivamente. I video postati da @Grancolauro e da me contengono composizioni barocche eseguite secondo tutti i crismi della filologia, con gli stessi criteri e la medesima prassi esecutiva di cui fruiremmo in sala da concerto, ma abbinate ad apparati iconici contemporanei. 

Musicalmente non c'è contaminazione alcuna e la fonte originaria è preservata incondizionatamente.

 

Inviato

Immagini del passato, del presente o del futuro con musiche del futuro, del presente o del  passato. Ma come sopra mi 'immagino' le musiche appartenere solo al presente. @Don Giuseppemi interogavo piu' sul fatto che il barocco musicale sia o no piu' vicino alla 'fonte' o alle radici....nel qual caso bisogna pure individuarla questa fonte

E in fondo e' curioso come un'arte fortemente 'iconoclasta' come la musica sia anche un importante sostegno e accompagnamento delle immagini. 

 

 

tarantolazzi
Inviato
Il 24/5/2021 at 23:09, Don Giuseppe ha scritto:

adesso vi lascio con una chicca,

Ti seguo in tutto il resto, ma non nel definire chicca l'esempio proposto......

"Sont sensibles"   dice il testo o qualcosa del genere, cosa della quale invece qui si potrebbe dubitare.

De gustibus, naturalmente.   Di Rameau attendo (veramente, sono sicuro sarebbe una bomba) una versione heavy-metal

di Les Sauvages.  Melodia PERFETTA per una chitarra elettrica, con base di quelle toste con doppia cassa ......

tarantolazzi
Inviato
Il 26/5/2021 at 12:30, Grancolauro ha scritto:

La forma era immeditamente contenuto e viceversa. Nell'800 è avvenuto uno sbilanciamento a favore degli aspetti espressivi, un tentativo di trasformare la musica in un mezzo per stimolare forti passioni, interiori come pure sociali e poitiche, trascurando gli aspetti formali (ritmici, armonici, contrappuntistici) come se fossero un inutile opello del passato.

E questo e' quello che dice quello intelligente che, quando si indica la luna, quella guarda.

Giustissimo, IMHO hai colto nel segno e sono d'accordissimo.

Ma voglio fare quello che guarda le dita di chi indica la luna.

La musica che l'industria ha ritenuto di "spingere" piu' di altre nei nostri tempi, poiche' piu' facilmente e diffusamente proponibile e vendibile ha, MEDIAMENTE ed insieme ad altre caratteristiche:

 

-un respiro medio di 4-5 minuti, di piu' solo in casi particolari.

-una dinamica o piatta o a terrazze, con pochi o nessun crescendo/diminuendo.

-agogica metronomica. Spesso dall'inizio alla fine, con eccezioni trascurabili. E' il dato piu' importante ed identitario.

-schemi armonici e melodici ben scolpiti e facilmente identificabili.

-uso della ripetizione, delle (poche) alternanze, al limite della variazione RICONOSCIBILE, sovrapponibile al tema.

 

Siamo molto vicini ad una pur sommaria e carente definizione della musica barocca (da cui i facili collegamenti tra quella e la nostra piu' mainstream), e ad una definizione in negativo della musica romantica. 

Seppure ad esempio certi stili del cosiddetto Symphonic e Epic Metal ammicchino di piu' a certi turgori tardo-romantici,

infatti ripeto la mia e' una generalizzazione e in quanto tale esposta a cento eccezioni (intese e come deroghe e come critiche)

  • Melius 1

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