Nacchero Inviato 11 Dicembre 2024 Inviato 11 Dicembre 2024 10 ore fa, ilmisuratore ha scritto: Il mio amico mi dice che c'è una versione da circa 75 watt a canale che costa sui 2500€ Io g700....che stavo per prendere..... E al contrario di @Luca44 lo teovi bellissimo (come i diffusori col concentrico). A quello gli "attacchi" un Nuc e ciao ciao.... Sul discorso finale sarei molto interessato a provarne, visto che ne ho avuto uno solo (più l'aver usato la sezione finale di un integrato per un anno e più). 1
Gustavino Inviato 11 Dicembre 2024 Inviato 11 Dicembre 2024 11 hours ago, Luca44 said: Grand Class - Serie G700 SU-G700M2 - Technics Italia @ilmisuratore Si , ho appena controllato , ha tutto quel che riguarda le tecnologie innovative del fratello maggiore , forse ha qlc differenza nell'alimentazione , nel maggiore si parla di ampli a 4 stadi e in questo di 3 stadi . Per il resto tutto identico potenza a parte , molto interessante . Tienici aggiornati sugli esiti all'ascolto ! gli manca la parte piu importante ,Active Distortion Cancelling Technology.....comunque eliminazione del dacchino dara' senzaltro dei vantaggi oltre al fatto che sia un ampli prodotto da capaci jap ,basti vedere il phono a jfet discreti...... peccato che quel gallio non si possa ,almeno per ora, riutilizzare nella classeA/AB
loureediano Inviato 11 Dicembre 2024 Inviato 11 Dicembre 2024 Io ho avuto molti finali sia a valvole che a stato solido A parità di potenza i Norma attuali monofonici, 160 watt contro i 150 watt della versione stereo non ho percepito grandi differenze, tutto sommato forse mi terrei il mono. Probabilmente la differenza la fa l'alimentazione e forse una facilità di dinamica ma al volume a cui ascolto non so se in cieco li riconoscerei.
Suonatore Inviato 14 Dicembre 2024 Inviato 14 Dicembre 2024 Il 11/12/2024 at 05:55, Max440 ha scritto: Invece se sbagli abbinamento finale-diffusori son dolori ! Il mio ragionamento dà per scontato che dal punto di vista interfacciamento elettrico funzionale finale/diffusori, sia corretto, così come chi ha aperto la discussione, presumo......
Max440 Inviato 14 Dicembre 2024 Inviato 14 Dicembre 2024 33 minuti fa, Suonatore ha scritto: dal punto di vista interfacciamento elettrico funzionale finale/diffusori, Non parlo solo dell'interfacciamento elettrico, ma anche di quello timbrico/sonoro
Questo è un messaggio popolare. marcellocroce Inviato 15 Dicembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Dicembre 2024 Thread interessante, mi pregio fornire qualche spunto proveniente da pareri autorevoli. Poi se vorrete vi racconterò anche qualcosa che ho toccato con mano. Alcuni di questi aspetti sono stati investigati da Richard Heyser negli anni '80, osservando quanto sfasamenti dell' impedenza possano mettere in crisi l' amplificatore, ma certo non tutti e non tutti nello stesso modo: questa qui di seguito è una delle migliori descrizioni del fenomeno in cui mi sia imbattuto. In Audio del Giugno 1984 in Impedenza: più complessa di un solo numero”, egli scrive: “ Alcuni sistemi di altoparlanti combattono contro l' amplificatore in modo aggressivo, scalciando ed urlando il disappunto, in passaggi musicali intricati. L' unico momento in cui possiamo renderci conto di questa battaglia è quando sentiamo qualcosa di sbagliato nel suono che esce dagli altoparlanti.” “Molti amplificatori a tensione costante pilotano meglio carichi resistivi ed induttivi di quanto facciano con carichi capacitivi, e particolarmente alle alte frequenze. Ad alte frequenze, dove lo slew rate diviene un parametro importante il punto 1 sulla curva A è un carico più duro da pilotare del punto 2, perché la richiesta di corrente precede la tensione. Questo comporta che l' amplificatore deve erogare il picco di corrente prima che la tensione raggiunga il suo massimo valore. Il peggior caso si raggiunge quando il picco di corrente si raggiunge contemporaneamente al momento in cui la tensione attraversa il suo massimo rapporto di cambiamento (cioè passa per lo zero). Questo sarà un carico puramente capacitivo. In questa condizione, l' amplificatore deve erogare il massimo di corrente nel momento in cui c'è una bassissima tensione applicata all' altoparlante, ma la più elevata richiesta di slew rate (in corrente ndt) della forma d' onda. Più bassa è l' impedenza, maggiore sarà la richiesta di corrente. Se questa condizione prevale nel registro superiore, i fiati, gli archi ed anche la voce potranno suonare stridenti ad alti livelli di volume.” Venendo a tempi più recenti, cioè a 30 anni di distanza, sentiamo due pareri autorevoli sull' argomento, il primo di Floyd Toole, il secondo di Martin Colloms, tratti entrambi dai loro testi di recente pubblicazione, Sound Reproduction Loudspeakers and Rooms e High Performance Loudspeakers, le cui ultime edizioni sono rispettivamente la Terza del 2018, e la Settima del 2018. Scrive Floyd Toole, nel capitolo 16 Altoparlanti ed amplificatori a Pag. 433. “Impedenza 8 ohm: questo è il genere di specifica che uno può leggere per un altoparlante. E' un numero inventato. Per pochi, molto pochi, pochissimi sistemi di altoparlanti è una buona approssimazione ma per la larghissima maggioranza è una orrenda descrizione della realtà. La fig 16.1A mostra una impedenza tipica, che varia in maniera sostanziale con la frequenza e che attraversa il valore nominale dichiarato in pochi punti. Queste variazioni sono normalmente ignorate. Molti amplificatori sono progettati per essere sorgenti a tensione costante, così, a meno che una sfortunata interazione fra l' amplificatore e l' altoparlante provochi l' intervento di una limitazione o delle protezioni, tutto va bene. Tristemente ci sono stati alcuni notevoli esempi di sistemi high end, con impedenza che sprofondano molto in basso, ad 1 ohm ed anche meno. Questo è un problema di sistemi progettati da incompetenti. Comunque osservando il mercato, i progettisti di amplificatori hanno risposto con mostruose saldatrici ad arco che possono pilotare questi sistemi, ma questi sono eccessivi in molte circostanze. Ho trovato divertente, al tempo, leggere di questi sistemi progettati da incompetenti come capaci di rivelare differenze fra amplificatori, come se fosse una virtù. Questi erano invece la causa delle differenze.” ( Si consideri che Toole è stato a capo della Ricerca e Sviluppo di Harman, e tra i loro propri marchi c'è Mark Levinson, proprio uno dei più famosi e blasonati costruttori di amplificatori “saldatrice” ndt) Scrive Martin Colloms a Pag 588 del suo testo High Performance Loudspeakers. “Sistemi di altoparlanti problematici sono piuttosto comuni e frequentemente risulterà una limitazione prematura dell' amplificatore, oltre a perdite insolite di qualità sonora ben prima che il clipping sia raggiunto. John Atkinson, misurando l' impedenza delle B&W 802D e rilevando i limiti inferiori resistivi di 3 ohm a 85 e 590 Hz commentò come anche peggiore la combinazione rilevata fosse l' angolo di fase induttivo a 4 ohm centrato a 60 Hz. In accordo con la sua visione, nel misurare a sua volta le B&W 802D, Howard mostrò che, l' equivalente impedenza di carico in regime induttivo riferita ai termini di area operativa di sicurezza dei transistor di uscita, il carico divenne anche più severo, cascando ad 1,5 ohm a 60 Hz ma anche a 730 Hz, entrambi aree in regioni di elevata potenza spettrale. Ben pochi amplificatori manterranno le loro specifiche quando affacciati a questo genere di caricamenti, ed anche prima della saturazione, la loro qualità sonora sarà percepibilmente alterata.” Mi piace ricordare, infine, lo storico "tabellone degli interfacciamenti ampli/casse" di Paolo Nuti, pubblicato da Audio Review nel Settembre 1981, dove svariati modelli di amplificatori venivano testati su svariati modelli di casse, rilevando la potenza effettivamente erogata ad un dato valore di distorsione posto come limite. Di questa serie di test faceva parte (oltre ad una serie di integrati giapponesi) quale unico amplificatore professionale il Crown PSA2 (un oggetto piuttosto massiccio) dichiarato da 220W su 8 ohm, il quale, sebbene riuscisse a produrre ben 382W su carico resistivo da 8 ohm, non andava oltre i 178W sul sistema di altoparlanti KLH 2. Un saluto MC 3 1
grisulea Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 1 ora fa, marcellocroce ha scritto: Ho trovato divertente, al tempo, leggere di questi sistemi progettati da incompetenti come capaci di rivelare differenze fra amplificatori, come se fosse una virtù. Questi erano invece la causa delle differenze.” Questa cosa la scrivo da anni, anche qualche pagina sopra, non perché me la sia inventata ma perché letta e verificata, se un ampli suona in modo palesemente diverso da un altro, pilota il carico in modo diverso, uno dei due molto peggio dell'altro, oppure uno dei due ha un df troppo basso o entrambe le cose. Con un carico facile si ridimensiona tutto. Suona bene, ho potuto verificare, anche un sintoampli jap anni 80. 1
captainsensible Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 @marcellocroce lo sport consiste anche in quello: presa la cassa, bisogna poi trovare vivaddio l'amplificatore che le faccia funzionare. È una parte del gioco CS
eduardo Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 14 minuti fa, captainsensible ha scritto: @marcellocroce lo sport consiste anche in quello: presa la cassa, bisogna poi trovare vivaddio l'amplificatore che le faccia funzionare. È una parte del gioco CS E qui casca l' asino
ilmisuratore Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 27 minuti fa, captainsensible ha scritto: @marcellocroce lo sport consiste anche in quello: presa la cassa, bisogna poi trovare vivaddio l'amplificatore che le faccia funzionare. È una parte del gioco CS Senza un "progetto" in effetti cassa + ampli + ambiente diventa un terno al lotto
helnorsk Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 3 ore fa, marcellocroce ha scritto: Poi se vorrete vi racconterò anche qualcosa che ho toccato con mano. Volentieri
captainsensible Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 @ilmisuratore basterebbe che chi produce diffusori tenesse conto che non devono essere pilotati da saldatrici. CS
ilmisuratore Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 1 minuto fa, captainsensible ha scritto: @ilmisuratore basterebbe che chi produce diffusori tenesse conto che non devono essere pilotati da saldatrici. CS ...eh...eh...con Mario abbiamo sempre affrontato questo discorso facendo il tifo sul rispetto delle caratteristiche di impedenza, ma in realtà non tutti rispettano determinate condizioni
Titian Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 4 ore fa, marcellocroce ha scritto: “ Alcuni sistemi di altoparlanti combattono contro l' amplificatore in modo aggressivo, scalciando ed urlando il disappunto, in passaggi musicali intricati. L' unico momento in cui possiamo renderci conto di questa battaglia è quando sentiamo qualcosa di sbagliato nel suono che esce dagli altoparlanti.” Sono proprio questi passaggi che mi fanno sorridere molto. Mi chiedo sempre è chi è capace di sentire se il suono in quel momento sia sbagliato, specialmente su che referenza si appoggia questo realizzare che sia sbagliato. Oggi se vai da un audiofilo, lo noti e lo dici, la risposta è semplicemente che è stato registrato così, colpa del fonico. Problema risolto! Semplicissimo!
Capotasto Inviato 15 Dicembre 2024 Inviato 15 Dicembre 2024 Vi racconto la mia, consapevole che sto per "toccare" un mostro sacro, che su queste pagine gode di un indiscusso consenso. Riporto (con un semi copia/incolla) ciò che avevo già scritto in altro thread, ma che anche qui pare pertinente. Dunque...: Ho le SF Olympica 3 da vari anni, e le adoro. All'inizio le amplificavo con un integrato Norma Revo IPA140 che "credevo" le facesse suonare abbastanza bene, salve le limitazioni dovute all'ambiente un pochino difficile in cui le ho collocate. Poi sono capitati a casa mia, ad ascoltare, alcuni amici scafatissimi, proprietari di impianti stellari, se non proprio ultraterreni, di quelli che mangiano pane e hifi, e sanno tutto di tutti i modelli di casse ed elettroniche, e conoscono tutti nell'ambiente, e vanno a braccetto con vari produttori e distributori, i quali - per farla breve - mi hanno fatto notare che "si, insomma, quelle casse sono proprio carine, ma, ecco, vedi?, quell'amplificatore non è probabilmente proprio per loro, non ce la fa..., senti come il suono fa fatica ad uscire?...". E così mi hanno instillato il germe del dubbio. Pensa che ti ripensa, trovo nel frattempo on line un finale usato Parasound A21+, che sembrava pure quasi nuovo, quindi tenuto benissimo, ad un prezzo stracciatissimo, e mi dico: "vabbe, ci provo, lo prendo e poi male che vada me lo rivendo, ma vediamo che effetto fa sulle Olympica un finale da 500w per canale, su 4ohm". E così l'ho preso. Come preamplificatore all'inizio ho utilizzato il mio integrato della Cambridge AV 751r, impiegato nel mio secondo impianto AV, in grado di funzionare solo da PRE 2CH (una soluzione assolutamente schifosa, lo so, ma valida almeno per testare), ma già così.... le Olympica sono letteralmente decollate, sbocciate, assolutamente rifiorite. Non le avevo MAI prima di quel momento sentite suonare in quel modo: un suono grande, possente, pieno, aperto, quasi maestoso. Il Norma, poverino, al confronto le faceva suonare quasi come un citofono. Ma proprio lontano anni luce, mica di sfumature. Alla fine mi sono recuperato, sempre usato on line, anche un PRE 2CH Anthem STR, che non sarà di estremo prestigio ma ha il surplus di avere un dac interno 32/192, e il sistema ARC per il controllo ambientale (una assoluta figata!!!), e il Norma l'ho definitivamente relegato nel mio secondo impianto AV 5.1, quasi in punizione, umiliandolo a fare da puro finale all'integrato AV per i diffusori frontali. Il prossimo step sarà quello di prendermi anche un PRE decisamente più serio, tipo un REF3 Audio Research. E amen. 1
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