Muddy the Waters Inviato 23 Ottobre 2024 Autore Inviato 23 Ottobre 2024 Però torniamo in topic. C’e’ chi afferma che alcuni politici italiani siano razzisti, e’ vero? Si afferma inoltre che anche alcuni poliziotti (magari legittimati dagli stessi politici di cui sopra?) sono razzisti, e’ vero?
maverick Inviato 23 Ottobre 2024 Inviato 23 Ottobre 2024 forse è il caso di ridefinire la parola razzista 1
Fabfab Inviato 23 Ottobre 2024 Inviato 23 Ottobre 2024 1 ora fa, maverick ha scritto: forse è il caso di ridefinire la parola razzista Questa frase è tra le più giuste che abbia sentito finora. Anzi, più che ridefinire, basterebbe semplicemente interpretare correttamente il suo significato originario.
Fabfab Inviato 23 Ottobre 2024 Inviato 23 Ottobre 2024 1 ora fa, Muddy the Waters ha scritto: Però torniamo in topic. C’e’ chi afferma che alcuni politici italiani siano razzisti, e’ vero? Si afferma inoltre che anche alcuni poliziotti (magari legittimati dagli stessi politici di cui sopra?) sono razzisti, e’ vero? In realtà il documento del consiglio d'Europa, leggendo il virgolettato, non dice proprio così. Soprattutto della Polizia tutta, per il cui operato "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale". Siamo al delirio e, anziché plaudire, come italiani dovremmo sentirci veramente offesi.
dariob Inviato 23 Ottobre 2024 Inviato 23 Ottobre 2024 3 ore fa, Fabfab ha scritto: Anche se ormai siamo così OT IMHO non siamo OT: solo che, se dobbiamo parlare dei problemi della democrazia italiana, piuttosto che le ca**ate del consiglio d'Europa, considererei i rapporti fra i poteri dello stato, prima. 3 ore fa, appecundria ha scritto: chi dice che sono collegati ad un partito? Scusa, non importa a chi siano collegati, e @analogico_09 neanche alla sinistra in particolare; per quel che so non devono criticare le leggi, devono solo ed esclusivamente applicarle. - Se lo fanno (criticarle o avversarle) è innanzitutto perchè si è verificata, da 30 anni precisi a questa parte, una 'debolezza' della politica assieme a una perdita di credibilità e prestigio. A cui ha sopperito il potere giudiziario che spesso ha travalicato. Questo, naturalmente IMHO, è un problema che viene prima dei rassisti e fassisti
Xabaras Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 8 ore fa, appecundria ha scritto: Berlusconi è morto, la vogliamo chiudere la macchietta delle toghe rosse? Purtroppo i danni che ha causato al Paese sono lungi dal morire. Pagheremo le conseguenze per la miopia di chi lo ha votato e gli ha permesso di trasformare il Paese e gli italiani in quello che sono oggi per suo esclusiva convenienza ancora per molti anni. Una iattura.
appecundria Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 7 ore fa, dariob ha scritto: per quel che so non devono criticare le leggi, devono solo ed esclusivamente applicarle. Nel premierato di Licio Gelli, sì. Caro Dario, il berlusconismo ci ha cambiato profondamente, tanto da farci formare delle opinioni nuove. Non so se è il caso di approfondire in questo thread.
loureediano Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 Se siete in giro di nortte in macchina secondo voi cosa è se vi chiedono sistematicamente dove siete stati e con chi Il mio avvocato mi ha detto che sono domande non pertinenti per un semplice controllo di patente e libretto Allora perché le fanno? Sempre pensato perché fascistelli.
briandinazareth Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 11 ore fa, Fabfab ha scritto: "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale". la profilazione è un problema reale e spesso neppure facilmente riconoscibile dal singolo perché legato all'attività quotidiana. se non lo si contrasta è quasi inevitabile. ma ovviamente la profilazione razziale è qualcosa che non dispaice affatto a molti politici attuali, da qui il fatto che la cosa non venga neppure presa in considerazione. non è così assurdo alla fine, alla fine anche poliziotti non razzisti possono avere comportamenti razzisti se non si contrata questo fenomeno.
Fabfab Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 Ok @briandinazareth quindi, vista la tua certezza (mi sembra di coglierla, se invece sbaglio non proseguire nel mio post) che la profilazione razziale (poi magari mi spieghi cos'è) viene realizzata dalla polizia fascista e commissionata da un governo razzista (sostanzialmente condividi la 100% quanto detto dalla corte d'Europa), allora dobbiamo ammettere che questo non è un paese sicuro. Basta saperlo!
briandinazareth Inviato 24 Ottobre 2024 Inviato 24 Ottobre 2024 1 ora fa, Fabfab ha scritto: quindi, vista la tua certezza (mi sembra di coglierla, se invece sbaglio non proseguire nel mio post) che la profilazione razziale (poi magari mi spieghi cos'è) viene realizzata dalla polizia fascista e commissionata da un governo razzista (sostanzialmente condividi la 100% quanto detto dalla corte d'Europa), allora dobbiamo ammettere che questo non è un paese sicuro. Basta saperlo! la profilazione è una cosa che accade inevitabilmente se non fai nulla per contrastarla. ecr rileva che in italia sulla questione non i fa nulla. se sia vero non saprei dirlo, ma non sarebbe difficile evidenziare cosa si fa contro la profilazione nel concreto. le tue conclusioni quindi sono molto forzate.
Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 29 Agosto Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Agosto Profilazione razziale, il governo prima si indigna poi smentisce sé stesso Le accuse dell’Europa nei confronti della polizia italiana sul tema della profilazione razziale erano così tanto «irricevibili» che oggi il ministero della Pari opportunità, senza far rumore, sta pensando a delle strategie per arginare il fenomeno. Tutto è iniziato il 28 maggio quando, un report del Consiglio d’Europa stilato dalla Commissione contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri), denunciava casi di "profilazione razziale" in Italia, soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana. Un’accusa respinta con forza dal governo e non solo. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva definito il rapporto «vergognoso» e «ideologico», ricordando «gli agenti aggrediti da immigrati irregolari mentre svolgono il loro lavoro». Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, lo aveva giudicato «sorprendente e inaccettabile». Il vicepremier Matteo Salvini aveva chiesto lo scioglimento del Consiglio d’Europa, «un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani» che attaccava donne e uomini in divisa «vergognosamente». «Non condivido una parola di ciò che è stato scritto, escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti» aveva detto anche l’altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Su tutti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva convocato il capo della polizia, Vittorio Pisani, per «riconfermare la stima e la fiducia nelle forze dell’ordine». Il Piano nazionale Una levata di scudi “patriottica” che oggi viene smentita dal governo stesso. Peraltro in un documento ufficiale pubblicato sul sito dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio che dipende dal dipartimento guidato dalla ministra Eugenia Roccella. Nel documento l’esecutivo scrive che la profilazione razziale esiste, tanto di inserirla tra i fenomeni da monitorare e prevenire nel nuovo Piano nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza. Non solo, a pagina sei viene citato esplicitamente il rapporto europeo. Che quindi è ritenuto affidabile. [...] Rassicurare Bruxelles Ma la parte più delicata compare in una tabella a pagina 38, dove si riconosce la necessità di «studiare casi di profilazione razziale» e attivare strumenti di prevenzione. E viene incaricato il ministero dell’Interno per un «monitoraggio dei dati relativi all’eventuale incidenza delle profilazioni etnico-razziali» e alla «realizzazione di uno studio con l’obiettivo di individuare e affrontare l’esperienza di profilazione razziale da parte di funzionari delle forze dell’ordine che colpisce in particolare persone di origine africana e rom/sinti». Proprio quell’espressione che aveva scatenato l’indignazione di Meloni, Tajani, Salvini e Piantedosi torna ora nelle carte del governo. Il risultato è una contraddizione evidente: da un lato la narrazione di politica interna, fatta di smentite e reazioni stizzite alle critiche internazionali; dall’altro un documento ufficiale che, per rassicurare Bruxelles, ammette l’esistenza del problema e lo include tra gli obiettivi del piano. Percorso accidentato Quella del Piano nazionale contro il razzismo è una storia accidentata. L’ultimo risaliva al 2016. Da allora, nonostante i ripetuti solleciti della Commissione europea e dell’Onu, l’Italia non aveva mai approvato un aggiornamento. Il 4 giugno, dopo che avevamo rivelato l’assenza di qualsiasi piano, Roccella aveva promesso un decreto ministeriale. Ma non ne era accaduto nulla. Solo l’interrogazione parlamentare della senatrice del Cinque stelle Alessandra Maiorino, il 19 luglio, ha contribuito ad accelerare il percorso. Fino alla pubblicazione, in sordina, lo scorso 12 agosto sul sito dell’Unar. Il piano, però, ha breve respiro. Nel 2026 l’Ue rivedrà la propria strategia e quindi l’esecutivo Meloni sarà costretto a intervenire nuovamente. Nel frattempo si affida a un patchwork di materiali vecchi, messo online soprattutto per “tranquillizzare” gli organismi internazionali. Eppure proprio questo carattere ibrido e poco credibile lo rende politicamente significativo. Tra le pieghe del testo, il governo ammette ciò che per mesi ha negato: in Italia esiste un problema di profilazione razziale. Dopo l’indignazione pubblica, il rigetto delle accuse, la retorica sulla difesa delle forze dell’ordine, sulle carte ufficiali il linguaggio tecnico del piano, che riconosce il fenomeno e lo inserisce tra le aree di intervento. Un doppio registro che rivela una fragilità politica: per l’opinione pubblica interna negazione e orgoglio identitario, per Bruxelles e l’Onu un documento che mostra apertura e tolleranza. Una strategia che consente al governo di evitare sanzioni o richiami europei. 3 1
iBan69 Inviato 29 Agosto Inviato 29 Agosto 43 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Profilazione razziale, il governo prima si indigna poi smentisce sé stesso Le accuse dell’Europa nei confronti della polizia italiana sul tema della profilazione razziale erano così tanto «irricevibili» che oggi il ministero della Pari opportunità, senza far rumore, sta pensando a delle strategie per arginare il fenomeno. Tutto è iniziato il 28 maggio quando, un report del Consiglio d’Europa stilato dalla Commissione contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri), denunciava casi di "profilazione razziale" in Italia, soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana. Un’accusa respinta con forza dal governo e non solo. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva definito il rapporto «vergognoso» e «ideologico», ricordando «gli agenti aggrediti da immigrati irregolari mentre svolgono il loro lavoro». Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, lo aveva giudicato «sorprendente e inaccettabile». Il vicepremier Matteo Salvini aveva chiesto lo scioglimento del Consiglio d’Europa, «un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani» che attaccava donne e uomini in divisa «vergognosamente». «Non condivido una parola di ciò che è stato scritto, escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti» aveva detto anche l’altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Su tutti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva convocato il capo della polizia, Vittorio Pisani, per «riconfermare la stima e la fiducia nelle forze dell’ordine». Il Piano nazionale Una levata di scudi “patriottica” che oggi viene smentita dal governo stesso. Peraltro in un documento ufficiale pubblicato sul sito dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio che dipende dal dipartimento guidato dalla ministra Eugenia Roccella. Nel documento l’esecutivo scrive che la profilazione razziale esiste, tanto di inserirla tra i fenomeni da monitorare e prevenire nel nuovo Piano nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza. Non solo, a pagina sei viene citato esplicitamente il rapporto europeo. Che quindi è ritenuto affidabile. [...] Rassicurare Bruxelles Ma la parte più delicata compare in una tabella a pagina 38, dove si riconosce la necessità di «studiare casi di profilazione razziale» e attivare strumenti di prevenzione. E viene incaricato il ministero dell’Interno per un «monitoraggio dei dati relativi all’eventuale incidenza delle profilazioni etnico-razziali» e alla «realizzazione di uno studio con l’obiettivo di individuare e affrontare l’esperienza di profilazione razziale da parte di funzionari delle forze dell’ordine che colpisce in particolare persone di origine africana e rom/sinti». Proprio quell’espressione che aveva scatenato l’indignazione di Meloni, Tajani, Salvini e Piantedosi torna ora nelle carte del governo. Il risultato è una contraddizione evidente: da un lato la narrazione di politica interna, fatta di smentite e reazioni stizzite alle critiche internazionali; dall’altro un documento ufficiale che, per rassicurare Bruxelles, ammette l’esistenza del problema e lo include tra gli obiettivi del piano. Percorso accidentato Quella del Piano nazionale contro il razzismo è una storia accidentata. L’ultimo risaliva al 2016. Da allora, nonostante i ripetuti solleciti della Commissione europea e dell’Onu, l’Italia non aveva mai approvato un aggiornamento. Il 4 giugno, dopo che avevamo rivelato l’assenza di qualsiasi piano, Roccella aveva promesso un decreto ministeriale. Ma non ne era accaduto nulla. Solo l’interrogazione parlamentare della senatrice del Cinque stelle Alessandra Maiorino, il 19 luglio, ha contribuito ad accelerare il percorso. Fino alla pubblicazione, in sordina, lo scorso 12 agosto sul sito dell’Unar. Il piano, però, ha breve respiro. Nel 2026 l’Ue rivedrà la propria strategia e quindi l’esecutivo Meloni sarà costretto a intervenire nuovamente. Nel frattempo si affida a un patchwork di materiali vecchi, messo online soprattutto per “tranquillizzare” gli organismi internazionali. Eppure proprio questo carattere ibrido e poco credibile lo rende politicamente significativo. Tra le pieghe del testo, il governo ammette ciò che per mesi ha negato: in Italia esiste un problema di profilazione razziale. Dopo l’indignazione pubblica, il rigetto delle accuse, la retorica sulla difesa delle forze dell’ordine, sulle carte ufficiali il linguaggio tecnico del piano, che riconosce il fenomeno e lo inserisce tra le aree di intervento. Un doppio registro che rivela una fragilità politica: per l’opinione pubblica interna negazione e orgoglio identitario, per Bruxelles e l’Onu un documento che mostra apertura e tolleranza. Una strategia che consente al governo di evitare sanzioni o richiami europei. Che melde …
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