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Parthenope di Paolo Sorrentino: qualcuno l'ha visto?


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Inviato

vederlo si può e forse si deve anche. se non altro per poterne parlare, il film a mio modestissimo parere è un esercizio di stile al quale si può anche attendere, è raffinato, è colto, è snob, etc etc, attori e recitazione sono perfetti (grande interpretazione di quello che fa dracula di bram stoker mi sfugge il nome) ma rimando dell'idea che il film sia trainato da celeste della porta e dalla sua sensualità. la trama è un dettaglio

Inviato
4 ore fa, crosby ha scritto:

la trama è un dettaglio

 

4 ore fa, crosby ha scritto:

il film a mio modestissimo parere è un esercizio di stile

Valutazioni che si possono estendere a tutto il cinema di Sorrentino. Un approccio calligrafico ormai consolidato nel tempo, costruisce i suoi film intorno ad immagini e inquadrature ad effetto. Le trame, per quanto elaborate, sono declassate sostanzialmente alla funzione di collante.  Imho.

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
5 ore fa, crosby ha scritto:

vederlo si può e forse si deve anche. se è un esercizio di stile  è snob, etc etc, attori e recitazione sono perfetti  il film sia trainato da celeste della porta dalla sua sensualità  la trama è un dettaglio

 

Sta bene che si possa vedere, ma che forse si deve vedere con queste "referenze", oltre al fatto che sia noioso, come scrivi nell'altro post, mi viene da pensare che sarebbe meglio guardarsi un porno d'autore... :classic_smile:

Inviato

@analogico_09 oggi non avendo pace l'ho rivisto senza interruzioni: la trama è effettivamente debole rimane un film raffinato con giochi ad effetto per inquadrature e situazioni. E' meno snob di la grande bellezza, si può vedere. Confermo lei: una sensualità effimera in particolare quando è vestita di oggetti preziosi, nell'unica scena nu-porno vista da lontano. Nel finale la tristezza è dominante. Comunque un grande spottone per Napoli @appecundria che ne pensa?

 

appecundria
Inviato
6 minuti fa, crosby ha scritto:

ne pensa?

Al cinema non l'ho visto, è passato in un lampo. Lo vedrò a casa stasera o domani.

PS La Grande Bellezza rientra nei tre film che vorrei avere su un'isola deserta.

  • Melius 2
analogico_09
Inviato
4 ore fa, crosby ha scritto:

oggi non avendo pace l'ho rivisto senza interruzioni: la trama è effettivamente debole rimane un film raffinato con giochi ad effetto per inquadrature e situazioni. E' meno snob di la grande bellezza, si può vedere. Confermo lei: una sensualità effimera in particolare quando è vestita di oggetti preziosi, nell'unica scena nu-porno vista da lontano. Nel finale la tristezza è dominante. Comunque un grande spottone per Napoli

 

Vabbè, ho capito, per l'appunto non è quello che mi aspetto da un film da portare sull'isola deserta... :classic_biggrin:

 

4 ore fa, appecundria ha scritto:

La Grande Bellezza rientra nei tre film che vorrei avere su un'isola deserta.

 

analogico_09
Inviato

SPOILER, o per meglio dire, non legga chi non vuole leggere pareri negativi perchè sennò si arrabbia... :classic_biggrin:

Iniziato a vedere, dopo mezz'ora, stanco del vuoto formalismo immaginifico leccato ed autocompiaciuto, ho chiuso.  

Già stanco di una messinscena fine a se stessa che gira a vuoto con siparietti che vorrebbero evocare gli stereotipi della napletanità, di tutto un "bestiario" di battute coltre, salaci e sagge così acute da far pensare ai fogliettoni dei baci perugina rinforzati se non alle grazie lessicali di scarto degli ultimi  radical chick sopravvissuti. Annichilito dalle imbarazzanti passarelle della sono bella ma non baciatemi che se la tira marcata stretta dalla machina da presa che si avvicina al virgulto seno che or si vede or non si vede : devi soffrire spettatore voyeuroso!  Stranito e imbarazzato dal faccino pizzutello e saccentello della giovane e bella con le sue moine insistite e un po' antipatichelle alla ma come me la tiro: sono bella e intelligente, arguta e sessuale, riempio lo schermo io sono la metafora della città partenopea della quale incarno lo spirito occulto e misterioso benchè sia pischella troppo bella e vanitosella?

Quelle teste statuarie affacciate sul mare ricordano le inquadrature delle teste "odisee" che si stagliano sul mare di Capri né Il Disprezzo di Godard (ma lì nella finzione è l'enorme Fritz Lang regista del film girato dento un film) sarò forse un omaggio cinefilo ad un ben più grande mondo cinematografico?

Dopo ben 30 minuti di vuoto chedo che il carattere di un film emerga prendendo una piega verosimlmente irreversibile.
Ho spento.

Mi sarò forse perso il capolavoro racchiuso nella parte filmica da me abbandonata, ma forse anche no: 30 minuti di film non sono pochi, il solco è già formato, stando inoltre a cio' che ci ha riservato l'ultimo Sorrentino non credo possa esservi rimonta. 

Mi prenderò una pausa? Fine primo tempo?
Oppure attento che sia qualcun altro che abbia intenzione di vedere il film interamente a sperimentare e semmai gentilmente riferire cosa abbia visto?
Chissà, vedremo.

appecundria
Inviato

È stata una bellissima esperienza, senz'altro un'opera d'arte notevole, se non proprio un capolavoro.

Recepisco e in parte condivido le obiezioni di @analogico_09 ma le colloco più in sottofondo, forse perché non sono nemmeno lontanamente competente quanto lui e quindi mi danno meno fastidio. 

analogico_09
Inviato

@appecundria Non è la competenza, Bruno, che non ho, a suggerirmi ciò che ho scritto frutto di un sentire spontaneo dietro cui c'è certamente l'antico immaginario cinematografico che mi aiuta a sviluppare il mio modesto senso critico senza frustrare o inibire la personale emozione che solo io capisco e con la quale solo io posso confrontarmi. Ciò ovviamente vale per tutti.

Mi dispiace scrivere qualcosa quando ciò potrebbe dispiacere a chi della comitiva nutra idee e sentimenti diversi, su un film su un libro, una musica, etc. I sentimenti vanno sempre rispettati, le idee anche, ma possono essere discusse, in quanto espressione di una elaborazione mentale magari sovrastrutturata mentre i sentimenti non si lasciano "imbrogliare", anche se a volte cedono il passo al "ragionamento" 

Ho terminato di vedere Partenhope poco fa, ho deciso di farlo per mera curiosità e perchè  nessuno potrà essere cosi sicuro ad oltranza dei propri ragionamenti ad oltranza, benchè intellettualmente onesti e con una minima base motivazionale. 

Sono ripartito da dove avevo lasciato, trenta minuti dopo l'inizio e mi sono ritrovato in situazioni nuove varie di un certo tipo in continuità estetica con quanto già visto, come temuto.

Il film ha una sua linea narrativa formata da tanti avvenimenti, anzi siparietti attraverso i quali ho provato a cercare  una chiave di lettura testuale ma non sono riuscito a "sentire" il film forse perchè Sorrentino fa "vedere" e soprattutto fa "parlare" troppo i personaggi attraverso tutta una serie di dialoghi "filosofeggianti che si risolvono in battute, "motti" ed "aforismi" da tanto al kilo sparati a raffica (sembra di stare in un film Woody Allen...) che vorrebbero sembrare acute e ficcanti finendo col rivelarsi, ancor peggio, banali a volte di una ingenuità involontaria davvero imbarazzante a tratti un po' irritante. 
C'è nel film l'intenzione di un'aura di "mistero" che non monta, l'invito ad indagare attraverso i vari tasselli tra di loro scollati il quadro di una Napoli complessa e controversa attraverso la figura della giovane protagonista Parthenope, sorta di lietmotiv "metaforico" che dovrebbe incarnare le molteplici realtà tra di loro opposte, conflittuali e dicotomiche dopotutto affatto vitali nel bene e nel "male, della grande, antica, coltissima città del Golfo.
Nella seconda parte del film la giovane interprete è volenerosa nel cercare di assolvere il compito affatto gravoso, ma non c'è la regia, non c'è lo script, si cerca di tenere unite le tante scenette staccate che compongono il quadto in modo banale e prevedibile quando si vorrebbe invece tendere verso le complessità testuali, poetiche ed immaginifiche con una qualità fotografica e registica di buon mestiere ma in forma di sovrabbondante esercizio di stile.
Ma non è tutto così "opaco", ci sono delle scene un po' intriganti e "commoventi" fatta la tara a cio che sia prevedibile e di troppo, il che capita spesso. Metafore e allegorie che vorrebbero essere ricercate mente appaiono stereotipate, personaggi che spesso scadono nella macchietta.

C'è tuttavia una scena che mi è sembrata in grado di colpire lo spettatore, di renderlo attento e curioso; una scena "provocatoria, del tutto inattesa, davvero spiazzante, a prescindere da come la si voglia interpretare, dalla quale traspare a mio sentire un tocco di schietta e sincera poesia dell'"orrore"... Ma è troppo poco per poter far risalire di qualche gradino l'intero film.
Non entrerò nei dettagli, né dirò di quale scena si tratti per non spoilerare e perchè non è affatto detto che tutti porebbero recepirla nel mio stesso modo.

Ovviamente chi sia di Napoli e conosca bene ed intensamente la propria città potrà apprezzare, riconsocere o meno nelle metafore e nelle varie situazioni filmiche ciò che a me potrebbe essere sfuggito per quanto riguarda il grado di aderenza della fiction alle realtà cogenti ed autentiche del complesso macrocosmo partenopeo.

Inviato

Finito ora di vederlo,certe fatiche le devo evitare soprattutto la domenica.

  • Haha 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

 

Visto su Netflix. Di tutti i film di Sorrentino che ho visto non ce n’è uno che mi sia piaciuto.

Di sicuro è un autore, un regista che ha una sua cifra stilistica riconoscibile. Per questo i suoi film sono interessanti ma secondo me non belli. La sceneggiatura è sempre una barzelletta, la tendenza alla calligrafia sempre in agguato, i personaggi sempre caricaturali. L’idea di questo film era ambiziosa. Creare due piani interpretativi, uno “realistico”, quello della giovane donna che potendo contare sia sulla bellezza che sull’intelligenza fatica a scegliere e alla fine sceglie la seconda lasciando vuota una parte della sua vita. Il secondo metaforico. La protagonista come allegoria di Napoli.

Alla fine non ci prende su nessuno dei due. La metafora è pura banalità (il camorrista che impenna sulla moto, il tesoro di San Gennaro… ma per favore) e il realismo fatica a venire fuori. C’è già chi ha parlato dello stesso argomento e lo ha fatto in maniera efficace e coinvolgente

Qualche scena poi era proprio imbarazzante, per non dire sgradevole. Insomma un’occasione mancata, ma se non sai scrivere il testo non vai da nessuna parte, non bastano le immagini a effetto e i panorami del golfo.

Infine: la protagonista. Carina, ma di ragazze carine ce ne sono tante. Recitare è un'altra cosa e a me è sembrata totalmente inespressiva. Non mi ha emozionato nemmeno per un istante.

 

Inviato

Prendo spunto dall’opinione di @ROADKING per esprimerne una diametralmente opposta, sicuramente frutto di un piano di fruizione differente. Tutti i film di Sorrentino che ho visto (Le conseguenze dell’amore, Il Divo, La grande bellezza) mi sono piaciuti, e Parthenope non fa eccezione. Evidentemente sono in sintonia con il senso estetico del regista, che trovo indugiare su trame e immagini che rappresentano il ‘bello per il bello’ - a prescindere che siano gradevoli o meno - in quanto ‘giuste’ nel contesto, evocative di sensazioni e futuri ricordi. Un cinema che sopravvive nell’anima perché stimola stati d’animo. Inutile dire che ne consiglio la visione.

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
2 ore fa, ROADKING ha scritto:

Di sicuro è un autore, un regista che ha una sua cifra stilistica riconoscibile.

 

@ROADKING Sarà autoriale ma non autorevole con una cifra stilistica riconoscibile ma fine a se stessa secondo il sottoscritto che apprezza i suoi film precedenti, da L'Amico di famiglia e sia anche Il Divo con un Servillo dopotutto non ancora saturante,  andando a ritroso (Le Conseguenze dell'amore e L'Uomo in più). Un po' poco.

analogico_09
Inviato
1 ora fa, micfan71 ha scritto:

Evidentemente sono in sintonia con il senso estetico del regista, che trovo indugiare su trame e immagini che rappresentano il ‘bello per il bello’

 

Mi permetto di rispondere io visto che la penso come @ROADKING
La rappresentazione del bello per il bello è solo il contrario della rappresentazione del brutto per il brutto dove entrambe le rappresentazioni rappresentano unicamente l'ombelico del rappresentatore. Ciò che credo accada in Parthenope. Toppo poco per parlare di grande cinema, o grande arte. Ovviamente si potrà condividere anche l'estetica estetizzante. Potrei anche apprezzare il cinema, l'arte anche autoreferenziale tuttavia, non chiusa in se stessa, in grado di aprirsi a scenati universali, di raccontare il sogno che si nutre del reale, il reale che si nutre del sogno.
Il cinema di Sorrentino, potrà piacere o non piacere ma lo si potrà interpretatare come opera onirica od opera prosaica, in modo distinto, poichè a mio avviso non si realizza la lirica congiunzione tra la metafisica del sogno e l'urgenza del reale,

E in Parthenope a seconda di come si voglian intendere la messinscena,  la realtà si fa grezza e prosaica,  il sogno mera astrazione dal reale: "fantasie" non già immaginazione.

 

Inviato

Non ho ancora visto Parthenope anche se leggendo i vostri commenti ho la sensazione che ci ritroverò i problemi (sempre quelli) che non mi hanno fatto amare il cinema più recente di Sorrentino. Anzi me l'hanno proprio fatto venire a noia.

Peccato perchè è stato un autore che ho molto apprezzato in passato. Lo ripeto, dovrebbe rallentare, produrre meno e produrre meglio solo quando ha in mano uno script significativo.

 

 

  • Melius 1
Inviato

lo ripeto sono da vedere i suoi primissimi film,poi si e' incartato:classic_biggrin:

giuseppe64
Inviato

Vedo che sono in buona compagnia, ho visto ieri sera Parthenope su netflix.

Ho ringraziato dio per averci dato l'avanti veloce nel telecomando....

Non ho mai amato Sorrentino ma questo è decisamente il suo peggiore film, salvo solo i sui primi due film e "la mano di dio". Una accozzaglia di spot pubblicitari di moda conditi con una secchiata di aforismi.

Ha rubato paroparo il cameo della creatura dal "racconto dei racconti " di garrone (film meraviglioso). Attori (di indiscusso valore) diretti in modo maldestro, non c'è un solo momento in cui riesci per un attimo a trascendere la finzione, i dialoghi sono così forzati che forse era meglio se gli dava la partitura da leggere in mano, almeno poteva passarla come un'invenzione "teatrale". A chi gli scrive i dialoghi dovrebbero dare un DASPO.

La protagonista, l'unico suo pregio è il fisico da 28enne (e lo dichiara nella battuta con il capitano... "se avessi 40 anni in più mi chiederesti di sposarti ?) anche se probabilmente una volta che fosse ben diretta forse non è così male, in alcuni cambi di registro sfoggia sorrisi con un certo enigma.... mahh da rivedere con altro regista.

Lanzetta bravo ma annegato nella caricatura della MARVEL.

Silvio Orlando salva se stesso (intramontabile attore)

Gary Oldman svanisce in una caricatura bukoswkiana

se ho dimenticato qualcuno.... mi ringrazierà.

. .... scusate ma con qualcuno dovevo sfogarmi.

 

 

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