Vai al contenuto
Melius Club

La magia del video remake: intersezioni tra musica barocca e visual art contemporanea


Messaggi raccomandati

Inviato
19 ore fa, tarantolazzi ha scritto:

Di Rameau attendo (veramente, sono sicuro sarebbe una bomba) una versione heavy-metal

di Les Sauvages.  Melodia PERFETTA per una chitarra elettrica, con base di quelle toste con doppia cassa ......

 

Nooo! per favore!! 😱

Non te la prendere, ma se ti auguri un Rameau in versione heavy-metal, concedimi di considerare un grande complimento il tuo mancato gradimento del video che ho postato.

 

Ma al di là di questo, tornando a discutere oltre i gusti personali, Rameau è stato già oggetto di contaminazioni con le arti visuali contemporanee (ché poi, ripeto, è il vero oggetto del presente 3D), sia nell'ambito della danza che della manipolazione delle immagini. Un caso notissimo è la storica messa in scena del 2004 del capolavoro "Les Paladins" a Parigi, diretta in maniera irreprensibilmente filologica da William Christie (perché Rameu musicalmente funziona già benissimo così com'è, senza bisogno di chitarre elettriche), con la direzione registica dei coreografi Josè Montalvo e Dominique Hervieu ed un apporto iconografico letteralmente esplosivo, valorizzato da una mescolanza di danza classica, break-dance e danza contemporanea. Ne esiste anche un DVD commerciale, che consiglio incondizionatamente.

La messa in scena di cui ho postato il trailer riguarda "Les Indes Galantes", che ancora una volta ha visto la luce a Parigi, prima nel 2017 e poi ancora nel 2019 con la direzione musicale anch'essa, per fortuna, filologica di Leonardo Garcia Alarcon e la regia di Clement Cogitore, che ha adoperato coreografie ispirate alla "Krump Dance". Ne esiste un film che ho visto finché era disponibile in streaming (adesso non so se lo sia ancora), ed è una messa in scena che - pur non raggiungendo i limiti visionari di "Les Paladins" - mostra in maniera potente come i linguaggi visivi contemporanei, e nel caso specifico la danza, si abbinino benissimo alla musica di Rameau, che molto probabilmente è il più grande compositore di balletti prima dell'avvento dei russi. Purtroppo non esiste un DVD di questa produzione, ma la causa di ciò è nella politica commerciale di Outhere Music, che ha sotto contratto Leonardo Garcia Alarcon, e che ne tiene nel cassetto - ben conservate e purtroppo inedite - le registrazioni audio-video di numerose produzioni, tra cui un bellissimo "Eliogabalo" di Cavalli ripreso a Parigi. Da quel che mi è stato spiegato dagli interessati, pare che i dirigenti (pessimi per tanti motivi che io so) di Outhere Music considerino i DVD un pessimo affare, perché costano troppo e rendono poco, ed è un peccato che molte produzioni eccellenti non possano essere immortalate a causa di tali scelte.

 

P.S.: la parola "sensibles", che fa parte del ritornello, non è un invito alla "sensibilità", ma fa parte di una strofa che - in relazione ai "sauvages" - è comprensibile tenendo conto che l'opera nasce in pieno clima illuminista, ed il "selvaggio" è quello del mito vagheggiato da Rousseau: 

"Forêts paisibles,

Jamais un vain désir ne trouble ici nos cœurs.

S’ils sont sensibles,

Fortune, ce n’est pas au prix de tes faveurs."

 

tarantolazzi
Inviato
2 ore fa, Don Giuseppe ha scritto:

P.S.: la parola "sensibles", che fa parte del ritornello, non è un invito alla "sensibilità", ma fa parte di una strofa che - in relazione ai "sauvages"

Lo sapevo. Il fatto e' che a me questi danzatori e questo coreografo tanto "sensibles" non mi sembrano.

Piuttosto, ribadisco (e per rimanere nei rimandi tra barocco e contemporaneo)  che IMHO "Les Sauvages" attende una chitarra elettrica in un contesto di heavy metal, e altrettanto bene funzionerebbe "Les Cyclopes".

Beh, ti concedo, magari "Les tendre plaintes" meno, molto meno......🙂

Nulla piu' dei miei 2 distratti cents,  che peratro (vedendo il livello della tua competenza e confidenza  nel settore) valgono meno dei tuoi.

Ciao, e grazie degli interessantissimi riferimenti e di tutto il resto.

Inviato
Il 26/5/2021 at 22:46, my2cents ha scritto:

Musiche che sono espressioni di un frammento di eternità ciascuna a modo suo e con la sua specifica forma espressiva.

Poni un problema filosofico mica da poco... Confesso una certa diffidenza nei confronti delle forme eterne e immutabili, o nell'idea di una fonte originaria della musica. Se ci sono, come facciamo a conoscerle, e a distinguere quindi ciò che è un frammento di eternità da ciò che non lo è? Sono le nostre intuizioni a farcele scoprire? O questi frammenti sono autoevidenti, riconoscibili da tutti? In entrambi i casi, il disaccordo regna sovrano. Se anche ci sono, non possiamo conoscerle, nel senso comune di questo termine. Di mio tendo quindi a pensare alla musica in generale come un prodotto culturale, figlio di processi storici. Anche la musica barocca lo è. Dunque ha un suo tempo e una sua storia. Ma i processi storici sono complicati. Non si ripetono mai uguali a loro stessi, non hanno un andamento lineare. Così accade che certe tradizioni musicali nascano e muoiano nei giro di pochi anni, altre invece permangono e si trasformano nel tempo, altre ancora sembrano scomparire e invece lavorano in modo carsico nella cultura musicale riemergendo dopo secoli. Quello che tu chiami "frammento di eternità" è per me un brano musicale che crea una rottura, una discontinuità nei processi storici, aprendo vie nuove all'espressività musicale anche, a volte, a distanza di secoli. Per me "eterno" è un brano musicale cioè che genera una differenza nel flusso storico, costringendoci a pensare e a fare esperienza della musica in modo diverso, catturando le nostre esperienze meglio di quanto i brani main stream, sempre uguali a loro stessi, riescono a fare. I video che ho postato all'inizio mi sembra rendano  l'idea di questo.

Ma sto divagando, mi rendo conto. sorry

il fatto è che quando entrano in gioco considerazioni "filosofiche" faccio fatica a trattenermi...🙂

Inviato
Il 28/5/2021 at 00:04, tarantolazzi ha scritto:

Siamo molto vicini ad una pur sommaria e carente definizione della musica barocca (da cui i facili collegamenti tra quella e la nostra piu' mainstream), e ad una definizione in negativo della musica romantica. 

Osservazione molto acuta la tua!

Che il crescente successo della musica barocca tra il grande pubblico sia in parte dovuto alle somiglianze strutturali con la musica pop/rock mainstream spinta dalle major? Non mi sembra affatto un'dea peregrina, anzi. Mi vengono in mente, per dire, il disco di Olafsson dedicato a Rameau, come anche il disco appena uscito di Leif Ove Andsnes coi concerti Mozart: dinamica a terrazze, agogica metronomica, e via dicendo. E se la ricerca filologica finisse in realtà, senza volerlo, col portare acqua al mulino della normalizzazione antiromantica, antiespressiva, anticreativa della musica leggera contemporanea??

Hmmm... davvero interessante la tua osservazione, grazie! 

Inviato

Tornando al tappeto tra musica barocca e immagini, ecco invece un esempio mal riuscito. 
Ancora una volta il lamento di Didone di Purcell, eseguito questa volta da Jessye Norman. Qui l’aspettò scenico e visivo si accorda perfettamente con l’interpretazione di Purcell della Norman, la esalta e sottolinea. Peccato che Jessye sembra stia cantando Bellini o addirittura Verdi anziché Purcell!

Risultato bruttissimo, a mio parere ovviamente

 

 

 

 

 

Inviato
2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Che il crescente successo della musica barocca tra il grande pubblico sia in parte dovuto alle somiglianze strutturali con la musica pop/rock mainstream spinta dalle major?

 

Senza dubbio alcuno! In fondo la musica di Vivaldi - per fare un esempio popolarissimo - è il trionfo del "riff".... e la dinamica a terrazze l'ha inventata la scuola bolognese del tardo '600, per poi "esportarla" a Roma per il tramite di Corelli.

Indubbiamente, a chi è digiuno di musica colta, il barocco "cala" molto più che la musica romantica. Per dire: io posso ascoltare "en plain air" barocco a volontà, e mia moglie - che non sa nulla di musica classica - ne sarà ben felice... ma se voglio ascoltare certe cose romantiche che amo, come la "Scozzese" di Mendelssohn o la "Grande" di Schubert, devo indossare le cuffie. 

 

Ma non direi che ciò costituisca possa costituire un giudizio di valore negativo nei confronti della musica barocca. In fondo siamo noi "contemporanei" che ci siamo accodati a quel modo di comporre e di sentire la musica: i Barocchi hanno solo inventato la "modernità", che non a caso anche in altri ambiti nasce proprio nel corso del '600: con Caravaggio nella pittura, con Bernini nella scultura, con Galileo e Newton nelle scienze. Vi sono corsi e ricorsi storici: adesso il Barocco appare "contemporaneo", e non è detto che appaia tale nel prossimo secolo, quando noi non ci saremo.

Piuttosto direi che è letteralmente intollerabile il sentire romantico appioppato addosso alla musica barocca: il Vivaldi con lunghe arcate che si eseguiva negli anni '60 e '70; il Bach tetro e lentissimo dei Kapellmeister tedeschi del '900; l'Handel elefantiaco della tradizione direttoriale inglese del secolo scorso, e via dicendo.... e direi (anche se non c'entra con il Barocco) che ormai è irrimediabilmente datato il mondo delle avanguardie storiche che, in maniera autoreferenziale, si sono illuse di cambiare la storia della musica nel corso del '900.

Inviato

@Grancolauro Riprendo il primo post perché ho appena visto il film “The father” le cui immagini iniziali sono accompagnate proprio dall’aria di Purcell, per altro già utilizzata dalla coppia Greenway-Nyman nel film “Il cuoco, il ladro....”

 

Film per altro bellissimo e commovente, soprattutto per chi ha visto un proprio congiunto subire lo stesso terribile calvario.

  • Melius 1
Inviato
Il 29/5/2021 at 19:30, Grancolauro ha scritto:

Se anche ci sono, non possiamo conoscerle, nel senso comune di questo termine.

Proviamo ad immaginare che una persona non abbia la minima idea di cosa possa essere la musica classica, nemmeno la minima consapevolezza di qualsiasi elemento che gliela possa fare identificare come tale; che so, anche l'inconsapevolezza del suono di qualche strumento tipo il clavicembalo che la possa far mentalmente collocare in un determinato periodo storico. Immaginiamo uno stato di ascolto totalmente vergine. La cosa e' forse difficilmente immaginabile, ma in fondo penso che e' qualcosa di simile a quanto e' successo alla nipotina di Don Giuseppe (o almeno così mi pare dal racconto) Quella musica, se come ipotizzato, fosse solo il prodotto di un processo culturale come sarebbe possibile che possa destare stupore come e' successo a chi non e' pervaso di quella cultura "....come se le si fosse aperto un mondo nuovo..."
Se la musica è solo il prodotto di un processo culturale, siamo condannati ad assimilarla solo con un metro di misura culturale...nel qual caso ci sfugge la sua vera essenza perché ascoltiamo con la sola cultura, e nel qual caso nascono idee di datazioni della musica o di varie 'autoreferenzialita'. Se ascoltiamo con l'idea del "moderno" che ci ha regalato l'illuminismo (spero che non sia questo il "moderno" creato il barocco al quale viene fatto riferimento), filosoficamente parlando, anche la musica stessa nella sua 'fonte' sarebbe noumeno. Ma così non e'.

".... noi possiamo spiegare una tecnica o un sistema musicale ma il cuore dell'apprendimento e' ricordare ciò che si sa da sempre. E' impossibile insegnare qualcosa a chi non la conosce già da prima...." Nezih Uzel (Musicista Sufi)

Il barocco, come la musica romantica, come le avanguardie, come il jazz, come il rock, sono solo state "ricordate"e in questo noi stessi le possiamo ricordare.....la musica appartiene al sempre, la sua forma mutevole (che va rispettata) o discontinua e' solo un meccanismo per indurci il ricordo di un momento o di una verità eterna. Come può esserci discontinuità' in ciò che già conosciamo?

Se ci sono (le fonti) possiamo conoscerle, se non ci sono ci appigliamo ai forma-lismi o alle autoreferenzialità di turno, e non che il barocco o qualsiasi altro periodo storico ne sia stato indistintamente esente

  • Melius 1
Inviato
Il 30/5/2021 at 19:11, London104 ha scritto:

Film per altro bellissimo e commovente

Condivido, film bellissimo. Per altro la coppia Greenway-Nyman ha fatto di alcuni aspetti del barocco (dell’idea di serie in particolare, nelle sue varie declinazioni) la propria cifra artistica. Con risulti musicali e visivi eccezionali. Tutto il cinema di Greenway, in fondo, è profondamente barocco dal punto di vista visivo e architettonico. E Nyman è riuscito a esaltarne il messaggio artistico. Peccato poi che questo regista si sia messo a fare altro nella vita...

Inviato
Il 29/5/2021 at 22:55, Don Giuseppe ha scritto:

Ma non direi che ciò costituisca possa costituire un giudizio di valore negativo nei confronti della musica barocca.

Sono d’accordo. Nulla di male. Quello che mi disturba da un po’ di tempo a questa parte è una certa tendenza tra gli interpreti a “barocchizzare” anche la musica romantica e post-romantica, soprattutto sul versante della dinamica e dell’agogica. Sembra ormai che fare un crescendo o un diminuendo come si deve sia diventata roba d’altri tempi, e che il fraseggio e i respiri siano un lontano ricordo d’epoche passate. Ormai si “barocchizzano” anche Schubert, Brahms e Stravinsky. Questa mi sembra una perdita, non una conquista. Quasi si trattasse di un contrappasso, dopo decenni di romanticizzazione forzata di Purcell, Rameau o Bach.

 

Comunque sia, ecco un altro esempio interessante di utilizzo del Lamento di Didone da parte di musica pop e visual art contemporanee. Qui del brano viene eseguita una trascrizione per voci e pianoforte, neanche tanto riuscita a dire il vero. L’aspetto interessante sta nella veste scenica: Annie Lennox viene accompagnata da un coro di voci in collegamento tra loro via Zoom. Purcell ai tempi della pandemia, si potrebbe dire.

Un’idea, questa, molto meno sofisticata di quella della Orchestra of the Age of Enlightenment. Eppure a me questo brano riesce ad emozionare anche così...

 

 

  • Melius 1
Grancolauro
Inviato

@my2cents  Affascinante l'immagine della conoscenza delle fonti originarie della musica come reminescenza, come ricordo di ciò che si è già conosciuto. Provo a recuperarla percorrendo un'altra via. Torniamo alla nipotina di DonGiuseppe. Alcuni esperimenti di psicologia cognitiva mostrerebbero che il feto impara ad ascoltare la musica già nelle prime fasi della gestazione. Lo sviluppo dell'apparato uditivo consente al feto innanzitutto di riconoscere il ritmo cardiaco della madre, poi la sua voce, poi altri suoni che provengono dall'esterno. E il feto associa fin da subito questi suoni agli stati emotivi della madre mediante processi biochimici che accadono nel suo cervello e nel liquido amniotico, l'ambiente che lo accoglie. Come dire: ben prima di nascere, ciascuno di noi impara dalla madre, per imitazione, ad associare suoni a stati emotivi, associazioni che hanno un'origine culturale, dunque, e che diventano per il feto "seconda natura".  Se tutto ciò è vero, allora non può esiste una situazione di ascolto totalmente vergine. Con questo non intendo dire che tutto in musica è cultura. Anzi. L'apparato percettivo e i processi biochimici che hanno luogo nel nostro cervello non sono un prodotto culturale. Sono il risultato di un processo evolutivo che risale fino all'origine della vita. E' come se il feto, nel momento in cui impara ad ascoltare i suoni tramite la mediazione della madre, "ricordasse" nel far questo il percorso che ha condotto le prime forme di vita a trasformarsi nell'homo sapiens sapiens, con tutte le sue potenzialità percettive e capacità di elaborazione intellettuale. La musica, in  fin dei conti, è una conquista evolutiva della nostra specie, una conquista che noi "ricordiamo" inconsapevolmente ogni volta che ascoltiamo e apprezziamo un brano musicale. Una conquista che apre a mille variazioni e rielaborazioni cultrali delle nostre capacità innate, senza le quali, tuttavia, la musica non esisterebbe.

Se fosse vissuto ai giorni nostri, chissà se Platone avrebbe apprezzato questa rielaborazione della sua dottrina della rimembranza... Difficile ricordarlo 🙂    

  • Thanks 1
Inviato
47 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Come dire: ben prima di nascere, ciascuno di noi impara dalla madre, per imitazione, ad associare suoni a stati emotivi, associazioni che hanno un'origine culturale, dunque, e che diventano per il feto "seconda natura".  Se tutto ciò è vero, allora non può esiste una situazione di ascolto totalmente vergine

Nel momento in cui il feto ascolta coi sensi in sviluppo per la prima volta il soffio del battito cardiaco si trova in una condizione di ascolto "vergine"; teniamo conto che la scienza ha anche dimostrato che i bambini sognano, e sognano anche cose ancore non viste. Le immagini dell'inconscio collettivo sono in noi. Perchè dovrebbe essere diverso per i suoni?

Ti riporto la frase completa di Nezih Uzel 

 

"Per noi il ritmo è molto importante perché tutti gli uomini prima di nascere ascoltano il ritmo del cuore materno. Il ritmo, la musica i suoni fanno parte della natura; noi possiamo spiegare una tecnica o un sistema musicale ma il cuore dell'apprendimento e' ricordare ciò che si sa da sempre. E' impossibile insegnare qualcosa a chi non la conosce già da prima"

La musica quindi è natura o cultura?

E tornando all'esempio del bambino che ascolta per la prima volta una musica la parte culturale è a mio avviso secondaria se non un freno, o una distorsione ottica (sonora)

Immaginiamo allora una persona che arriva nel mezzo del cammino della sua vita, sordo fin da quando era feto e immaginiamo che per magia torni ad acquisire l'udito sensoriale e gli si faccia sentire per la prima volta  della musica; che so, i Beatles e poi Bach e gli si dica che sono entrambe musiche "contemporanee". Come reagirebbe? La sua parte culturale che ruolo avrebbe nell'ascolto delle due diverse musiche?

p.s. meglio fidarsi di Platone che di Kant 😉

 

Grancolauro
Inviato
Il 1/6/2021 at 10:39, my2cents ha scritto:

meglio fidarsi di Platone che di Kant

Su questo non posso darti torto 🙂. Anche se spesso si sottovaluta l’influenza che ha avuto Platone su Kant. Come pure si dimentica che nel mito della caverna gli uomini incatenati non vedono soltanto ombre proiettate sulla parete ma sentono anche i suoni delle loro voci e di chi trasporta oggetti fuori dalla loro vista, al pari del rumore che i loro passi fanno. Solo che i suoni nella caverna non arrivano direttamente alle orecchie degli uomini. Gli uomini ne percepiscono soltanto l’eco, ovverosia ombre sonore al pari di quelle visive. L’essenza dei suoni, così come quella delle cose, non è per loro conoscibile. Ne percepiscono soltanto una copia riflessa e contraffatta

 

Il 1/6/2021 at 10:39, my2cents ha scritto:

La musica quindi è natura o cultura?

Entrambe le cose. Credo che la cultura musicale “sopravvenga” alla natura. Se il nostro apparato uditivo funzionasse come quello dei pipistrelli, la musica non sarebbe quella che conosciamo. Ma non vale il contrario: i mutamenti della cultura musicale avvengono anche se la natura umana non muta. Questo spiega poco, ma è già un punto di partenza utile per esplorare questa relazione. Interessante è l’esempio del sordo dalla nascita che acquista successivamente l’udito. Che sensazioni provocherebbe in lui l’ascoltare i Beatles? Assocerebbe le tonalità minori a un senso di tristezza, e le tonalità maggiori a una sensazione di gioia? Dubito che questo accadrebbe senza una qualche forma di mediazione culturale, ovverosia di imitazione del comportamento altrui.

Ma sto divagando, chiedo venia...

  • Thanks 1

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Bianco
      mattia.ds
      mattia.ds ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Bianco
    • Ottimi Contenuti
      Gidaloz
      Gidaloz ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Reputazione
      Luca44
      Luca44 ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      teppo
      teppo ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Badge del Vinile Oro
      zigirmato
      zigirmato ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Oro
×
×
  • Crea Nuovo...